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Autore: WolfHeart    18/11/2011    1 recensioni
Un'amore legato da un sottile filo rosso che può spezzarsi in qualsiasi momento e che è nelle mani di una sola persona. Questa è la mia prima fanfic. Parlerà dell'incontro di Fudou con una strana ragazza che potrebbe cambiargli la vita....spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Hahahahahahaha!!-. La risata di Akiko risuona nel silenzio.

-Ma come diavolo hai fatto a sbagliare così la strada?!- mi chiede Jimon.

Anche quel maledetto sta tentando di non ridere.

Tsk. Che razza di amici. Si sono messi a ridere tutti quando ho raccontato loro il motivo del  mio ritardo.

-La prossima volta dico che mi avevano rapito gli alieni- giro la testa dall’altra parte, offeso.

-No prima io!-. Urla Doumen e poi scoppia di nuovo a ridere.

Solo due persone non stanno ridendo: Follia e Kennya.

Loro due sorridono e basta.

Follia non sembra molto socievole, ma visto che è il suo primo giorno penso si senta solo un po’ a disagio.

Poi con dei soggetti come questi non può fare a meno di non inserirsi. Loro non permetterebbero che si isoli. Proprio come hanno fatto con me.

Kennya invece è triste. Conosco quella sua espressione. Quando è triste i suoi grandi occhi color del cielo diventano spenti e scuri. Come un cielo in una giornata di pioggia.

Non sarà che….Dopo devo parlargli assolutamente. Temo di aver capito cos’è successo.

-Cambiando discorso…allora Follia come ti sembra il posto?- chiedo cercando di far smettere definitivamente quei maledetti di ridere. Più tardi me la pagheranno.

-Non so…non sembra male. In città ho già imparato ad orientarmi ma qui a scuola ho ancora bisogno che mi aiuti qualcuno per andare in qualsiasi posto.- sorride debolmente lei.

-È normale. All’inizio tutti ci perdevamo, dopotutto questo scuola è immensa.- la rassicura Daiden continuando a mangiare il suo bento a quattro piani. Come diavolo fa a mangiare così tanto?

-Ti ho detto di lasciarlo!!- urla di colpo Kazumichi. Masaru sta di nuovo tentando di fregargli l’ultimo wurstel a forma di polipo.

-Ma quando lascerete in pace quei poveri polipi??-. Dice Doumen, ma i due se ne fregano altamente  della sua presenza: sono troppo occupati a tirare con le bacchette uno da una parte e uno dall’altra il piccolo polpo.

Grosso errore.

Doumen ODIA essere ignorato. E purtroppo è una cosa che succede spesso data la sua statura.

In un nanosecondo il piccoletto prende il wurstel e, aprendo la bocca più che può, se lo mangia davanti agli occhi increduli dei due wurstel-maniaci.

Si  lecca le labbra soddisfatto e si risiede tra le gambe incrociate di Genda.

-Questa me la paghi!- urla Kazumichi alzandosi in piedi di scatto.

-E allora tu e quell’altro vedete di non ignorarmi per uno stupido polpo altrimenti la prossima vi mangio pure la mano-.

-Pfffft…..Hahahahahahaha- un risata cristallina riecheggia forte. Follia è scoppiata a ridere e ci voltiamo a guardarla un po’ sconcertati.

Fino a quel momento era stata timida e taciturna, ma ora sembrava molto tranquilla.

-Scusatemi ma…siete strani- comincia a dire ancora tra le risate- voglio dire…non prendetelo come un insulto ma sembrate così seri che adesso che vi ho visto così…non sono riuscita a trattenermi-. Sorride.

Penso sia uno dei più bei sorrisi al mondo.

Suona la campanella di fine pranzo.

Raccogliamo le nostre cose e torniamo dentro. Mentre andiamo verso la porta d’uscita sussurro a Kennya –Appena suona l’intervallo nel covo segreto. Sii puntuale.- .

Non riesco a vedere la sua espressione perché Sakiyama mi afferra per la manica e mi trascina dicendomi che stavolta non mi sarei fatto mandare dalla preside, perché lui aveva bisogno di sostegno durante l’ora di giapponese.

************************************

Eccola.

La campanella dell’intervallo. Finalmente posso andare da Kennya. Tanto lui sarà già lì. Non capisco come faccia ad essere così puntuale.

Mi precipito per le scale fino al cortile esterno. Percorro una piccola stradina tra due muri della scuola. Da fuori può sembrare un semplice vicolo cieco in un errore di costruzione di
questa gigantesca scuola.

Ma non è così. Quella stradina porta ad uno spiazzo verde in cui in mezzo c’è una panchina di pietra le cui zampe sono ricoperte d’edera.

Quel posto lo abbiamo trovato io e Kennya da soli, l’anno scorso. Così quello spiazzo verde è diventato “la nostra finestra sul mondo”, perche c’è una grande apertura da cui si riesce a vedere l’azzurro del cielo ed entra la luce.

Abbiamo deciso di non dire niente agli altri, di fare quel posto solo nostro.

Eccolo Kennya. È seduto sulla panchina a guardare il cielo limpido. Resto un po’ ad osservarlo.

Si. È proprio triste. Ma quella che ha oggi non è solo tristezza, è un sentimento molto più profondo.

Non so perché ma io riesco a capire ogni cosa di lui. Capisco che è depresso solo vedendolo seduto.

Infatti quando sta seduto, ma anche in piedi o seduto per terra, tiene sempre le gambe incrociate (è un suo vizio quello di stare sempre a gambe incrociate) e la schiena bene eretta, in una posizione fiera, sicura ed elegante.

Invece adesso ha le gambe aperte, la schiena è piegata e i gomiti sono appoggiati sulle cosce con le mani a sorreggere la testa piena di mille pensieri. Che sguardo triste che ha….

Fin dal punto in cui sono nascosto riesco a sentire la canzone a volume altissimo che proviene dalle sue cuffie.

Resta dove sei non ti girare
A volte penso che sia meglio così ingoiando sensazioni amare
Io lo chiamo amore tu giocare
Ma non ho più dadi da tirare perché solo immaginarie
Non m’è dolce in questo mare
Di visioni che ho di te che scappi e che non vuoi restare
Dimmi come si fa voglio cancellarti
Ma il tuo odore è troppo forte ed io non voglio addosso gli altri.

Tu sei andata via lasciando tutto da me ancora fa male
dimmi come si fa a spegnere
Questo fuoco blu che io continuo a alimentare
Con le lettere che ho scritto e che nemmeno vuoi guardare
Penso che sia l’ultima ne faccio altre 3
Penso che sia presto invece sono già le 3
Sei la mia regina ma non sono più il tuo re
Arriva mattina ma la cera non si vuole sciogliere

Dimmi come si fa a cadere sempre in piedi
Dimmi come fare a spiegarti che c’è
Qui che non va se tu non lo vedi
Lascio un messaggio per te.

 […]

 


È una canzone italiana. Kennya parla italiano e quando mi ha detto la traduzione mi ricordo che non riuscii a fare a meno di abbracciarlo forte.

Questa parte della canzone rispecchia quasi perfettamente la sua situazione.

Oddio mi sento una spia russa. Cammino verso Kennya e mi siedo accanto a lui. Mi guarda accennando un sorriso.

-Allora? Cosa è successo?- chiedo.

-Come fai a capirmi così?-

-Come perché? Guarda che io sono una spia russa in incognito- gli faccio l’occhiolino.

Mi sorride, stavolta già più tranquillo.

-È di nuovo lui il problema?-

-Già…- fa un profondo sospiro – Henmi Wataru-.

Henmi Wataru. Già. Uno dei miei migliori amici che fa soffrire un’altro dei miei migliori amici.

Ma che bel quadrettoooo!!

E se vi sta lentamente sorgendo il dubbio, o se non vi sta minimamente passando per l’anticamera del cervello, vi dico di sì.

Sì.

Il mio migliore amico è gay.

È innamorato perso di Henmi Wataru che, mi dispiace dirlo, è un emerito stronzo.
 
Angolino della telecronaca (?)
Hohohohohoho  *motore alla massima potenza*

Un altro capitolo che come minimo farà vomitare arcobaleni a tutti u.u

Ah già i sacerdoti sumeri in bikini vorrebbero regalare un amuleto anti-sfiga a tutte quelle buone anime che stanno seguendo quest’obbrobrio

 Per proteggerli da eventuali calamità e/o libri di fisica ed economia aziendale che volano

P.S.
Ebbene sì. Ho messo la coppia WataruxKennya  **

Era da un sacco che volevo metterla **

Commentate mi raccomando!!

Kisu :*  WolfHeart 
  
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