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Autore: Rox e Mad    18/11/2011    2 recensioni
Quando qualcuno torna da un passato non particolarmente felice,
non è di certo una cosa buona...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbattei la porta,e mi accesi furente una sigaretta. Cosa cazzo voleva saperne lui? Non c’entrava niente nella nostra storia,eppure c’era sempre. Iniziai a passeggiare per il corridoio del piano.
– Mi scusi,signore,ma qui non si potrebbe fumare,-mi disse un cameriere.
– Non me ne fotte un cazzo,come puoi ben vedere. – Il ragazzo mi guardò allibito.
– Sarò costretto a chiamare il direttore se non spegne la sigaretta – continuò.
– Puoi chiamare pure il padreterno,-gli dissi mentre gli alzavo un dito medio e me ne andavo,continuando a fumare.
– Mi spiace ma … - incalzò
– Ascoltami bene, non me ne fotte un cazzo di chi chiami,non me ne fotte un cazzo del fatto che non si possa fumare qui. Non me ne fotte un cazzo più di niente. Quindi,se non vuoi farti tutte le scale col culo a terra fin giù nella hall,gira a largo e non rompermi i coglioni. –
Il ragazzo mi fissò con aria di sfida. – E’ una minaccia?,-disse.
– No,un avvertimento. - .
– Non farti figo perché sei una rockstar,- mi sbeffeggiò.
Gettai la sigaretta a terra. – Normalmente non sono uno che attacca briga,ma tu sei capitato nel momento sbagliato. Lasciami in pace e non rompere il cazzo. – Feci per andarmene,ma lui mi trattenne per un braccio.
– Non attacchi briga? Ma non sei appena uscito dalla camera di Duff McKagan gridandogli contro? Jeff,Jeff,Jeff. Che coincidenza,eh? State ancora insieme tu e William il frocetto rosso? –
Lo guardai,e istantaneamente,ebbi un’illuminazione : Bret Miller.
Ci eravamo dati i tormenti da ragazzini a Lafayette,poi Bill lo aveva picchiato,ma lui aveva reagito abbastanza male,tanto da finire in riformatorio per un po’. Ed ora,eccolo lì. Alto,muscoloso,con la carnagione scura e i capelli neri come la pece. Notai che rispetto a quando era ragazzo,aveva molti più tatuaggi e qualche piercing in più.
E poi,l’orecchio … Mi sorpresi di non averlo riconosciuto prima.
– Cristo,Bret …  – riuscii a dire,guardandolo come imbambolato.  
– Oh,vedo che ti sei ricordato. Tu e il tuo amichetto siete delle fighette da copertina,ora eh? Mentre io sono stato dentro,voi ve la siete spassata alla grande,-mi disse guardandomi con rancore,cattiveria,tristezza.
– Bret,sai che non era nostra intenzione … - gli dissi con tutta la calma del mondo.
Ovvio che non era nostra intenzione,Bill l’aveva picchiato,ma lui mi aveva quasi ucciso.
– Ah,no? Immagino che quel giorno aveste programmato tutto,no? Mi pento sempre di non averti ucciso,Isbell. Gli anni dentro li avrei trascorsi almeno con la soddisfazione di non rivedere mai più le vostre facce. Ma no,vi ritrovo sui giornali,in TV,vi ritrovo nell’albergo dove lavoro!,- mi gridò,con gli occhi fuori dalle orbite – Ma forse … forse non è troppo tardi per iniziare quello che avevo provato a fare anni fa … -. Aveva un’aria da folle.
Cominciavo seriamente a spaventarmi.
– E’ una minaccia,Bret?,- gli dissi,cercando di mantener ferma la mia voce.
– No,Isbell. O forse sì. Vedila un po’ come ti pare. E ora,prendi quella fottuta cicca e gettala via. – mi disse prendendo di nuovo il carrello e andando via.
Rimasi lì a guardare la sua figura che lentamente si faceva sempre più piccola e che scompariva in fondo al corridoio. Un milioni di pensieri mi assalirono : dovevo dirlo a Bill,dovevo denunciarlo. Decisi di tornare indietro da Bill. Mi fermai davanti alla porta con il pugno alzato pronto a bussare. Da dentro proveniva un vociare confuso. Accostai l’orecchio alla porta e origliai.
- … dai vieni! Guarda che è divertente! Man non fare sempre il vecchiaccio! Salta su questo fottuto letto! – riconobbi la voce di Bill.
Rideva sonoramente,rideva come quando scherzavamo insieme io e lui.
- … Bill,non ho intenzione di saltare su quel letto. Dobbiamo dormirci stanotte,e lo hai già distrutto,ci toccherà rifarlo. – rispose McKagan.
- … io l’ho detto che sei un vecchio. E poi,chi ha detto che dobbiamo dormirci? – lo sentii dire con voce suadente.
Avrei volentieri sfondato la porta e picchiato a sangue entrambi,ma mi trattenni.
- … Bill … - cominciò McKagan.
- … dai,dai,sto scherzando! Andiamo a cena fuori coi ragazzi o ce ne rimaniamo qui come una vecchia coppia di sposi? – disse Bill.
– Rimaniamo qui,dai,non mi va di uscire. Cucino io! - . Proprio una bella coppietta,pensai. Strinsi i pugni e mi avviai in camera mia.

-Ma dove sei stato? – mi chiese Holly non appena varcai la soglia.
– Ero da Bill e Duff,-dissi. La vidi abbastanza contrariata.
– Non vado per niente a genio ad Axl,vero? – mi disse. Non pareva fregarsene molto,sembrava molto più una domanda che doveva fare.
– No,non molto. – risposi. Lei fece spallucce e entrò in bagno. Io mi abbandonai sul divano. Era comodissimo,pieno di cuscini morbidissimi.
Lentamente chiusi gli occhi …

- Bill,dai torna qui,non ne vale la pena! – gli gridai,ma ovviamente non mi diede ascolto. Si era già avviato verso Bret,pronto a prenderlo a pugni.
– Hey,Miller! Prova un po’ a prendertela con me! – gli disse. Bret si girò,e il pugno di Bill lo colpì in pieno volto. Il ragazzone si accasciò al suolo con il naso sanguinante,ma senza abbattersi,si avvinghiò alle gambe di Bill sbattendolo a terra e prendendolo a calci nello stomaco.
Non potevo stare lì a guardare. Corsi nella direzione dei due,e mi aggrappai alla schiena di Bret e con un morso gli staccai un pezzo d’orecchio.
–Ma … ma che … cazzo fai … fai Jeff! Ce … ce la fa … faccio da solo! – mi rantolava Bill da terra.
Bret smise di prendere a calci lui,e si avventò su di me. Lo guardai terrorizzato,era alto almeno due volte me, e altrettanto largo.
–Ma ciao frocetto,- mi disse mentre con la mano si teneva l’orecchio che continuava a perdere sangue copiosamente – sai cosa mi dicono? – continuò – che è giunta la tua ora. – così dicendo,cacciò dalla tasca dei logori jeans un coltello che mi piantò per intero nello stomaco.
Lo vidi sghignazzare. Mi portai le mani al ventre,e sentii un liquido caldo che mi bagnava la maglietta dei Kiss …

Bill si avvicinò a me facendomi appoggiare la testa sulle sue ginocchia.
Stava piangendo,e le sue lacrime ricadevano sul mio viso.
- … non … non preoccuparti, tra un po’ arrivano i tuoi e ti portano in ospedale … - mi disse.
– Bill … ? - 
- Dimmi … -
- Se morissi,mi prometti che non piangerai? Nemmeno al funerale. E non voglio nemmeno che tu faccia quei soliti discorsi da coglioni. – Mi guardò come se avessi appena detto una cosa assurda.
– Non ti sfondo di botte solo perché stai male. Ma aspetta quando sarai guarito …


-Jeff? Jeff? – sentii che qualcuno mi strattonava con forza. Aprii gli occhi,e vidi una Holly in preda al panico china su di me.
– Che … che c’è? – le dissi con la voce ancora impastata di sonno.
– Santo cielo! Come che c’è? Ti stai agitando come un ossesso e sei tutto sudato! Mi hai fatto spaventare! – mi disse.
– Oh,non preoccuparti,è stato solo un brutto sogno. Vado a farmi una doccia. – e mi alzai dirigendomi in bagno.
Mi misi sotto la doccia,e aspettai che l’acqua bollente irritasse ogni singolo poro della mia pelle. Dovevo dirlo a Bill. Bret stava tornando ad infestare i miei incubi,come da ragazzino,e non potevo permetterlo.
Mi parve di sentire in bocca il sapore amaro del suo sangue. Uscii dalla doccia,ed ebbi un improvviso conato di vomito.
–Jeff? Tutto bene? – mi disse Holly oltre la porta.
– Sì,tutto okay,-mentii. –Bene,che facciamo stasera? Usciamo o rimaniamo qui? O stiamo con i ragazzi? – mi chiese.
– Ehm … ti va se rimaniamo qui?,- dissi aprendo la porta,- non mi va di uscire … - .
Lei mi osservò maliziosa mentre mi passavo le mani tra i capelli.
– Va bene,per me va benissimo,amore. – disse,mordendosi il labbro e accompagnandomi verso il letto. 
  
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