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Autore: Banryu    16/11/2011    1 recensioni
Oddio! Questa è la prima long fic in cui mi avventuro! Spero sia quantomeno decente! Tutto quel che posso dire è che... C'è un pò di tutto! Ci sono gli SHINee (ovviamente), ci sono due ragazze italiane, ma non solo, perché è mooooolto probabile che via via compaia anche altra gente!
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'Bene! Fantastico, Bea! Penso che tu sia l'unica ragazza dell'universo che riesca a far arrabbiare il proprio adorato ragazzo per motivi così futili! Complimenti, davvero!'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, lo so che mi odiate! T____T Lo so! Ma la scuola del cavolo mi ha portato via tantissimo tempo! T_T Mi dispiace immensamente per avervi piantate qui! * Corre a rifugiarsi nell'angolo più remoto della sua stanza *
Scusate! *^*
Cooooooooooomunque... Questo capitolo, come avrete capito, parla del compleanno di Taemin, quindi ho deciso di scriverlo tutto dal suo punto di vista... Detto questo vi dico anche di prepararvi psicologicamente perché nel prossimo invece ci sarà l'aggiunta di un po' di personaggi interessanti.. *_* Ed in più........... Si saprà qualcosina di più sul mistero di Minho.. Quindi abbiate un'altra po' di pazienza e non uccidetemi! ^^

7 ~ 18.07.11 - #1 - The gifts
Taemin POV.

18.07.11

Raggomitolato e coperto fino al naso dalla sua coperta bianca a stelle, Taemin dormiva beatamente. Erano le dieci e mezza di mattina, e per una volta nessuno sembrava intenzionato a svegliarlo.
Questo finché qualcosa di caldo non gli accarezzò la guancia, dopodiché sentì qualcuno che l'abbracciava da fuori le coperte.
«Mmmmh... Hyung... Altri cinque minuti...» Riuscì a dire, prima di voltarsi dall'altra parte. Sentì qualcuno che ridacchiava. Probabilmente se fosse stato un po' più sveglio avrebbe realizzato che quella non era la risata di uno dei suoi Hyung.
Quel qualcuno dietro di lui lo strinse, per poi iniziare a baciarlo sul collo. Solo in quel momento i neuroni di Taemin cominciarono a connettersi.
«Amore..?» Chiese allora, voltando lentamente la testa indietro. Peccato che non fece in tempo a vedere nulla che le labbra di Bey erano già sulle sue. Taemin si lasciò andare a quel bacio, voltandosi ed abbracciando la ragazza che aveva a fianco.
«Buon compleanno, Amore.» Gli sussurrò poi Bey a fior di labbra.
'E' vero!' Con il fatto che era ancora mezzo addormentato non aveva pensato subito a che giorno fosse quello. Taemin la guardò, sorridendo.
«Grazie.» Le disse, prima di tirarsi su e guardare verso la porta chiusa della stanza.
«Chi c'è di là? Com'è il tempo? Che facciamo oggi??» Cominciò poi a chiedere a raffica, spostando nuovamente lo sguardo verso Bey, che lo osservava sorridendo.
«Il mio bambino ha diciotto anniiiii!!» Fu l'unica risposta che lei gli dette, prima di buttarglisi addosso, ritrovandosi così sopra di lui. Taemin la abbracciò.
«E ora che ti sei rifatto i capelli biondi come un tempo... ti posso stuprare?» Gli chiese poi in un orecchio, con la voce più innocente del mondo.
Taemin si mise a ridere, come al solito. «Amore! Ma ti sembrano cose da chiedere?» Riuscì a dire, tra una risata e l'altra.
«Hai ragione. La prossima volta lo faccio e basta!» Disse allora Bey, tirandosi su per guardarlo negli occhi. Questa volta fu lui a baciarla, usando tutta la dolcezza che possedeva. La amava così tanto che quasi gli faceva male.
«Comunque di la ci sono gli Hyung e Tata...» Bey aveva finalmente risposto ad una delle domande che Taemin le aveva posto qualche minuto prima.
«Allora andiamo... Voglio vedere i regali!!» Taemin era elettrizzato. Tutte le volte che arrivava il suo compleanno non riusciva a stare calmo finché non aveva visto tutti i suoi regali.
Sentì Bey sospirare, alzare gli occhi al cielo ed alzarsi dal letto. Lui la seguì pochi secondi dopo.
Una volta usciti dalla camera si diressero insieme verso la cucina, dalla quale provenivano varie voci.
«Buongiornoooooo!!» Esclamò Taemin non appena fu entrato, guardando ad uno ad uno i presenti: Key appoggiato al piano di cucina con una tazza di tè in mano, Minho seduto al tavolo che mangiava qualcosa insieme ad Onew ed Ambra seduta accanto a loro che parlava.
«Buon compleanno Taemin!>> Fu la loro risposta non appena lo videro.
«Saengil Chukkahamnida, Saengil Chukkahamnida Saengil Chukka Taemin, Saengil Chukkahamnida!» Avevano cantato tutti e cinque la canzone di buon compleanno per lui e, contemporaneamente, cantando anch'esso, era entrato Jong, con una scatola colorata abbastanza grande in mano.
Una volta finita la canzone Taemin sorrise. «Grazie.» Riuscì a dire, per poi andare ad abbracciare tutti, uno per uno. Infine si fermò davanti alla scatola che Jong aveva messo sul tavolo.
«Buon compleanno, funghetto.» Gli disse quello, scompigliandogli i capelli con una mano.
Taemin lanciò uno sguardo in direzione di tutti loro, per sapere se aveva il permesso di aprire il pacco e, vedendo i sorrisi degli altri, cominciò a sfare il grande fiocco dorato che teneva insieme il coperchio della scatola alla scatola stessa. Dopodiché l'aprì lentamente, trattenendo il fiato.
«Oh... Mio... Dio..!! Ma... Voi non siete normali!!» Fu tutto quello che Taemin riuscì a dire mentre, con mani tremanti, estraeva dalla scatola un cucciolo di Husky dagli enormi occhi azzurri.
«Beh, non avevi sempre voluto un cane?» Gli chiese Jong, avvicinandosi a lui per accarezzarlo.
«Sì....... Ma non pensavo che me lo avreste regalato davvero! E poi, voglio dire... E' un Husky!» Il maknae aveva gli occhi spalancati e continuava a coccolare il cucciolo che aveva in braccio.
«Sì beh... La razza è stata un'idea di Bey, noi ne volevamo prendere uno che rimane piccolo, visto che dovrà stare qui dentro, ma lei ha insistito...» Era sempre Jonghyun a spiegare, mentre Bey annuiva soddisfatta.
«Certo! Perché gli Husky sono molto più belli dei cani piccoli!» Replicò convinta lei, per poi avvicinarsi a Taemin e mettersi anche lei ad accarezzare il cane.
«E' bellissimo ragazzi, grazie!» Taemin aveva finalmente smesso di guardare il cucciolo, che stava leccando e mordendo ogni superficie a cui arrivava il suo piccolo muso, per alzare lo sguardo sugli altri, sorridendo.
«Ma non c'è di che Tae. Infondo tu sei il nostro piccolo maknae! Nonché mio figlio!» Gli disse Key, facendogli l'occhiolino.
«Però ti proibisco di chiamarlo con un nome diverso da Sky!!» Questa volta era stata Bey a parlare, e stava guardando il suo ragazzo con una faccia che non ammetteva repliche.
«In realtà è suo il cane, quindi dovrebbe scegliere lui.» Jong si era intromesso nel discorso.
«Tranquilli... Sky va benissimo. Si addice perfettamente ai suoi occhi.» Tae era tornato a guardare il cane e ad accarezzarlo con dolcezza.
«Ma... Hyung? Quando l'avete preso?» Chiese dopo poco.
«Stamattina io ed il mio caro marito ci siamo svegliati all'alba per andartelo a prendere prima che ti svegliassi!» Key si era staccato dal piano di cucina ed era andato accanto a Jong, passandogli un braccio sulle spalle e lasciando che lui gli passasse un braccio sui fianchi.
«Oh... Grazie Hyung!» Esclamò allora Tae, abbracciando entrambi.
«Figlia? Vuoi venire anche te in questo abbraccio di famiglia?» Chiese allora Key, rivolto ad Ambra, che li stava osservando dal tavolo.
«Se mi ci vuoi...» Disse ironica lei, prima di alzarsi ed andare ad abbracciare tutti loro, sorridendo. Bey, rimasta esclusa da quell'abbraccio, guardò Minho ed Onew.
«Che facciamo, ci abbracciamo anche noi?» Chiese allora scherzando e facendo ridere tutti.
«Io avrei un'idea migliore.» Onew si era alzato proferendo queste parole e facendo a Minho segno di seguirlo.
Bey e Minho si guardarono poco convinti, poi andarono verso Onew, che si era avvicinato agli altri quattro, ancora abbracciati ma con orecchio all'erta per quanto voleva fare il Leader. Una volta che tutti furono vicini Onew li trascinò nell'abbraccio, in modo che Bey si ritrovasse ad abbracciare Taemin da dietro, Minho entrambi Jong e Key e se stesso Ambra.
«Ecco. Così va bene. Perché siamo tutti una famiglia.» Commentò, sorridendo soddisfatto.
Taemin sorrise, era in quei momenti che si sentiva davvero amato e felice.
«Ragazzi, però così Sky soffoca.» Disse dopo più di un minuto che erano in quella posizione.
Così tutti si sciolsero dall'abbraccio collettivo e tornarono a guardare Tae ed il piccolo cane che aveva ancora in collo.
«Che ne dici di lasciarlo un po' girovagare per casa ora?» Jong stava guardando il cucciolo e sorrideva.
«Sì, giusto.» Tae annuì e posò Sky a terra. Questo, dopo i primi secondi di perplessità, cominciò ad annusare ogni cosa che gli capitava davanti, partendo dai piedi di ognuno e passando poi al resto della stanza. Taemin lo seguiva con lo sguardo, finché qualcosa di blu davanti agli occhi non gli impedì la visuale.
«E questo è il mio regalo, bambino!» Ambra gli stava porgendo un pacchettino infiocchettato.
«Tata! Pensavo che tu avessi contribuito al cucciolo!» Il maknae sembrava seriamente sorpreso e guardava la ragazza con affetto.
«Anche, ma volevo farti anche qualcos'altro.» Ammise lei, sorridendogli.
Taemin le sorrise e si mise a scartare il regalo, incuriosito. Appena lo vide i suoi occhi si illuminarono. Prima di riuscire a dire qualunque cosa, tirò fuori dal pacchetto una lunga collana argentata con appesi sette pendagli: quello al centro era una T, alla sua sinistra c'erano prima una B, poi una K e infine una M, mentre alla sua destra una A, seguita da una J e poi da una O. Ognuna delle lettere era finemente intarsiata di brillanti e sembrava risplendere alla luce della lampada della cucina.
Taemin era sempre in silenzio che osservava il suo regalo, con la bocca semi-aperta, poi, finalmente, alzò lo sguardo e, sempre senza dire una parola, andò ad abbracciare Ambra.
«Ti voglio bene Tata.» Disse, dandole un bacio sulla guancia.
«Sì Tae, anche io.» Rispose quella, accarezzandogli i capelli.
«Secondo me si sente male.»
«Sì, concordo... O magari ha battuto la testa da qualche parte. Jong, sei sicuro di non essere stato troppo violento con lei l'ultima volta?»
Jong e Key stavano prendendo in giro Ambra, facendo finta di parlottare tra loro anche se sapevano benissimo che lei poteva sentirli. Infatti, tre secondi dopo si trovarono inceneriti da uno degli sguardi assassini della ragazza.
«Cosa vorreste dire voi due?!» Chiese, avvicinandosi principalmente al suo ragazzo più che a Key.
«Niente Amore, stavamo solo notando...»
«...Quanto sia strana la tua gentilezza di oggi! L'hai perfino chiamato Tae!» Key concluse tranquillamente la frase che Jong aveva iniziato con riluttanza.
«E allora?» Ambra si era spostata, ed adesso il suo sguardo infuocato era tutto per Key, che, per nulla spaventato, alzò un sopracciglio.
«Oh, sai benissimo a cosa mi riferisco.» Disse, andando a portare la mano destra sul fianco.
«Vuoi litigare, eh Umma?!» La ragazza gli era arrivata ormai di fronte.
«Non rispondere così a tua madre!» Ribatté quello, iniziando a farle il solletico. A quel punto Ambra non poté fare a meno di mettersi a ridere, cercando con le mani di prendere quelle di Key, che però le ritraeva troppo velocemente per lei.
«Chiedi scusa! Ora!» Stava dicendo intanto, continuando a torturare la povera ragazza.
«Ahahahah... Mai... Ahah! Daiii! Umma smettiii!»
«Mai. Implora perdono all'onnipotente Umma.»
Ormai tutti stavano ridendo nell'osservare quella scena.
«Quasi quasi preparo dei pop corn.» Buttò lì Minho, sorridendo.
«E... Ahah... Va bene! Ahahah! Scusa Umma!» Cedette infine Ambra, che ormai era quasi in terra.
«Non ho sentito bene tutto quello che hai detto, sorry.» Key sapeva essere cattivo quando ci si metteva, anche se ormai aveva smesso di farle il solletico.
«Uffaaa! Imploro perdono all'onnipotente Umma.» Sbuffò la ragazza, rimettendosi in piedi e guardandolo male.
«Ecco! Questa è la mia bambina!» Disse a quel punto Key, abbracciandola. Lei ovviamente restò immobile e poi se ne andò a sedere al tavolo, borbottando qualcosa di incomprensibile.
«E adesso! Il pranzo!» Key sembrava iperattivo quel giorno, sprizzava energia da tutti i pori.
Taemin andò a sedersi al tavolo, sempre sorridendo, poi si mise la collana, la cui T arrivava quasi al suo ombelico. Gli piaceva, come gli piaceva il cane che gli avevano fatto gli altri. Adesso mancava un solo regalo all'appello, oltre a quello della sua vera famiglia, ovviamente. Il ragazzo girò senza pensarci la testa verso Bey, che in quel momento era occupata a recuperare una tovaglia e delle bacchette con cui mangiare.
'Ok... Glielo chiederò in un altro momento.' Pensò allora, prima di mettersi a parlare con Onew e Minho.

«Scusate, mi suona il cellulare. Arrivo subito.»
E così anche Jong si era alzato da tavola ed era uscito dalla cucina. Adesso erano rimasti solamente Taemin, intento a passare e ripassare il cucchiaino nel piattino della torta che aveva finito di mangiare poco prima, e Minho, Onew, Ambra e Key, che stavano discutendo su quando andare al negozio di animali per ordinare la targhetta per Sky e di quale colore sarebbe stato il collare. Il suddetto cane invece si era appollaiato sulle gambe del padrone e stava cercando attenzioni, che quello gli dava accarezzandolo distrattamente con la mano libera.
«Hyung... Ma secondo voi... Bey...» Gli altri quattro si voltarono verso di lui, aspettando che continuasse.
Peccato che, proprio in quel momento, Jong tornò nella stanza, afferrando Taemin per un polso e spingendolo ad alzarsi, facendo così cadere Sky in terra.
«Hyung! Il cane!»
«Ops scusa, non l'avevo visto!» Commentò Jong, chinandosi un attimo per fare una carezza al cucciolo, che si era appena rialzato, confuso.
«Comunque! Tae, devi sbrigarti ed andare a cambiarti!» Continuò poi imperterrito, trascinando il più piccolo verso la camera-armadio che c'era infondo al corridoio.
«Cambiarmi? Ma per cosa Hyung?» Taemin era sempre più confuso.
«Al telefono era il manager ed ha detto che deve parlarti in privato, che devi vestirti elegante e che non devi obbiettare quando ti benderò gli occhi!» Jong parlava, come al solito, molto velocemente, e Taemin faceva fatica a stargli dietro.
«Perché mi dovresti bendare gli occhi Hyung?» Il ragazzo, ormai nella camera-armadio, si era voltato verso lo Hyung guardandolo interrogativamente.
«E io che ne so! Così ha detto lui. Adesso, poche domande e preparati!» Sentenziò, prima di uscire velocemente dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.
«Elegante, mi raccomando!» Gli urlò poi da metà corridoio.
Taemin sospirò. Non capiva che cosa volesse da lui il manager Hyung il giorno del suo compleanno. Magari voleva solo fargli gli auguri, ma gli sembrava troppo quello che stava chiedendo per dei semplici auguri. Forse aveva preparato una festa a sorpresa, ma vedendo sul suo orologio che erano solo le due e mezzo pensò che fosse un po' troppo presto. Alla fine rinunciò a cercare di capire cosa stesse per succedere e si concentrò su quello che gli aveva detto Jonghyun.
'Elegante eh?' Si guardò intorno ed iniziò a spulciare tutti i loro vestiti, alla ricerca di qualcosa di adatto.
Dopo circa mezz'ora, Taemin uscì dalla stanza vestito di tutto punto: pantaloni neri attillati, camicia bianca e sopra un gilè nero smanicato e chiuso con soli due bottoni.
Jong lo guardò, annuendo.
«Sì, può andare.» Detto questo, senza che l'altro avesse modo di dire altro, gli fu alle spalle e lo bendò con qualcosa di nero che aveva in mano.
«Quando te la togli non la sciupare quella, potrebbe servirti per dopo.» Gli disse, prendendolo poi per un braccio e trascinandolo.
«A-aspetta Hyung! Non ho nemmeno salutato Bey! Hyung!» Ma Jong sembrava non ascoltarlo.
Taemin sentì solo dei fischi di approvazione ed un «Sei una favola figlio!» Pronunciato da un eccitato Key. Poi seppe solo che qualcuno, probabilmente Jong stesso, gli aveva infilato un paio di scarpe ai piedi per poi condurlo fuori casa.
«Almeno potevi aspettare di essere giù per bendarmi, no Hyung?» Chiese mentre erano in ascensore, sospirando. «Non so neanche che scarpe mi hai messo.»
«Non ti preoccupare che di certo non ho rovinato il tuo appeal.» Gli rispose Jong, mettendo una mano sulla sua spalla.
«Comunque sta tranquillo. Quando la limousine si ferma e spegne il motore, tu levati quella cosa.»
Taemin sospirò di nuovo: non c'era niente da fare. E non gli avevano nemmeno fatto salutare la sua ragazza, che era sparita in bagno dieci minuti prima che squillasse il cellulare di Jong.

Taemin se ne stava seduto nella limousine senza fiatare, con la testa appoggiata al finestrino e la mente che vagava. Non sapeva dove erano diretti, quindi quanto ci avrebbero messo ad arrivare.
'Perché proprio il giorno del mio compleanno?' Si chiese per l'ennesima volta, dopo poco più di mezz'ora di viaggio. Passarono almeno altri venti minuti però, prima che l'auto finalmente si fermasse e spegnesse il motore.
Taemin era semi-addormentato e, quando l'autista gli aprì la portiera, quasi cadde dalla macchina. Si riprese giusto in tempo per tenersi al bordo della macchina e scusarsi con l'autista. Poi, sempre leggermente frastornato, si tolse la benda che aveva sugli occhi, che scoprì essere in realtà una cravatta nera di un tessuto semi-lucido. Dopo averla guardata interrogativamente, la piegò come meglio poteva e se la infilò in tasca, poi finalmente scese dalla macchina.
Una volta che l'aria di Seoul ebbe investito il suo visino ancora mezzo assonnato, Taemin realizzò dove effettivamente fossero: la Namsan Tower di Seoul.
'Bene... Che ci faccio qui? E dov'è il manager Hyung?' Il ragazzo era sempre più confuso, finché delle mani non gli coprirono gli occhi. Non sapeva bene che fare, quindi rimase in silenzio, cercando di capire di chi fossero.
«Sicuramente non sei il manager Hyung.» Affermò convinto. «Sei troppo basso.» Aggiunse poi, notando che probabilmente la persona che gli stava coprendo gli occhi era in punta di piedi.
A quel punto però non poté più ragionare di nulla, perché qualcosa di molto appuntito gli era arrivato dritto sulla punta del piede destro.
«A chi hai appena dato del basso, scusa?» Bey aveva lasciato andare le mani dagli occhi di Taemin, si era voltata ed aveva incrociato le braccia.
«Ahiiiii! Amore stavo scherzando! Lo sapevo che eri te, ti prendevo solo un po' in giro!» Mentì, dopo essersi massaggiato il piede, avendo riconosciuto la voce della ragazza.
Dopodiché, continuando a passarsi una mano sulla punta del piede, si voltò verso Bey: decisamente non era vestita come quando l'aveva vista andare in bagno a casa. Infatti, Bey aveva addosso un vestito rosso che si legava dietro il collo, lasciando metà schiena scoperta, e che poi scendeva in modo irregolare fino a metà coscia, in più ai piedi aveva un paio di scarpe col tacco abbinate.
«Certo, come no!» Stava commentando lei, intanto che lui la osservava.
Allora Taemin le si avvicinò, abbracciandola da dietro. «E' nuovo?» Le chiese poi, guardandola.
«Cosa?» Bey stava ancora facendo l'offesa, anche se in realtà non ce l'aveva davvero con lui.
«Il vestito... Non te l'ho mai visto.»
«Ah... Me lo ha regalato Ambra qualche giorno fa.» Spiegò, prima di sorridere e girarsi verso Taemin, abbracciandolo. «E non ho più voglia di fare l'offesa, quindi andiamo!» Aggiunse subito dopo, prendendolo per mano e trascinandolo verso la torre.
«Andiamo? Ma...?!» Taemin stava osservando la fila di persone che era in attesa di prendere il biglietto per salire in cima alla Namsan Tower, ma Bey non le stava minimamente considerando, anzi, andava diritta all'entrata.
«Amore... Non possiamo saltare la fila!» Disse allora, confuso. «E poi se passiamo così in mezzo alle persone, qualcuno mi riconoscerà!» Adesso aveva un tono allarmato.
«Ma non la stiamo saltando. Semplicemente noi abbiamo già il biglietto!» Esclamò Bey, elettrizzata almeno quanto lo sarebbe stato lui entro breve di salire su quella che per definizione era la “torre degli innamorati” di Seoul. «E poi... 'Sta tranquillo! Segui il consiglio di Tata e cammina tra la gente normalmente, vedrai che non faranno caso a te!» Aggiunse, per tranquillizzarlo.
«Abbiamo..? Quanto tempo fa lo hai comprato il biglietto?» Taemin guardava a tratti lei e la torre davanti a loro, sempre poco convinto.
«Almeno due settimane fa.» Gli rispose, entrando con disinvoltura e dirigendosi verso la fila interna, che di certo non era lunga come quella alla biglietteria.

Dopo neanche mezz'ora Bey e Taemin erano in cima alla torre e guardavano estasiati il panorama che vi si poteva vedere: tutta Seoul era intorno a loro, i grattacieli, le case, i quartieri con i negozi ed, in lontananza, quelli invece più poveri, il fiume Han e tutti i vari ponti. Insomma, da lì, girando in cerchio, si potevano vedere tutti i posti della grande città.
I due ragazzi rimasero lì ad osservare tutto finché il sole non cominciò a tramontare, tingendo di rosso ed arancione tutta la parte Ovest della città. A quel punto Bey propose di salire ancora più in alto ed uscire sulla terrazza. Lì, attaccati alla rete che faceva da barriera, c'erano tutti i lucchetti che gli innamorati avevano attaccato nel corso degli anni.
«Ci dovrebbero essere ancora anche i vostri.» Disse Bey, voltandosi verso Taemin per avere conferma. Quello annuì, tirandola leggermente verso un punto preciso della rete ed indicando un mucchio di lucchetti. Tra quelli, se si guardava attentamente, ne spiccavano quattro attaccati tutti insieme, ognuno di colore diverso. Bey sorrise.
«Io vi amo.» Fu l'unica cosa che riuscì a dire, per poi estrarre dalla propria borsa due lucchetti identici, dorati. «Ora però tocca a noi.» Disse, alzando la testa verso Tae e porgendogli uno dei due lucchetti. Lui guardò Bey, le sorrise e lo prese, rigirandoselo tra le mani.
«Scriviamoci in italiano. Così saranno davvero solo nostri.» Le propose, prendendo una delle due penne indelebili che la ragazza gli stava porgendo. Lei gli sorrise di rimando. «Sì.» Annuì, per poi concentrarsi sul lucchetto.
Dopo dieci minuti buoni, Bey era sempre chinata sul suo lucchetto, mentre Taemin si stava guardando intorno alla ricerca del luogo migliore dove metterli. Ad un certo punto il suo sguardo fu catturato da un gruppo di lucchetti tutti rossi, così si avvicinò ad essi: erano tanti lucchetti attaccati accanto a formare un cuore*. Tae sorrise, voltandosi verso Bey, che sembrava aver finalmente finito di scrivere ed adesso gli veniva incontro con un sorriso imbarazzato.
«Fatto?»
«Mh.» Bey annuì, porgendo il suo lucchetto al ragazzo.
«Bene. Perché ho trovato il posto perfetto per attaccarli.» Disse lui, sorridendo.
Detto questo Taemin prese entrambi i lucchetti e li andò a legare insieme al centro di tutti i lucchetti fatti a cuore. Fatto ciò si voltò di nuovo verso Bey, che era appena un passo dietro di lui. Lei lo guardò, gli prese una mano, intrecciando le dita, e si chinò per leggere entrambe le scritte.
“Quando sei stanca e hai dei momenti difficili, per favore lasciami stare al tuo fianco. Così che io possa ridarti l'amore che ho solo ricevuto. Prima che questa vita finisca. Saranghae.”
“Quando perdo la mia strada nella foresta oscura. Quando la mia giovane anima sta piangendo. Guidami come una luce, come un miracolo. Prima che questa vita finisca. <3”
Entrambi sorrisero. Avevano pensato alla stessa cosa: Life, una delle canzoni preferite di Taemin. Ed avevano anche scritto quasi lo stesso pezzo, con la differenza che Tae aveva aggiunto un'unica parola nella sua lingua, alla fine della traduzione della canzone, mentre Bey aveva aggiunto solo un cuore, che era tutto quello che aveva da offrire.

* Beh.. Diciamo che quello a cui pensavo era pressappoco questo.. ^^

http://www.flickr.com/photos/jonjon_01/2496450232/

  
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