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Autore: MarziaShadowOrchid    19/11/2011    4 recensioni
Un aereo che si schianta su un isola non segnata sulle mappe.
I nostri eroi dovranno vivere in un ambiente ostile, tra dichiarazioni d'amore, amicizia e complotti alle spalle, ma i veri nemici sono gli abitanti dell'isola. Pian piano faranno sparire ognuno di loro. Ecco qui una nuova fic! Non vi preoccupate aggiornerò anche le altre. Saluti, MarziaShadowOrchid ^.^ (Pokeshipping, Contestshipping, Soulsilvershipping, Ikarishipping, Penguinshipping, Ferriswheelshipping, Egoshipping, Rocketshipping e Brock/Erika non so il nome di questa shipping)
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Primo giorno dalla caduta dell’aereo.
 
Il buio iniziava a complicare le operazioni per costruire le tende e la gente ormai era esausta ma avevano fatto un buon lavoro.
Erano riusciti a costruire tutte le tende necessarie.
Corrado osservava fiero l’accampamento e adesso si stava occupando del fuoco.
Elemento vitale per sopravvivere ma non aveva la più pallida idea di come fare per accenderlo.
Era seduto sopra un tronco sulla spiaggia poco distante dall’accampamento e osservava pensoso un mucchietto di rametti secchi.
Non aveva la ben che minima idea di come si accendesse un fuoco.
Dopo pochi minuti gli si avvicinò un uomo dagli strani capelli grigi nonostante la giovane età.
Portava una maglietta nera con degli strani lacci rossi sulle braccia.
“Hai bisogno di una mano?” gli chiese spostando il ciuffo da davanti gli occhi.
“Si grazie…dovrei accendere il fuoco ma non so da dove iniziare…” rispose un po’ imbarazzato Corrado.
L’uomo mise una mano in tasca e tirò fuori un accendino grigio lucido.
Si avvicinò ai rametti che dopo pochi secondi presero fuoco.
“Ho sempre odiato i Boy Scout…” fece un sorriso gentile e gli porse una mano.
“Mi chiama Rocco, piacere” Corrado strinse la mano all’uomo.
“Corrado” Rocco rigirò l’accendino tra le mani.
“Ma mi raccomando, non dire a Camilla che fumo…mi farebbe una testa così!” esclamò sorridente Rocco.
Corrado sgranò gli occhi.
Rocco?! Il campione della lega di Hoenn?! E Camilla la campionessa di Sinnoh?! Questo posto comincia a farsi interessante!


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Erika prese un pezzo d’alluminio rovinato e lo sciacquò in mare, poi con dei colpi decisi fece assumere al pezzo d’alluminio la forma di una tazza e la mise sul fuoco con dell’acqua dentro.
Tagliuzzò delle foglie di una pianta in piccole striscioline e le buttò dentro l’acqua calda.
Quando l’acqua assunse un colore verde scuro tolse la tazza dal fuoco scottandosi le dite visto che non aveva niente per prenderla e versò il contenuto dentro un bottiglietta di plastica.
Ripeté questo rituale molte volte finché tutte le bottigliette non furono riempite.
Poi passo da tutte le persone per farglielo bere.
Quel infuso aveva la capacitò di ridare energie e aveva una ottima capacità anestetica e cicatrizzante per aiutare i feriti nella guarigione.
Erika osservò in giro ma ormai il buio impediva la visuale.
Oggi niente cena per nessuno. Dovremo andare domani a cercare il cibo.
“Scusate! Potreste ascoltarmi un attimo?” La donna attirò l’attenzione di tutti i superstiti.
“Domani dovremo andare a cercare del cibo, per oggi è meglio andare a dormire, adesso per controllare il fuoco ci sono Corrado e Rocco, poi qualcuno dovrà dargli il cambio” la donna indicò i due ragazzi che controllavano il fuoco.
Tutti annuirono e ognuno andò nelle proprie tende.
 
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Prima tenda
 
La prima tenda era la più grande e ospitava il ferito più grave.
La ragazza dai capelli blu era distesa su un telone e si agitava nel sonno, sintomo che la ferita le faceva molto male.
Brock ed Erika che dormivano anche loro in quella tenda erano molto preoccupati, parlavano tra loro di cosa potergli dare per calmare il dolore illuminati da una piccola lampada ad energia solare. Ce n’era una in ogni tenda.
“Brock, direi che per questa notte non dovrebbe avere ricadute e se succedesse ci saremmo noi che la aiuteremo…adesso l’unica cosa da fare e andare a dormire, anche tu ragazzino!” Erika guardò Kenny che non si era allontanato un attimo da Lucinda.
“Ok…” rispose avvilito Kenny .
“Erika oggi sei stata veramente eccezionale!” si complimentò Brock.
“Grazie infinite Brock!”
I tre ragazzi si zittirono subito, avevano sentito qualcosa muoversi fuori dalla tenda.
Il telone si spostò e rivelò un inquietante ragazzo dai capelli viola.
“Posso dormire qui stanotte? Nelle altre tende non c’è più posto…” rivelò freddo Paul.
“Certo” gli confermò Brock gentile.
Kenny sospirò, quel ragazzo lo stava perseguitando, ma infondo lo doveva ringraziare per averlo aiutato a salvare Lucinda.
L’inquietante ragazzo si sedette appoggiato a un sostegno della tenda e chiuse gli occhi.
E così anche tutti gli altri si misero a dormire.
 
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Seconda tenda
 
“Ah!! Ho le ossa a pezzi!!!” urlò Barry.
“La voce invece ti funziona molto bene…” si lamentò Tracey.
“Quella funziona sempre!” gli sorrise Barry.
“Rocco è ha fare il turno per il fuoco quindi tornerà tardi meglio andare a dormire…è stata una giornata molto complicata…” Tracey osservò la loro piccola tenda.
“Già hai perfettamente ragione…Buona notte!” i due ragazzi si coricarono.
A Barry però continuavano a tornare in mente le immagini di Zoey mentre aiutava a costruire le tende a spostare le cose e notò che il suo braccio destro era sempre un po’ più lento del sinistro…che avesse qualcosa?
 
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Terza tenda
 
Zoey coprì la donna dai lunghi capelli biondi con un giubbotto, non si era ancora svegliata da quando gli avevano medicato la coscia.
Ursola si guardò la gamba ferita era ancora sotto shock per tutto quello che era successo quella mattina, quando sentì qualcosa di freddo sulla spalla.
Si girò e vide Zoey che gli porgeva una bottiglietta d’acqua.
“G-grazie…” Ursola ringraziò e bevve un sorso d’acqua.
Zoey si sdraiò a terra dove avevano sistemato delle foglie di palma per fare un letto
“Ora è meglio andare a dormire” Ursola annuì e si sdraiò pure lei cercando di addormentarsi.
 
Quarta tenda
 
Max sentì male agli occhi, sintomo che doveva smettere di lavorare con quella poco luce.
Drew se ne accorse e gli passò uno straccio bagnato.
“Mettilo sugli occhi…ti darà sollievo” Lo informò Drew tornando a occuparsi della fasciatura di Vera.
Max si sdraiò a terra e chiuse gli occhi coprendoli con lo straccio. Subito una sensazione di freschezza fece passare il male agli occhi e senza neanche accorgersene si addormentò.
Drew finì di fasciare la testa a Vera che dopo la botta subita aveva aperto gli occhi solo un paio di volte per poi richiuderli subito.
Diverse sensazioni gli vorticavano dentro lo stomaco, la prima era di stupore…
Non si sarebbe mai aspettato di aiutare una persona che conosceva appena.
Non sapeva la ragione perché avesse fatto quelle cose, ma si era preoccupato molto quando aveva visto il sangue scendere sul viso di Vera e poi quando aveva scoperto che aveva preso una botta alla testa si era sentito così male…che non sapeva neanche descriverlo…
Si sdraiò di fianco a Vera timidamente, spostando il braccio destro sotto la sua testa.
“Grazie Drew…” Vera aveva sussurrato quelle parole così a bassa voce che per un attimo pensò che fosse frutto della sua immaginazione ma poi quando la ragazza si girò verso di lui appoggiando il viso al suo petto non aveva più dubbi.
Quella notte non sarebbe riuscito a dormire.
 
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Quinta tenda
 
Angelo guardava il cielo stellato appoggiato ad una palma che faceva da sostegno alla sua tenda.
La via Lattea risplendeva di miliardi di stelle e la loro bellezza si poteva vedere solo in quel posto. Nelle città l’inquinamento luminoso le oscura ma in quel posto totalmente sconosciuto si vedevano molto chiaramente.
“Non hai sonno?” White uscì leggermente dalla tenda per poter parlare faccia a faccia con Angelo.
“Ah Bianca! No, tranquilla a casa vado sempre a dormire tardi…” gli rispose il ragazzo senza staccare gli occhi dal cielo stellato.
“Mi chiamo White non Bianca”
“Scusami che differenza c’è? Il significato è sempre lo stesso…”
“Già hai ragione, ma penso che White sia più bello”
“Forse è così…”
Il silenzio calò tra i due ragazzi, non era un silenzio imbarazzante ma un silenzio piacevole interrotto dai rumori della foresta.
“Come sta il principino?” chiese Angelo riferendosi a N.
“Per il momento va meglio…Brock mi ha assicurato che si riprenderà presto anche se il viso sarà sfregiato…” White guardò un attimo il ragazzo disteso nella tenda.
“Sai…a volte non importa come sei fuori ma…come tu ti vedi dentro…ecco non so come spiegarlo…è una sensazione che ognuno sente dentro loro stessi.”
White restò un attimo zitta a pensare poi rientrò nella tenda e si sdraiò a terra.
“Esatto, ognuno di noi è diverso dall’altro ma tutti noi condividiamo lo stesso desiderio…”
Angelo sorrise e volse lo sguardo verso la stella polare.
 
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Sesta tenda
 
“Non guardarmi così!” urlò un ragazzo dai capelli color cenere.
“E come ti dovrei guardare?! Con tutte le persone di ques’accampamento sono finito in tenda con te!” esclamò esasperato il moro.
“Non è mica colpa mia se non c’erano più posti!!” urlò di rimando Ash.
“Potevi dormire insieme ai tuoi simili scimmia sugli alberi!” Lo stuzzicò Gary.
“Grrr…” Ash digrignò i denti e si trattenne dal saltarli addosso.
“Se in questo momento avessi avuto le mie pokèball ti avrei battuto in un incontro!”
“Sé come no…proprio Ash il perdente! Per fortuna le pokèball ce le hanno fatte spedire direttamente al centro pokèmon di Fiore se no sarebbe stato un casino andarle a cercare…” fece notare Gary.
Un fruscio scosse piano la tenda.
I volti dei due ragazzi divennero bianchi come lenzuoli.
“C-cosa è-è stato?!” chiese spaventato Ash.
“Cosa vuoi che ne sappia io?!” urlò Gary anch’esso spaventato.
Qualcosa passò sul fianco della tenda emanando un debole fruscio, subito dopo comparve un ombra.
Ash e Gary saltarono in aria dallo spavento.
“Hey! Che vi succede ragazzi?” chiese Misty entrando nella tenda.
“Siete così pallidi…sicuri di stare bene?” Misty gli guardò preoccupata.
Ash e Gary tirarono un sospiro di sollievo.
Era solo Misty.
“Che ci fai qua? Non è un po’ tardi per gironzolare per l’accampamento?” chiese Gary guardando i corti capelli sciolti della rossa.
Non li aveva mai visti così.
“Mhh...ero andata a parlare con Corrado e Rocco poi quando sono tornata tutte le tende erano già occupate e allora…mi chiedevo…se potevo dormire qui!” chiese Misty un po’ imbarazzata per la strana richiesta.
“Non c’è problema!” esclamò Gary alzando il pollice.
“Gary non ci provare…Misty ti ammazzerebbe di botte! Ne è capace e fa pure male, fidati!” Ash non sapeva spiegarselo ma gli dava fastidio quel comportamento dell’amico verso Misty.
“Mi fido, mi fido…comunque puoi rimanere lo stesso a dormire…”
 “Questo è ovvio!” sorrise entusiasta Ash.
“Grazie!” e si sistemò sotto gli sguardi minacciosi che si lanciavano Ash e Gary.
 
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Settima tenda
 
Silver e Cetra erano straiati sulle foglie di palma stese sul fondo della tenda improvvisata.
Cetra si chiedeva se Silver si fosse addormentato perché lei non ci riusciva, non sapeva spiegarsi il motivo…forse per la troppa adrenalina che gli era circolata in corpo quel giorno… Con grande sforzo riuscì a trattenere il desiderio di chiedere a Silver se stava dormendo, forse dormiva davvero…
Si girò su un fianco e attese il sonno che tardava ad arrivare.
Silver teneva gli occhi ben chiusi nonostante loro volessero stare aperti.
Non riusciva a prendere sonno…malgrado fosse stata la giornata più impegnativa di tutta la sua vita non si sentiva stanco.
Mentalmente non si sentiva stanco perché le sue ossa si sentivano a pezzi.
Aprì gli occhi e guardò le stelle che si intravedevano da un pezzo del telone rotto.
Brillavano di una luce bellissima quasi…innaturale, non sembravano delle normali stelle, erano troppo belle.
Il ragazzo lanciò un occhiata veloce verso Cetra che era sdraiata su un fianco e gli dava le spalle.
Pensò che stesse dormendo di sicuro dopo la lunga giornata appena trascorsa.
Silver sospirò piano e cercò di addormentarsi.
 
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Secondo giorno dalla caduta dell’aereo.
 
I raggi del sole entrarono obliqui dal telone rotto della tenda.
Barry aprì piano gli occhi ancora impastati dal sonno e si mise una mano tra i biondi capelli spettinati.
Non aveva dormito bene e ci mise un attimo a realizzare dov’era.
Di fianco a lui Tracey dormiva tranquillamente un sonno senza sogni.
Il ragazzo uscì dalla tenda, il sole non era ancora sorto del tutto, segno che era mattina presto, si guardò intorno e vide Cetra e Silver vicino al fuoco.
Gli brontolò lo stomaco, aveva una fame da lupi.
Camminò per il lungomare in cerca di cibo quando vide su uno scoglio vicino ad una alta scogliera acuminata una ragazza che pescava.
La riconobbe subito: Zoey.
La ragazza portava i suoi solito occhiali da sole calati sugli occhi, teneva in mano un filo nero che finiva in acqua e ogni tanto muoveva il braccio per vedere se avesse abboccato qualcosa.
Barry decise di raggiungerla ma l’impresa era più difficile di quanto non sembrasse.
Percorse un tratto della scogliera stando ben attento a non scivolare sugli scogli, salto un paio di rocce e con grande fatica arrivò su uno scoglio vicino a quello dove stava pescando Zoey.
La ragazza lo guardò di sfuggita e continuò a stare nella posizione marmorea di quando si pesca.
“Ti sei svegliata presto, nhe?” cercò di iniziare una conversazione Barry.
“Chi dorme non piglia pesci…” gli rispose semplicemente lei.
“Da quando sei sveglia ne hai presi già qualcuno?”
La ragazza con la mano libera srotolò uno straccio legato alla vita dove dentro c’erano già due pesci di media grandezza.
“Sono sveglia da circa un oretta e ne ho presi due…spero di riuscire a prenderne altri” appena detto questo Zoey sentì il filo tirare e diede un veloce strattone con il polso, tirò su piano il filo e attaccato c’era un pesce dalle sfumature azzurre.
Barry vide il sorrisetto di Zoey e non poté che esserne felice “Bravissima Zoey!! Sei la migliore!! Acchiappali tutti!!!”
“Shhhh!!! Spaventi i pesci così…” lo rimproverò Zoey mettendo via il nuovo pesce.
“Scusa! Sei stata la prima a svegliarti? Sei molto mattiniera!” Barry si faceva ogni minuto sempre più curioso.
“Quando sono uscita dalla tenda mi sembra di aver visto il ragazzo dai capelli viola trafficare con dei pezzi di legno vicino alla spiaggia, e poi c’erano già quei due ragazzi a controllare il fuoco…gli altri dormivano tutti e-”  non fece neanche in tempo a finire di parlare che Barry aveva pronta un'altra domanda.
Zoey sbuffo e fece un cenno a Barry di parlare.
“Ok, come hai fatto a costruire la lenza?”
“semplice, il filo l’ho preso da un maglione, l’amo è un pezzo di fil di ferro trovato in giro e per l’esca ho catturato dei granchi trovati sulla spiaggia”
Barry gli sorrise felice ma c’era sempre qualcosa che non gli quadrava nei movimenti della ragazza…
Ma non riusciva a capire cosa…
Delle grida in lontananza distolse Barry da quel pensiero.
Zoey alzò gli occhi in allerta e anche Barry guardò verso l’accampamento.
“Che cosa sta succedendo?” chiese Barry preoccupato.
Zoey tolse il filo dall’acqua e lo avvolse su un legnetto “Meglio andare a vedere” e con un paio di balzi tornò sulla spiaggia seguito da un Barry molto più lento.
 
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“Ma sei impazzita?!?! Corrado è sparito e tu dici che è meglio così?! Ma tu hai qualche problema al cervello!!” urlò arrabbiata Vera che si era ripresa.
“Dico che è meglio così perché ne abbiamo uno in meno da sfamare!! E poi abbassa il tono della voce con me!!” sbraitò di rimando Ursola.
Un brusio generale si alzò da tutti i ragazzi dell’accampamento, c’era chi era spaventato per la scomparsa di Corrado, chi litigava e c’era chi come Ash soffriva di dolori lancinanti allo stomaco per via della fame.
Brock fermò le ragazze che stavano iniziando a mettersi le mani addosso.
“Basta così! Smettetela! Non risolveremo nulla così!” tutti si zittirono, era difficile vedere Brock arrabbiato.
“Adesso siamo tutti nervosi e spaventati, è scomparso un nostro compagno e dobbiamo capire dove è finito, dobbiamo pure trovare qualcosa da mangiare se no moriremo tutti. Quindi basta litigare e collaboriamo!”
“Brock ha ragione…dovremo dividerci i compiti, un paio di persone dovranno andare a cercare Corrado, qualcuno deve cercare cibo, Erika si occuperà dei feriti e qualcuno dovrà andare a fare il rifornimento d’acqua” tutti furono d’accoro con le parole di Tracey.
Zoey si avvicinò a Tracey e fece vedere i pesci appena pescati.
Il ragazzo spalancò la bocca, quella ragazzina era molto efficiente.
“Bravissima! Peccato che non bastano per tutti…”
“Ok, torno a pescare” detto questo si diresse verso il suo scoglio.
“Io e Silver andiamo a cercare Corrado!” esclama Cetra facendo una giravolta.
“Ah sì? E questo quando lo avresti deciso?” chiese Silver che non aveva la ben che minima voglia di camminare ancora.
“L’ho deciso adesso! Noi andiamo a cercarlo a dopo!” urlò Cetra che si stava già incamminando nella foresta trascinando Silver.
“Io andrò a cercare qualche albero da frutta nella foresta, non posso restare fermo mi viene ancora più fame!” esclamò Ash alzandosi dal tronco su cui era stravaccato.
“Vengo anch’io!” si aggregò Vera che stava pure lei morendo dalla fame.
“Io non mi fiderei…” dissero all’uni solo Max e Misty riferendosi ad Ash e Vera.
“Vera non dovresti fare sforzi ti sei appena ripresa…” gli ricordò Drew.
“Tutto ok fidati di me” disse Vera “anch’io sono un tipo affidabile!” rispose Ash.
“Poveri noi…” Max e Misty conoscevano troppo bene quei due combina guai.
“Ok mettiamoci tutti al lavoro!”
 
 
 
ANGOLO AUTORE
Questo capitolo lo dedico alla mia migliore amica sayan97 una ragazza forte come Zoey, irascibile come Misty, gran pasticciona come Vera, spensierata e gioiosa come Cetra, gran campionessa come Camilla, sarcastica come Ursola, ingenua come Lucinda, calma e posata come Erika e sicura di se come White.
Spero che ti riprenderai presto ^-^
Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo.
Grazie, grazie, grazie.
Saluti, MarziaShadowOrchid
  

  
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