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Autore: LexiPopUp    23/11/2011    3 recensioni
Mika negli anni della sua adolescenza, come sarà stata la scuola? I bulli lo importunavano davvero in modo così insopportabile? Non aveva nessuno al quale potersi aggrappare? [rating giallo per il linguaggio che potrebbe sfuggirmi di mano]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm Sorry

 

 

 

Nei giorni seguenti non feci molto, apparte piangere a volontà e disperarmi per colpa di quello zuccone dalla testa ricciuta che contribuiva alla perdita del mio senno, che già scarseggiava di suo, quindi figurarsi.

 

La settimana fu una delle più infruttuose della mia vita: tra compiti andati male, interrogazioni durante le quali avevo fatto scena muta e note varie (purtroppo non suonate da un bel fanciullo su un candido pianoforte verticale, ma stilate da qualche vecchia pipistrella con un'evidente vita sessuale inappagnate) .

Mia madre non sapeva dove mettere le mani e me lo comunicò sottolineando il concetto con 10 giorni di reclusione entro il perimetro della casa e controllo dei compiti a fine giornata.

Quando il giudice finì il suo verdetto, da insoddifacente imputata quale ero, mi rintanai in camera senza alcun lamento e cominciai subito con la ricerca sui popoli indigeni dell'Australia (ovvero cominciai a twittare senza meta o scopo).

Dopo essermi informata sugli usi e costumi degli indigeni oceanici mi concessi a Tumblr, ma appena entrata nello spirito della cosa fui distratta da un fastidioso picchiettare alla mia finestra.

Mi alzai un pò timorosa(non si può mai sapere chi si nasconde sotto un davanzale) e aprii lentamente con la mano sinistra mentre con la destra afferravo una racchetta da tennis, mai usata e affissa al muro solo per convincere mio padre che quell'anno e mezzo di palline gialle che mi avevano provocato lividi in ogni parte del corpo non era stato buttato nel cassonetto dei pensieri, cercando di fare il minor rumore possibile.

La finestra era stata aperta quasi del tutto e a quel punto decisi di affacciarmi con la mia arma improvvisata già pronta all'attacco.

Ad aver lanciato i sassolini non era stato nulla di pericoloso ma il piatto della racchetta scese comunque a colpire. Sotto la finestra c'era Michael e, nonostante il primo impeto fosse stato quello di lanciarmi giù e finire tra le sue braccia per sentire ancora una volta le sue labbra morbide sulle mie, un'attimo dopo tutti i brutti ricordi si fecero strada tra le mie sinapsi contagiando ogni altro mio pensiero e provocando la reazione che portò alla formazione di un bel bernoccolo sulla testa di quel tonto.

-Ma che cazz..?! Renèe! Che t'è preso?!

Risposi con il tono più freddo del repertorio:

-Non urlare, grazie a te sono in punizione e se la despota ti sente sono cavoli amari. Che ci fai qui?

-Per colpa mia?! Che ho fatto?!

-Oh diamine! Possibile che non riesci nemmeno a bisbigliare a bassa voce? Aspetta un attimo che ti faccio salire.

Ero irritata e ansiosa; che senso aveva piombare a casa della gente così?

Smossa dalla curiosità sempre crescente mi sbrigai a trovare la scaletta di corda che avevo in cima all'armadio e la mandai giù dopo averla assicurata ai piedi del letto. Avevo pensato di fargli fare un bel volo, ma se fosse morto o se si fosse ferito gravemente non avrebbe potuto dire ciò che doveva, quindi rinunciai pensando alla curiosità che mi avrebbe divorato.

Una volta attraversata la finestra mi resi conto di quanto mi fosse mancato in quelle due settimane di mutismo. I capelli da schizzato, le gambe tanto lunghe quanto magre che lo facevano sembrare sproporzionato, la bocca asimmetrica per colpa del labbro inferiore leggermente più pieno dell'altro e gli occhi... quei due laghetti di nutella nei quali avrei fatto il bagno per giorni, nei quali sarei potuta affogare e morire con un sorriso, che mi avevano sconvolto i pensieri e i sogni molto spesso...

Grazie ad una delle lunghe mani che coprì l'occhio destro mi disincantai e osservai il punto che le dita stavano delicatamente sfiorando, però Michael era ancora sovrappensiero, quindi il gesto che mi aveva distratto doveva essere involontario e, da brava lettrice accanita di romanzi gialli, dedussi che il taglio che divideva il sopracciglio era lì da qualche tempo.

 

Per non saltargli addosso e percepire quel caldo contatto che mi faceva sentire completa, mi morsi il labbro fino a farlo sanguinare, mi girai verso il letto e mi sedetti cercando di assumere una posa che esprimesse fermezza ma al contempo disponibilità ad ascoltare ciò che aveva da dirmi.

Probabilmente però, tutto ciò era troppo per il mio piccolo cervellino bacato, perchè era rimasto concentrato sul comando “non stritolare e coprire di baci quel pezzo figo che hai davanti”, permettendomi soltanto di sedermi curva, con le mani in grembo, lo sguardo fisso e fortunatamente lontano dai quei due laghetti di cioccolato che sembravano dotati di qualche misterioso campo magnetico che sbriciolava senza ritegno la mia già scarsa forza di volontà.

Sentii il letto molleggiare e avvertii il calore del suo corpo molto vicino al mio. Per puro spirito autolesionista mi girai e il mio autocontrollo vacillò pericolosamente. Poi con voce rotta Michael cominciò a parlare e un'altro terremoto di magnitudo 9.8 rese i miei sforzi ancora più faticosi.

-Renèe... mi dispiace per quello che ho fatto, non dovevo ma mi hanno preso alla sprovvista e sono andato nel panico. Non sapevo che Joe fosse un... un... ehm...-

-Omofobo del cazzo- sbottai e dopo avermi lanciato un'ochiata rassegnata continuò:

-Senza i vari abbellimenti credo sia il termine più adatto... Quindi, non sapevo fosse così e ho fatto la prima cosa che mi è passata per la testa, cercando di rimediare al mio comportamento sventato ed estremamente inappropriato...-

-E hai pensato bene di rovinarmi tutta la poesia del primo bacio.- continuai per lui.

Mi guardò con gli occhi sgranati ed esclamò:

-Cosa?! Mio Dio Ren mi dispiace tantissimo! Non avevo la più pallida idea che fosse la tua prima volta! Cioè, sembri e ti comporti da tipa alla mano, non mi ha nemmeno sfiorato la mente che potesse essere così!

-Forse perchè quel poco di materia grigia che hai è così ben nascosto che i pensieri non la trovano e vagano liberi per la tua scatola cranica giocando con l'eco.

Ignorò il mio commento e seguitò:

-Per me non è stato un problema perchè non ci avevo nemmeno mai pensato a come avrebbe dovuto essere il primo bacio, Ma davvero, scusami tantissimo!

Mentre si scusava prese il mio mento tra il pollice e l'indice invitandomi a guardarlo negli occhi e lo assecondai aggrappandomi con le unghie e con i denti a quel poco di autocontrollo che mi era rimasto.

Aveva dato il suo primo bacio a me, e io il mio a lui... ci eravamo aperti a vicenda la porta verso qualunque altro contatto più che amichevole , e anche se non era successo nella maniera più romantica possibile tutto il miele della cosa alla fin fine non era andato in padella.

Visto che stavolta non sembrava volessi interromperlo prese un gran respiro e continuò, guardando un punto oltre la mia testa e parlando così veloce che lo seguivo a malapena:

-Ti chiedo scusa anche per quello che è successo l'altra volta a telefono, stavamo...-

Interruppe la frase a metà e si pietrificò esattamente come me.

-Presto! Nel bagno!- Sussurrai pianissimo mentre lo scaraventavo nel bagnetto adiacente alla mia camera.

Dopo aver ammucchiato la scaletta sotto il letto mi avviai verso la porta con un ghigno dipinto in faccia che, per quanto era falso, metteva anche un pò di inquietudine...

 

**NOTE DELLA TONTA DIETRO LO SCHERMO**

 

Renèe che è indecisa su se uccidere Mike a racchettate o a forza di baci *_*

I pensieri del ricciolo che giocano con l'eco * O * Anche iooo :)

Non so cosa dire, queste note sono prettamente inutili ma fa figo metterle quindi non smetterò!! Muaahaha **risata maligna**

Poi... cosa sarà successo? Chi avrà interrotto le innumerevoli scuse di Michael? Stay Tuned!

Lexi x

  
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