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Autore: 1rebeccam    19/11/2011    2 recensioni
...Rimette tutto nella busta con cura. La Kruger sta ancora parlando della protezione di Erika Santiago. Nomina gli uomini che vi avrebbero preso parte. Semir è rimasto a contemplare gli oggetti familiari che Ben usa giornalmente e assorto nei suoi pensieri sembra sentire solo l’ultima frase…
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
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...Semir la prende tra le braccia tremanti. E’ tutta imbrattata di sangue e strilla a perdifiato, ma era un capolavoro.
Si avvicina a Rebecca,  gliela mette in grembo e lei si scatena in un pianto a dirotto,
piange e ride nello stesso tempo, poi guarda Semir, anche lui ha gli occhi pieni di lacrime.
“Non è incredibile?!…Sono diventata mamma…e tu…tu non sei svenuto
!”...

 

UN CUORE PULITO
*
Ancora in Pericolo
*
6 capitolo

 


In ospedale arrivano anche i genitori di Rebecca e il padre di Ben…
“Andrea che novità ci sono, mio figlio come sta?”
“E’ entrato in sala operatoria da quasi due ore, ma non sappiamo ancora niente, il medico lo ha detto che sarebbe stata un’operazione lunga!”
“E mia figlia dov’è? Questo non è il reparto di chirurgia! Perché ci avete fatto venire qui!” chiede la madre di Rebecca
“Veramente…”
“Che succede, dov’è mia figlia?”
“E’ in sala parto!”
“In sala parto, ma che significa!?”
“Quello che è successo a Ben l’ha sconvolta e…beh si è sentita male e ora è in travaglio.”
Konrad è sconvlto “Vuol dire che la stanno facendo partorire? Ma è pericoloso, voglio dire manca ancora del tempo!”
“Lo so Konrad, ma una volta cominciate le doglie non si può tornare indietro.”
“Ma è sola, si preoccupa sua madre, povero amore mio, sarà spaventata!”
“Quando sono arrivata ho chiesto di entrare ma non me lo hanno permesso, però non è sola!”
“E chi c’è con lei?”
“Beh…Semir…”
Si guardano e fanno una strana faccia tutti e tre, una faccia più preoccupata di prima!
“Come Semir?! Voglio dire senza offesa, ma non credo che sarà di grande aiuto.”
“Non si preoccupi Helena, non mi offendo, so anch’io come reagisce Semir, ma quando è successo c’era solo lui, vedrà che andrà tutto bene! Per quanto riguarda Ben il reparto di chirurgia si trova su questo stesso piano, dall’altra parte dell’edificio. Otto e Dieter sono in attesa vicino alla sala operatoria, se ci sono novità ci avvertiranno subito.”
Konrad si mette le mani nei capelli
“Non riesco a crederci. Doveva essere il momento più bello ed emozionante della loro vita, invece Ben…santo cielo mio figlio potrebbe morire, lui voleva solo essere vicino a Rebecca, voleva vedere nascere la sua bambina…invece non ci sarà…e potrebbe non vederla mai!”
“Konrad, con l’aiuto del Signore Ben guarirà e potrà abbracciare la sua bambina, lo consola Helena, vede ci ha contagiati tutti, ormai parliamo di Frugoletto al femminile!”
Sorridono con le lacrime agli occhi…
“Da quanto tempo è in sala parto?”
“Da un’ora e mezza credo. Guarda avanti a lei e…Semir!”
Suo marito sta uscendo dalla sala parto, si è appoggiato al muro e sta cercando di fare dei respiri profondi, non si è neanche accorto che lei fosse lì. Andrea ha dovuto chiamarlo un paio di volte e scuoterlo prima che lui si riavesse e riuscisse a capire dove si trova.
“Semir, che succede…Rebecca?”
Stanno tutti lì davanti a lui aspettando che apra bocca.
“Allora Semir vuoi dire qualcosa!”
Comincia a balbettare
“Eehhh!...Behhh!...Mmmmhh!...”
“Ossanto cielosbotta Konrad, ma cosa sono questi monosillabi!?”
“Ehhh…Behhh…che volete che vi dica…Rebecca sta bene, è un po’ provata ed è spaventata per Ben, ma è andato tutto bene…e poi…ah si…è una femminuccia, ma questo lo sapevamo già!”
Sorridono tutti insieme con un sospiro di sollievo mentre Semir continua.
“Sembra che la bambina stia ben, la stanno ancora visitando e le stanno facendo delle analisi particolari per vedere se è davvero tutto a posto visto che è nata di sette mesi, ma la dottoressa ha detto che non ci dovrebbero essere problemi.”
Nel frattempo esce anche la dottoressa Keller
“Stanno bene tutte e due, la bambina è sana come un pesce, nonostante sia nata prematura, è solo un po’ piccolina di peso ma è normale, la terremo in incubatrice per qualche ora, ma è tutto a posto!”
“E Rebecca? Mia figlia come sta?” chiede Helena
“Sta bene anche lei. Certo non è stata una situazione piacevole, non era pronta al parto. All’inizio era spaventata che potesse succedere qualcosa alla bambina e con il signor Jager in sala operatoria…ma è stata coraggiosa. E poi il signor Gerkan è stato sorprendente! Le è stato accanto ed è riuscito a calmarla quando le cose si stavano mettendo male, suo marito è stato fantastico, può essere orgoglioso di lui Andrea!
Ora scusatemi torno di là. Appena avremo sistemato Rebecca in camera vi farò chiamare. A proposito che notizie posso darle del marito?”
“Ancora niente dalla sala operatoria.”
La dottoressa Keller annuisce seria e sparisce dietro la porta del reparto ostetricia.
Andrea abbraccia il marito “Così non sei svenuto?”
“No…ma mi piacerebbe farlo adesso! Davvero non sapete ancora niente di Ben?”
“No, ancora niente!”

Erika è nel suo nuovo nascondiglio, protetta al momento da Kasper e Born. Altri uomini si trovano nei dintorni della casa. Ormai la talpa è stata scoperta e non può più nuocere, ma nessuno di loro ha abbassato la guardia, anche perché non riescono ancora a capacitarsi come Kroff, così preciso e così professionale avesse potuto fare una cosa del genere. Dare un prezzo alla vita dei suoi colleghi!
“Avete avuto notizie dall’ospedale? Come sta l’ispettore Jager?”
Chiede Erika a Kaspar.
“Ho contattato poco fa il commissario Kruger, è ancora in sala operatoria, ma da quello che ho potuto vedere prima che lo mettessero sull’ambulanza non ha molte possibilità. C’era un mare di sangue per terra!”
“Tutto questo è colpa mia. Quando Carlos mi ha messo al corrente dei suoi traffici avrei dovuto accettarlo e basta, ora saremmo tutti a casa…vivi!”
“Ma che dice signora Santiago? Sbotta l’ispettore Born. Suo marito è un uomo spietato e quello che farà lei in tribunale è giusto, adesso più che mai, per dare giustizia ai nostri colleghi uccisi e a tutte quelle persone che sono passate per le mani dei suoi scagnozzi, per ultimo quel ragazzino di dodici anni che è morto qualche giorno fa per la schifezza che mette in giro quel mostro!”
Erika scoppia in lacrime. E’ la prima volta che succede da quando è sotto protezione.
“Mi scusi signora Santiago, le sussurra Born, non volevo aggredirla, è solo che…”
“Non mi chiami più in quel modo, io sono Erika la preg, e poi non piango per quello che ha detto. E’ solo che quei poliziotti io avevo imparato a conoscerli, sono morti per proteggere me e questo è insopportabile. L’ispettore Jager diventerà papà tra un paio di mesi, mi ha detto che è sicuro che sarebbe stata una bambina…e ora forse non lo scoprirà mai!”

 “Insomma avete scoperto dove si trova mia moglie?”
Sbraita Carlo Santiago seduto davanti alla sua scrivania, mentre Dexter deglutisce, sperando che non si inferocisca ancora di più.
“Non ancora, Shake deve fare molta attenzione adesso perché stanno ancora cercando di capire se Kroff potesse avere altri complici.”
“Non me ne importa un fico secco. Tra qualche giorno Erika sarà chiamata a testimoniare e allora sarà inutile fare attenzione, perchè avranno le prove che gli servono per mandarci tutti in galera compreso Shake. Erika deve morire…OGGI!”

“Otto ti prego smettila di fare avanti e indietro mi stai facendo venire il mal di mare!”
Dieter ammonisce il collega, che misura il corridoio davanti alla sala operatoria ormai da diversi minuti.
“Non riesco a stare fermo, perché ancora non succede niente? E poi sono preoccupato anche per Rebecca…mamma mia che situazione assurda!”
Semir e Konrad arrivano dal reparto ginecologia.
“Niente dalla sala operatoria?”
“No nessuna notizia, risponde Dieter, poco fa è uscito un infermiere e ha detto che stanno ancora operando…nient’altro…e Rebecca?!”
Semir sorride.
“E’ una bambina…e stanno bene sia la mamma che la piccolina!”
“Grazie al cielo…almeno una buona notizia!”

Intanto Santiago è furioso con Shake, perché non ha portato a termine il lavoro. Erika è ancora viva.
“Carlos non farti prendere dalla rabbia, poi non riesci a ragionare.”
“Non c’è niente su cui ragionare. Anche eliminando tutti i documenti che provano i nostri affari, siamo comunque finiti se Erika testimonia. Conosce perfettamente tutti i luoghi dove abbiamo seppellito le nostre vittime, e conosce anche l’identità di alcuni dei nostri fornitori e dei nostri clienti.”
“D’accordo vedrò di organizzare per stasera, dammi un paio di ore, ti richiamo!”

“Vostra figlia sta riposando. La dottoressa Keller sta tranquillizzando i genitori di Rebecca. Le ho dato un leggero sedativo perché era troppo nervosa, ha bisogno di dormire. Se volete, potete andare da lei, ma cercate di tenerla calma!”
Mentre dorme, di tanto in tanto ha un sussulto come se stesse sognando qualcosa di brutto. Andrè le si avvicina e con dolcezza le sfiora il viso, lei apre gli occhi, per un attimo si sente spaesata, ma subito dopo ricorda ogni cosa e si mette a sedere dritta sul letto.
“Papà! Emma…Ben… come stanno…quanto tempo è passato…io…non ricordo…cosa…”
“Calmati piccola mia, cerca di stare tranquilla. La bambina sta bene, ora è nell’incubatrice ma è sana. Non preoccuparti, sta bene davvero.”
Rebecca guarda suo padre con gli occhi imploranti. La sua voce è solo un sussurro, ha paura della risposta alla domanda che sta per fare.
“…E Ben…lui come sta?!”
E’ sua madre a rispondere.
“E’ ancora in sala operatoria!”
“Ma quanto tempo è passato?”
 “Quasi 5 ore…”
 “Così tanto!?”
la ragazza scoppia in lacrime e suo padre la stringe con il suo caldo abbraccio.
“No tesoro ti prego non fare così, non ti fa bene. Pensa alla tua piccolina, in questo momento ha bisogno di te e tu devi essere forte. Devi essere forte per te, per lei e per Ben. Vicino alla sala operatoria ci sono Semir e Konrad, ci avvertiranno immediatamente appena sapranno qualcosa di nuovo.”
Andrea fa capolino sulla porta, sporgendo solo con la testa.
“Rebecca…c’è una visita per te.”
Entra con un fagottino, si avvicina e dolcemente glielo mette tra le braccia.
“La dottoressa ha avuto i risultati delle analisi, è tutto a posto. Te la stavano per portare e io mi sono offerta di fare da taxi!”
Rebecca guarda la sua bambina
“Benvenuta Frugoletto, quanta fretta hai avuto di venire al mondo! Santo cielo…come può essere uguale!”
“Uguale!?”
Chiedono all’unisono le tre persone dentro la stanza con lei.
“Qualche giorno fa Ben me l’ha descritta, come se la tenesse già tra le braccia. Visetto tondo, guanciotte rosse. Ha il suo musetto…e gli occhi, scommetto che sono verdi. La piccola le stringe un dito con la sua manina minuscola ma perfetta. Da prima di sapere che stavi arrivando, sapeva esattamente come saresti stata. Ti ha amato dal primo giorno. Ti ama tanto sai? Il tuo papà ti ama tanto, anche se non è qui vicino a te…lui…”
Si interrompe e scoppia di nuovo in lacrime e anche la bambina comincia a piangere.
“No piccola mia, non piangere, va tutto bene. La tua mamma è una stupida, tranquilla non piangere, guarda non piango più nemmeno io, te lo prometto!”

Il dottor Swarz esce finalmente dalla sala operatoria, sembra molto affaticato.
“Dov’è la signora Jeger?”
Chiede a Semir guardandosi intorno.
“Al reparto maternità, ha partorito circa tre ore fa.”
 “Sta dicendo sul serio? Che domanda stupida, mi scusi. Certo che sta dicendo sul serio…e sta bene?”
“Si…ha avuto una femminuccia!”
“Emma!?”
Risponde sorridendo Swarz e Semir annuisce.
“Le presento Konrad Jeger, è il padre di Ben. Allora cosa ci dice?”
“E’ stato davvero difficile, abbiamo dovuto procedere molto cautamente. L’operazione in sé è riuscita perfettamente, però le condizioni in cui si trovava quando è arrivato qui in ospedale…beh! Il suo organismo si è messo in una condizione di difesa, è entrato in coma. Le sue funzioni vitali non sono più autonome, abbiamo dovuto attaccarlo al respiratore.”
“Ma si sveglierà, vero? Mio figlio guarirà?”
“Il suo è un coma vigile, leggero. Molto probabilmente sente gli stimoli esterni. Le prossime ore saranno decisive, se le supera senza altre complicazioni, potrebbe avere qualche possibilità. Dopo quello che è successo qualche oa fa al pronto soccorso non do nulla per scontato…è forte e si sta attaccando alla vita con tutto sé stesso!”
“Possiamo vederlo?”
“Lo stanno sistemando in terapia intensiva, vi farò chiamare io, ma potrete andare da lui solo uno per volta. Ora scusatemi.”

Intanto nelle prime ore del mattino, nell’ufficio del governatore generale Niman si sta svolgendo una riunione straordinaria, per decidere quando il giudice federale avrebbe dovuto ascoltare ufficialmente la signora Erika Santiago. Sono presenti il commissario Kim Kruger, il procuratore Fox, l’ispettore Kasper…e il commissario Hoffman.
“Quello che è successo è ignobile, ruggisce Niman, un poliziotto corrotto è impensabile, ma un poliziotto corrotto che si macchia del sangue dei suoi colleghi è davvero insostenibile, commissario Hoffman cos’ha da dire?”
“Lavoravo con l’ispettore Kroff da dieci anni, è stato uno dei primi ad entrare nella mia squadra, non mi ha mai dato motivi per dubitare di lui…io…sono stato cieco. L’amicizia mi ha ingannato!”
Kaspar non guarda in faccia nessuno. Tiene gli occhi bassi. Continua a non capacitarsi che il suo amico e collega Kroff possa aver fatto una cosa del genere. Durante la perquisizione in casa sua hanno trovato, in una piccola cassaforte dentro al sottotetto, dei documenti che provano che la sua collaborazione con Santiago andava avanti ormai da anni. Eppure lui non poteva ancora crederci!
La voce del governatore Niman lo riporta alla realtà
“Ispettore Kaspar, dico a lei, mi risponda. E’ d’accordo con la decisione del commissario Hoffman?”
Kaspar non ha sentito una sola parola, ma Hoffman è il suo capo e qualunque cosa avesse deciso sarebbe stata quella giusta.
“Naturalmente signor governatore!”
“Bene. Commissario Kruger che notizie ci dà sulle condizioni dell’ispettore Jeger?”
“L’operazione è terminata 40 minuti fa, ho parlato con l’ispettore Gerkan. Jeger purtroppo è entrato in coma, non sanno ancora se riuscirà a cavarsela.”
L’espressione del viso di Hoffman è eloquente, se solo le persone che si trovano dentro la stanza con lui avessero avuto modo di capirla.
Una volta usciti dall’ufficio del governatore, Hoffman dice a Kaspar di tornare al rifugio e di avvertire la signora Santiago che l’udienza è stata fissata per la mattina seguente.
“Passerò più tardi per definire meglio il piano, domani finalmente questa storia sarà finita!”
…E nella sua mente marcia pensa…si sarà finita…ma a modo mio! 


Continua...


Angolo di Rebecca:

Sono ancora tutti in pericolo
e l'unico a saperlo è solo Ben!
La piccolina sta bene, almeno questo è una specie di miracolo...

Al prossimo :)

  
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