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Autore: Rox e Mad    22/11/2011    3 recensioni
Quando qualcuno torna da un passato non particolarmente felice,
non è di certo una cosa buona...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Credo,-cominciò Bill ripulendosi il volto,-che tu abbia toccato il fondo,Miller. Scegli tu,ora : o ti sfondo di botte qui,o ti sfondo di botte in un luogo più appartato.-
Bret lo guardò,poi scoppiò a ridere.
– E la grande rockstar,rischierebbe di mostrare il suo bel faccino sui giornali perché ha picchiato un fan? - .
–Non preoccuparti di questo,Miller. Tornatene dentro,che forse è meglio. -  disse Bill,dirigendosi verso l’ingresso dell’hotel .
- Ma se fino a un momento fa volevi massacrarmi! – scoppiò a ridere.
Bill si girò,e di nuovo,il suo pugno lo colpì dritto sul naso.
– Ce l’ho col tuo naso. Che,si vede? – lo prese in giro Bill.
Bret cominciò a sogghignare.
– E io col tuo amichetto,si vede? – disse afferrandomi per un braccio.
Cercai di divincolarmi,ma non ero mai stato uno famoso per i miei muscoli.
– Se lo tocchi,ti uccido qui,davanti a tutti,te lo giuro,- disse Bill,con una calma che mi sorprese.  La stretta di Bret sul mio braccio cominciava a farsi più forte. In un secondo,mi ritrovai scaraventato a terra con un braccio indolenzito,e Bill e Bret che se le davano di santa ragione.
–Ma cosa sta succedendo? – una voce alle loro spalle li costrinse a voltarsi.
Duff era in piedi davanti a loro e mi guardava con sguardo grave.
– Stai bene,Bill?,- disse poi,rivolgendosi a lui. Con un cenno della testa,Bill confermò.
Poi si rivolse a me. – Jeff? Tu?,-mi chiese tendendomi una mano e alzandomi da terra.
– Sì,tutto okay,- risposi in tono neutro.
– E lei chi è,mi scusi? - .
– Un vecchio amico,-disse strizzando l’occhio.
– Un amico non particolarmente gradito,a quanto pare,- continuò il biondo.
– Dipende dai punti di vista,Duff McKagan,-rispose  beffardo. – Continueremo la nostra conversazione un altro giorno – disse poi rivolgendosi a me e Bill.
– Oh,puoi giurarci Miller! – rispose Bill tra i denti.

-Ora fatemi il cazzo di favore di dirmi chi era quello- . Dieci minuti dopo eravamo seduti in camera di Bill e Duff a medicarci le ferite. Duff si prendeva cura di Bill come se fosse stato un bambino : lui se ne stava appollaiato su uno dei braccioli della poltrona con un sopracciglio sgorgante di sangue ,mentre il biondo andava avanti e indietro per la stanza  per prestargli soccorso. Io,dal canto mio,me ne stavo in un angolo del divano tenendo del ghiaccio sul braccio e evitando di guardare il più possibile i due.
– Allora? Mi dite chi è? – continuò Duff.  
– Nessuno,Mik,lascia perdere,-disse Bill.
– Non lascio perdere proprio niente. Vi stavate massacrando poco fa,e non credo che tu sia così pazzo da picchiare un ‘’nessuno’’! - .
Bill mi guardò. Il nostro segreto,il segreto di Bill e Jeff stava per diventare il segreto di Bill,Jeff e Michael.  
– Siediti Mik,che la storia è lunga,- gli disse Bill.
Michael prese posto accanto a me mentre Bill rimase sulla poltrona. Lo osservai mentre si accendeva una sigaretta passandosi una mano tra i capelli e togliendosi la bandana azzurra.
– Da ragazzi eravamo amici,con Bret,- cominciò,sbuffando fumo. – Io,Jeff e Bret eravamo molto,molto amici. Dalle nostre parti ci si divertiva facendo i coglioni. Non intendo solo fumare,bere,rubare in chiesa ogni tanto,o lanciare le uova sulle porte della case. Intendo … beh,il cimitero di Lafayette era il luogo ideale per nascondersi e fumarsi le canne in santa pace. E così,iniziando ad andare lì tutti i giorni,cominci a pensare che forse puoi osare di più … - si fermò.
Michael lo guardava con un’aria interrogativa. Non aveva capito un cazzo.
– In pratica,Duff,abbiamo cominciato a disseppellire cadaveri. – intervenni io.
Lo sguardo di Duff passava da me a Bill. Aveva un’aria sconvolta.
– Ma santo cielo! – riuscì solo a dire.
Bill lo guardava divertito. Quel figlio di puttana trovava divertente qualsiasi cosa. Anche se … beh,la faccia di Duff in quel momento lo era davvero.
– Sì. Ma era un giochino innocente,guardavamo cosa c’era dentro,e poi richiudevamo tutto. Un po’ quando vai in soffitta e scopri un baule. Ti chiedi cosa ci sia dentro,una volta che l’hai scoperto,rimetti tutto a posto perché poi potresti finire nei guai. E noi tre saremmo finiti nei guai sul serio. - .
– E ci credo! Oddio,Bill! La fai sembrare la cosa più semplice del mondo! ‘’Sì,perché DISSEPPELLIVAMO CADAVERI,MA TRANQUILLO!POI METTEVAMO A POSTO!’’,non è una cosa tanto normale,- disse Duff,sempre più sconvolto.
– E chi ha detto che eravamo normali o facevamo cose normali. Sai qualcosa della nostra vita a Lafayette? No. – dissi io.
Stavo iniziando a scaldarmi. In quel momento avrei preso a pugni Duff che stava ascoltando quello che era sempre stato il nostro segreto,porca vacca!  Michael mi guardava con uno sguardo colpevole,poi abbassò la testa. Bill,dal canto suo,osservava mentre fumava la seconda sigaretta.
– Posso continuare? – chiese.
– Sì,vai avanti. – gli dissi,privo di convinzione.
– Bene. Dove eravamo rimasti? Ah,sì … Era da poco morto un nostro compagno di scuola,Thomas Clarke,e così,avevamo deciso di aprire la sua,di tomba. Solo per vedere che faccia avessimo avuto noi quando saremmo morti,perché poi,noi nelle tombe,a parte la signora Finch,c’avevamo trovato solo un mucchio di polvere. Quindi,la sera stessa,dopo il funerale,ci demmo appuntamento al cimitero. Bret non voleva,diceva che gli faceva quasi paura vedere un nostro coetaneo. Io e Jeff scoppiammo a ridere prendendolo in giro e così,si convinse e venne con  noi.  Arrivati davanti la lapide di Tom,Bret ci disse che aveva la nausea e che ci avrebbe aspettati all’entrata. Se ne andò e rimanemmo soli,davanti alla tomba … – ‘’Che cosa romantica’’,pensai accendendomi una sigaretta.  - … dopo aver scavato e forzato la bara,ci ritrovammo davanti … nient’altro che … -
- … un sacco,un sacco pieno di sabbia. – continuai io.
Michael sarebbe svenuto di lì a poco,me lo sentivo. Quasi quasi,la sua faccia spaventata,mi divertiva.
– Esatto. Allora corremmo a cercare Bret,ma non riuscimmo a trovarlo,così,ce ne tornammo a casa col cuore che ci martellava nel petto. -
Ricordavo ancora quella notte. Io e Bill che correvamo per quella stradina buia,verso casa mia. Quando mi fermai sotto l’albero a prendere fiato,Bill mi strinse le spalle e forse fu allora che mi resi conto che senza di lui la mia vita non valeva niente. Bill doveva aver avuto il mio stesso pensiero,perché mi guardava con un sorriso leggermente abbozzato.
Michael nel frattempo era andato a prendersi una birra,per riprendersi dal nostro ‘’racconto dell’orrore’’. 
‘’Ora viene la mia parte’’,pensai.
– Il giorno dopo,andai a casa di Bret,da solo perché Bill era andato a contrattare per dell’erba. Entrai senza fare troppe cerimonie,come al solito,e mi precipitai in camera sua spalancando la porta. Non trovandolo,scesi  giù in taverna e … e lì c’era lui. Thomas. Ma era morto. Bret aveva ancora le mani ricoperte di sangue. Tentai di scappare,ma lui mi aveva sentito arrivare,così mi afferrò per un braccio,mi calò i pantaloni e … - .
Avevo ancora nella mente le mie urla e Bret che se la rideva. Bill strinse le mani attorno al bracciolo della poltrona fino a farsi sbiancare le nocche.
– Poco dopo arrivai io,minacciai di denunciarlo per l’omicidio di Thomas. Ovviamente,la faccenda della tomba piena di sabbia andò su tutti i giornali,e lui un pomeriggio,dopo che ce le eravamo date,ficcò un fottuto coltello nello stomaco di Jeff,rimanendo un bel po’ di tempo al fresco. Credevo di essermene liberato,ma no,porca merda! – disse,coprendo il viso angelico con le mani.
Lo guardai,quasi incapace di alzarmi e andare lì ad abbracciarlo. Poi alzò di nuovo la testa e mi guardò.
– Se ti fa del male … se ti fa del male lo uccido. – disse.
Michael era rimasto a bocca aperta. Guardava un punto indefinito di fronte a sé. Poi si alzò.
– Io … io vado a fare quattro passi. Vi lascio soli. - . Lo vidi camminare come stordito in direzione della porta e,raccogliendo la giacca di pelle,se ne andò.
Continuai a guardare la porta,quando Bill si avvicinò appoggiandosi alla mia spalla.
– Che facciamo,adesso? – mi disse.
– Non lo so,Bill. Non lo so! - .
Senza parlare si alzò e si mise cavalcioni su di me.
– Che fai,adesso arrossisci? – mi disse,ridendo. Io sorrisi a mia volta.
– Fai l’amore con me,Jeff? – mi disse con una dolcezza che mi lasciò senza ossigeno almeno per qualche secondo.
–Sì,Bill,sì.-  
  
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