Entro.
La luce soffusa dei neon mi da un leggero senso di oppressione oltre che di sonnolenza.
É mattina, la luce fioca che entra dalle grandi vetrate non è di alcun aiuto.
L'odore del disinfettante mi colpisce in pieno viso, facendomi destare del tutto.
Guardo con indifferenza le pareti dipinte di azzurro pallido,mentre percorro i corridoi tutti uguali, incrocio alcune infermiere dallo sguardo tirato.
Fareste mai un lavoro simile?
Io no.
...“Ciao papà”la mia voce rimbomba fra quelle quattro mura spoglie.
Per non guardarlo, fisso lo sguardo sul tavolino di plastica grigia situato in un angolo della stanza.
“Alexandra, potrai mai perdonarmi?”la sua voce incolore non smuove alcuna sensazione in me.
La mia risposta è semplice e concisa:
“no”
....
Avere una casa non significa soltanto avere un tetto sulla testa e la cena pronta quando torni.
Casa significa sicurezza,riparo, un'ambiente dove potersi esprimere liberamente e non avere paura, invece adesso come poco tempo fa mi ritrovo a dover trattenere il fiato per non urlare prima di aprire la porta.