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Autore: _DreamerL490_    20/11/2011    1 recensioni
Tutto nasce dalla passione per la musica. Una ragazza sta vivendo il suo sogno; gira il mondo con la sua band e sono entrati a far parte della sua vita i 30 Seconds to mars. Nel giro di due anni tra peripezie e sorprese tutto cambierà.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Reneé*

Ormai erano tre mesi che ero in tour. Ogni giorno mi addormentavo e mi svegliavo in un paese diverso, mi sentivo disorientata, ma per fortuna c’era Fran. Tutte le mattine mi avvisava sul clima, il nome del posto e la lingua parlata. Era diventata la mia assistente personale e aveva stabilito una tradizione, voleva avere un ricordo di ogni città e dovevo sceglierlo io la mattina stessa del nostro arrivo.
Oggi eravamo in Norvegia a Oslo e faceva molo freddo.
"Svegliati che è ora!" disse Frà. È sempre stata più attiva di me; dopo un live mi raccontava tutte le sue impressioni ed io mi addormentavo sulla sua spalla. Parlava per ore e ore da sola finché Cole non mi portava a letto.
"Altri cinque minuti" mugugnai.
"Eh no!Oggi facciamo un giro turistico a Oslo" insistette. Quando si trattava del nostro rito, si comportava come una bambina; mi avrebbe tormentato per tutta la mattinata, così decisi di alzarmi.
"Va bene, ma lasciami vestire e fare colazione in pace!" risposi.
Erano le 8.00 del mattino e solo noi due eravamo sveglie, persino quelli che dovevano montare il palco dormivano. Finalmente uscimmo dal Tour bus. Fuori c’era la neve e tirava un vento gelido. Prendemmo un taxi e ci dirigemmo verso il centro della città. Oslo era piena di vita nonostante facesse freddo. La gente mi aveva riconosciuto e ogni tanto qualche ragazzo si avvicinava per una foto o autografo.
"Uffa!Ogni volta che ci interrompono mi dimentico cosa volevo dirti" sbuffò Frà.
"È una conseguenza dell’essere mia amica e dovresti migliorare la tua memoria" risposi ridendo mentre autografavo un CD.
"Certo come no! È colpa della mia memoria! Sto congelando entriamo in quel negozio" disse. Aveva il naso rosso e cercava di riscaldarsi le mani con il suo respiro.
"Finisco con lui e andiamo subito a comprare qualcosa" risposi. Feci l’ultima foto ed entrammo in un negozio.
Appena mettemmo piede dentro Fran si perse tra le felpe, ne prese alcune e le diede a me. Poi si diresse verso un altro reparto e scelse altri vestiti.
"Oggi viene Jared?" domandò gridando dal camerino.
"Si, prima del concerto. Perché me lo chiedi?" risposi.
"Ah niente, mi mancava…avevo notato una cosa, ma Shannon viene o…"disse. Era uscita e si stava ammirando davanti allo specchio.
"Niente d’importante, siete diventati più fisici e possessivi" sussurrò imbarazzata.
"Continua..." insistetti, sapevo a cosa si riferiva,ma preferivo farla parlare.
"Mi vuoi proprio male…Ehm fate sesso sicuro si o no?! Io mi preoccupo" rispose, il suo imbarazzo era salito a mille.
"Così tante storie per una semplice domanda!La risposta è no e ora ti dico tutto quello che vuoi sapere…Primo, non ho paura di rimanere incinta. Secondo, la cosa che m’intimorisce di più che partorire sono le punture che dovrei fare se accadesse, lo devo fare perché ho un sangue raro. Si, lo so sono tutta particolare. Ah ultima cosa, sei prevedibile" risposi passandole altri capi.
"Grazie della risposta…Ehm sono davvero così prevedibile?" chiese.
"Lo sanno tutti, e il primo a notarlo è stato Shannon" precisai.
"Grazie di rendermi partecipe nelle vostre vite" rispose con tono sarcastico.
Finalmente il nostro giro era finito, così ci dirigemmo verso la Valhall Arena. Davanti ai cancelli c’era una fila lunghissima; c’era chi fumava o beveva qualcosa di caldo. Sembrava non sentissero freddo. Appena ci videro, ci salutarono e iniziarono a cantare i cori di alcune canzoni. Noi ricambiammo il saluto e al primo fan che vidi, dissi: "Mi raccomando non ammalarti, che sta sera impazzirai".
Entrammo nel backstage e incrociammo Vicki. Appena la vidi le saltai addosso e l’abbracciai.
"Mi sei mancata" sussurrai.
"Anche tu mio piccolo panda, ma per favore non stritolarmi, altrimenti te la dovrai vedere con Tomo" rispose sorridendo.
"Perché?" chiesi lasciando la presa.
"Sta per arrivare un piccolo Milicevic" rispose divertita dalla mia espressione. Fran ed io avevamo le lacrime agli occhi. Il pensiero di un piccolo Mofo in giro per casa mi faceva andare su di giri.
"Su, ora andate a lavorare e se Tomo ve lo dice fate finta di essere sorprese" continuò Vicki.

Andai a prendere il basso e inizia ad accordarlo. Ero al settimo cielo, oggi avrei suonato come non mai. Stavo per provare il pedale, quando sentì qualcuno prendermi da dietro. Era Jared.
"Lo so che sto diventando un Ninja, ma un saluto posso ancora averlo" disse abbracciandomi con più forza.
"Oh! Mi dispiace, ma sei invisibile" risposi.
"Allora smetterò di allenarmi per un po’, e un bacio me lo merito?" chiese. Non feci in tempo a rispondere che mi girò verso di lui e i suoi occhi celesti m’incantarono. Se ne approfittò del momento e mi baciò. Mi strinse a sé, io affondai il viso nell’incavo del collo per sentire il suo profumo e lui iniziò a dondolare come se stesse ballando. In quel momento mi resi conto che Francesca aveva ragione, il mio rapporto tra me e Jared stava diventando più fisico. Ogni volta che c’incontravamo, succedevano sempre le stesse cose: lui arrivava all’improvviso, poi c’era il concerto e per ultima cosa si passava direttamente in camera da letto.
"Hai saputo la bella notizia?" chiese accarezzandomi i capelli.
"Si, ci sarà un piccolo Tomo in giro per casa Milicevic" risposi.
"Sei pensierosa, cosa ti occupa la mente oltre a me?" domandò ridendo.
"Mah niente, oggi Frà mi ha fatto notare che siamo diventati più fisici e possessivi di prima, tutto qua" dissi.
"Pensandoci ha ragione. Secondo te mio fratello cosa fa?!La stessa cosa, solo che lui si ritieni più intelligente di me perché ogni tanto usa precauzioni, ma secondo me se tu rimanessi incinta sarebbe un miracolo della vita formatosi dalla fusione di due persone che si amano. Sarei contento di cullare un piccolo o piccola Leto" disse.
"Ed io ho paura delle punture" dissi .
"Potrai stritolarmi il braccio ogni volta che dovrai farle!" esclamò ridendo.

O1.00 pm
Tutto era finito, la gente era impazzita e noi pure. Cole si era fatto male alla caviglia, ma questi erano solo dettagli. Forse era stato uno dei migliori concerti fin ora.
Ero in hotel con Jared, stavamo guardando un film avvolti da una coperta. Tra poco avrebbe messo in atto l’ultimo punto della solita scaletta. Per l’ennesima volta avrebbe usato il suo sorriso per persuadermi a entrare in me ed io come sempre l’avrei lasciato fare.
"Perché stiamo vedendo un film in Norvegese?" domandò. Anche se non capiva niente, era preso dalla storia e ogni tanto commentava sulle azioni dei personaggi e si lamentava delle loro decisioni. Quant è buffo quest uomo!
"Non deve esserci un senso per tutte le cose" risposi appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Hai ragione, ti volevo dire una cosa…" disse.
"Si?" chiesi. Continuava a fissare lo schermo ed io aspettavo la sua risposta.
 

  
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