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Autore: CuteAndIrish    22/11/2011    4 recensioni
Nuova casa, nuovi amici, nuovo modo di essere. La nostra principessa non è più come prima. Più forte, più coraggiosa e più determinata ad ottenere quello che vuole. Ma se Duncan si facesse rivedere?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N Ho aggiornato il mio capitolo preferito! Vedrete anche voi!!! Mi ha divertito un sacco scriverlo! :)



Le luci della sera illuminavano la strada leggermente nebbiosa.

Sam era sui sedile posteriori, contemplando le stelle dal finestrino. Chissà quale altra cosa abbia avuto in mente. Forse era solo stanca morta.

 

Arrivammo all'albergo, con gli occhi che si tenevano aperti a fatica. Dopo aver parcheggiato, svegliai Sam, che si era addormentata.

“COSA? Siamo arrivati? Di già?”

“Certo, volevi rimanere a dormire in auto? Prendi le tue valigie.”

Presi la mia valigia e aspettai che lo facesse anche Sam. Chiusi la macchina e ci avviammo alla reception.

 

“Salve, Hotel Grand Lux, desidera?”

“Siamo di 'A tutto reality', a nome di Chris McLean.”

“Ah, è rimasta la camera al terzo piano, ecco le chiavi. Buona permanenza.”

 

Mi stupii del fatto di quanto fossero alte le pareti e quanto fossero costose le rifiniture delle stanze. Cioè, avevo già fatto vacanze in alberghi di lusso, ma mai come questo.

“Wow, mi sento ricca e famosa!” Disse a bassa voce la mia compagna di avventura.

“Sei stanca, eh?”

“Non ti immagini. Voglio solo stravaccarmi sul letto e dormire. Il gossip può aspettare domani. Ho preso un coupon. C'è scritto che c'è una palestra ed una piscina.”

“WOW!” Esclamai.

 

“Dunque, dunque, dunque...Stanza 303. E' quella.” La indicai. “ Inizia a prendere le chiavi e sistemarti.”

“Courtney?”

“SI?”

“Ho dimenticato il mio mp3, posso andare a prenderlo i macchina?”

“Vado io, devo prendere un'altra cosa. Tu vai a sistemarti.”

 

Presi le scale, meglio scenderle che a salirle. Le feci velocemente, anche se avrei avuto la maggior possibilità di cadere.

 

“Ehi, dove stai andando? Ho sentito la voce di una ragazza che saliva con te. Una bambina.”

 

Non ci posso credere. Sentivo le gambe tremare.


“Mi stavi facendo prendere un infarto, idiota!”

“Oh, beh. Ora sei qui. Sapevo che saresti tornata. Ora possiamo proseguire la chiacchierata, che ne dici?”

“Mai.”

 

Ripresi a scendere le scale. Sentivo che mi seguiva. Accelerai il passo.

 

“Devo solo prendere il cellulare. Non sono venuta qui per te.”

“Lo hai già detto prima, principessa.”

 

Eravamo allo spiazzo del primo pianerottolo.

 

“Ehi, calmati, dolcezza. Io voglio solo parlare con te.” Disse con il fiatone.

Poi mi prese per le spalle. “Guardami negli occhi, voglio solo parlarti, okay?”

 

Le tolsi di dosso. “Va bene, per una volta faremo un giro turistico. Secondo piano, e poi parcheggio, e poi terzo piano. Anzi, secondo.”

 

Scendemmo le scale insieme.

“Sai, non voglio andare a parare chissà dove. Voglio solo dirti che stasera ho parlato con Gwen.” Dissi.

 

“Si. E allora?”

“Lei è follemente innamorata di Trent.”

 

Si fermò un attimo, mentre io continuavo ad andare a passo veloce verso l'uscita dell'albergo, in vestito da sera e scarpe da ginnastica.

“Momento. Lo dici così per gelosia, o è vero?”

“E' vero. Ma non voglio che tu ne discuta con lei. E' tristissima e ha dei graffi sul polso.”
“Ah, si.”

“Vuoi dire che?” Dissi preoccupata.
“Ma va! E' stato il suo gatto, ovvero, quello che il fratello gli ha regalato al ritorno del reality. Ha anche un graffio sul ventre.”

“Ah...Per quale motivo non me lo ha detto?”

“Chiedilo a lei, io non c'entro.”

 

Eravamo fuori dall'albergo. Entrai dentro la macchina e ripresi il mio cellulare e l'mp3 di Sam.

 

Quando mi alzai dal sedile della macchina per chiudere la portiera, lui era lì. Di fronte a me.

 

Cercai di scrollarmelo di dosso. “Si, e con questo?”

“Non cambi mai, Court.”

“Lo sai che io sono ancora incazzata con te, giusto?”

“Si. Ma io no. La maggioranza vince.”

Lo guardai allibita. “Ma questa non è la maggioranza.”

“Invece si. Perchè Duncan vuole così.”

“Ehi, ma questo è...?” Mi tappò la bocca.

“E Duncan vuole anche questo.

 

Beh, credo abbiate capito cosa abbia fatto.

 

Mi era mancato. Miseria, se mi mancava!

Quel ragazzone robusto, poco più alto di me. Il suo sorriso, che per qualche motivo, non riesco ad odiare.

Lo strinsi forte.

 

“Ti odio, ignorante.”

“Anche io.”

“Mi fai schifo.”

“Tu di più.”

“Puzzi, come un letamaio di mucche in estate.”

“Lo so. Tu invece no.”

“Ti odio.”

“Io no.”

 

Lo ribaciai.

 

“Le scarpe grigie con il giallo stanno proprio bene.”

“Beh, mi aspettavo che tu non venissi a rompere le balle. Se lo dicevi, mi sarei preparata.”

Sorrise.

“Dirai tutto a Gwen?”

“Forse.”

“Okay.” Guardai verso il basso.

 

Tornammo dentro.

 

Lo guardai con aria imbarazzata.

“Prendiamo l'ascensore?”

“Meglio le scale.” Disse sorridendo. “E' il Duncan Express gente!”

 

Mi prese a cavalluccio come fanno come i papà con i bambini piccoli.

“Duncan, NO!” Dissi con aria divertita, mentre tutti ci guardavano strani.

“Che vergogna, fammi scendere!”

“Ha quasi diciotto anni ragazzina, ti sembra di comportarti così?”

“Mettimi giù!”

Arrivammo alla mia stanza. “Siamo al capolinea, ragazzi!” Urlò e mi mise giù.

“Sssh!” Lo zittii. “La gente dorme a quest'ora!”

“Bene, io no!”

“Hey, ma questa è la mia camera!”
“Lo so.”

“NO! Non ci provare ad aprire quella porta!”

“E che c'è di male!”

“Pervertito!”

Aprì la porta!

 

“Ciao Courtney, ma quanto ci hai mes...” Si interruppe allibita Sam, che era rimasta a bocca aperta.

 

“Ti conviene chiudere la bocca, entrano le mosche. Ehm... io devo andare a...limarmi le unghie dei piedi!” Replicò Duncan, prima di scappare a gambe levate...

“Ciao Duncan...”

 

Chiusi la porta. Feci finta di niente...

 

Sam non trovava il coraggio di dire nulla. Non ci credeva ancora, secondo me. Alla fine riuscì a dire uno smorzato “WOW.”

 

“Sam, sei pallida. Cosa c'è?”

Riprese il fiato è inizio a dire eccitata: “Allora, che è successo?”

“Hai sentito quello che gli ho detto davanti alla porta? No way.”

Mi guardò strana. “Dimmi la verità.”

“Giura di non postarlo sul tuo blog.”

“Promesso.”

“Beh, non posso raccontarti tutti i particolari, lui è venuto a rompere e poi gli ho dato corda e poi...”

“E POOOI?”

“E poi l'ho... E poi abbiamo fatto pace.”

“Bugiarda.”

“Nient'altro che la verità.”

Mosse il sopracciglio sinistro come per dire: Wattafuck?

“Vero!” Tenevo le dita dei piedi incrociati.

“Ah, okay.” Disse con aria delusa. “Vedrai, sarà per un'altra volta.”

“Contaci.” Le dissi sarcasticamente. “Ma adesso vai a letto.”

“Perchè?”

“Perchè domani ti racconto tutto in piscina, e poi andiamo a fare shopping!”

“Con Duncan?”

“NO.”

 

 

Erano le una e mezza quando sentii una vibrazione del cellulare.

Indovinate chi era?

 

“Copertura saltata?”

“Quasi.”

“Lo sai che sei un genio? Perchè porti una bambina ad uno show?” Disse.

“E perchè tu stai spendendo i soldi del telefono in queste cavolate?”

“Tranquillo, è di Geoff. Gliel'ho... come dire...preso in prestito a lungo termine. Non hai risposto alla mia domanda.”

“Ci teneva tanto. E' la mia nuova vicina di casa. Mi voleva regalare un computer nuovo!”

 

“AHAH! Vi ho beccati!” Disse Sam di soprassalto.

 

“Duncan, copertura saltata.” Gli sussurrai al telefono.

“Aaah. Dannazione.”

“Aspetta un momento.”

 

“SAM, tu sei in un sogno. Ci stai sognando perché è un tuo desiderio... non è realtà...” Cercai di convincerla.

“Courtney. A questi giochi non ci casco.”

“Davvero? Allora chiariamo tutto domani, va bene?”

“Va bene.”

 

Ripresi la telefonata con Duncan.

“Ci sentiamo Duncan.”

“Ciao.”
“Ciao.”

 

Provai ad addormentarmi. Sam si era già appisolata. Sentii ancora il telefono.

 

Salutami la rgzzina di 13 anni.

Salutami cn affeto ank quell'altra rgzzina di 17 ani emezzo k e in camera cn lei e dille k e una testona che fa girare le altre teste, come la mia.”

 

Grammatica scorretta, abbreviazioni bimbominchiesi, battute pessime per flirtare. E' Duncan. Si, senz'altro.

 

Quel Duncan.

   
 
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