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Autore: LonelyWriter    18/11/2011    0 recensioni
Una vita che sembrava perfetta riceve un cambio drastico irreversibile e fuori da qualsiasi controllo. Qualcosa di inesperato succede nella vita del giovane Henry, che dovrá affrontare i suoi problemi.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorrise, vedendo il volto di Lucy, che sorridente stava di fronte a lui.
-“Ho pensato al tuo invito. Stasera non ho impegni. Ci vediamo all’Arco iris alle nove d’accordo?”-
-“Si! Fantastico! Cioé, bene allora. Ci vediamo lá..”-
Lucy sorrise e tornó al suo lavoro. Rientrando al suo studio Henry si lasció sfuggire un gesto di vittoria, felice per il suo successo.
La giornata passava lenta, e Henry non vedeva l’ora di tornare a casa e prepararsi a uscire con Lucy. Le piaceva davvero quella ragazza. Dopo infermiera pensava di convertirsi in ginecologa, stava ancora terminando gli studi.
Henry arrivó a casa rompendo qualche limite di velocitá, impaziente di arrivare all’appuntamento. Tiró fuori le chiavi per aprire la porta, ma si accorse che giá era aperta. Entró silenziosamente per vedere chi era entrato. In cucina trovó sua sorella preparandosi un toast.
-“Anna! Non dovresti entrare in casa mia senza dirmelo, mi fai prendere un colpo!”-
-“Scusa fratellino, ma non vengo quasi mai a salutarti e ho pensato di fare un salto. Per caso non ti da piacere vedermi?”- disse facendo una smorfia triste.
 
Anna era la sorella maggiore di Henry, al contrario di lui aveva avuto le scelte di vita completamente libere, perché suo padre voleva un maschio ed era uscita prima una femmina. Aveva 31 anni, sei piú di lui, e aveva fatto carrirera nell’ambito poliziesco, arrivando a essere investigatrice privata, e sperava di ricevere una promozione in qualche anno. Lavorava sodo ed era amata da tutti, e con la sua strana combinazione di capelli neri e occhi azzurri, Henry si chiedeva come non aveva giá un fidanzato. Al collegio aveva sempre avuto qualche pretendente, ma ora era troppo occupata col lavoro e non dava importanza a queste cose.
 
-“No, no sicuro mi rende felice che mi passi a trovare a volte. Solo che oggi tengo un appuntamento alle nove con una bella signorina e sono gia le otto meno un quarto, mi devo fare la doccia e prepararmi per bene. Cosí che per favore...”-
-“Uao finalmente esci con Lucy! Pensavo te ne fossi dimenticato! Bhe visto che arrivo in un momento cosí inopportuno me ne vado, peró torneró domani, mi son presa una paio di giorni liberi, ero un po’ stressata.”-
-“Dovresti smettere di spiare la mia vita privata! Comunque si per favore, ci vediamo domani Anna, mi raccomando non lavorare troppo.”-
Si congedó dandole un bacio sulla guancia e si diresse alla doccia.
 
Era una serata speciale e gli dispiaceva un po’ mandare via sua sorella, ma in fondo domani aveva il giorno libero lei e lui avrebbe avuto la serata libera. Si asciugó per bene e si mise un paio di jeans un po’ poco stirati e una camicia nera con bordini interni viola scuro, la sua preferita. Gli piaceva il nero. Si mise una maglia nera con bordi dorati e astratti grigi sul petto, un paio di scarpe bianche e rosse dal collo alto e una dose moderata di un profumo leggero e piacevole, che sapeva a vestiti puliti. Uscí fischiettando di casa e inforcó la moto.
 
Conduceva tranquillo sulla principale diretto in centro, al ristorante di lusso Arco iris, quando la macchina davanti a lui sembró ricevere un colpo laterale da qualcosa di invisibile, come se un’altra macchina l’avesse tamponata. Sgommó bruscamente e si mise orizzontalmente. Henry ricevette un scarica di adrenalina. La macchina girata andava dritto contro a lui. Sterzó lateralmente piegandosi al messimo, ma la coda della moto colpí il paraurti della macchina, facendolo volare ad alcuni metri di distanza. Rotoló per alcuni metri e sentí un dolore acuto alla gamba e un bruciore sul braccio destro. La macchina si capovolse in un fosso e la moto continuó per diversi metri rotolando e andando in pezzi. Era a pochi metri dalla macchina e solo i suoi pronti riflessi gli avevano permesso di non spappolarsi sulla sua fiancata. L’auto non era molto danneggiata, dal lato dove vedeva lui, ma i vetri erano colorati di un rosso intenso e liquido. Preoccupato e dolorante di avvicinó strsciando all’auto. Lui stava bene, solo qualche brutto graffio sul braccio, raschiato sull’asfalto e una gamba che sembrava solo slogata. Peró quello che vide l’interno dell’auto lo fece stare male davvero.
  
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