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Autore: Helena Corvonero    18/11/2011    1 recensioni
Hermione Granger si ritrova a King's Cross, ma questa volta non deve prendere il treno per Hogwarts, deve iniziare un viaggio più grande, che la porterà verso un futuro diverso. Ad accompagnarla ci sarà Draco Malfoy, e nonostante il traguardo sia verso il futuro questo viaggio la porterà a fare un tuffo nel passato, per ricordare come tutto sia iniziato: con una scommessa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Angolo dell’autrice:
 
Hello!!
Lo so, questo capitolo è corto corto corto corto,

ma mi dispiace, ho l’immaginazione azzerata.
Spero piaccia lo stesso, perché comunque si concentra sulle riflessioni personali dei due protagonisti. Caduti in trappola.
 
Bacioni! 
 
L’autrice
 
CAPITOLO DICIASSETTE:
CADERE IN TRAPPOLA
 
 
 
Scappai. Lontano.
Un passo dopo l’altro, senza nemmeno accorgermene, senza nemmeno guardarmi indietro.
 
Scappai. Lontano.
Lontano da lui, da quel bacio, da quei dannati occhi e pensieri contorti.
Da i suoi pregiudizi, che per intere notti mi avevano tormentata, impedendomi di chiudere occhio, impedendomi di credere in me stessa.
Scappai da lui prima che i tocchi dell’orologio scandissero la mezzanotte e che la carrozza si ritrasformasse in zucca e i cavalli in topolini; scappai prima che finisse l’incantesimo.
Scappai da me stessa, perché sapevo che anche un altro solo secondo lì e sarei stata perduta, incapace di andarmene. Sarei caduta in trappola.
 
E andai da Hagrid.
 
 
 
 
Era una mattinata fredda d’inverno.
Tutto sembrava congelato, le parole i respiri e gli sguardi.
Persino il Platano Picchiatore era immobile, la neve sui rami.
Il sole era pallido ma egualmente splendete, non caldo ma scaldante, lontano ma così grande.
Così mi sedetti con grande soddisfazione su una poltrona vecchia e logora, davanti al caminetto della piccola ma accogliente capanna di Hagrid.
Non ebbi nemmeno il tempo di riordinare le idee che il guardiacaccia mi diede un enorme bicchiere di tè bollente.
Si sedette sulla poltrona davanti alla mia, che cigolò spaventosamente, ma lui non sembrò farci caso.
“ Allora Hermione, cosa è successo?”
Scordando che Hagrid era un professore e che io avevo appena saltato le lezioni avevo bussato alla sua porta di legno, totalmente incapace di pensare a un luogo migliore dove rifugiarmi da tutti i pensieri e le preoccupazioni che mi inseguivano.
Guardavo la sua faccia, rotonda e familiare, e dire che ero appena stata baciata dal figlio dell’uomo che l’aveva spedito ad Azkaban per svariati mesi, che aveva spiato Norberto e seguito le idee folli di Voldemort, non mi sembrava la cosa più adatta.
Così mi limitai a guardare il fuoco, e per svariati minuti non dissi nulla, aspettando che la sensibilità ben nascosta di Hagrid venisse a galla.
Non mi pose nuovamente la domanda, anzi, virò l’argomento su Harry e Ron.
Gliene fui grata, e iniziai a parlare, cosa che per molto tempo non mi fece pensare.
 
 
                                                                                                                    
 
 
****
 
 
 
Ce l’aveva fatta.
Aveva baciato la Mezzosangue.
Quindi aveva vinto.
Aveva vinto…?
Se lo chiedeva, Draco Malfoy, mentre sbatteva forte i libri di Trasfigurazione sul banco, con gran disturbo della professoressa McGranitt.
Sì, aveva vinto la scommessa.
Allora perché non era soddisfatto? Perché il Ghigno della Vittoria non nasceva sul suo volto?
Rifletté a lungo, e arrivò alla conclusione che doveva essere perché non aveva davvero vinto.
Per vincere doveva far cadere la Granger ai suoi piedi, e invece l’aveva solo baciata.
Non era caduta ai suoi piedi.
 
Non era caduta ai suoi piedi.
 
Aveva un che di amaro, questa frase, mentre continuava a ripetersela.
Non riusciva a mandarla giù.
Non era riuscito a conquistarla. A farla tacere, magari (che era già una grande vittoria personale, comunque).
 
 
Stava distrattamente seguendo la lezione quando si rese conto, un po’ in ritardo, di una cosa.
 
L’aveva baciata. Le sue labbra sulle sue, un sapore dolce in bocca, un meraviglioso ritmo nel cuore.
L’aveva baciata, oh, sì, l’aveva baciata.
Una Mezzosangue.
Lui, Draco Lucius Malfoy, aveva baciato una Mezzosangue.
E ci era arrivato solo un’ora dopo.
 
 
Era caduto in trappola.

  
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