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Autore: GreengrassTory    20/11/2011    1 recensioni
In questa storia vorrei presentarvi anche il mio modo di vedere la meravigliosa, misteriosa e travolgente storia d'amore tra Draco Malfoy e Astoria Greengrass. Me ne sono innamorata, come molti di voi, sono diventata una 'dipendente'. Ogni giorno controllo EFP se ci sono aggiornamenti sulle storie tra loro due. Le ho lette tutte, e ora vorrei presentarvi qualcosa di mia, ovviamente senza copiando nulla da voi, spero che farò qualcosa di originale, devi quindi prima piacere a me e poi a voi. Spero di essere apprezzata, anche perchè è la mia prima storia che scrivo e non sono una scrittrice ottima come alcuni di voi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Draco Lucius Malfoy era chiuso nel bagno dei Prefetti del Settimo Piano da un paio di minuti, stava piangendo. Finalmente quel Marchio Nero era riuscito a far 'crollare' il ragazzo, era così responsabile e così duro portare sul braccio quel peso che Draco sembrava sfinito.
Si era appoggiato al grande bancone del lavabo in marmo e si fissava nello specchio. Fissava il suo volto tirato dalla stanchezza, bagnato dalle numerose lacrime che continuavano a scendere padrone sulle sue guance, più si rifletteva e più pensava che lui non era il vero Draco. Non era il ragazzo che sua Madre voleva e sperava che fosse, non era il solo e meraviglioso erede Malfoy che il padre era sicuro che diventasse. Era cambiato, ormai quel Marchio Nero lo aveva segnato per l'eternità. Aveva segnato una vita che lui nel profondo non voleva che trascorresse. Fin da bambino aveva sperato di avere una vita tranquilla, una vita normale, in fondo il suo cuore lo sperava anche se era consapevole del contrario. Ora più piangeva, più versava lacrime e più voleva sparire da quella scuola, da quel mondo e da tutto il resto. Voleva essere in quel momento 'Nessuno'. Singhiozzi, lacrime e lamenti provengo dal bagno, tanto che Astoria ne viene attratta. Con i suoi altissimi tacchi color verde scuro cammina fino alla grande porta in legno e con cautela si affaccia spiando con sguardo indagatore all'interno del bagno. Il lungo corridoio lascia intravedere solo una figura maschile in lontananza. Con leggerezza si inoltra nel bagno e con una voce dolce, esile, tremante parla al ragazzo.
"Scusami, hai bisogno di aiuto?"
I lamenti non permettono a Draco di ascoltare i passi che i tacchi provocano sul grande pavimento in legno, così lui continua a piangere, il maglione che s'era levato e l'aveva poggiato sul bancone piano cominciava ad inzupparsi di lacrime. Alza lo sguardo e smette di piangere solo quando sente una voce leggera provenire da dietro, innalza lo sguardo sullo specchio di fronte a sè e guarda la ragazza nel suo riflesso. Non riesce a rispondere, forse l'imbarazzo. Trovava imbarazzante il fatto che stesse piangendo, e non solo, che continuava a farlo anche in sua presenza. Non c'era verso di fermare le lacrime. Cosa avrebbe pensato poi Astoria nel vederlo piangere? Draco Malfoy che piange, ridicolo.
"Draco?!"
Con stupore, naturalezza, preoccupazione, imbarazzo e tensione Astoria continua a camminare avvicinandosi di più al ragazzo. Astoria conosceva Draco, poteva definirlo amico, amico forse solo di Casata ormai. Amici erano quando entrambi erano solo dei bambini, lì poteva definire di essere stata amica di Draco Malfoy. Ora le cose erano cambiate, erano cresciuti e forse l'imbarazzo e le diverse strade li hanno portati a non frequentarsi più come prima. Ora però vederlo piangere Astoria sembra quasi assumere la stessa espressione del biondino. In diciassette anni di conoscenza mai aveva visto Draco stare male, mentre si avvicina al ragazzo si strofina le mani gelide e poi abbastanza vicina, poggia la sua mano destra sul quella di Draco che reggeva sul bancone il peso del suo corpo e poi il maglione scuro.
"Va via Astoria!"
E' una supplica quella che esce dalla labbra di Draco, in realtà non voleva che Astoria andasse via perchè non voleva la sua presenza, sapeva che ben presto doveva spiegarle il motivo di questo atteggiamento e lui proprio non voleva raccontarle di essere diventato un Mangiamorte. Draco vedeva Astoria come una sorella minore da proteggere, proprio come Daphne faceva tutt'ora con lei. E standole lontano, lei sarebbe rimasta all'oscuro di tutto il male di cui Draco era circondato ogni giorno e che era costretto a sopportare. Il biondino innalza di nuovo lo sguardo sullo specchio incrociando quello di Astoria che continuava a studiarlo cercando di tranquillizzarlo.
"Ti prego!"
La mano gelida di Astoria continua a stare su quella calda e umida di Draco, immerge il suo sguardo in quello dell'altro e un piccolo sorriso si dipinge sulle sue labbra, forse era inopportuno oppure era troppo semplice ma non sapeva cos'altro fare. Scuote la testa e con delicatezza si avvicina al suo orecchio per poi lasciargli un bacio innocente proprio come faceva da bambina. Il tipico bacio sull'orecchio.
"Vieni via con me!"
Questa di Astoria invece, non era una supplica, ma era un ordine. Un ordine detto con dolcezza tanto da far sussultare Draco dall'improvvisa richiesta della ragazza. Astoria stava provando un senso di pietà per il biondino, tanto che la più piccola parte di dolore che provava lui stava pian piano invadendo anche il suo cuore piccino, da farla impazzire.
Con quasi fare materno: protettivo, con amore e con dolcezza fa alzare Draco e senza che nessuno dei due fiati, Astoria comincia a sistemargli la camicia con la cravatta e il maglioncino, che lui prima aveva sbottonato e allentato.
Chiude tutti i bottini della camicia bianca e gli annoda di nuovo la cravatta, con fare esperto poi gli rimette il maglioncino e infine gli sorride come per rassicurarlo e mettergli pace.
Draco che da quando aveva sentito quelle parole "Vieni via con me" non aveva più parlato, come un bambino indifeso aveva obbedito e ora si lasciava anche sistemare, come se non ne fosse più capace. Gli occhi grigi erano fissi che seguivano i movimenti della ragazza e poi le sue mani ben curate. Voleva ringraziarla ma la sua voce era così roca e sporca rispetto alla sua che quasi se ne vergognava. Non voleva infettarla ma voleva esserle riconoscente. Solo un leggero sospiro esce dalle sue labbra infine, per il sorpreso bacio sulla fronte che Astoria riesce a dargli, senza pensarci e senza accorgersene sulle labbra di Draco compare un sorriso timido che Astoria riesce a ricambiare. Chiude gli occhi e in un secondo si sente tirare da lei fuori dal bagno, fuori dall'Inferno.
  
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