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Autore: bloodycry    14/07/2006    1 recensioni
Venghino signori, venghino!
Una nuova storia solo per voi!


Ho creato una storia.
Spero vi piaccia, anche se deve cominciare...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Mentre il pallido sole del mattino cominciava a far capolino fra le nubi, illuminando i capelli biondi e le iridi dorate e irr

Mentre il pallido sole del mattino cominciava a far capolino fra le nubi, illuminando i capelli biondi e le iridi dorate e irritando incredibilmente il proprietario di esse, Saul aveva deciso che Locky non era un nemico.

 

Il ragazzo gli aveva donato, probabilmente, un luogo dove riposarsi e dormire, e, sinceramente, non poteva che essergli grato.

In cambio non aveva chiesto niente….

Ma l’esperienza gli aveva insegnato che nessuno dava mai niente per niente, quindi la domanda che ormai lampeggiava insistentemente nella sua testolina bionda era e rimaneva sempre la stessa.

 

“Che diavolo faccio?”

 

Tornare a casa, temendo che magari avesse chiamato le guardie?

 

Saul aggrottò la fronte, ridacchiando.

 

Casa…

Bhà… casa sua era stata bruciata quando aveva nove anni.

Solo perché ci aveva dormito una notte non poteva sicuramente definirla “casa”…

 

Ma… se durante la notte Locky lo uccidesse nel sonno?

Va bene, forse non era proprio un pazzo pericoloso, ma era eccentrico… questo si.

E se gli avesse dato fuoco?

 

Sbuffò, lisciando i guanti, facendoli diventare quasi una seconda pelle.

Non gli piaceva non sapere cosa fare.

 

Alla fine optò per una cosa semplice e assolutamente normale.

Non sarebbe tornato.

 

Tecnicamente, non aveva promesso niente a Locky, quindi…

E poi, non credeva piu alle promesse da cinque anni.

 

Le promesse si rompono… è una legge di natura.

 

C’è chi può e chi non può e blablablablabla.

 

Cavolo, riusciva ad annoiarsi pure ascoltando la propria mente.

 

Si stiracchiò, con nonchalanche, e proprio in quel momento passava di la un riccastro, che inciampò sulle sue gambe.

 

“Oops, scusi, ho fatto apposta!”

 

Saul disse questa frase velocemente, come se fosse sorpreso e allo stesso tempo dispiaciuto per il nobile.

Nobile che, ingannato dal tono di voce e dalle circostanze, non ci fece caso.

 

Saul si chinò in avanti, prendendo con il braccio destro il braccio del nobile e con l’altro frugando velocemente nelle tasche del cappotto, mascherandolo per un tentativo di aiutare l’uomo.

 

“Sta bene? La prego di scusarmi…”

 

Il nobile fece un vago cenno, prima di voltarsi e sparire in una stradina.

 

Wow… un nobile che non gliene diceva di tutti i colori…

Piu unico che raro.

 

Fortuna che si era preso un ricordino…

 

Saul aprì il portafogli… rivelando uno spettacolo miseramente vuoto…

Cioè… era vuoto cosmico quello… gli metteva persino tristezza…

Niente soldi… niente oggetti di valore…

Niente.

 

Cominciava persino a chiedersi se a vendere il portafoglio gli avrebbero dato effettivamente qualcosa.

 

Mise il portafoglio in una tasca dei pantaloni, dove metteva solitamente il suo portafoglio…

Dove non c’era piu il suo portafoglio.

 

Saul scattò in piedi con una velocità fulminea, mentre si rendeva conto dell’amara verità…

I due si erano derubati a vicenda!

 

Dannazione, dannazione, dannazione!

 

Era ridicolo! Ridicolo!

 

Due ladri che si rubano a vicenda! Era una storiella, una barzelletta, non poteva succedere!

Non poteva succedere a lui!

 

Aveva visto, era proprio passato in quella stradina…

Oh, l’avrebbe preso, oh si che l’avrebbe preso… non poteva crederci…

 

AHIO!!!”

 

Oddio, ma stava cadendo sempre di piu nel ridicolo!

Adesso era andato a sbattere contro una ragazzina…

 

Era una ragazza piccola, dall’aspetto vivace. Non molto alta, snella… o per meglio dire, magra. Era magra per la sua altezza, dandole un aspetto… da bambina.

La carnagione era chiara e i tratti del viso erano orientali.

Il naso era piccolo e a punta, gli occhi grandi e vivaci, di un colore verde chiaro. I lineamenti erano morbidi, come quelli di una bambina.

I capelli erano sul biondo cenere, con tanti riflessi rossi e arancioni, ed erano portati con una bandana, a ciuffi contornati da treccine fermate da perline colorate.

Indossava degli abiti colorati, vivaci.

Delle braghette corte, arancioni, e un top azzurro, con dei fili gialli, alcuni legati a fiocco, altri semplicemente lasciati cadere.

Indossava anche degli stivali marroncini chiaro, anche se sembravano piu scarponi da montagna.

E poi…  indossava dei guanti neri, senza dita, e aveva un ciondolo a forma di cuore, al collo.

 

Scusa! Adesso ti…”

“Faccio da solo!”

 

Non aveva tempo per il bon ton e tutte le altre inutili cavolate, doveva prendere il ladro!

Si alzò in piedi con un colpo di reni e schivò la ragazza, ricominciando a correre…

 

Era irritante! Era…

Argh! Era piu che irritato! Era infuriato!!!

 

Quel… quel ladro mascherato da nobile… quel nobile mascherato da ladro…

Cosa cambiava?! Lo aveva derubato, maledizione!

 

“MA PORCA MISERIA, FATE ATTENZIONE QUANDO CAMMINATE!!!”

 

Aveva girato l’angolo e un altro inetto era comparso, facendolo nuovamente andare a terra e perdere terreno…

 

L’altro emise sono uno sbuffo, mentre prendeva il cilindro e si metteva in piedi, togliendo dai ricchi vestiti la polvere…?

RICCHI vestiti?!

 

Saul scattò in piedi, e, piu o meno come fece anche l’altro, cominciarono a squadrarsi, increduli.

 

I capelli neri, erano scalati, corti, e la frangia era pettinata in modo che ricadesse ai lati, anche se in quel momento alcune ciocche coprivano gli occhi.

Gli occhi erano splendidi. Partivano, nel centro, come giallo chiaro, e diventavano a poco a poco verdi.

L’aspetto era esile… da ricco aristocratico, in poche parole, il cui maggior sforzo era portare alle labbra il bicchiere di vino.

La pelle bianca e liscia lasciava intendere che non facesse alcun lavoro pesante, in generale.

E poi… bhè, era vestito da perfetto nobile…

La coccarda bianca al collo della camicia bianca immacolata… il gilet nero… la giacca nera… i pantaloni neri… le scarpe nere… i guanti neri… indossava persino una tuba!

 

Cos’era quel tipo?

Un nobile che rubava per sfizio?

 

“Ehi tu! Ridammi il mio portafoglio!”

 

La stesse parole nello stesso momento con gli stessi gesti.

La cosa lo irritava particolarmente.

 

Saul rubava perché ne aveva bisogno…

A quel tipo sarebbe bastato rubare il cappello per vivere!

 

“Io?! Tu ridammi il mio portafoglio!”

 

Di nuovo….

Sembrava di vedersi allo specchio…

 

Poteva persino essere divertente…

Ma Saul non voleva divertirsi.

 

Rivoleva il suo desolatamente vuoto portafoglio!

 

Il ragazzo alzò una mano, mostrando il palmo a Saul, come per zittirlo.

 

“Il fatto che un ladruncolo come te sia riuscito a fregare me è pura fortuna!”

 

PURA FORTUNA?!

 

Lui rubava ogni giorno, era riuscito a affinare incredibilmente le sue capacità…

Come osava quel… conte infangare la sua reputazione!

 

“Tu sei un ladruncolo! Scommetto che sei uno di quei nobili annoiati che ruba solo per sfizio!”

 

Era una strana discussione, ora che ci pensava.

Da bambino avrebbe mai immaginato di litigare con un nobile per decidere chi dei due rubava meglio?

 

Non fece però in tempo per rendersene in tempo…

La ragazza di prima a quanto pareva lo aveva in inseguito, inciampando su di lui, e allo stesso tempo facendolo inciampare sul ragazzo…

 

Insomma… era mattina e tutto andava male!

 

“Uha! Scusate scusate scusate!!! Mi inseguono le guardie, mi inseguono le guardie!!!”

 

GUARDIE?!

 

Saul e il ragazzo si misero in piedi con un colpo d’anca, e corsero dalla parte opposta a quella da dove era appena arrivata la ragazzina.

 

Era una cosa incredibile.

La ragazzina era andata in testa, dotata di una velocità a dir poco stupefacente, mentre accanto a lui si ritrovava il ragazzo.

 

Forse era un nobile, ma sapeva correre…

 

Dei passi, dietro di loro… passi pesanti…

Per via delle armature, probabilmente.

Erano proprio loro… le guardie.

 

Saul si voltò all’indietro, cominciando la difficile opera del correre velocemente all’indietro…

Figure… scure…

E grosse…

 

Erano proprio le guardie.

 

“Attento!”

 

Il ragazzo lo tirò verso di se, facendogli evitare un bidone a cui stava andando a sbattere a tutta velocità…

Saul decise di tornare a correre normalmente…

 

Era… strano.

 

Prima aveva trattato poco bene la ragazza, e stava quasi per combattere con quell’altro…

E ora stavano scappando insieme.

 

Una bella pubblicità. “Diventa anche tu un ladro: ci si aiuta a vicenda!”

 

Poteva essere l’inizio di una fratellanza…

 

Una sfera colpì il muro, facendo volare qualche scheggia rossa.

Oh-oh…

 

“La magia! Stanno usando la magia!!!”

 

La magia….

Dannazione!

 

Per quante capriole si faceva, una magia difficilmente poteva venir evitata…

 

“Contrattacco. Veloce. Pulito. Ora.”

 

Il nobilastro ora dava pure ordini, eh?

 

Bhè, per quella volta lo perdonava.

 

Saul ghignò, portando le mani alle spade.

Ora si parlava la sua lingua…

 

La ragazzina prese dalle tasche due boccette e cominciò a mescolare gli intrugli, in fretta e furia…

 

Wow… insomma, come ci riusciva? Saul se non guardava dove metteva i piedi rischiava di uccidersi…

 

Il conte, invece, si limitò a far aderire i guanti alle mani, inamidandosi le labbra…

Un po nervoso?

 

“Giriamoci… ora!”

 

La ragazza girò sulla gamba destra, rimasta rigida, e lanciò velocemente la bottiglietta sui soldati, a poca distanza, prima di finire nuovamente rivolta verso la strada soprannominata “via di fuga”.

Il conte, ormai lo aveva soprannominato cosi, aveva fatto invece una giravolta piu vistosa, con tanto di svolazzo di mantello, sparando poi due sfere, una argentea e una nera, verso i soldati.

Saul invece si era piantato sulle gambe, con in ogni mano una spada, per poi fare un taglio a X al vuoto, incrociando le lame mentre le faceva scendere.

 

Gli effetti dei tre attacchi erano non male.

 

La boccetta buttata dalla ragazza era infatti, a quanto pareva, esplosiva. Anche parecchio sgargiante: le fiamme lasciavano aloni azzurrini e viola nell’aria.

Le due sfere invece si erano fuse all’ultimo momento, creando una cosa strana, impazzita, che inglobò un nemico e lo… congelò al suo interno.

Meno uno, ne rimanevano tre…

 

L’attacco apparentemente dato all’aria di Saul causò uno spostamento d’aria che si ghiacciò, creando cosi due lame di ghiaccio, a forma di mezzelune, che si dirigevano verso i nemici.

 

Insomma, proprio un bello spettacolo… se non fosse stato che il conte lo aveva preso per il colletto, costringendolo a seguirlo.

 

 Sigh… l’inseguimento non era finito, eh?

 

Bhè certo… in fondo erano anche piu forti di loro…

Per quanto gli attacchi fossero pomposi, i soldati si erano sicuramente difesi…

 

Rallentati, ma non fermati. Dannazione.

 

Naturalmente, in una città piena di viuzze, strade stradine e chi piu ne ha piu ne metta, dovevano proprio incappare nell’unica stradina senza altre vie d’uscita se non la fine… che chissà quando era.

 

Proprio mentre pensava questo, i tre arrivarono ad un bivio.

Un bivio di tre strade differenti.

 

Oh, no!!

 

“Ok… ognuno prende una strada diversa.”

 

Il conte aveva parlato.

La ragazzina lo guardava a bocca aperta, come se fosse sorpresa…

Sorpresa di cosa?

 

“è un’idea idiota… sono rimasti tre soldati, potranno seguirci, e ad uno ad uno non abbiamo speranze!”

 

Era la cosa ce la gente apprezzava di piu in Saul.

L’ottimismo.

 

Il conte però fece una risata secca, togliendosi pacatamente la polvere dal cilindro…

 

Con quella… maledetta calma…

 

“Non mi sembra che in gruppo abbiamo tante piu speranze…”

 

Tecnicamente vero…

 

Anzi… del tutto vero…

 

Oh, maledizione… non poteva finire in prigione…

Se finiva in prigione… se finiva in prigione…

 

No… non sarebbe finito in prigione!

 

“Sono laggiù!”

 

Saul sentì le due parole, con una faccia cosi disperata da apparire come un bambino sull’orlo delle lacrime.

 

Gli altri due non sembravano tanto messi meglio.

 

Un’altra sfera nera sfiorò il piede della ragazza, che con una piroetta era riuscita ad evitare l’attacco.

 

…Non volevano prendere un tè, eh?

 

I tre si misero istantaneamente d’accordo, decidendo, o meglio, scappando a gambe levate, verso la prima strada che gli capitava davanti, ovvero quella centrale…

 

Ok, Saul non era diventato un ladro per l’organizzazione…

 

I passi erano lievemente piu lontani, ma erano sempre un pericolo…

E loro non potevano attaccare, scappando.

 

Sigh… e cosi, all’età di quattordici anni doveva morire in compagnia di due estranei…

Ah gia… non gli aveva neanche chiesto il nome.

 

Magari… come ultimo desiderio…

 

I tre ragazzi si fermarono, increduli… o meglio, il conte e la ragazzina increduli.

Saul apprese la notizia con un semplice e flebile sospiro.

 

La sfortuna andava fino in fondo, no?

 

"È un vicolo cieco!!! È un vicolo cieco! Nononono,  non un vicolo cieco, no!!!"

 

Bhè… a quanto pareva la ragazzina se n’era accorta.

 

Erano spacciati erano morti erano spacciati erano morti erano spacciati erano morti erano spacciati erano morti….

 

“Allora… vediamo un attimo di ragionare… Voi, cosa avete fatto per scatenare un inseguimento da parte di non dico una, non dico due, non dico tre ma ben quattro guardie?”

 

Il conte aveva di nuovo mostrato il palmo, come per zittire dei bambini disubbidienti…

Senza contare il modo di parlare…

Praticamente scandiva ogni parola, come se stesse spiegando come prendere una forchetta a dei dementi…

 

Comunque, era una buona domanda…

Saul cosa aveva fatto… uhm…

 

“Dicono che sono un eretico…”

 

Bhè… sicuramente i due non sarebbero andati a spifferarlo ad una guardia

 

Il conte annuì, vagamente interessato, poi perse qualunque interesse e invitò, con lo sguardo, la ragazza a parlare…

 

“Ho rubato ad una delle tre guardie… uhm, cos’è un eretico?”

 

Saul si sentì pietrificare, gli occhi dorati fissi sul volto incuriosito e allegro della ragazza, che non sembrava molto spaventata…

 

Eretico…

Cos’era… un eretico?

 

Un eretico…

 

Non ci doveva pensare… doveva tornare alla realtà…

e la realtà era che era in un vicolo cieco, con tre guardie alle spalle!

 

…Forse tanto valeva che pensasse al passato.

 

“….Io… uhm… bhè… sono nato?”

 

Il ragazzo disse questo, con tono vago e occhi un po assenti…

 

Saul lo guardò, la mano in cui aveva affondato la testa ora era scivolata sulla bocca… e gli occhi dorati lasciavano trasparire una tale disperazione, una tale sofferenza…

Uno sguardo, in poche parole… stanco.

 

Rifletté un attimo su quelle parole… “sono nato”

Effettivamente, anche per Saul il fatto che il conte fosse nato creava una grande irritazione.

 

La ragazzina si mordicchiò il labbro, osservando il terreno…

 

Erano tutti e tre dei piantagrane per la città, a quanto pareva… quindi non si poteva dire per chi fossero la quelle guardie…

 

Non che cambiasse molto alla fine…

Insomma, anche se gettava la causa di quel casino in pasto alle guardie, quelle avrebbero gettato in galera pure gli altri due…

 

Il rumore di passi li fece riprendere…

E si resero nuovamente e disperatamente conto che erano nei guai.

A parte il conte, che, con tutta la sorpresa della ragazzina e la completa indifferenza di Saul, che ormai pensava alla morte, aveva fatto un lieve e sardonico sorrisino.

 

“Bene… sarebbe potuto essere un piacere conoscervi, ma non è stato tale… momentaneamente, possiamo solamente prendere in considerazione l’ultima nonché unica via di fuga…”

 

Il conte disse ciò con voce suadente, quasi… divertito…

 

La ragazzina lo guardava estasiata… un sorriso piegava le sue labbra, e una luce rispettosa brillava nei suoi occhi…

 

Saul invece aveva semplicemente portato gli occhi al cielo, domandandosi cosa avesse fatto per meritarsi una vita misera e una morte accanto a quel tipo.

Fu in questo semplice e disperato gesto che si accorse di cosa stesse parlando il conte.

Era una possibile via di fuga.

 

Saul sogghignò, riprendendo finalmente un po di vita.

 

Ora si parlava il suo linguaggio…

 

“Intendete l’alto vero…?”

 

La ragazza disse questo, guardandoli a intermittenza… prima uno e poi l’altro…

 

Saul fu lievemente sorpreso, e anche un po sconcertato, nel notare che il conte aveva la sua stessa espressione da volpe nel guardare la ragazzina, con lo stesso identico ghigno.

 

A interrompere l’idillio furono i rumori dei passi, sempre piu vicini…

Conveniva darsi una mossa.

 

Ok… Si inizino le danze, lo spettacolo sta per finire!”

 

Saul cominciava a preoccuparsi. Era sempre piu d’accordo con i modi di dire e fare del conte…

 

Poco importante. Non lo avrebbe rivisto mai piu, se era fortunato…

 

“Siiii! ^o^”

 

La ragazzina fece un salto di gioia, un pugnetto diretto verso il cielo, quindi si rivolse verso uno dei muri, correndo verso di esso…

E saltando contro la parete.

Saul quasi si incantò ad osservarla saltare velocemente sui due muri, salendo sempre piu in alto…

 

Lo stesso stupore che lo prese quando due ali fecero il loro ingresso fra le scapole del conte.

Due ali tutt’altro che belle.

 

La sinistra doveva essere candida e piumata, ma in quel momento si poteva vedere solamente un parte dell’ala, solo in parte ricresciuta, con alcune piume ancora un po spiegazzate qua e la, segno che era stata strappata tempo prima.

La destra doveva essere invece demoniaca, nera, come quella di un pipistrello… ma sembrava anche questa essere stata  orrendamente strappata ,e  ricresciuta solo a metà.

 

Sebbene cosi lesionate, erano abbastanza grandi da poter fare un piccolo volo come quello… anche se non con facilità, come poteva immaginare dalla smorfia di sollievo che fece il conte arrivando in cima.

 

Lui, purtroppo, non riusciva ne a saltare ne a volare…

Però aveva un altro mezzo.

 

Saul scattò verso il muro, quindi, all’ultimo momento, saltò piu in alto che poteva, attaccandosi ad esso.

 

Non era particolarmente facile starci attaccato, doveva ammetterlo…

Ma in fondo, doveva solo arrampicarsi, non rimanere fermo.

 

Saul, grazie all’inconsueto senso dell’equilibrio e una buona dose di agilità e forza, era in grado di scalare qualsiasi salita… anche la piu impervia.

E di certo, non era un muro a creargli problemi…

 

Aveva una velocità straordinaria, quasi come un ragno che saliva sulla propria tela…

La velocità di quella salita lo costrinse (decisamente una scelta non sofferta) a fare un, seppur piccolo, salto, alla fine della scalata.

 

Osservò i guanti, lievemente dispiaciuto per averli sporcati, quindi riprese a correre, onde mettere quanta piu distanza poteva dalle guardie.

 

Quasi le aveva dimenticati, nella foga della salita…

A farsi ricordare, comunque, ci pensarono proprio le guardie, schivandogli per un pelo (ma dove diavolo si erano allenati per perfezionare la mira?!) la spalla con una sfera.

  
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