14
CAPITOLO
“Abbi cura di te..”
Queste furono le ultime parole di Elijah quando se ne andò dalla porta di casa.
Quando aveva deciso di andarsene.
Briony non voleva crederci. Quando aveva
aperto gli occhi, lui non c’era più. Come una foschia di nebbia che viene
spazzata via dalla pioggia. Ed era stata lei la causa di tutto questo. Stava
affogando nei rimpianti.
<< Io aver cura di
me? >> Pensò Briony.
In un solo giorno aveva
distrutto tutto, aveva offeso e denigrato le persone che le stavano vicine, e
si era comportata come una ragazzina infantile che non sa prendersi le sue
responsabilità.
Briony si inginocchiò per terra esausta.
Aveva solo voglio di
dormire, di dimenticare tutto…
Altro che normalità… soffrire la solitudine, sapendo di aver
umiliato le persone che ama, non rappresentava il tipo di normalità che
voleva... tutt’altro. Sarebbe stata inghiottita da un vortice di sofferenza e
dolore.
Le venne da ridere… aveva puntato il dito contro tutti quella
sera. Definendoli malvagi e senza scrupoli. Ma così facendo… passava
lei dalla parte sbagliata.
Credeva che nessuno
volesse più avere a che fare con lei.
Ed ecco spuntare il suo
inferno personale, pronto a perseguitarla.
Aveva pianto tutta la
notte. Per sfogo, per dolore, non ne sapeva il motivo.
Era l’unica sua
consolazione. L’unica cosa che le rimaneva.
Il campanello suonò
all’improvviso.
Ma Briony non aveva nessuna voglia di aprire, non voleva
sorbirsi altre recriminazioni e sguardi feriti. Se ne stava accucciata nel
letto con un cuscino sopra la testa.
Il campanello però
continuava a suonare ininterrottamente senza sosta, e Briony sbuffando
fu costretta ad andare a aprire, così avrebbe mandato via a calci nel sedere
quel disturbatore.
Fu sorpresa nel
ritrovarsi davanti Stefan Salvatore, il
quale la guardava scrupoloso.
Briony non doveva avere per niente un bel
aspetto. Aveva i capelli scompigliati, non si era levata il trucco l’altra sera
quindi il viso era tutto sporco dei residui della matita e del mascara, senza
contare che aveva gli occhi gonfi per tutte le lacrime che aveva versato.
“Vuoi darmi anche tu una
lezione di vita?” gli chiese sconsolata.
“Sono venuto a vedere
come stavi.” mormorò lui con tono gentile.
“Potrai notare che sono
uno straccio e non sono in vena di visite”
“Elijah non c’è?”
Briony si fece cupa “Se n’è andato.”
Rispose tristemente. E la sua mancanza si faceva già sentire… come
avrebbe fatto a sopportarlo? E come aveva fatto a farsi ammaliare in così poco
tempo? Purtroppo a quello non c’erano risposte razionali.
“Posso entrare?” le
chiese Stefan gentilmente
Lei gli sorrise,
concedendogli la sua fiducia: “Sì entra”.
Dopo essere
entrato, Briony lo fece accomodare in
salotto e gli disse dispiaciuta:
“Stefan, mi
dispiace per il casino che ho combinato a casa tua.”
“Non preoccuparti. Mi
preoccupa solo il tuo stato di salute. La tua reazione di
ieri sera era solo un campanello d’allarme e dovevamo prevederlo che sarebbe
andata a finire così. Era troppo presto per te… dopo
tutto quello che hai passato”
“Credimi.. non avevo
premeditato di fare quella scenata. E’ solo che… ho
cominciato a bere e a dare corda alle battute di John… e
c’era Elijah che mi guardava in quel modo” rispose lei velocemente.
“In quel modo come?”
“Beh Elijah non fa mai
trasparire i suoi sentimenti. E’ sempre così freddo e controllato, ma ieri
anche se sembrava normale era chiaramente arrabbiato… e
ferito per colpa mia”
“Non penso si sia offeso
così tanto per quello che hai detto ieri sera” mormorò lui pensieroso sedendosi.
“Non solo per quello… avevamo litigato già nel pomeriggio. L’ho
offeso piuttosto pesantemente e quando uno come Elijah viene ferito nell’orgoglio…” Lasciò la frase in sospeso. Non riusciva a
scordare lo sguardo gelido e sfuggente del vampiro mentre lei gli urlava parole
che non si meritava.
“Sì mio fratello ne
è testimone… ma comunque sei tutta intera,
di solito Elijah non ci pensa un attimo a farla pagare alle persone che lo
offendono” rispose lui guardandola attentamente.
“Con me è stato diverso.
Teneva i pugni fermi e mi guardava con astio. Per tutto il giorno…”
<< E per non
scorgere quello sguardo che mi intimoriva ho cominciato a bere come una scema!
>> Pensò arrabbiata.
“Questo non me
l’aspettavo” rispose Stefan con tono
pensieroso.
“Cosa?”
“Ritieniti fortunata. Se
non ti ha tolto un capello e non ti ha preso per il collo… vuol
dire che ci tiene davvero a te. Non me lo sarei mai aspettato da uno come
lui.” Stefan la osservò come se avesse già
capito tutto.
“Ti sbagli. Leggi troppo
libri Stefan. Elijah è solo vincolato da un
obbligo nei miei riguardi perché l’ho tratto in salvo dalla tua cantina, ed è
troppo galante per mettere le mani addosso a una donna. Ha fatto ben intendere
cosa pensa di me” rispose delusa, abbassando lo sguardo.
Le sue parole dure dopo
il bacio… il modo in cui la fissava
freddamente e la teneva lontana… e come se
n’era andato. Non le dava granché speranza.
“La rabbia può far dire
cosa che non pensiamo. Tu ne sei un esempio”
“Credimi, ho la vaga
sensazione che non lo rivedrò mai più.” rispose mettendosi la testa fra le
mani. L’espressione perennemente ferita e addolorata.
Stefan cercò di consolarla. Da buon
intenditore pensava che il legame che univa quella ragazza con Elijah fosse ben
altro di una semplice amicizia o collaborazione. “Non lo dire. In
fondo Elijah deve star qui fino alla notte di luna piena”
“Ma io chiaramente sono
fuori dal vostro gruppo dopo quello che ho combinato”
“E chi lo dice? Capita a
tutti di avere un momento di debolezza e per quel che mi riguarda, tu sei
ancora dei nostri.” rispose lui sorridendole gentilmente
Lei lo guardò strana.
Ora capiva come mai Caroline si fidasse ciecamente di Stefan e
lo considerasse una brava persona nonostante la sua natura:
“Come fai a essere il
fratello di Damon Salvatore?? Sei così gentile a differenza sua”
“Damon ha i suoi lati
negativi questo è innegabile, ma davvero quando ci si mette d’impegno sa essere
una brava persona”
“Questo non cambia le
cose. Sono inutile… potrei soltanto creare
casini e problemi. L’ho sempre fatto!”rispose esausta.
“Tua sorella ha bisogno
di te”
“Dopo quello che ho
detto ieri sera? Dubito fortemente che voglia ancora parlarmi.”
“Credimi tua sorella
soffre solo al pensiero che tu la odi. Ma se le fai capire che non è così, le
cose possono aggiustarsi.”
“Non ce la farò..”
sussurrò per nulla convinta e scuotendo la testa.
“Puoi almeno provarci…” la rincuorò Stefan mettendole
una mano sul ginocchio per sostenerla.
Visto che non
rispondeva, lui si alzò.
“Pensa a quello che ti
ho detto”
“Ok. Grazie Stefan per essere passato” gli disse Briony sincera guardandolo mentre usciva.
Dopo quella
conversazione, la ragazza si sentiva più bastarda che mai.
Li aveva accusati di
essere delle bestie in forma umana e guarda ora… Stefan non
era chiaramente obbligato a venire a casa sua per vedere come stava, invece
l’aveva fatto. Senza secondi fini.
E Elijah… non poteva condannarlo per averla abbandonata… in fondo anche lei avrebbe fatto lo
stesso al posto suo se avesse visto una scena così sclerotica come quella
dell’altra sera.
Ma stare da sola non era
la medicina che le serviva. La cura era ben altra…
All’improvviso le venne
in mente l’immagine di Elijah e fu impossibile scacciarla.
Briony andò a sistemarsi in camera, si fece
coraggio e uscì.
La prima meta, quella
più dolorosa, era la casa di Caroline.
Non sapeva ancora cosa
le avrebbe detto, come si sarebbe scusata, ma pregò che almeno
l’ascoltasse. In fondo Caroline era viva e non poteva permettersi di perderla
una seconda volta solo per stupidi pregiudizi.
Oltrepassò la piazza
di Mystic Falls a
passi veloci, quando notò il suo ex coinquilino che parlava con Carol Lockwood. Le si fermò il cuore per un secondo.
Anche se erano
lontanissimi, Briony l’aveva riconosciuto
subito.
Quello non era un viso
che si poteva vedere tutti i giorni.
Le si formò un groppo
alla gola pensando che quello era solo il primo giorno che avrebbe passato
senza di lui… senza quel misterioso e
affascinante vampiro che le toglieva il sonno.
Perché era così.
Quel vampiro Originario
le aveva rubato il cuore, il sonno e il respiro.
Quando si erano baciati
la prima volta al chiaro di luna, il cuore le batteva così forte che
probabilmente sarebbe scoppiato nel petto.
E ogni volta che lui si
avvicinava a lei o la sfiorava delicatamente, le si mozzava il respiro. Non
dalla paura… La pelle formicolava di
eccitazione quando lui la toccava.
Ma questi sentimenti
potevano solo farla star male. Lui non la desiderava, come lei desiderava lui.
Appariva così inarrivabile, chiuso e misterioso... così superiore ai suoi
occhi. Forse era questo ciò che le piaceva maggiormente di lui.
Elijah aveva un modo
tutto suo di entrarle nel cuore e mettere radici. Poteva lasciare che lo
facesse? Nonostante i pericoli che correva? L’infelicità sempre pronta
nell’angolo a perseguitarla e a disfare tutto ciò che amava? Il cuore batté
impazzito in quel momento e le diede la risposta che cercava.
Briony si era immobilizzata a guardarli
mentre Elijah si voltò all’improvviso proprio dalla sua parte.
Anche se erano lontani,
con la sua vista arguta lui riuscì a scorgerla nettamente.
Quando Briony se ne accorse avvampò dall’imbarazzo e continuò
la sua camminata senza osare voltarsi indietro.
Era stata una stupida a
pensare quelle cose… qualsiasi cosa lei provasse per
Elijah, lui non avrebbe mai ricambiato.
Intanto Elijah la seguiva
serio con lo sguardo e solo quando la ragazza uscì dal suo campo visivo, lui
tornò a parlare con la signora Lockwood.
Briony aveva marciato tesa fino alla casa
dei Forbes, e facendo un bel respiro bussò.
Dopo qualche minuto la
porta si aprì.
Caroline non si
aspettava minimamente la visita della sorella e rimase di sasso.
Briony la salutò piano e chiese se poteva
entrare.
Caroline senza dire
niente la lasciò passare mentre Briony teneva
lo sguardo basso, mordendosi la lingua.
“Iera sera…” disse con un fil di voce “Quello che hai sentito non
era la verità. Era solo uno sfogo di una stupida ragazza che pensava di essere
vittima di chissà quale inganno… mi
dispiace Caroline.”
La bionda sospirò
amaramente e le disse:
“Sai ho dovuto sorbirmi
il disprezzo di Bonnie, di Matt e di mia
madre..”
“Cosa? Tua madre lo sa?”
le chiese Briony preoccupata.
“L’aveva scoperto ma poi
le ho cancellato la memoria.. è stato meglio così.”
“Caroline forse…”
“No fammi finire. Ho
visto il disprezzo e l’odio negli occhi delle persone a cui volevo più bene. Ma
non avrei mai pensato che lo avrei visto anche nei tuoi occhi.” rispose tristemente
e amareggiata.
“Sono venuta apposta qui
per scusami… per dirti che non penso le
cose che ho detto ieri sera..”
Caroline sorrise
amaramente:
“Davvero nostro padre fa
della propaganda anti vampiro?”
“Lui è un cacciatore… e la sua fede è quella di dare loro la
caccia. Ma credo che lui abbia visto solo la parte peggiore dei vampiri. Quella
maligna. Non penso abbia mai incontrato nella sua strada vampiri buoni e onesti
come Stefan o..”
“E la tua opinione su di
noi qual’è? Pensi davvero che noi siamo dei
mostri?” le chiese titubante.
“Caroline…”
Briony cominciò a parlare nervosamente “ la prima
volta che ho visto qualcuno della tua specie ha tentato di uccidermi a sangue
freddo e senza pietà. Ed era qualcuno che diceva di amarmi, che conoscevo da
sempre. Sono viva per miracolo grazie a nostro padre. E Damon Salvatore stava
per strangolarmi per davvero quando ha saputo che ospitavo Elijah. Ci sono dei
vampiri che non hanno diritto a neanche un minimo di compassione e perdono, e
che meritano di morire. Però…” Briony la guardò seria.
“C’è anche l’altra parte
della medaglia. E’ difficile da notare perché quando ti fai prendere dalla
paura, puoi solo scorgere nei vampiri i loro denti bianchi affilati pronti a
morderti e lacerarti il collo. Ma alla fine eravate anche voi degli esseri
umani. Tu eri un essere umano.”
Briony prese le mani della sorella fra le
sue.
“Oh Caroline mi sono
sentita morire quando ho saputo la verità. Credevo che la tua vita fosse finita
e che niente sarebbe stato più come prima!”
“Briony io…”
Ma lei la interruppe.
“Quello che voglio
farti capire… tu eri morta e probabilmente
sarei ritornata per celebrare il tuo funerale! Ma per fortuna il destino mi ha
dato una seconda occasione.. ho potuto rivederti sana e salva. Anche in
questa veste… ma la cosa più importante è
che tu sei viva! Non conta nient’altro per me” Le vennero le lacrime agli occhi
dalla commozione.
Anche Caroline non
riusciva a tenere a freno le lacrime.
“Oh Briony.” sussurrò Caroline abbracciandola forte.
La sorella maggiore
rimase per un attimo immobile, indecisa sul da farsi. Ma poi ricambiò
l’abbraccio. Era sempre la sua Blond-Girl, solo
un pochino più fredda e forte. Infatti era come se stesse abbracciando un muro
di marmo, ma a Briony non importava. Non
più.
“Ok la parola viva è un
eufemismo però..” disse ridendo fra le lacrime “Posso almeno toccarti e
parlarti.” e la pizzicò nel braccio e nei fianchi.
“Sì sì!” rispose felice
Caroline.
Briony sciolse l’abbraccio e la guardò
negli occhi
“Sicura che stai bene? Sicura
che non ti manca nulla?”
“Ho già tutto quello che
voglio ora” rispose Caroline ridendo dalla gioia.
“E per il sangue? Come
fai a nutrirti?”
“Stefan voleva
convertirmi a bere sangue animale ma preferisco bere le sacche di sangue
provenienti dall’ospedale. Cerchiamo di non dare troppo nell’occhio e di non
ferire nessuno”
“E dimmi… Tyler ti rende felice?” le chiese
interrogativa.
“Sì davvero. Lo so che
nella notte di luna piena può essere pericoloso ma sta facendo esercizio e non
reca danno a nessuno”
Briony scoppiò a ridere scuotendo la testa
“Che strana coppia.”
“Senti perché non
andiamo a casa di Elena?” la incitò Caroline
“Come, perché?” le
domandò preoccupata.
“Beh se ce l’hai fatta a
scusarti con me, ce la farai pure con Elena”
“Uhm va bene. Sono stata
così pessima ieri sera?”
“Posso evitare di
commentare?”
“Sì forse è meglio!”
Le due sorelle risero
nello stesso istante e più forti che mai uscirono, pronte per la vita e le
sfide che le attendevano.
Arrivate a casa Gilbert Briony cercò di scusarsi come meglio poteva, ed Elena,
che aveva notato che tra le due sorelle ormai le cose erano chiarite, rispose
che per lei era tutto a posto e non doveva preoccuparsi.
Briony fece così un sospiro di sollievo.
<< Almeno questa è fatta >>
C’era anche John in casa
e quando comparve in salotto, Elena se ne andò infuriata seguita a ruota da
Caroline.
“Oh-oh vedo
che tu non hai ricevuto il perdono” Disse Briony in
tono ironico
“Prima o poi se lo
dimenticheranno, in fondo erano delle battute innocue”
Briony scoppiò a ridere “Solo a noi due le
tue battute fanno ridere, ma agli altri danno fastidio e non puoi negarlo!”
“Parli tu che ti sei
scolata due bottiglie.” rispose puntiglioso.
“Lo so, ma mi conosci
quando sono nervosa o ipertesa faccio così… la
prossima volta nascondete le bottiglie sopra a un lampadario!”
“Le troveresti anche
li!” rispose lui sorridendo.
Ad un tratto John si
fece serio “Ho notato che stavi parlando con Caroline e Elena… avete risolto?”
“Sì, ho deciso di fare
un passo indietro. Quello che ho detto ieri sera è stato davvero meschino”
“Bestie in forma umana?
Neanche io sarei stato capace di dirlo!”
“Grazie per la
consolazione. Comunque l’ho già detto… sono
cose che non penso. Non più… Non voglio
perdere Caroline una seconda volta”
“E Elijah?” chiese
guardandola serio.
“Cosa c’entra?” gli
chiese lei preoccupata e tesa.
“Sembra che ti interessa
molto la sua opinione.”
“Lo stavo conoscendo e
sembrava una bella persona…. Ma ora se n’è
andato e non penso che voglia vedermi più.” rispose distogliendo lo sguardo.
“Sembri triste a
riguardo”
“Eh? No!” esclamò
imbarazzata.
John le prese il viso
fra le mani per guardarla negli occhi
“Se lo dici tu..”.
Briony lo guardò interrogativa chiedendosi
cosa volesse fare, ma senza preavvso John appoggiò le
labbra delicatamente sulle sue, schiudendole appena.
La ragazza restò
immobile per la sorpresa.
Pensò che era piacevole.
Non era tuttavia un cataclisma che le bloccava il cuore come il bacio di
Elijah.
Briony lo bloccò mettendogli una mano sul
viso e si allontanò piano da lui.
“John…”
sussurrò flebilmente.
“Scusami pensavo…”
“Pensavi male. Noi due
stavamo insieme quando io avevo 15 anni e spero che le battutine di ieri non ti
abbiano fatto venire strane idee.” gli rispose dura.
“Beh in fondo siamo una
bella coppia” esclamò lui sorridendo.
Il viso di Briony si addolcì e gli disse:
“John non scherzare. Sei
un mio amico. Forse l’unico amico che ho. E non vorrei che la nostra alleanza
si distruggesse per questo…”
“Non preoccuparti, non
succederà più.”
“Mi dispiace John..” gli
mormorò davvero dispiaciuta. Non voleva dare una delusione all’amico perché in
fondo gli voleva bene e lo conosceva da tutta una vita. Se non voleva rovinare
il loro rapporto, doveva mettere subito le cose in chiaro.
“Tranquilla in fondo era
solo un bacio fra due cari amici” rispose lui con un sorriso sarcastico.
“Ok mettiamola così.”
Replicò lei allontanandosi.
Sentì all’improvviso dei
passi lungo le scale. Era Elena che correva e quasi non cadde dall’ansia.
“Elena? Che è successo?”
Le chiese preoccupata Briony.
“Uno stregone di Klaus
ha avvicinato Stefan e Damon. Per poco non
li uccideva ma è intervenuto Elijah … ma..” disse respirando a fatica
“Ma cosa??” chiese Briony allarmata. Il cuore scalpitava nel petto.
“Non so com’è finita!
Elijah ha detto che ci avrebbe pensato lui a sistemarlo ma Stefan ha detto che era uno stregone molto forte e
magari da solo non può farcela…”
“Oh mio Dio no…” sussurrò angosciata Briony al
pensiero che accadesse qualcosa di male a Elijah. Il cuore battè più freneticamente in sintonia con i suoi
pensieri.
“Ora dove sono Stefan e Damon?” Chiese John che era il più calmo di
tutti.
“Stanno venendo qui. E
andremo insieme nel bosco, sicuramente i leccapiedi di Klaus sono lì per non
dare nell’occhio.” Intervenne Caroline.
“Ma starete qui a
aspettare nel frattempo? Dobbiamo fare qualcosa subito!” Urlò Briony che non riusciva a stare ferma dall’ansia.
“Briony,
Elijah è un Originario e sa cavarsela”
“L’hai detto tu stessa
che un servo della natura se ha abbastanza potere può sconfiggere anche un
Originario” rispose Briony con una strana
freddezza.
Nessuno rispose. Erano
chiaramente preoccupati ma nessuno osava rischiare in prima persona.
Ma Briony non poteva starsene con le mani in mano. Se gli
fosse successo qualcosa…
“Devo andare…” disse all’improvviso
“Briony dove
hai intenzione di..?”
“Tranquilla Caroline
mica sono scema! E’ che non mi va di stare qui sapendo che ci sono gli
scagnozzi di Klaus in giro… preferisco
barricarmi in casa, al sicuro. Fatemi sapere.” rispose veloce andando verso la
porta.
Ma John che aveva
intuito tutto la seguì fulmineo, e la prese per un braccio prima che uscisse.
“Dove credi di andare?”
le chiese furioso.
“A casa.” rispose lei innocente.
“Pensi che me la sia
bevuta? Forse loro sì, ma ti conosco troppo bene per sapere che hai qualcosa in
mente e non mi piace”
“John lasciami…” disse piano cercando di non farsi sentire da
Caroline e Elena. Ma John rafforzò la presa sul suo braccio.
“No tu resti qui! Vuoi
davvero rischiare la vita per lui??”
“Insomma Gilbert! Non
sei mio padre e non farmi rimpiangere di essere tua amica! Mi dispiace ma se io
voglio andare in un posto ci vado! Non sono più una bambina, so badare a me
stessa” rispose allontanando il braccio di John.
“Lo vedo… ti stai lanciando in un attacco kamikaze”
Briony lo guardò negli occhi e gli pose una
mano sulla spalla per rassicurarlo.
“Non mi succederà
niente. Tornerò prima di quanto pensi.”
“Briony non..”
Ma i divieti di John
erano inutili.
Perché Briony se ne andò fuori dalla casa come un fulmine
prima che John finisse la frase.
FINE CAPITOLO!
Questa volta ho messo
poca azione ma tanti sentimenti!!
Povera Briony chissà cosa succederà nel prossimo capitolo!
Grazie a tutti quelli
che leggono la mia storia J