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Autore: gm19961    18/11/2011    3 recensioni
"Mi ricordo ancora la prima volta che la vidi...
Era la ragazza più semplice del mondo, eppure qualcosa di lei mi colpì profondamente. Oltre alla sua spiaccata intelligenza e la sua particolare bellezza, notai dell'altro. Notai che dietro quel viso, nascondeva dei segreti, un passato da dimenticare. E solo dopo un anno, scoprii che l'unica cosa di cui lei avesse bisogno era solo di un po' d'affetto, e che ne so, magari anche un po' del mio amore. Lei mi salvò, dopotutto era il mio angelo, il mio viso d'angelo.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre

“Bene ragazzi, comportatevi bene con le modelle e tu John, non toccarle, sorridi e tieni le mani a posto!” lo rimprovera di punto in bianco Brian. John fa una delle se facce sadiche e si sfrega le mani soddisfatto. Paul rotea gli occhi, e si allenta la cravatta quando vede le ragazze che si stanno preparando sul fondo dello studio. Sono tutte di schiena e le stanno tipo mettendo quattro quintali di trucco; poverette, io non lo sopporterei. “Hey George, quale ti piace di più?” mi dice Ringo, sorridendo sguaiatamente. “Sa com’è, sono tutte girate, non riesco a vederle in faccia.”
 

“E allora? Ci sono tante cose da vedere anche di schiena, Geo!” replica Paul, entrando nel discorso. Scuoto la testa, che maiali, mamma mia. Oddio, non sono nemmeno io un santarellino ma diamine, un po’ di contegno!
 

“Bene ragazzi, mettetevi qui, dietro lo sfondo bianco, chiameremo le modelle una ad una e poi farete una foto tutti insieme, okay? Sbizzarritevi!” esulta il nostro fotografo con un sorrisetto in faccia. Beh, modella dopo modella, faccia strana dopo faccia strana, e faccia perversa John dopo faccia perversa di John, le modelle pian piano si esauriscono. Paul mi picchietta la spalla. “Che te ne pare quella di modella? Non è uno schianto?” John e Ringo sorridono come incantati, deve essere davvero bella allora. Sono passate solo due settimane e quella ragazza somiglia tanto ad Angel. Si gira verso di noi, indossa dei pantaloni a vita alta neri, con delle scarpe rosse dello stesso colore del rossetto fuoco che adorna le sue belle  labbra. I capelli su ricci e arancioni la rendono come una bambola. Ed è anche piuttosto scollata, eh! La guardo meglio e sgrano gli occhi, ma quella è proprio...!
 

Il suo sguardo incontra il mio, e mi fa “ciao” con la mano. Cammina verso di noi ed io prontamente, me la prendo in braccio prima che John posi i suoi artigli su di lei. “Che fai?” sgrana gli occhi e sorride. “Faccio una foto con una modella!” dico sorridendo verso l’obiettivo. E posiamo insieme con lo sguardo cagnesco di John, lo sguardo deluso di Paul e lo sguardo perplesso di Ringo. Dopo vari scatti diversi e relative occhiatacce sulle mani di John che si avvicinavano pericolosamente alle zone “oscure” della modella, le foto finirono. Le rivolgo subito la parola. “Alla fine abbiamo posato insieme, vero Angel?” lei fa sì con la testa, mentre beve –come sempre- della Coca Cola. “Harrison, ci stiamo incontrando troppo spesso noi due!” mi sorride e mi abbraccia, ed io ricambio ma la stacco subito. Non vorrei creare pettegolezzi o chiacchiere. “Che c’è? Perché ti sei staccato?” dice lei con il suo sguardo innocente. “Niente Angel, ma, insomma, non voglio che ci vedano insieme!” lei abbassa lo sguardo, come delusa, e annuisce. “Capisco.” Risponde secca e alza i tacchi andandosene dall’altro lato della stanza. Io la seguo e le afferro la mano “Che c’è?” mi risponde lei con un sopracciglio alzato. La porto fuori sul balcone dello studio, ci trovavamo al sedicesimo piano. “Volevo dirti che sei bellissima.” Lei mi guarda perplessa “Tutto qui?”
 

“Perché che altro dovrei dirti?”
“Non so. Ciao, come stai, come mai non mi hai cercata negli ultimi giorni…” disse lei delusa. “Ti avevo detto di essere impegnato e poi noi due, non stiamo insieme, ecco..” arriccio le labbra e la vede mordersi le labbra. “Hey, non volevo dirtelo così, ma vedi, c’è una cosa che devi sapere.” Lei si appoggia alla ringhiera del balcone e mi fa segno di procedere. “Io sono in procinto di fidanzarmi, beh cioè, sono fidanzato tecnicamente.”
Lei sgrana gli occhi e sorride, delusa. “Avrei dovuto saperlo che eri uguale a tutti gli altri, che stronzo..” cammina verso la porta per poter rientrare ma io metto davanti ad essa. “Levati, George.”

“No, non hai capito. Una relazione non può nascere su una bugia e se te l’ho detta, sta a significare che a te ci tengo, e voglio essere sincero con te. Io e Pattie, ci siamo appena conosciuti…
“Momento.. Pattie? Patricia?” dice lei come se la conoscesse. Oh Cristo, forse la conosce. “Boyd? Certo che la conosco, era una modella della mia agenzia, e siamo confidenti!” lei scuote la testa.
“Sarà contenta di sapere che il suo ragazzo ci prova con altre!” mi sorride e cerca di spostarmi dalla porta, ma con quei tacchi vedo che fa davvero fatica. “Angel, aspetta. Io non sento più nulla per Pattie, beh sì, all’inizio. Ho iniziato a frequentarla dei mesi fa senza dire nulla a nessuno. Ma poi ho incontrato te, e .. ho perso la testa.” Lei si mette a braccia conserte. “Certo, come no.”
“No davvero. Non riesco a registrare in studio, sento che mi manchi. A Pattie nemmeno ci penso, e prima quando John ti guardava o ti toccava, mi sono sentito davvero inerme, perché lui ti poteva avere tra le braccia e io no. Mi sei piaciuta da quando t’ho vista seduta in quel bar sconosciuto, quando ti sei mangiata tutto il gelato, la tua semplicità, il tuo mordicchiare la cannuccia della Coca cola quando sei nervosa… Ma che te lo dico a fare.”
Vedo che è rimasta a braccia conserte ma l’espressione è cambiata. Ha una faccia imbronciata e improvvisamente mi abbraccia, si toglie quelle scarpe e riscopro la sua altezza naturale. La prima volta che l’avevo vista era così bassa e stava molto meglio. Mi abbraccia forte e io le accarezzo i capelli. “Davvero ti piaccio George?” mi dice con una voce dolce e io annuisco, prendendole le mani. “Anche tu mi piaci tanto.” Mi avvicino a lei, voglio baciarla e lei sgrana gli occhi e allontana il suo viso dal mio. “George, te l’ho detto, io non ci riesco..” la prende per i fianchi e mi avvicino alle sue labbra e le chiude gli occhi, come se fosse in pericolo. Capisco che non vuole e quindi mi scosto. “Scusami.” Le dico, con lo sguardo deluso. Lei apre prima un occhio e mi sorride lievemente. “Non ti devi scusare, sono io che sono....strana.”
“Mi piaci lo stesso.” Le sorrido e le bacio la guancia. “Adesso devo andare… “ dico sorridente e nascondendo la mia immensa tristezza per non aver ancor assaporato le sue labbra.
“George, tieni..” mi da un fogliettino, non ci credo. E' il suo numero. Sorride serena. “Ora so che mi posso fidare di te. Grazie.” io annuisco e trattengo la felicità, mettendomela nella tasca. “Io ora vado, ciao.” Le stampo un altro bacio e vedo che Brian è infuriato, mi prende per l’orecchio. “George, ora ti ci metti anche tu? Fila in macchina!!” sorrido al cielo, il mio Angelo mi ha appena dichiarato che mi ama, sono l’uomo più felice del mondo! Esulto da solo e penso che gli altri tre mi trovino abbastanza idiota. Ma chissene frega, ho il mio angelo ora!

 

***
 

Dopo giorni pasati tra servizi fotografici opprimenti, e senza aver avuto un minimo contatto esterno con nessun altro eccetto gli altri tre, mi sono sentito stanco e depresso. Autunno è davvero noioso e dormire in quesa stagione è la cosa più bella che c'è, a mio parere. Sono appunto sdraiato sul mio letto e sto dormendo beatamente. E’ dicembre e fuori fa freddo, sentire il tepore che si è creato tra le mie lenzuola mi da una sensazione di tranquillità assoluta.  Ma c’è qualcosa che disturba il mio sonno, è un ronzio, che aumenta sempre di più il volume: solo ora mi rendo conto che il campanello di casa mia continua a suonare. Maledico chi c’è alla porta,  e senza guardarmi allo specchio e nemmeno darmi una sistemata apro la porta. E’ Pattie, sorridente come sempre. Mi salta addosso e mi bacia sulla bocca, come credo sia di consuetudine per una fidanzata, sorrido e la stacco subito. “Che c’è?” mi chiede accarezzandomi le guance ed io scuoto la testa. “Nulla, nulla…” mi avvicino a lei e le stampo un bacio sulla bocca. Che sto facendo? Io non amo più Pattie, io.. io amo Angel, la mia Angel. Come se fossi un robot, chiudo la porta e rimango attaccato alle labbra morbide della mia fidanzata: inizio a sfilarle i guanti e la sciarpa, e indumento dopo indumento, in quel freddo devastante, rimango nudo attaccato a lei. Inizio a baciarla sempre di più e la butto sotto di me sul letto ancora disfatto. Inizio a leccarle l’orecchio, il collo e la sento tremare sotto di me. Posa le sue mani sui miei capelli e mi incita a scendere sempre più giù con la lingua; le accarezzo i suoi morbidi e magri fianchi, e meccanicamente, entro dentro di lei; come se non l’avessi mai fatto. Io e Pattie abbiamo già fatto queste genere di cose e in questi mesi sempre più spesso, senza un perché, come adesso. Mentre inizio a spingere e i miei sensi sembrano in una pace assoluta, chiudo gli occhi e vedo un volto che sembra piangere istericamente, è annebbiato, non riesco a riconoscerlo, ma è davvero inquietante. Ha gli occhi rossi e fa impressione. Cerco di rimuoverlo dalla testa e bacio con foga Pattie che geme sempre di più, e affonda le dita nei miei capelli, incitandomi a continuare e non smettere. E come posso non accontentare la mia ragazza? Dopo forse trenta minuti o anche di più, con una faccia stampata di goduria totale, Pattie è stremata. Mi bacia e mi lecca le labbra. “Se sei venuta qui solo per questo, vieni a trovare più spesso.” dico sorridendo e lei ridacchia, mettendosi sopra di me. Sento il suo piccolo seno comprimere sul mio petto: metto le mani sulla sua schiena e chissà, forse continueremo fino a stasera. Ma quell’immagine, quell’immagine inquietante della ragazza che mi stava gridando addosso con gli occhi rossi non se ne va. In quel momento mi dimenticai di Angel, e continuai a fare sesso spudoratamente con Pattie, senza rendermi conto che il mio cuore supplicasse di smettere di farlo.  Ma dopo circa due ore di passione qualcosa mi spinge a smettere. Il telefono squilla all’impazzata e per quanto Pattie mi chiede di ignorarlo, io estendo il braccio e cercando di ricomporre il mio respiro pezzato, rispondo. “P—Pronto?”
“George!”

E’ il mio Angelo. “Ciao! S..senti questo non è un bel momento, sto facendo una cosa abbastanza importante con i ragazzi e .. e devo riattaccare subito. Ti chiamo dopo, ciao!” e così dicendo riattacco il telefono. Non immagino come l’abbia presa. Pattie mi guarda perplessa. “Era Brian!” dico io e lei sospira sollevata. “Allora, dove eravamo rimasti?” lei mi sorride e ricomincia, sì, forse all’infinito.
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Ma ciao! <3
Allora, lo so, George non è un bastardo solo che beh, non ha mai avuto una “relazione seria”. Era di consuetudine dei Beatles andare con più donne, e lui, pur essendo innamorato di Angel, non riesce a lasciare Pattie, fa ancora parte della sua vita y.y
Beh, la storia si farà davvero (spero) interessante nel prossimo capitolo, non perdetevelo! :D
Un bacio,

gm19961

P.S Negli scatti coi Beatles, solo farvi un'idea della sua figaggine, vi faccio vedere la foto da cui ho preso spunto per il capitolo *-*

   
 
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