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Autore: agatha    20/11/2011    3 recensioni
Cinderella è sempre stata la favola preferita di Maria. Può la sua vita ricalcare quella della protagonista? Se il destino le fa incontrare un moderno principe azzurro come Michael, su una Ferrari al posto di un cavallo bianco, tutto è possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco svelato il mistero di Billy, anche se resta il problema di eliminarlo xD

Hope you'll like it!

(e vi rispondo, non preoccupatevi)


Rimasero nel parcheggio, l’uno di fronte all’altra a fronteggiarsi.
Maria aveva stretto le chiavi che aveva in mano facendo sbiancare le nocche. Non pensava e non desiderava incontrarlo mai più, invece ora era lì, davanti a lei, con quel suo sorriso che una volta le era sembrato così dolce mentre ora, alla luce di tutti i fatti successi, le ricordava molto quello di lucifero, bello ma diabolico.
“E’ un po’ che non ci vediamo eh?”
La sua voce era calma, fingeva un tono dolce ma si capiva benissimo che lo stava facendo per prenderla in giro. Maria, istintivamente, fece un passo indietro per allontanarsi da lui ma sentì dietro di sé il freddo metallo della sua macchina.
“Speravo non accadesse mai più”
“Come? Dopo tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme? Mi deludi Maria”
“Cosa vuoi?”
Aveva cercato di mantenere un tono calmo e distaccato ma aveva pronunciato quelle parole con voce malferma.
“Ci stiamo arrabbiando? Ho bisogno di parlarti, è vero. Ma questo parcheggio non mi sembra il luogo più adatto”
“Non ho nessuna intenzione di parlare con te né qui né in nessun altro posto”
“Io invece ho qualcosa da comunicarti. Personalmente mi è indifferente parlartene qui oppure seduti ad un tavolo… L’ho suggerito per te. Come pensi reagirebbe Michael nel vederti parlare fitto fitto con il tuo ex? Potrebbe pensare che abbiamo ancora una relazione…”
“Non abbiamo mai avuto una relazione”
“Particolari. Se lo avessi voluto veramente ti avrei fatta cedere credimi, eri molto fragile in quel periodo, una bambolina tra le mie mani”
“Smettila di parlare di quello che è successo”
Maria si stava alterando perché, oltre ad essere offensivo, aveva perfettamente ragione. Quando era stata male per Michael si era appoggiata totalmente a lui e se avesse insistito di più perché approfondissero i loro rapporti lei avrebbe ceduto, in questo aveva detto il vero. Ecco cosa le stava dando più fastidio.
“Devo parlarti di una questione molto privata. Scegli tu se preferisci mettere tutto in piazza qui, davanti alla Withman Enterprises, dove tutti possono sentire oppure trattarla in privato”
Lei non sapeva se era tutto un bluff oppure no, ma non poteva rischiare né di farsi vedere con lui né che qualcuno potesse sentire le loro parole. Questa volta non aveva scelta.
“Dove andiamo?”

Billy aveva suggerito il nome di un bar e lei aveva potuto solo annuire. Si era rifiutata di salire sulla sua macchina, in modo da potersene andare liberamente una volta terminato questo penoso incontro. Aveva guidato per raggiungere quel posto seguita a breve distanza dall’automobile di lui, sempre presente ogni volta che guardava lo specchietto retrovisore.
Maria si domandò perché mai lui volesse parlarle. Ormai avevano chiuso.
Sperò che il colloquio fosse molto breve.
Si sedettero ad un tavolo appartato in un angolo e ordinarono due caffè. Lei rimase in silenzio, aspettando che fosse lui a cominciare il discorso. La cameriera portò loro le tazzine e finalmente lui si decise a parlare.
“Sei stata una stupida. Il mio era un piano perfetto e tu, all’ultimo, sei riuscita a rovinare tutto. Non sai quanto ti ho odiato, certo non quanto odio Michael, ma ti sei guadagnata un secondo posto”
“Non capisco dove vuoi arrivare”
“Ti ho invitata qui stasera per dirti che ormai è tutto passato, dimenticato. Ti dirò che sono molto contento che vi siate ritrovati. Avete fatto pace e adesso addirittura vi sposate”
“Come fai a saperlo?”
Billy si spostò appoggiandosi alla spalliera della sedia e sorridendole.
“Ho le mie fonti. Posso farti le congratulazioni?”
Tutti questi discorsi cominciavano a dare la nausea a Maria. Era stata fin troppo educata ad aver accettato il suo invito ma ora si sentiva veramente stanca e voleva solo tornare a casa. Si alzò in piedi decisa ad andarsene

“Aspetta. Non ti ho ancora dato il mio regalo di nozze”
“Non mi interessa”
“Invece dovrebbe. Torna a sederti”
Qualcosa nel tono di lui la convinse a fermarsi e fare come le aveva detto. Un piccolo brivido attraversò la sua schiena mentre si risedeva al tavolo di fronte a lui. Aveva imparato, sulla propria pelle, quanto poteva essere pericoloso.
D’un tratto si rese conto che l’aveva sottovalutato. Billy non si sarebbe mai incontrato con lei, solo per sbeffeggiarla.
Aveva sicuramente qualcosa in mente.
Si accorse di avere le mani che tremavano leggermente. Le incrociò appoggiandole in grembo, il modo che lui non le vedesse. Cercò di mantenere un atteggiamento calmo e distaccato, sperando che lui non si accorgesse del terrore che stava provando.
“Cosa intendevi dire?”
Sul viso di lui apparve un espressione compiaciuta.
“Non ti pensavo così materiale. Ti vedo ansiosa di sapere cos’è”
“Billy, parliamoci chiaro, qualsiasi cosa tu abbia in mente non sarà niente di positivo per me e per Michael, quindi se deve dirmi qualcosa fallo e tronchiamo il più in fretta possibile questa chiacchierata”
“Una volta eri più gentile sai? Ti sedevi vicino a me e appoggiavi la testa proprio qui, sulla mia spalla….”
Sorrise nel vedere l’espressione sempre più accigliata di lei. Fece un cenno ad una cameriera e ordinò un altro caffè. Rimase in silenzio finchè non glielo portarono. Aggiunse dello zucchero e girò pigramente il cucchiaino.
“Immagino tu sia in buoni rapporti con i genitori di Michael”
“Sì ma questo cosa c’entra?”
“Sai anche della malattia di sua madre? Devo dire che si è ripresa molto bene”
“La malattia…. Non so di cosa tu stia parlando”
Maria sentì crescere il panico dentro di lei. Michael le aveva raccontato che avevano tenuto segreto tutto quello che era successo per paura della stampa, non volevano diventare il nuovo pettegolezzo di qualche giornale scandalistico, che non avrebbe esitato a dare Patricia già per morta pur di vendere qualche copia in più. Il fatto che Billy ne fosse a conoscenza era strano, molto strano. Doveva mostrarsi disinvolta e non dare peso alle sue parole se voleva fargli credere che fosse tutto falso.
“Io non ne so niente. Ha avuto l’influenza? O il morbillo? Ti posso dire che sta molto bene, tutto qui”
“E’ inutile che fingi con me. Sono a conoscenza di tutto quello che è successo e so anche che tutto è stato mantenuto nel riserbo più assoluto”
“E allora?”
“Io sono un tipo molto onesto, non mi piacciono le menzogne e i sotterfugi quando non ne posso ricavare niente di buono. Ritengo che il mondo dovrebbe sapere cos’è successo alla famiglia Guerin, magari quella che ha avuto Patricia è una malattia contagiosa, magari non è vero che è guarita”
Maria battè un pugno sul tavolo.
“Non sai quello che dici. La madre di Michael sta benissimo”
“Allora non avrà nessun problema a leggere sui giornali quello che le è successo no?”

Finalmente Maria aveva capito il suo piano. Voleva rendere pubblica tutta la storia della sua malattia.
In un attimo lei si immaginò i titoli dei giornali, le insinuazioni se stesse bene o meno, la curiosità delle persone che l’avrebbero guardata con occhi diversi, indagatori, curiosi. Non poteva permettere che tutto questo venisse alla luce. Michael si era appena ripreso dal grande dolore che aveva provato. Cosa sarebbe successo se avesse dovuto rivivere un’altra volta tutto quel calvario? Maria non voleva saperlo. Si morse le labbra.
“Non puoi farlo”
“Perché?”
“Perché… “
“Non mi sembra molto convincente la tua spiegazione. Ora vado, mi hai stancato e poi devo contattare le redazioni dei settimanali per vendere questo scoop. Potrei anche farti avere un’intervista, magari ci ricavi un po’ di soldi”
Lei gli afferrò un braccio per fermarlo. Doveva ad ogni costo impedire che Billy attuasse il suo piano.
“Non andartene. Siediti…. non abbiamo ancora finito di parlare”
“Credevo di sì. Mi hai trattato così male, ho pensato che fosse meglio andarmene”
“Cosa vuoi?”
“Come? Non ho capito”
“Qual è il prezzo per il tuo silenzio?”
Lui sorrise malignamente sentendo le parole che segnavano la sua resa. Si risedette lentamente sapendo di avere ormai in pugno Maria.
“Mi pensi così venale? Detto così suona quasi un ricatto…. Che brutta parola. Forse potremmo chiamarlo un accordo privato tra due amici no?”
Si fermò attendendo una risposta, costringendola a rispondere e a stare alle sue regole.
“Sì”
Così al momento non saprei, devo pensarci bene. Incontriamoci domani qui alla stessa ora e ti dirò le mie condizioni. Però…”
“Cosa?”
“Voglio un anticipo. Un pegno che manterrai la tua parola”
Lei non rispose aspettando che continuasse a parlare. Invece Billy le prese la mano sinistra accarezzandola e soffermandosi sull’anello di fidanzamento.
“E’ molto bello. Ammetto che Michael ha buon gusto nel fare i regali”
Maria ritrasse la mano.
“Credo che mi accontenterò di quell’anellino”
Lei spalancò gli occhi.
“Non posso. Michael se ne accorgerebbe subito e mi chiederebbe spiegazioni”
“Ma è proprio questo il bello del gioco mia cara. E ora dammi quell’anello se non vuoi che faccia pubblicare la notizia”

Lei prese un profondo respiro rendendosi conto di essere in un vicolo cieco. Lentamente si sfilò quell’anello che solo due giorni prima aveva indossato accettando la sua proposta di matrimonio. Significava tanto per lei ma i sentimenti di Michael e della sua famiglia valevano sicuramente di più.
Lo porse a Billy che se lo mise in tasca.
“E’ stato un piacere vederti. A domani dolcezza e cerca di essere puntuale”
Con questo parole lui se ne andò lasciandola da sola al tavolo. Lei si prese la testa tra le mani mentre la voglia di piangere cresceva sempre di più.
Questa volta doveva trovare da sola una soluzione, doveva proteggere Michael e questo significava tenerlo all’oscuro di tutto. Si alzò per andarsene.

Arrivata a casa si infilò subito sotto la doccia. Sentiva di doversi lavare di dosso la cattiveria di Billy, come se toccandola l’avesse contagiata. Si guardò la mano sinistra e con una stretta al cuore rivisse il momento in cui si era sfilata l’anello per darlo a lui. Sentì la rabbia crescere per non aver potuto fare niente. Non poteva neanche rivolgersi a nessuno per avere un aiuto.

Doveva assolutamente risolvere questa faccenda prima del ritorno di Michael. 
  
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