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Autore: mischiri    23/11/2011    1 recensioni
Ed eccomi di nuovo qua!!! Allora.. nell'attesa di continuare Servitus, vi posto un'altra delle storie che io definisco "di passaggio". L'ho scritta più o meno due anni fa... Stavolta ho deciso di inserire Xena e Gabrielle in una vera e propria tragedia! hahaa ebbene si... l'ambientazione è la città di Corinto, nel cuore della tragedia di Euripide "Medea". Cosa faranno Xena e Gabrielle? Come si comporteranno nei confronti di una principessa tradita e in cerca di vendetta? A voi la lettura! E mi raccomando, recensite!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Gabrielle, Xena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Xena & Gabrielle 6 capitolo I Corinto
Il sole volgeva ad ovest,illuminando di rosso le cime degli alberi. Un uomo e una fanciulla passeggiavano insieme lungo le mura della città.
La ragazza rideva di cuore e l'uomo sorrideva spavaldo. Erano  prossimi alle nozze e tutti gli abitanti erano contenti per il lieto evento... tutti tranne una.
Un'ombra nera si nascondeva dietro gli alberi,osservando con cattiveria i due giovani.
Strinse i pugni e digrignò i denti,poi fuggì nell'oscurità,diretta alla sua dimora.
“Quei due... maledetti... si divertono alle mie spalle...approfittano del mio dolore. Ma io li punirò,li farò pentire per tutto quello che mi hanno fatto. Lei,povera sciocca, mi fa compassione. Crede che il suo promesso sia l'uomo più fedele,l'uomo più giusto e più forte,lo vedo dai suoi occhi colmi di gioia... Non sa quanto si sbaglia. Anche io all'inizio ero ammaliata dalla sua bellezza,dalla sua virilità. Ero convinta che fosse l'uomo della mia vita... e invece... non ho fatto altro che sprecare tempo e fatica per lui. Ho abbandonato la mia patria,ho tradito la mia famiglia,ho ucciso mio fratello... sangue del mio sangue... solo per te farabutto!!! E ora? Ora mi hai abbandonata... hai deciso di sposare quella fanciulla... più giovane e più ricca di me, figlia del sovrano di queste terre. E i tuoi figli?
Non sono nulla? Come farò a spiegare loro che il padre ha abbandonato la loro madre per sposare un'altra? Non meritano di sopportare una vergogna simile...
No,non te lo permetterò... Io,Medea,figlia di Eeta,re di Colchide, giuro sulla mia stessa vita che non avrò pace finchè tutti i torti subiti non saranno vendicati.... Preparati Giasone!!!! La mia vendetta sta per compiersi.”
E ridendo si affrettò lungo il percorso.

Poco distante
“Gabrielle!! Gabrielle!!! Insomma ma che fine hai fatto?” chiese Xena spazientita,quando finalmente la compagna emerse dal folto degli alberi.
“Scusa Xena,ma il mio cavallo non smetteva più di mangiare!!! Ho tirato le redini con tutte le forze,ma si è mosso solo dopo essersi riempito la pancia.” esclamò la giovane ansimante. Il destriero emise un nitrito di protesta. “Cosa vorresti dire? Che non è vero? Non è colpa mia se impazzisci ogni volta che vedi un cespuglio di more!!” Xena sospirò,osservando la compagna con rassegnazione. “E' inutile Gabrielle,non credo che ti risponderà. E comunque se mangia tanto è perchè sta oramai assumendo il comportamento della padrona...”
Gabrielle le fece una linguaccia“Non è vero!!! Io ho sempre fame...per lui è diverso... è ingordo... mangia anche se ha la pancia piena... e poi scusa non mi sembra che tu faccia la fame!! Anche tu mangi sempre!!! Solo che,saltando come un grillo, smaltisci tutto subito!!!” Xena sorrise,mentre legava Argo ad un albero
“Non intendevo dire che sei grassa Gabrielle. Sarebbe una sciocchezza anche solo pensarlo... E' solo che mangiare sempre è una tua caratteristica...come dormire del resto...” Gabrielle scese da cavallo,sbuffando  “Insomma non te ne va bene una!!!” “Si invece” rispose Xena “Ah si?” chiese Gabrielle “Tu. Tu mi vai bene...lo sai...” rispose semplicemente la guerriera. La ragazza sorrise soddisfatta. “Lo so perfettamente,ma mi piace sentirmelo dire.” “Bene. Ormai il sole è tramontato...direi che è il caso di accamparci qui stanotte. Domani mattina saremo a Corinto. Potremo trascorrere lì qualche giorno... che ne dici?” propose Xena,attizzando il fuoco. “Siiii!!! Che bello!!! E potremo fare compere?” Xena la guardò poco convinta “E dai. E dai. E dai” cominciò a supplicarla Gabrielle. Un sorriso malizioso increspò le labbra di Xena “Mmmm...fammi pensare...devi essere più convincente...” Gabrielle rise di gusto e cominciò a depositare leggeri baci sul collo della compagna. “Che ne dici ora?” Xena le accarezzò la guancia e la guardò nei limpidi occhi verdi “Devi essere ancora più convinc...” ma non potè terminare la frase che Gabrielle la baciò con passione,trasmettendole tutto il suo amore.
“E ora? Andremo a fare compere domani?” chiese Gabrielle speranzosa. Xena si appoggiò al giaciglio “Se vuoi ti compro tutto il mercato!” esclamò ridendo. Gabrielle si sistemò tra le sue braccia,appoggiando la testa al suo petto. “Non ti conviene scherzare... potrei prenderti alla lettera!!” le sussurrò nell'orecchio e si addormentò con il sorriso sulle labbra. “So che ne saresti capace... per questo ti terrò d'occhio... e il sacchetto dei denari lo tengo io...” rispose assonata Xena,prima di cadere anche lei in un sonno profondo.

Reggia di Corinto
Un uomo attraversava sicuro gli scuri corridoi del palazzo. Non faceva alcun rumore e prestava attenzione ad ogni piccolo movimento sospetto. Quando giunse di fronte ad un'enorme porta bussò tre volte.
“Avanti!” esclamò una voce autoritaria. Il giovane emise un flebile sospiro ed entrò.
La sala del trono era splendida,illuminata dalle torce,tutto era un luccichio d'oro. Il ragazzo sorrise “Presto tutto questo sarà mio. Quando il vecchio re morirà,salirò al potere. Corinto diventerà la città più importante della Grecia sotto la mia lungimirante guida.” Davanti a lui un uomo anziano dalla lunga barba bianca sedeva altero sul trono. Creonte,re di Corinto,osservava Giasone con severità,non vedeva in lui nulla di buono,ma era stato costretto ad accettare il volere di sua figlia Creusa,che si era perdutamente innamorata di lui. E chi poteva biasimarlo? Tutti sapevano che Giasone era già sposato: aveva anche due figli!!! Tuttavia questo non rappresentava un grosso problema,chissà quanti avevano ripudiato la propria moglie per una principessa!!!
No,il problema di Creonte era un altro e di natura assai più pericolosa.
“Volevi vedermi,mio signore?” La voce di Giasone riscosse il sovrano dai suoi pensieri. “Si...ti ho mandato a chiamare perchè devo confidarti una mia grande preoccupazione...si tratta di tua moglie...” L'uomo non rispose,ma si limitò ad annuire. “Ecco...tra poco si celebrerà il matrimonio tra te e la mia amata Creusa...temo che quella strega possa fare del male a mia figlia. Sai quanto me che ha un animo perfido,è molto vendicativa e sicuramente non ha apprezzato il tuo gesto. Ti chiedo di parlarle e di calmarla. Se giura di non sfiorare mia figlia nemmeno con un dito,sarà libera,altrimenti sarò costretto ad imprigionarla o peggio ad esiliarla insieme ai due bambini.” “No! I miei figli no,te ne prego!” lo interruppe Giasone “Loro non hanno colpe. Medea non è una donna cattiva,sono sicuro che capirà. Non mi aspetto il suo favore,ma forse riuscirò a farla ragionare. Per amore dei nostri bambini placherà la sua ira.” “Sarà meglio per lei. Non risponderò delle mie azioni,se accadrà qualcosa a Creusa. Conto su di te Giasone.” concluse il vecchio re. Giasone si inchinò rispettosamente “Non temere mio signore. Domani dopo la cerimonia di fidanzamento parlerò con Medea. Tutto andrà per il meglio e non accadrà nulla alla mia amata Creusa,dovesse costarmi la vita.” con queste parole si congedò e chiuse la porta alle sue spalle.

Nello stesso momento,dimora di Medea
La porta si aprì e si richiuse immediatamente. Una donna anziana si recò all'ingresso per vedere chi fosse entrato.
“Padrona! Sei tu,finalmente sei tornata. I bambini non fanno che chiedere di te.” Medea sembrò non interessarsi della cosa. “Ora non ho tempo per loro. Ho da fare. Domani mattina ci sarà la celebrazione del fidanzamento e io non voglio perdermela per nulla al mondo....” “Ma signora...” tentò di dire la donna “vai almeno a salutarli...poveri figlioli...ti hanno visto solo questa mattina... perchè ti comporti così con loro?” Medea le lanciò uno sguardo infuocato “Non dire mai più una cosa del genere. Il fatto che tu sia stata la mia nutrice non ti permette una tale confidenza,non dimenticarlo.” La donna abbassò lo sguardo mortificata. “So bene che una povera serva non può contraddire la propria padrona,ma il fatto che io sia stata la tua nutrice mi fa stare in ansia per te Medea. So che è un periodo difficile. So che stai soffrendo per tutto quello che Giasone ha fatto. Ti chiedo solo di non trattare male i tuoi figli,in fondo loro che colpa ne hanno? Hanno solo la sfortuna di non avere un padre onesto. E' un traditore,lo sappiamo tutti. Tu hai sacrificato ogni cosa e lui non ci ha pensato due volte ad abbandonarti,ma ti prego non fare cose delle quali potresti pentirti. Non lasciarti sopraffare dalla furia,pensa ai tuoi figli,pensa a me,che ti amo come una madre. Non farti più male di quanto abbia fatto lo stesso Giasone.” “Non posso” rispose Medea “Mi ha fatto troppo male e per questo deve pagare. Non c'è nulla che possa fermarmi... per quanto riguarda i miei figli...sai che li amo e che sacrificherei volentieri la mia vita per loro,ma in questo momento non mi va di vederli. Tutto di loro mi ricorda il padre e quei meravigliosi giorni trascorsi insieme. I ricordi sono molto dolorosi,hanno un grande potere... per evitare di soffrire sono costretta a stare lontano da loro. Ora basta,sono occupata. Va pure”. L'anziana donna si avviò per il corridoio con il cuore gonfio di dolore “Aspetta” esclamò Medea. La nutrice si voltò speranzosa “Ti ringrazio per tutto quello che fai per me e per la tua fedeltà. Sei stata l'unica a seguirmi dopo quello che è successo con la mia famiglia e questo non lo dimenticherò mai. Per me sei come una madre,ma a volte anche i figli più fedeli devono andare per la loro strada. Non posso fare quello che mi chiedi,anche se lo vorrei tanto. Va dai miei figli e dì loro che li amo con tutto il cuore. Io sono nel sotterraneo,non disturbarmi per nessun motivo.” e sparì dietro un'altra porta. “Come vorrei che tu abbandonassi i tuoi propositi e ritornassi quella fanciulla felice e spensierata che eri un tempo...” sussurrò la donna,mentre una lacrima silenziosa le scorreva lungo la guancia.
Medea scese di corsa le scale. Aveva un'idea geniale e l'eccitazione cresceva ad ogni gradino. “So come vendicarmi di loro... soffriranno molto,ma la loro morte sarà breve. Voglio essere generosa. Dove sono i miei infusi?” pensava,mentre apriva cassetti ricchi di erbe e di ampolle.  “Ah...eccoli...” esclamò soddisfatta,quando trovò quello che cercava: una piccola boccetta,che conteneva un liquido color rosso sangue. La donna tolse il tappo e annusò il maleodorante profumo “Si... cuore di salamandra pestato... bacche di ginepro e more... è questo... il veleno che mi permetterà di compiere la mia vendetta!!! Ora non resta altro che usarlo nel migliore dei modi e tutto sarà compiuto.... I traditori pagheranno e io,Medea,sarò finalmente in pace con me stessa. A nulla serviranno i ricordi dei tempi passati,a nulla le preghiere della nutrice,il mio destino si compirà presto. L'ho accettato,ho giurato... niente e nessuno potrà fermarmi!!!” Strinse la boccetta con tutte le sue forze e cominciò a mescolare gli ingredienti,mentre il sole sorgeva,illuminando la città ancora addormentata.

Mercato di Corinto,il mattino seguente
La città di Corinto si era svegliata. Al sorgere del sole gli artigiani avevano aperto le loro botteghe,cominciando ad allestire le bancarelle. Il mercato si era pian piano affollato: schiavi,ancelle,padroni e turisti passeggiavano lungo la via acciottolata guardandosi intorno.
“Pesce fresco!!! Ortaggi!!! Tessuti!!! Gioielli!!!” le grida arrivavano dovunque.
Xena e Gabrielle,abituate all'affollatissimo mercato di Atene,non si scomposero di fronte al caotico spettacolo. “E' molto carino,non trovi Xena??? Sembra così familiare...” esclamò la ragazza. Xena espresse il suo disappunto sollevando il sopracciglio sinistro “Non mi sembra tanto diverso dagli altri... Non ricordi quello di Atene??? Era molto più grande e fornito di questo... Devo ammettere però che non hanno merce scadente.” continuò la guerriera,esaminando la bancarella delle stoffe. “Beh prima il dovere e poi il piacere...” disse Gabrielle,precedendo la compagna lungo la strada. Xena le lanciò uno sguardo interrogativo “Prima di osservare le altre bancarelle,devo farmi sistemare i sais da un buon fabbro,l'avevi dimenticato?” Xena scoppiò a ridere “E come potrei dimenticarlo??? Ti avevo avvisato di non utilizzarli più... avevano da tempo bisogno di una sistemata. Quando ci siamo allenate si sono spezzati a metà al primo colpo di spada.” Gabrielle si imbronciò “Non è carino prendere in giro le mie armi. Mi hanno salvato la vita in più di un'occasione... E poi tu hai esagerato. Potevi anche colpire più piano,sapendo che erano danneggiati. In ogni caso mi è servito. Ho ripreso l'allenamento con la mia vecchia asta...”. Xena sorrise,lanciandole uno sguardo d'orgoglio “E devo dire che il tuo livello è rimasto lo stesso di sempre. Quasi non ho più nulla da insegnarti. Sembrava impossibile che quella giovane contadina di Potidea potesse diventare una guerriera così potente!!!” Gabrielle si fermò di fronte una bottega “Beh...sai come si dice...le apparenze ingannano. Siamo arrivate. Vediamo se il fabbro può darci una mano...”ed entrò.
Xena invece rimase per un attimo sulla soglia. Tra la folla le era sembrato di vedere una donna che correva,spintonando diverse persone... Scrutò meglio,ma non vide più nulla. Perplessa,seguì Gabrielle,domandandosi cosa mai quella donna avesse intenzione di fare.

Intanto
“Sta attenta,mi hai appena spinto!!!”... “Guarda dove vai!!!” erano queste le parole che le avevano rivolto i malcapitati che avevano incrociato il suo cammino quella mattina. Medea non aveva rivolto loro uno sguardo né si era scusata con un minimo cenno. Concentrata sul suo piano,non prestava attenzione a coloro che le stavano intorno. Aveva lavorato tutta la notte,ma il risultato era stato formidabile. Mai un incantesimo le era riuscito così bene. “Deve essere il volere degli dei” pensava “Anche loro desiderano che Giasone venga punito per le sue colpe e con lui quella sgualdrina della principessa. Ho la protezione di Zeus,ne sono certa!!! Con lui al mio fianco nessuno potrà ostacolarmi. Ora non devo fare altro che aspettare... Le nozze non sono molto lontane...e chissà quando avverrà il fidanzamento... tutta la città è in fermento,ma nessuna notizia è trapelata. Sono tutti così in ansia...poveri sciocchi. Nessuno pensa al mio dolore. Mi hanno abbandonata,tradita,umiliata e nessuno si è mostrato generoso nei miei confronti. Meglio non pensarci. L'ora è vicina...” e ridendo sparì tra la folla,passando di fronte alla bottega del fabbro.
Xena era appena entrata nella bottega,mentre Gabrielle stava osservando le armi esposte. “Purtroppo non c'è nulla da fare Xena. Il fabbro non può ripararli. Devo comprarli nuovi. Ti dispiace?” le chiese Gabrielle,prendendo in mano un piccolo pugnale dalla strana forma. “Per niente. I sais sono l'arma adatta a te. Devi necessariamente averli. Hai già visto quelli in vendita?” La giovane annuì e dirigendosi verso il bancone le mostrò due pugnali dalla splendida fattura. “Ti piacciono? Oltre ad essere belli sono davvero costruiti bene. Li ho provati e mi sembrano perfetti. Non c'è nessuna differenza con quelli vecchi. Mi trovo perfettamente a mio agio.” Xena ne prese in mano uno e lo studiò nei minimi particolari. Il manico,impreziosito da gemme verdi,era comodo e maneggevole e la lama era altrettanto lucida e affilata. La guerriera lanciò il pugnale in aria,riprendendolo al volo e dopo un ultimo sguardo esclamò soddisfatta “Perfetto. Sono davvero belli. Li prendiamo senz'altro.” disse rivolta al commerciante. “Dove hai trovato un'arma così bella?” domandò Gabrielle curiosa “Oh... in realtà non li ho trovati io. Me li ha procurati il mio amico Giasone quando si è recato in Persia poco tempo fa. Sapete lui è un grande appassionato di armi e durante i suoi viaggi trova sempre qualcosa di interessante. Pensate che conosce tutti i tipi di lame esistenti al mondo!!!” esclamò l'uomo,prendendo il denaro che Xena gli porgeva. “Beh allora sua moglie sarà la donna più protetta di Corinto!” scherzò Xena. L'uomo rise “Diciamo che alla moglie di Giasone non serve la sua protezione. Quella donna sa benissimo il fatto suo. Difficilmente potrebbe essere presa alla sprovvista. É davvero un tipo strano,sapete? Ogni volta che la vedo mi fa uno strano effetto.” “Sembra quasi che ci sia da avere paura.” disse Xena scettica. L'uomo la osservò spaventato “Tu scherzi. Di quella donna davvero si deve avere paura. Girano strane voci sul suo conto. Tutti noi siamo convinti che sia una strega malvagia. E secondo me lo è sul serio,considerando che Giasone l'ha lasciata per sposare Creusa.” “Creusa?? E chi sarebbe?” chiese Gabrielle,che non si era persa una parola del discorso “Ma che domande! La figlia del re Creonte!!! Lei e Giasone si sposeranno a breve. E quella donna sicuramente non ha preso bene la notizia. Chissà cosa devono sopportare i suoi due figli con lei!! Poveri piccoli!!! Spero che Giasone li porti alla reggia con lui invece di lasciarli a lei.” Xena rimase impressionata dall'odio che l'uomo provava nei confronti di quella donna “Ma insomma non ti sembra di esagerare? In fondo non la conosci nemmeno,come fai ad affermare queste cose? E poi Giasone non si è comportato bene nei suoi confronti,anzi.... l'ha abbandonata per sposare la principessa. Davvero furbo...”  L'uomo si accigliò “Giasone non è il tipo di persona che approfitta dei sentimenti altrui,sappilo. Ama veramente Creusa. L'altra dovrà farsene una ragione. Fossi in lei io me ne andrei. Farebbe contenti tutti,ritornando dai barbari suoi simili... Non vogliamo avere niente a che fare con lei....” disse l'uomo,annuendo convinto. Xena sbuffò “Insomma questa donna è un mostro... E quale sarebbe il nome di questo pericolo pubblico?” L'uomo deglutì più volte e sussurrò “Medea... ora scusate ma ho molto da fare....” e si ritirò nel retrobottega. Xena e Gabrielle uscirono. “Sono un po' perplessa... secondo me quell'uomo sa più di quanto dice... questa storia non mi piace...” Gabrielle annuì “Sai Xena anche io l'ho notato. Mi è sembrato davvero eccessivo il fastidio del fabbro nei confronti di quella donna. In fondo quel Giasone si è comportato davvero male.... Chissà... forse stiamo esagerando e in realtà si tratta di pettegolezzi inutili.” Xena pensierosa si appoggiò al muro di fronte a loro e disse: “Non lo so... ma faremmo bene a tenere gli occhi aperti. Corinto potrebbe rivelarsi un luogo pieno di sorprese inaspettate.”
  
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