Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Balla sulle nuvole    17/11/2011    4 recensioni
Undici ragazze con una grande passione per il calcio.
Una squadra ma anche un gruppo d'amiche.
Una lettera.
Un viaggio per un raduno.
Un' Isola.
Uno sbaglio.
Fra amore, amicizia, risate, equivoci e cospirazioni.
Ecco le Amazzoni.
E la loro storia.
Dal capitolo 13:
.....“Sia chiaro rosso fissami ancora con quello sguardo da maniaco e ti sotterro nella sabbia” lo minacciò Miele lanciandogli un occhiata penetrante, abbastanza simile a quella che Teddy aveva ricevuto al mattino.
Hiroto deglutì “farò del mio meglio” convenne, prima d’affiancarle nelle ricerche......
....Quel pomeriggio Kiyama imparò due cose molto importanti su Miele, la prima era che la ragazza manteneva sempre le proprie intimidazioni, la sabbia nei suoi vestiti quando era tornato al suo dormitorio ne era la prova lampante.
La seconda fu che lei resisteva ai suoi splendidi occhi acquamarina e a tutto l’amplesso, forse non era poi così irresistibile......
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Spazio me:

Buon giorno, siamo al 17 novembre e c’è ancora il sole …… niente neve, informazioni di routine alla Giuliacci.

Come state?

Spero bene….. allora oggi mi sento leggermente di buon umore e lo ammetto un po’ svampita, non riesco a concentrarmi, però ho voglia di scrivere.  Quindi non ci resta che  vedere cosa salta fuori da questa contrastante sinfonia d’emozioni ….

Ah che cucù, dimenticavo di ringraziare  tutte voi, Grazie, grazie infinite, ed ora vai con l’ispirazione folle.

Un bacione

Mary


 
URLI SCONCLUSIONATI, MISTER SMOKING, TAPPO E SPROPORZIONATO, BELLEZZE NASCOSTE:


Era  una situazione surreale quella al quale stavano assistendo, senza precedenti e al quale nemmeno loro riuscivano a credere. Erano tutte e undici nella stessa stanza eppure un silenzio sovraumano regnava padrone carico di tensione.

Dopo la discussione con l’organizzatore del raduno e il racconto sconvolgente di Siena e Ginevra nessuna di loro aveva più aperto bocca se non per rivolgersi all’imbarazzata ragazza al banco d’accoglienza. 
Avevano terminato la fila tenendo i pugni stretti, cercando di controllare il nervosismo ed evitando qualsiasi contatto coi membri delle altre squadre che le fissavano curiosi e dispiaciuti.
Poi come un corpo solo erano uscite dalla sala a passo di marcia e sguardo fiero raggiungendo il loro alloggio, un Bungalow composto da cinque camere da letto disposte su due piani, con letti a baldacchino , mobili intarsiati  e bagni singoli. Al piano terra si estendeva  un immenso salotto completamente in legno molto simile ad uno chalet svizzero.
Era proprio in quell’ampia sala che si trovavano ora le ragazze, in attesa della tempesta che ognuna di loro sapeva era inevitabile scoppiasse con certi elementi nel gruppo.
 
Diana scosse il capo, era inaccettabile, nessuno si era mai permesso di trattarle così e nessuno poteva farlo senza  avere una ritorsione coi contro fiocchi, la rabbia le ribolliva nel sangue dritta al cervello, infatti stava per dare inizio al suo solito show quando il capitano parlo, o meglio urlò.
 
“COME HA OSATO QUEL OMUNCOLO INCRAVATTATO CHE PROBABILMENTE NON HA MAI TIRATO UN CALCIO AD UN PALLONE IN VITA SUA” ringhiò furente, la tempesta era finalmente iniziata.
 
“LA DEVE PAGARE, DEVE STRISCIARE AI NOSTRI PIEDI CHIEDENDO PIETA” urlò malignamente Dì, con un sorriso sadico leggermente inquietante.
 
“NESSUNO PUO’ PERMETTERSI  DI MANCARCI DI RISPETTO IN QUESTO MODO, INSINUARE CHE NON SIAMO AI LIVELLI DELLE  ALTRE SQUADRE SOLO PERCHE’ SIAMO DELLE RAGAZZE E’ UN AFFRONTO INCONCEPIBILE, COS’HANNO QUEI TIZI PIU’ DI NOI ?” continuò Gioia, mai in vita sua avrebbe permesso a qualcuno di insultare le sue compagne senza pagarla cara, loro erano intoccabili, la sua squadra veniva prima di tutto.
 
Miele scrollò il capo “ NON HANNO NIENTE IN PIU’ DI NOI ANZI,  SONO SICURA CHE POTREMMO BATTERLI COME E QUANDO VOGLIAMO” dichiarò, il maschilismo non l’aveva mai tollerato, tutte quelle storie sul sesso debole erano solo sciocchezze preistoriche.
 
“ACCUSARCI DI ESSERE DELLE INFILTRATE DISPERATE. QUI DALL’ITALIA SOLO PER MOLESTARE  DEI BEI RAGAZZI. IO NON CORRO DIETRO A NESSUNO, QUESTA E’ UNA BARBARIA AL MIO ONORE” iniziò Gin sconvolta alzandosi in piedi.
 
“LUI VOLEVA DEGLI OMONI, BE GLI MOSTREREMO CHE ANCHE SENZA PELI SUL PETTO NOI REGNAMO”continuò Miele.
 
“STRISCIARE; QUELL’ INSULSO UOMO DEVE STRISCIARE” ghignò Diana.
 
La scena sarebbe parsa piuttosto stravagante  agli occhi di un qualsiasi  passante ma per le ragazze, vedere le loro quattro amiche in piedi al centro della sala ad urlare frasi sconnesse portando avanti ognuna un proprio discorso, era assolutamente normale, un comportamento in pieno stile amazzonico.
 
“PERCIO’ DOMANI NOI ANDREMO LI E GLI MOSTREREMO CHE QUALSIASI PROVA VOGLIA SOTTOPORCI PER NOI SARA’ UNA PASSEGGIATA” concluse la Molteni con una determinazione folle negli occhi.
 
“Certo Boss”
 
“Puoi scommetterci” esclamarono contemporaneamente Mel e Penny sorridenti, le due si erano estromesse dalla conversazione poiché per loro tutto quel trambusto rappresentava solo una nuova sfida, infondo loro sapevano di valere quindi ai loro occhi il parere di un vecchio antipatico non contava proprio nulla.
 
“LO FAREMO RIMPIANGERE DELLE SUE SPREGEVOLI AZIONI E ALLA FINE SARA’ COSTRETTO AD INGINOCCHIARSI AI NOSTRI PIEDI CHIEDENDOCI SCUSA E IO PERSONALMENTE NON LE ACCETTERO’ ”.
 
“Ben detto sorella” disse Debora annuendo con grinta.
 
“SIIIIIIII, E  BOB MI CHIAMERA’ SIGNORINA VILLA NON PIU’ RAGAZZINA, MUAHHHHHHH”.
 
Così dopo vari urli e minacce di truculente torture, caricate al massimo dal capitano la squadra uscì alla ricerca di un campo per allenarsi, un nuovo entusiasmo che le animava.

 

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

 
Stavano sudando come caproni dietro un pallone da ben due ore quando quattro ragazzi le raggiunsero sorridenti, del tutto ignari del pericolo a cui stavano andando incontro.
 
“Possiamo unirci a voi?” chiese allargando il sorriso Hiroto.
 
Vittoria stoppò il pallone, mentre gli occhi di tutte incatenavano sospettosi il quartetto.
 
“Chi vi manda?” domandò inquisitoria Diana squadrandoli dall’alto al basso.
 
“N-nessuno” balbetto Miodorikawa a disagio.
 
“Stavamo gironzolando quando vi abbiamo viste e ci è semplicemente venuta voglia di giocare” continuo tranquillo il ragazzo dagli occhi acquamarina.
 
“Per me è sincero” disse Daniela arrossendo subito dopo.
 
Mel le sorrise “ per te anche Giuda meritava fiducia Dani, non fai testo”.

“Mi dispiace ammetterlo ma questa volta ha ragione”  concordò Dì mettendo una mano sulla spalla della gemella “ tu sei troppo fiduciosa”.

Nagumo rise “ ma si può sapere cosa credete che vogliamo farvi?” domandò col suo solito tono da sbruffone.

Miele e Diana lo incenerirono con gli occhi, mentre Bianca rispondeva con la solida calma pimpante “ e noi che ne sappiamo dei piani contorti di Mister Smoking”.

La stessa espressione confusa prese vita sui volti dei ragazzi, tranne ovviamente che in quello austero di Fuusuke su cui regnava la solita aria indifferente.

“Noi  siamo solamente membri della squadra giapponese e di quella coreana” riprese il discorso Hiroto  con tono di voce rassicurante.

Siena annui “ la squadra giapponese è quella che ci ha difese prima” costatò.

“E lui ne è membro?” le sussurrò all’orecchio in modo da non farsi sentire dagli altri Gioia.

Siena annui di nuovo “ non mentono” bisbigliò a sua volta.

“Sono Gioia Molteni, il capitano della squadra” disse in fine la ragazza avanzando, le altre la seguirono presentandosi una dopo l’altra.

“Io sono Hiroto Kiyama” disse con eleganza l’ex capitano della Genesis “ loro invece sono Midorikawa Ryuuji, Nagumo Haruya e Fuusuke Suzuno” completò mentre il povero pistacchietto arrossiva in silenzio, non gli piaceva per niente essere al centro dell’attenzione di quelle pazze.

“Allora giochiamo o volete spettegolare amabilmente” esclamò Haruya stiracchiandosi.

Diana sgranò le palpebre, quel tipo non le piaceva, nel giro di due minuti si era già reso insopportabile ai suoi occhi.

“Noi giochiamo, se tu vuoi chiacchierare puoi sempre andare dal parrucchiere  che direi sinceramente ne hai anche bisogno” disse seccata la Pavesi con finta aria innocente.

Burn  spalancò la bocca scioccato “che cosa hai detto?”.

“Ti consiglio di passare anche dall’ otorino a questo punto”.

“Eccolo che inizia” commentò Ryuuji passandosi una mano sul volto rassegnato.

“E chi li ferma più” convenne Dani , entrambi raggiunsero tonalità di rosso ineguagliabili mentre i loro occhi si incrociavano per un breve istante.

Nagumo si spostò per fronteggiare la ragazza “ come osi tappo” ringhiò.

“Tappo, io non sono un tappo”

“ Ma se mi arrivi sotto le spalle”

“Forse perché tu sei sproporzionato”

“Io cosa….. ripetilo se hai il coraggio”

“Non mi fai paura sai, sei sproporzionato, sordo e i tuoi capelli sono oltraggiosi”

“E tu sei un tappo, perché hai la lingua lunga se no ti scambierei per una carota geneticamente modificata”.

“Ehi” esclamò Debora offesa con la partecipazione di Daniela.

Nagumo le ignorò continuando a lanciare sguardi d’ira a Dì che gli rispondeva per la rime.

“Quei due hanno davvero tante cose in comune” commentò osservandoli Vittoria.

Suzuno annui, mai e poi mai avrebbe creduto di poter conoscere la versione femminile dell’amico.

“Solitamente” confessò “ sono io che mi diverto ad accendere la miccia”.

Melinda sorrise complice “ ti capisco, è  un divertimento impagabile”.

“ Sono due anime gemelle” trillò Penny con gli occhi a cuore.

“ Che cosa” ringhiarono all’unisono i due.

“Io”

“Con”

“Questa/o”

“Qui, mai” tuonarono dandosi le spalle.

“Certo, come no” bisbigliò Mel all’amica.

“Allora giochiamo?” esclamò Bianca sorridente incamminandosi verso la sua postazione.

Essendo troppo pochi per una partita vera e propria il gruppo iniziò un’ agguerrita lotta tra difensori e attaccanti, supportati dai centrocampisti, ogni tanto casualmente il pallone beccava violentemente Burn e Diana alle spalle.
In mezzo alla confusione, le urla e le risate due occhi acquamarina notarono la bellezza del verde con l’azzurro in uno sguardo impenetrabile, di un sorriso tirato, raramente pienamente felice e di una cascata fluente di soffici capelli viola.

Hiroto notò Miele e ne rimane sinceramente colpito.


Rieccoci qui:

Sinceramente non so se questo capitolo mi piace oppure no…. Mi sembra sconclusionato come me, voi che ne pensate ?

Lo so non ho parlato della prova…. quella sarà sicuramente nel prossimo perché oggi non ne ero in grado, scusate.

Rinnovo il bacio

Mary
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Balla sulle nuvole