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Autore: BlackBibi    16/11/2011    1 recensioni
Mi chiamo Danae Vanmoriel, sono una Veela e odio esserlo!!!
La storia dell'Ordine della Fenice vista dal punto di vista di un nuovo personaggio che porterà qualchè novità nella vita di un personaggio a me particolarmente simpatico senza sconvolgere la trama originale di libri...
E' ancora molto "imperfetta" ma prometto che aggiusterò tutto il prima possibile!
Per sapere di più basta leggere.
Buona lettura!
(E' la mia prima FF, per favore, siate clementi o almeno uccidetemi piano...)
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da V libro alternativo
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Capitolo 17
 
Non faccio caso all’orda barbarica che tappezza gli scaffali del negozio, io cerco soltanto due persone, anzi uno…
Rimango senza fiato osservando gli scaffali, la moltitudine dei gadget dai mille colori, il verso di quegli strani animaletti colorati, il vapore sprigionato da un cestone pieno di cuoricini rosa. Harry, Hermione e Ron camminano per strada, li vedo da dentro. Forse sono già entrati…
Mi avvicino ad un bancone di legno laccato di verde, mi schiarisco la voce facendo voltare una ragazza bionda con una coda di cavallo con la casacca verde bordata di viola del negozio che riordina delle scatole sugli scaffali: una commessa?
-Si?- mi chiede voltandosi.
-Sto cercando i proprietari…- accenno, il fatto che Fred lavori con lei non mi piace.
-Lei chi è?-mi chiede nuovamente guardandomi con uno sguardo piuttosto scocciato. Sono io o sto iniziando ad innervosirmi?
-Sono un’amica, ehm…- il suo sguardo indagatore mi dà fastidio, già la odio! Come hanno fatto ad assumerla?- Sono un’amica di Fred e George Weasley, vorrei parlare con loro- completo la frase con fare spavaldo.
-I signori Weasley sono occupati con i clienti, ma se fa un giro per il negozio potrebbe trovarli se non sono risaliti un attimo nel loro appartamento, ora se vuole scusarmi…- torna a sistemare le scatole in ordine di colore.
Non faccio minimamente caso al suo tono di voce e provo ad “addentrarmi ” tra ragazzi euforici e strani prodotti. Il solo pubblico femminile qui è attorno al reparto filtri, sortilegi e varie diavolerie d’amore, evito quel gruppo di ragazze come la peste, anche perché mi sembra di aver intravisto una riccioluta chioma scura sgradevolmente simile a quella di Marietta Edgecombe e non ho molta voglia di vederla prima del rientro a scuola.
Non mi pare di sentire voci familiari. Facendomi largo tra i ragazzini decido di salire al piano di sopra per poter controllare la situazione “dall’alto”, ma evidentemente qualcuno ha avuto la mia stessa idea.
-Ehi! Prendi quell’affare e lo pagherai molto di più dei Galeoni!- due tizi dai capelli rossi  vestiti a festa mostrano i pugni- Abbiamo gli occhi anche dietro la testa!- abbaiano.
Contemplo in silenzio quel duo anche se sono concentrata più su UNO solo dei gemelli.
George alza lo sguardo e mi nota per primo, sorride. In lontananza gli faccio segno di stare zitto mettendomi in dito dritto davanti alla bocca.
E poi, prevedibilmente, anche Fred alza lo sguardo. Vedendomi i suoi occhi si illuminano come quelli di un bambino davanti ad un negozio di caramelle.
-Danae?! Sei guaritaaaa!!!!!!- mi corre incontro noncurante dei suoi clienti. Mi alza in aria per la vita per poi baciarmi in pubblico, in mezzo a tutta quella gente, nel suo negozio… Che figura…
Mi stacco dalle sue labbra, il mio sguardo corre su George e la ragazza aiutante entrambi a braccia conserte e con un sorrisetto infame in faccia. Anche Fred guarda il fratello ma lui ha un sorriso dei suoi sulle labbra: uno di quelli sinceri che riesci a fare solo quando sei davvero felice e vuoi provarlo a tutti.
-Mi sostituisci tu qui?- chiede a George.
-Vai pure!- risponde.
Mi afferra per il polso al suo solito modo. Entriamo in una porta nascosta in fondo agli ultimi scaffali che nasconde altre scale.
-Dove stiamo andando?
-Aspetta e vedrai!
Fred brucia i gradini a due a due mentre io fatico a stargli dietro. Arriviamo davanti ad una porta di legno, lui tira fuori una chiave e la apre.
-Benvenuta a casa mia!- dice invitandomi ad entrare.
La casa è di dimensioni piuttosto modeste ma si vede che li dentro ci vivono due veri e propri pazzi: la pila di piatti sporchi è terribilmente alta e sul lavandino una spugna incantata li sta lavando, la cucina però è luminosa e, al lato della stanza, è sistemato un divano rosso piuttosto nuovo.
-E’ stato il nostro primo acquisto per la casa, lo abbiamo comprato con i primi Galeoni guadagnati. Di là ci sono le stanze e il bagno- sembra così felice di tutto questo e per un po’ sembra convincere anche me.
-Sei felice?- chiedo.
-Si che lo sono! Era tutta la vita che io e George sognavamo tutto questo e adesso mi sembra impossibile che ce l’abbiamo fatta.
Mi guardo intorno con una faccia piuttosto apatica, davvero non so che cosa dirgli. Devo essere sincera?
-Che ne pensi?- mi domanda.
-Devo essere sincera?- la mia voce è fredda, forse perché ho paura di dirgli la verità.
-Che succede Danae?
-Beh, penso che hai fatto una cavolata. Volevi che fossi sincera? Ora lo sono: hai sprecato il tuo ultimo anno di scuola per vivere qui? Non sto parlando della casa, ma sei sicuro che sia quello che vuoi? Pensaci…- forse sono stata troppo brutale.
-Si, è quello che voglio. Ci ho pensato molto.
-Andiamo Fred, fai la persona seria!- sospiro.
-Io sono serio! E se permetti non sono cresciuto nuotando nei Galeoni come te. Avevo un sogno e ho fatto di tutto per realizzarlo con MIO fratello, se tu mi volevi in giacca e cravatta al lavorare al Ministero, beh allora puoi anche andartene! Non hai il diritto per dirmi cosa devo o non devo fare, tu non mi conosci per niente.
-Io penso che…- non mi fa finire la frase.
-Non mi importa un accidente di quello che pensi tu!
Deja vu. Ho già sentito questa frase uscire dalla sua bocca.
-Ah, è così? Questa l’ho già sentita. Se non vuoi sapere il mio parere allora me ne vado, ma stavolta per sempre- abbasso lo sguardo e prendo un respiro per farmi coraggio- E’ finita Fred!
Lo lascio a bocca aperta nel bel mezzo della stanza e me ne vado, fregandomene della sua reazione. Sono stata esagerata? L’ho solo fatto perché gli voglio bene.
Scendo con passo sicuro giù al negozio, vedendomi riapparire dalla porta George sfodera uno dei suoi sorrisi così simili a quelli di Fred ma molto diversi.
-Già te ne vai?- mi chiede mentre scendo giù verso il bancone.
-Si, non volevo trattenermi, avete tanto da lavorare- in quel preciso istante spunta anche Fred dalla porta, con sguardo allibito. Evito i suoi occhi come se fossero infetti.
-Io vado George, buon lavoro!- esco dal negozio come un treno che parte dalla stazione.
-Buon rientro ad Hog…!!!- questo è quello che sento mentre esco ma la porta che sbatte non mi permette di sentire altro. Camminando tra le botteghe chiuse e i vetri oscurati da pagine di giornali torno di corsa al Ghirigoro sperando che ci sia ancora qualcuno. Infatti Ginny ha appena raggiunto la madre perché non riesce a trovare il nuovo libro di pozioni che il professor Lumacorno, nuovo insegnante di questa materia, ha adottato. Cerco di mascherare il più possibile la mia faccia da colpevole: si, mi sento colpevole! Perché farò star male Fred e perché non riuscirò a stare senza di lui per un anno intero di scuola…
Sapete una cosa?...
Se lo merita!!! Non mi interessa del negozio, può anche fare il buffone in un circo, adesso io ho la mia vita e lui la sua. Se gli manco saranno solamente cavoli suoi!
-Danae! Com’è il negozio?- mi chiede Ginny.
-Oh, fantastico! E’ davvero bellissimo, non potevano fare lavoro migliore. Hanno assunto anche una commessa?
-Si, ma tranquilla: Verity non sa nemmeno i loro veri nomi…
Ginny sorride mentre io per farlo faccio uno sforzo sovrumano: il mio sorriso è forse il più falso della terra. Se il Settimanale delle Streghe avesse promosso un concorso per il “Sorriso più falso” insieme a quello per il “Sorriso più seducente” io avrei vinto il primo stradannato premio. La signora Weasley fa finta di non sentire la nostra conversazione anche se la sua espressione è piuttosto contrariata.
Faccio finta di cercare un libro ma desidero solo riordinare le idee… Cosa ho fatto nelle ultime 24 ore? Sono arrivata alla Tana, mi sono sistemata, ho cenato, ho dormito, ho rimangiato, mi sono lavata e vestita, ho preso la Metropolvere e sono arrivata qui, ho comprato dei libri con i soldi di nonna, ho visitato i Tiri Vispi, ho mollato Fred…
HO MOLLATO FRED?!?! Ma cosa, cosa ho fatto?! Ma perché non penso alle conseguenze delle cose prima di farle? Sono una grandissima scema!
Le mie mani scorrono tra titoli di libri che guardo senza leggere così come la mia mente vaga tra i pensieri rivolgendo l’attenzione solo a lui: quel ragazzo dai capelli rossi con un completo elegante a cui ho appena spezzato il cuore.

  
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