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Autore: dreamasmile    16/11/2011    1 recensioni
Il biondo entrò in casa Flanagan e, zigzagando tra gente ubriaca fradicia e altra gente che limonava molto amorevolmente, arrivò al tavolo del buffet. Niente male, pensò, fiondandosi su un dolce al cioccolato dall'aspetto invitante.
''Senti, biondo, è da un anno che non mangi?''
Niall si girò, con la bocca completamente sporca, e si ritrovò davanti una ragazza a metà tra il divertito e lo sconcertato.
La ragazza gli porse un tovagliolo, prima di scoppiare a ridere.
Carina, pensò Niall. Non troppo alta, capelli neri e occhi azzurri. Decisamente carina.
''Comunque, mi chiamo Amelie. Sono la sorella di Liza'' disse la mora, porgendo la mano al biondo.
''Niall Horan, sono nella band del ragazzo di tua sorella''
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It’s awful, I feel so ashamed, I snap.
Who's that dude? I don't even know his name
I laid hands on her, I'll never stoop so low again.
{Love The Way You Lie - Eminem ft. Rihanna

 


Due giorni. Era da due fottutissimi giorni che Niall continuava a pensare ad Amelie Flanagan.
''Chiamala! Hai il suo numero, no?'' gli aveva detto Liam, stanco della sua depressione.
''E se lei non accetta la chiamata? E se è con il suo ragazzo? E se risponde il suo ragazzo?''
Ed ecco che i pensieri passavano da Amelie a chiunque fosse il suo fidanzato.
Chissà com'è, si chiedeva Niall, magari un tipo alto, bello, biondo e con gli occhi azzurri.
Ok, l'irlandese aveva almeno due di queste qualità, ma era convinto di non essere neanche la metà del ragazzo di Amelie.
''Niall, ti prego, smettila'' gli disse un giorno Zayn, notandolo entrare in camera sua con la faccia più depressa che avesse mai visto.
''Cosa devo fare?'' chiese il biondo, buttandosi sul letto del pakistano.
''Stasera esco con Liza. Morale: Amelie è in casa, probabilmente sola. Valla a trovare, fai qualcosa, ma non ti voglio più vedere con quella faccia'' disse calmo Zayn, guardando Niall negli occhi.
L'irlandese annuì, alzandosi in piedi.

Da qualche minuto Niall era fuori casa Flanagan, avvolto nel suo cappotto scuro, indeciso sul da farsi.
Suono o non suono? Continuava a ripetersi questa domanda, quando d'improvviso schiacciò, il citofono.
''Si?'' rispose una voce metallica, facendo sobbalzare il biondo.
''Sono Niall...Niall Horan'' disse lui, mordendosi le labbra. Il cancello si aprì, così come il sorriso dell'irlandese.
Ok, adesso doveva solo attraversare il giardino e arrivare alla porta, non ci voleva molto.
La porta si spalancò, mostrando solo una luce, senza nessuno lì ad aspettare.
Niall entrò lentamente, richiudendo la porta dietro di sé. ''Amelie...?'' disse, guardandosi attorno.
La ragazza gli arrivò da dietro, spaventandolo.
''Scusa, ero andata a prendere da bere'' gli disse, con un sorriso forzato.
''Cosa ti è successo?'' chiese il biondo, osservandola.
Era in tuta, anzi forse era un pigiama, aveva il naso e gli occhi arrossati e un cerotto a dir poco enorme sul collo.
Amelie cominciò a ridere, facendogli segno di seguirlo. Arrivarono in una stanza, il salotto, con il camino acceso e il divano completamente sottosopra, pieno di pacchetti di fazzoletti.
''Scusa per il casino, non sono molto ordinata'' gli disse la mora, sedendosi.
''Mi dici che ti è successo? Mi sto preoccupando'' insistette Niall, con gli occhi sempre più spalancati.
''Niente di che, raffreddore, febbre...mi sono presa l'influenza'' 
Gli unici rumori che si sentivano erano lo scoppiettare del fuoco nel camino e il respiro pesante di Amelie.
''E...quel cerotto?'' continuò il biondo, sedendosi accanto alla ragazza.
''Piccolo incidente con il fuoco. Non sono mai stata tanto brava ad usare gli accendini'' 
Bugia. Niall lo capiva, una fumatrice non può essere poco esperta di come si usa un accendino.
''Amelie, non mentire. Dimmi cos'è successo veramente, se vuoi non lo dirò a nessuno, fidati'' le sussurrò l'irlandese, prendendole la mano, completamente gelida.
''E' stato...Jesse, il mio...ragazzo. Stavamo litigando, e....''
Si fermò, con le lacrime agli occhi. Niall provò ad abbracciarla, ma lei si alzò in piedi di scatto.
''Non...non sono tenuta a raccontarti la mia vita, Niall. Ora vai via, per favore'' disse, asciugandosi gli occhi.
''Amelie, ti prego, guardati. Sei sconvolta, non voglio lasciarti da sola in queste condizioni''
Si alzò in piedi anche lui, passandole un fazzoletto.
''No...sto bene. Grazie per la visita, ora puoi andare'' insistette lei, avvicinandosi alla porta. ''Non mi conosci, Niall. Io non conosco te. Sono questioni mie e devo chiarirle io. Forse credi di essere mio amico perchè ci siamo visti un paio di volte, ma non è così. Quindi, ti prego, vai''
Il biondo rimase a bocca aperta, osservando Amelie più seria che mai.
''Io...io voglio aiutarti, Amelie. E voglio essere tuo amico. Non cacciarmi così''
La mora scrollò la testa, strofinandosi gli occhi. ''Ok. Come vuoi. Saremo amici, ma...''
Suonò il campanello, più e più volte.
''Ma che...'' sussurrò, guardando fuori dalla finestra. ''Chi è?'' chiese Niall, notando l'espressione seria della ragazza.
''Jesse''


Niall entrò in casa sbattendo la porta, facendo svegliare Harry e Louis che si erano addormentati sul divano.
''Allora?'' chiese Louis sbadigliando.
''E' un bastardo! Un bastardo!'' urlò il biondo, tirando un pugno contro il muro.
''Chi? Non eri da Amelie?'' 
Louis e Harry si alzarono di scatto e presero Niall per le braccia, facendolo sedere sul divano, prima che sfasciasse casa.
''Il suo ragazzo. E' un bastardo, altroche dolce e carino!'' continuò, più calmo.
''Ma cos'è successo?'' chiese Harry, con espressione confusa.
Niall spiegò tutto quello che era successo, fino all'arrivo di Jesse a casa Flanagan.
''E poi?''
Louis pendeva dalle sue labbra, come se stesse guardando un film.
''Amelie non ha aperto. Ha detto che era meglio se tornavo a casa e sono uscito dal retro, non volevo incontrare quello là''


Amelie aveva paura. Paura che Jesse potesse entrare da un momento all'altro, paura che Liza ritornasse prima, paura che qualcuno la vedesse in quello stato.
Aveva spento tutte le luci, il fuoco era l'unica cosa che illuminava la stanza. Si era seduta sul tappeto, davanti al camino, avvolta in un plaid.
Voleva piangere, abbracciare qualcuno, anche solo una voce di un amico...
''Ma cosa sto pensando? Non ho amici'' sussurrò, stringendosi nella coperta.
Si alzò in piedi per andare in cucina, ma si fermò sulla porta. Si guardò i polsi, pieni di tagli e cicatrici. Era il suo unico sfogo, quello. Vedere il sangue che scorreva, immaginando che fosse di sua sorella o magari di quelle cretine delle sue amiche, ma poi il dolore si faceva sentire. E piangeva, per ore, rinchiusa in bagno con un coltellino svizzero tra le mani,




Mine's Corner

buonsalve a tutti!
lo so, il capitolo è un pò deprimente ma la figura di amelie è identica a me in questo momento (wait, io non mi taglio e non sono depressa. semplicemente ho l'influenza e ,per colpa di una zanzara, ho un mega-cerotto sul collo :/)
comunque, nello scorso capitolo non c'è stata nessuna recensione... çwç
ma sono comunque felice dele 5 seguite, 2 preferite e 1 ricordata! :D
grazie :3
che dire, ci vediamo alla prossima. byee **
   
 
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