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Autore: Emily27    21/11/2011    3 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DODICESIMO CAPITOLO

 

 

 

Il buttafuori del Black Cat, alto e massiccio come una montagna, tutto vestito di nero, scrutava ogni avventore del locale con sguardo attento e quasi minaccioso, lanciando di tanto in tanto un'occhiata ad Amanda, la quale ogni due o tre minuti controllava l'ora con euforica impazienza.
“Chi stai aspettando?”
“Un tipo che ho conosciuto in palestra.”
“Un altro fighetto con le mutande di Calvin Klein e i calzini di Dolce e Gabbana?”
“Quanto sei spiritoso Ricky” ribattè lei facendogli una smorfia.
“Scusa, ma è stato questo lo standard delle tue ultime conquiste” constatò il bestione dai biondi capelli a spazzola trattenendo una risata.
“Primo, io non ho uno standard, secondo, Derek non è un fighetto, lui è bello e anche simpatico.”
“Uau! Questo Derek ce l'ha una sorella?”
“Non lo so... Ma glielo potrai chiedere tu stesso, sta arrivando.”
Amanda lo osservò avvicinarsi, indossava una maglietta nera perfettamente aderente ai suoi muscoli, che, abbinata ad un paio di jeans scoloriti, lo rendeva ancora più sexy di quando lo vedeva in palestra.
“Ehi, ciao” lo salutò dandogli due baci sulle guance, indugiando più del necessario affinchè lui potesse sentire la fragranza del suo costoso profumo.
Derek la squadrò ammirando palesemente il suo bel fisico. La ragazza era vestita con un top bianco senza spalline, ornato da alcune paillettes, e dei jeans aderenti, che mettevano in risalto le sue forme.
“Stai benissimo!”
“Grazie... Indovina per chi mi sono fatta bella...” cinguettò Amanda facendo la maliziosa, sotto lo sguardo divertito di Ricky.
“Davvero non saprei... “ disse Derek, mentre lei si attaccava al suo braccio e insieme entravano al Black Cat.
Il locale era moderno, con una parte adibita ad ospitare gruppi che suonavano musica rock ed una sala che fungeva da discoteca. Amanda e Derek si diressero verso quest'ultima, occupata al centro da una pista che si andava riempiendo di gente scatenata al ritmo dei brani lanciati dal dj.
“Sapevo che mi avresti chiamata accettando il mio invito” disse lei attraversando la sala appiccicata al suo cavaliere, in direzione del bar.
“Non potevo rifiutare, ho custodito gelosamente il tuo biglietto.”
Amanda sorrise, contenta di quell'affermazione.
“Ti presento due mie amiche” fece lei mentre raggiungevano il bancone.
“Kelly, Stacey, lui è Derek.”
Quest'ultimo si trovò a stringere la mano a due ragazze pressochè identiche, stesso viso grazioso, stessi lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, l'unico elemento distintivo era l'abbigliamento: una indossava un vestitino corto, l'altra una minigonna con una maglietta dalla generosa scollatura. Derek non potè fare a meno di notare gli sguardi ammirati con cui le due gemelle lo stavano osservando.
“Amanda mi ha detto che vi siete conosciuti in palestra” disse Kelly.
“Sì, tra un addominale e l'altro...”
“Te l'ho sempre detto Kelly, ci farebbe bene un po' di fitness...” sostenne la sorella senza staccare gli occhi da lui.
“Cosa mi offri da bere?” domandò Amanda richiamando l'attenzione del suo accompagnatore.
“Tutto ciò che vuoi.”
“Un Cuba Libre.”
“Due Cuba Libre” ordinò Derek al barman. “Allora, tutto bene?”
“Non c'è male. In questi giorni non ti sei fatto vedere in palestra...”
“Ho avuto da fare.”
“Impegni di lavoro?”
In quel momento arrivò qualcuno ad interrompere la loro conversazione.
“Non chiamarmi mai quando vieni al Black Cat con le tue amiche.”
Era un ragazzo dai capelli rossicci con un taglio alla Brad Pitt, che però del famoso attore aveva ben poco, a partire da ciò che indossava, una camicia gialla con un'orribile cravatta a pallini.
“Vedo che ci sai arrivare benissimo anche da solo” ribattè Amanda alzando gli occhi al cielo.
Il nuovo arrivato andò a cingere la vita ad entrambe le gemelle.
“Alla natura è riuscito un così bel lavoro che ha deciso di farlo in duplice copia” disse guardando ora una ora l'altra delle due ragazze, le quali sembrarono più infastidite che compiaciute dal suo atteggiamento.
“Ho ragione?” domandò rivolgendosi a Derek.
“Non hai tutti i torti” rispose questi sorseggiando il suo Cuba Libre e facendo un sorriso a Stacey e Kelly, che ricambiarono, questa volta mostrando di gradire l'apprezzamento.
“Quante cretinate riesci a dire Ed” intervenne Amanda all'indirizzo dell'autore della simpatica battuta e trattenendosi dal lanciare un'occhiataccia a colui il quale aveva commentato.
“Simpatica la mia sorellina” constatò ironicamente il primo, avvicinandosi poi a Derek. “Piacere, come avrai capito io sono Ed, il fratello di questa dolce ragazza” disse indicando la sorella.
L'altro si presentò a sua volta, divertito dal modo di fare di quello strambo personaggio.
Amanda intanto aveva fatto gruppetto con le sue amiche con le quali si era messa a parlottare fitto, guardando ogni tanto verso Derek, che logicamente intuì di essere l'argomento della conversazione.
“Quelle due se la tirano tanto, ma se glielo chiedessi ci starebbero all'istante” sostenne Ed con sufficienza, aggiustandosi i capelli sulla fronte.
“Non ne ho il minimo dubbio, ma ti consiglierei di allargare i tuoi orizzonti” disse Derek guardandosi intorno.
“Ma certo, è ovvio, questo locale è pieno di ogni ben di Dio.”
In quel momento risuonarono nell'aria le note iniziali di Poker face e arrivò Amanda a trascinare letteralmente Derek sulla pista, dandogli soltanto il tempo di posare il bicchiere sul bancone.
Questa è la mia preferita!” esclamò lei buttandosi in mezzo alla mischia di persone che ballavano strette, occupando ogni centimetro dello spazio disponibile.
Lui iniziò a muoversi al ritmo veloce della musica, con mosse che mettevano in risalto la perfezione del suo fisico da cui Amanda non riusciva a staccare gli occhi. La ragazza ancheggiava in modo sensuale, cercando in continuazione il suo sguardo. Derek le cinse i fianchi e lei gli appoggiò le mani sul petto, risalendo poi fino alle spalle, ballando in accordo ai suoi movimenti.
Stacey e Kelly li osservavano contemplando il fisico scolpito di lui ed il modo in cui lo muoveva, mentre Ed si rodeva d'invidia.
Nella pista faceva molto caldo e la fronte di Derek si stava imperlando di sudore. Si abbassò verso Amanda e, cercando di sovrastare la musica ad alto volume, le domandò all'orecchio: “Cosa ne diresti se ci fermassimo un attimo?”
Ottima idea” rispose lei prendendolo per mano e facendosi guidare attraverso la gente che ballava intorno a loro.
Si diressero verso un luogo appartato del locale dove occuparono uno dei pochi divanetti rimasti ancora liberi. Amanda sedette molto vicino a Derek, le loro gambe si toccavano.
Balli molto bene” disse in tono da gattina accarezzandogli il braccio.
Tu non lo sai, ma io di professione faccio il ballerino” scherzò lui.
E questo sarebbe il lavoro socialmente utile che tu svolgi?” domandò lei ridendo.
Certo” rispose Derek fingendosi serio.
Dai, non ci credo. Qual'è realmente il tuo lavoro? Non me l'hai ancora detto.”
Sono un agente federale.”
Un agente federale... Davvero?”
Sì, questa volta non ti sto prendendo in giro. Lavoro all'FBI.”
Accidenti!” esclamò Amanda, piacevolmente colpita da quella rivelazione, che contribuiva a rendere Derek ancora più accattivante. “Quindi te ne vai in giro con pistola e distintivo ad arrestare i cattivi.”
Più o meno...”
Che cosa fai di preciso?”
Faccio parte dell'Unità di Analisi Comportamentale che ha sede a Quantico, stiliamo i profili psicologici dei criminali per facilitarne la cattura.”
Faresti un profilo anche a me?” gli domandò Amanda protendendosi verso di lui.
Saresti un soggetto interessante da analizzare...” considerò Derek, mentre la ragazza avvicinava pericolosamente il viso al suo.
Incomincia da qui...” mormorò lei passandogli una mano dietro la nuca per attirarlo a sé e baciarlo con un trasposto che lui ricambiò, andando ad accarezzarle la schiena dove il top non arrivava a coprirla.
Quando si staccarono Amanda lo guardò con gli occhi velati di desiderio.
Mi accompagneresti a casa agente Morgan?”

 
Emily si svegliò con un forte dolore alla testa nel punto in cui aveva preso la botta, l'effetto dell'antidolorifico doveva essere finito. Sentì le voci di alcune infermiere che passavano in corridoio, poi la stanza ripiombò nel silenzio. Si era addormentata subito dopo aver consumato la sua cena da ricoverata, sentendosi stanca e indolenzita, in fondo il dottor Brunner aveva avuto ragione a volerla trattenere in ospedale, alla fine non se la sarebbe davvero sentita di affrontare il viaggio di ritorno.
Pensò a Hotch, che aveva dovuto cercarsi un albergo, e a quanto si fosse dimostrato gentile e premuroso nei suoi confronti, alimentando il sospetto che lei nutriva da qualche tempo. Non le era sfuggito il modo in cui lui spesso la guardava, le piccole attenzioni che le riservava, Emily si stava convincendo sempre di più che il suo capo provasse un interesse verso di lei. Si rendeva conto che ciò poteva aver contribuito in parte al positivo cambiamento avvenuto in lui. Certo le faceva un certo effetto pensare che Hotch, sempre serio ed autoritario, si sentisse attratto da lei, ma era sicura che se soltanto lo avesse voluto, con lui avrebbe potuto costruire un rapporto vero, ciò lei desiderava e che qualcun altro non si era sentito di darle.
Emily al buio allungò una mano sul comodino e prese il cellulare. Controllò: non c'erano messaggi. Lo spense e lo rimise dov'era, poi si girò dall'altra parte e nonostante il dolore alla testa cercò di riprendere sonno.

 
Accosta pure lì.”
Derek fermò il suv davanti ad un moderno palazzo a quattro piani, non lontano dal centro città. Per tutto il tragitto dal Black Cat aveva quasi sempre parlato Amanda, divertendolo con il racconto di simpatici aneddoti aventi come protagonisti i vari frequentatori della palestra.
Grazie per avermi accompagnata a casa” miagolò la ragazza accoccolandosi sul sedile rivolta verso di lui.
Derek spense il motore.
Figurati.”
Sono stata molto bene in tua compagnia.”
Lui le sorrise nella penombra dell'abitacolo.
Sarebbe davvero un peccato che la nostra serata finisse qui...” continuò Amanda seguendo con l'indice il contorno della guancia di Derek.
Tu credi...?”
Lei annuì, poi avvicinò le labbra al suo orecchio sussurrandogli: “Vuoi salire a vedere il mio tatuaggio...?”

 

 

 

  
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