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Autore: Shade Owl    23/11/2011    1 recensioni
Xander, Alis e Jo sono i classici emarginati sociali delle superiori, in una scuola nel Montana, e chiunque sia disposto a dar loro confidenza viene ben presto degradato ai più infimi livelli, come accade a Nadine, loro amica.
L'arrivo di uno strano ragazzo, tuttavia, sembra preannunciare qualcosa di sconvolgente, nelle loro vite...
Genere: Avventura, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Il mattino dopo, Timmi dichiarò che sarebbero partiti entro cinque giorni: ciò stava a significare che avevano tempo fino a natale per godersi le feste e poi, il giorno di Santo Stefano, avrebbero dovuto prendere tutti armi e bagagli per andare al molo e partire, siccome ci sarebbe stata l’ultima consegna prima di capodanno.
Quando Jo chiese perché tanta fretta e si sentì rispondere che Kyle dava in pasto ad un Kraken una dozzina di fusti tossici al mese, per poco non svenne.
Da quel momento in poi, i contatti con Timmi si ridussero quasi a zero: passò praticamente ogni minuto del suo tempo fuori di casa, intento a fare chissà che, facendosi vivo solo a cena, e più di rado a pranzo. Quando gli chiesero cosa stesse combinando, lui si limitò a dire che cercava il necessario per la partenza, ma Xander notò che evitava di guardarli negli occhi mentre lo diceva, e in particolare faceva di tutto per non avere Nadine nel proprio campo visivo.
Ad ogni modo, la sera della vigilia la ragazza cominciò a pensare di fargli un regalo di natale.
Erano tutti in casa, tranne Timmi, ed ognuno faceva una cosa diversa: Jo cucinava una frittata, Nadine apparecchiava, Xander accendeva il fuoco ed Alis studiava ancora le informazioni che avevano su Ducan, seduta sul divano, quando la ragazza decise di parlare della sua idea con gli amici.
Il risultato fu tutt’altro che incoraggiante:
- Adesso ci pensi?- chiese Jo, stupito - E poi, cosa vorresti regalargli?-
- Non so.- rispose, stringendosi nelle spalle - Qualcosa.-
- Forse un lanciarazzi.- suggerì Alis dal divano - Sarebbe in linea col suo stile.-
- Non dire fesserie, per favore…- sbottò Nadine, pensierosa - Non sei mica Jo.-
- Ehi!-
- Magari qualcosa di piccolo.- intervenne Xander, rialzandosi dal camino - Non necessariamente utile, ma… che possa portare sempre con sé.-
- Tipo… un ciondolo?- chiese Alis.
- Ecco!- esclamò Nadine - Esatto! Sì, un ciondolo va benissimo!-
- Un ciondolo…- mormorò Alis, pensosa - Magari uno di quelli che possono contenere delle foto.-
- E quale foto vorresti metterci, sentiamo?- chiese Jo, ancora inacidito.
- Una nostra.- rispose Alis - Così si potrà sempre ricordare di noi. Ci basterà fare una fototessera e ritagliarla.-
- D’accordo, ma dove andiamo a pescarlo un ciondolo?- insisté Jo - Perché, nel caso ve ne siate dimenticati, domani è Natale.-
- E, nel caso tu l’abbia dimenticato, la madre del tuo migliore amico ha un negozio di bigiotteria.- sbuffò Alis - Pensi che ci lascerà frugare tra le sue cose?-
- Certo!- annuì Xander, convinto - Nessun problema, lasciate fare a me.-
- Bene. Allora è deciso.- disse Nadine - Domani, dopo pranzo, andiamo tutti insieme a comprarne uno.-
- A comprare che?- chiese una voce che li gelò: Timmi stava entrando in quel preciso momento.
- Ah…- fece Jo.
- Eh…- gracchiò Xander.
- Sì, i, o, u…- completò lui - Conosco anche io le vocali, ragazzi. Allora, che avete?-
- Niente.- rispose Nadine - Dobbiamo fare una cosa tutti insieme.-
- E per fare intendete “comprare”?- chiese il mezzodemone, aggrottando la fronte - No, perché magari io non ricordo bene, ma sarà un po’ tardi… domani è Natale.-
- C’è venuto in mente solo ora.- si giustificò lei - Comunque abbiamo già risolto.-
- Ah… capito.- Timmi guardò verso Jo - Le frittate si bruciano.- disse.
 
***
 
Il giorno dopo i quattro tornarono finalmente a casa propria: essendo Natale, avevano deciso che avrebbero pranzato con le loro famiglie, aperto i regali, scambiato gli auguri eccetera… a sera, Timmi sarebbe tornato a prenderli e li avrebbe portati di nuovo da lui, in modo tale da potersi preparare fin da subito.
Ognuno di loro approfittò della momentanea solitudine in modo diverso: Xander si fece una doccia immensa, tanto che sua madre bussò più volte per assicurarsi che non fosse annegato; Jo si stese sul letto a pancia in su e rilesse quasi tutti i suoi fumetti di Ratman; Alis giocò a scacchi con suo padre ed aiutò sua madre a finire il dolce di Natale.
Nadine, invece, decise di impiegare il proprio tempo in modo più pratico: stando bene attenta a non farsi scoprire, si intrufolò nello studio di suo padre e si avvicinò ad una bacheca di vetro infrangibile, dove erano tenute in bella mostra tutta una serie di pistole con relative munizioni.
Un tempo il signor Wilson era stato il Capitano di Corvetta Wilson della Marina Militare, andato in congedo dopo molti anni di onorato servizio, ma gli era rimasta la passione per le armi, tant’è vero che aveva deciso di collezionare pistole.
Ovviamente aveva chiuso a doppia manda la teca e l’aveva aperta solo per insegnare alla figlia come e quando si usa un’arma (- Nella vita tutto è utile.- soleva dire in quelle situazioni), ma non sapeva che lei aveva scoperto dove teneva la chiave alcuni anni prima.
Sulla scrivania, dentro un finto fermacarte riposava un piccolo fagotto di stoffa blu elettrico, tenuto insieme con uno spago bene annodato.
Incurante della complessità della legatura (i nodi marinari ormai non erano proprio un mistero, per lei) tolse lo spago, disfece l’involto, ne trasse fuori una chiave ed aprì la vetrina.
Decise di prendere una Beretta 93R (quella che aveva imparato a usare lei), verificò che fosse carica e rimise tutto al suo posto, tranne l’arma.
Non si preoccupò particolarmente della possibilità di essere scoperta: suo padre normalmente non entrava mai nello studio durante le feste, non senza rischiare di essere ucciso dalla moglie (- Non avrai intenzione di passare il Natale chiuso là dentro?-), quindi non si sarebbe accorto subito del suo piccolo prestito. Soddisfatta, ma anche leggermente a disagio, lasciò la stanza.
 
- Questa?-
- No… troppo luminosa… meglio questa!-
- No, qui sono venuta male…-
- E dai Nadine, che ti frega… male che va potrà farsi una risata!-
- Non voglio che mi ricordi con una smorfia sulla faccia, Jo!-
Xander, Alis, Nadine e Jo avevano fatto una marea di fototessere e le stavano selezionando seduti su una panchina del parco. Era pomeriggio inoltrato ma, oltre a loro, in giro non c’era quasi nessuno, essendo tutti troppo impegnati a cantare canzoni con la famiglia o a pregustare il cenone.
Avevano deciso di fare la foto subito e di cercare dopo il ciondolo, un compito che a detta di tutti avrebbe richiesto più tempo e accuratezza della semplice selezione delle foto.
- Questa?- fece Xander, mostrandone una agli altri, che a suo dire era la migliore.
Si erano messi tutti in una posa diversa: lui in basso a destra, sorridente; Jo in piedi dietro di lui, che rideva di gusto, mentre gli faceva le orecchie e gli metteva l’altra mano sulla spalla; Alis in basso a sinistra, che alzava i pollici; e Nadine, accanto a Jo, che strizzava un occhio.
- Sì.- approvò Jo - Mi piace…-
- Anche a me!- annuì Alis.
- Sì, non siamo venuti male.- dichiarò Nadine.
- Perfetto.- sospirò Alis - Allora ci siamo?-
- Sì. Manca solo il ciondolo.- rispose Xander - Avanti, diamoci una mossa, mi sto congelando.-
Con lui in testa e armato di chiavi e codice per disattivare l’antifurto del negozio, i quattro si incamminarono sulla neve, dirigendosi sempre più verso il centro della città. La bottega della madre di Xander era a meno di un chilometro dal parco: si trattava di un locale di medie dimensioni, con una sola vetrina accanto alla porta, dove era esposta tutta una serie di oggetti decorativi, catenine, anelli e braccialetti.
I ragazzi entrarono tutti insieme per ripararsi dal freddo e, mentre Nadine cominciava a girare per gli scaffali, cercando qualcosa di adatto, Alis andò a sbirciare nella teca vicina al bancone.
Mentre aspettavano (avevano deciso di lasciar fare alle ragazze, che in quanto a ciondoli se ne intendevano più di loro) Jo e Xander rimasero a guardare gli oggetti nei pressi della vetrina con relativo interesse. E fu proprio per questo che videro… ciò che videro.
- Xander!- esclamò Jo con voce strozzata, indicando improvvisamente fuori - Gua… guarda!-
Il ragazzo si voltò subito e riconobbe un uomo che passava esattamente dall’altra parte della strada, con addosso una lunga giacca nera.
Un paio di volte l’avevano visto in alcuni filmati della sorveglianza dei magazzini portuali di Ducan, quindi non ci misero molto a riconoscere Kyle.
- Cosa…?- sbottò - Che ci fa qui?-
Prima che potesse rendersene conto, era uscito dal negozio con Jo alle calcagna.
- Lo seguiamo?- chiese, continuando a fissare Kyle, che si stava allontanando.
- Sì.- rispose subito Jo, deciso - Dobbiamo capire cosa ci fa qui e dove sta andando! Se non lo facessimo, Timmi ci ammazzerebbe, non credi?-
Udirono appena il richiamo delle ragazze e cominciarono a correre furtivamente, per poter seguire l’uomo senza essere visti.
Ogni volta che girava un angolo, loro si nascondevano dietro un albero o una macchina, per poi ricominciare a seguirlo. Per due volte cedettero di essere stati scoperti, ma lui non cercò mai di avvicinarli, né di scappare.
Poi, ad un certo punto, svoltò un angolo e lo persero momentaneamente di vista. I due cominciarono a correre, svoltarono a loro volta l’angolo e si ritrovarono in una via con una sola uscita, sulla destra, esattamente in fondo.
- Le sue impronte vanno proprio lì.- sussurrò Jo.
- Andiamo.- disse Xander.
I due si avvicinarono furtivi all’angolo e si sporsero per vedere: niente.
- Cosa?- sbottò Jo - Dov’è finito?
Avanzarono verso la fine della traccia: le orme si arrestavano proprio nel mezzo del vicolo, senza avvicinarsi ad alcun muro. Inoltre, non c’erano né porte né finestre che si aprivano su quella strada, ed il fondo era chiuso da un muro di dieci metri.
- Magari si è proiettato altrove.- azzardò Xander: Timmi gli aveva già spiegato il concetto di Proiezione, che consisteva nello spostarsi magicamente nei posti dove si è già stati, e ormai lui stesso lo padroneggiava abbastanza bene - Forse aveva già finito di fare ciò che doveva e se ne stava andando via.-
- Dici?-
- Sicuro. Questo è un ottimo posto da cui svanire, non ti potrebbe mai vedere nessu…-
- EHI!- gridò qualcuno alle loro spalle, facendoli sobbalzare.
Si voltarono di scatto, il cuore che batteva a mille. Fortunatamente, erano solo Nadine ed Alis, piuttosto alterate.
- Ma dove stavate andando?- sbottò Alis - Abbiamo dovuto anticipare noi…-
- Abbiamo visto Kyle.- spiegò Xander, mettendole subito a tacere - Era qui, un attimo fa.-
Le due rimasero senza parole.
- Sei… sei sicuro?- balbettò Nadine.
- Sì, purtroppo.- rispose Jo - Ma ormai se n’è andato via.-
- No, non sono andato via. Sono sempre qui.-
 
Questa volta a girare l’angolo fu davvero Kyle. Sul volto aveva un’espressione di leggero divertimento.
- E così, mi stavate seguendo.- disse, osservandoli uno ad uno - Dovevate stare più attenti. E soprattutto, avreste dovuto pensare che se mi fossi accorto di voi, allora sareste morti.-
Jo deglutì.
- Allora…- continuò Kyle, facendo un paio di passi in avanti - Per prima cosa, ditemi: dov’è mio fratello?-
- Di certo non verremo a dirlo a te!- sbottò Nadine, prendendo la pistola, che portava infilata nella cintura, dietro la schiena. La puntò contro Kyle, non senza tradire un certo tremito - Vattene, o… giuro che ti sparo! Ti avverto… ho una buona mira, io!-
Per un attimo nessuno parlò; gli occhi di tutti erano puntati su Nadine che, ferma in mezzo al vicolo, teneva l’arma puntata contro Kyle, che a sua volta sembrava essere veramente stupito, quasi incredulo, vedendo il comportamento della ragazza.
Nonostante tutto, sembrava piuttosto determinata.
Alla fine, scoppiò a ridere.
- Tu…- disse, sobbalzando dalle risate - Tu pensi davvero… che basti una pistola per uccidermi?-
Lei tolse la sicura.
- No… Però posso provare. Lo farò, giuro!-
Kyle la guardò negli occhi, la bocca storta in un sorrisetto.
- Hai fegato, lo ammetto.- disse.
Senza distogliere gli occhi, indietreggiò di qualche passò e batté le mani.
Sei creature poco più grosse di un bulldog si materializzarono quasi istantaneamente davanti a lui.
Erano scagliose, basse e gobbe, di un cupo rosso nerastro, munite di un lungo muso da cui sporgevano zanne sudice lunghe un dito.
Gli arti superiori erano leggermente più sottili e storti rispetto a quelli inferiori e questo, unito alla loro postura, li faceva somigliare a scimmie incrociate con grossi cagnacci rabbiosi.
Li osservarono qualche istante coi loro occhi privi di pupille, poi si misero a quattro zampe, avanzando verso di loro con un ringhio sommesso che gli usciva dalle gole.
- Visto che mi sei simpatica, per oggi lascerò fare a loro.- disse Kyle - Così avrete qualche vera possibilità, magari.- si voltò per andarsene, poi si fermò di botto - Oh, quasi mi dimenticavo… oggi il sole tramonta alle quattro del pomeriggio.- guardò l’orologio - Ora sono… le tre e cinquantasei.- ridacchiò - Bhè… divertitevi.- e, ricominciando a camminare, svanì in una piccola voluta di fumo grigio.

Le creature che aveva lasciato iniziarono a ringhiare più forte, muovendo qualche passettino verso di loro.
- Mmmh…- gemette Nadine, indietreggiando con la pistola ancora puntata.
- Xander, portaci subito via!- esclamò Jo, aggrappandosi ad un braccio dell’amico, così forte da fargli male.
- Ouch… un minuto!- protestò, cominciando a raccogliere le forze.
Si figurò nella testa la casa di Timmi, il luogo più sicuro che gli venisse in mente in quel momento, il suo salotto ingombrato dai letti delle ragazze…
Non successe assolutamente niente.
- Cosa succede?- gridò Alis, con voce acuta - Perché non funziona?-
- Una magia che blocca la Proiezione…- gemette Xander - Timmi me ne aveva parlato… non posso andare da nessuna parte!-
- Okay… allora forza!- esclamò Nadine, puntando la pistola - Dobbiamo aprirci la strada.-
Xander lanciò due sfere di fuoco, e Nadine sparò qualche colpo: due mostri vennero raggiunti dai proiettili, un altro da una sfera (che esplose), e gli altri fecero dei rapidi balzi di lato per evitare di essere presi.
- Muoviamoci!- gridò Xander, cominciando a correre.
Gli altri non se lo fecero ripetere.
Alcune di quelle creature cercarono di intercettarli, ed il ragazzo dovette ricorrere alla stessa magia difensiva che aveva protetto Nadine dagli scheletri giorni prima per rallentarli.
Continuarono a correre per le strade quasi deserte, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra loro e quei cosi.
- Dove andiamo?- gridò Jo. Alle loro spalle, si sentivano ancora i versi rauchi dei mostri - Dove?-
- Verso il parco!- rispose Nadine, prendendo il telefono: avevano preso il numero di Timmi, così da poterlo chiamare in caso di necessità.
- Pronto?-
- Timmi, aiutaci!- esclamò Nadine - Siamo inseguiti!-
- Tanto per cambiare… Dove siete?- chiese il mezzodemone.
- Stiamo andando al parco!-
- Okay, resistete cinque minuti. Arrivo.- e riattaccò.
Correvano ancora, nonostante le lancinanti fitte al fianco, quando raggiunsero il parco, ma nonostante tutti i loro sforzi per seminarle, le creature alle loro spalle non si erano date per vinte, continuando a seguirle con una velocità ed una rapidità tali da fare invidia a Sonic il Riccio.
Voltandosi un momento, Xander le vide avanzare sulla strada alle loro spalle, a quattro zampe, correndo ed artigliando l’asfalto, su cui riuscirono a produrre addirittura dei piccoli solchi.
Non osando pensare a cosa sarebbero potuto fare alla loro carne se li avessero presi, cercò di accelerare e, vedendo il parco stagliarsi davanti a lui contro lo sfondo che era il cielo in procinto di rabbuiarsi, si diede dello stupido.
Dei mostri ci inseguono e noi ci rifugiamo in un parco? Pensò. Tanto varrebbe nascondersi nella doccia!
Continuando a correre riuscirono ad entrare illesi (ma ansanti e molto molto sudati) nel giardino pubblico, ma dopo poca strada Alis mise male un piede e cadde, non lontano da uno degli alberi più grossi e nodosi.
Perfetto, in tema con la situazione…
- Alis!- esclamò Jo, fermandosi e tornando indietro.
- Non… non ce la faccio più…- ansimò lei raccogliendo gli occhiali che le erano caduti, mentre l’aiutava a rialzarsi - Devo… riprendere fiato…-
- Non possiamo fermarci!- disse Nadine.
- Lascia stare, è tardi!- esclamò Xander - Sono già qui!-
I mostri che li inseguivano ormai li avevano raggiunti, e se anche avessero ripreso a correre loro quattro sarebbero stati troppo stanchi per poterli distanziare ancora: tutti loro non ce la facevano più, non solo Alis.
- Accidenti… è già buio…- brontolò Jo - Ora siamo tutti…-
In risposta alle sue parole, dei rumori ticchettanti si aggiunsero a quelli ringhianti, mentre dall’ombra degli alberi alla loro sinistra qualcosa cominciò ad avvicinarsi sempre di più, staccandosi dalle ombre del parco verso di loro.
Non avevano dubbi su cosa potesse essere.
 
I Demoni Scheletro uscirono da dietro le siepi più vicine, o strisciando attorno al tronco dell’albero, emettendo versi striduli ed acuti, mentre le creature che Kyle aveva sguinzagliato loro contro completavano l’accerchiamento, bloccandogli ogni via di fuga.
- Perfetto…- sbottò Xander - Questi non li seminiamo affatto.-
- Va bene…- disse Nadine, riprendendo la pistola e facendo del proprio meglio per mantenere la calma - Cerchiamo di… tenerli a bada il più possibile. Ho… ho avvertito Timmi… sta arrivando.-
Due Demoni Scheletri spiccarono un balzo verso di loro, e Nadine gridò, facendo fuoco più per riflesso che per intenzione.
Anche così, dimostrò di avere una mira decisamente migliore rispetto a quella di Xander: colpì uno di loro alla testa, mentre l’altro proiettile finiva, per pura fortuna, nel punto esatto in cui si congiungevano le costole, quello che per un essere umano avrebbe potuto essere lo sterno, mandandolo in mille pezzi.
Tutti osservarono stupiti il mostro sfaldarsi e cadere.
- È… esploso.- osservò Alis, stupita.
- Non guardate me!- disse subito Xander.
- Dev’essere il loro punto debole.- disse Nadine, puntando freneticamente l’arma contro gli altri.
- Bene…- mormorò Xander - Adesso so dove colpirli…-
Ma non aveva ancora finito di parlare che i demoni ringhianti si lanciarono subito contro di loro, spalancando le fauci piene di schiuma rabbiosa.
- Per la miseria!- esclamò Xander, bloccandoli per un pelo con la magia protettiva, a metà del balzo.
Intanto i Demoni Scheletri continuarono ad avanzare, mentre quello distrutto si ricomponeva. I mostri rossastri cominciarono a colpire lo scudo, che si scheggiò sempre di più, nel tentativo di liberarsi. Non avrebbe retto a lungo.
Erano troppi.
- Di questo passo siamo morti…- gemette Jo.
Xander non gli rispose, prendendo una decisione che Timmi gli aveva augurato di non dover mai nemmeno considerare in vita sua.
 
- Non tutta la magia è buona, immagino che tu lo sappia.- gli aveva spiegato, sdraiato sul proprio divano mentre lo osservava spostare con la forza del pensiero una sfera infuocata in giro per la stanza - C’è anche la magia nera, nel mondo.-
- Mh mmh?- aveva grugnito lui, cercando di non perdere la concentrazione e, al tempo stesso, di seguire le sue parole.
- Non è consigliabile usarla.- aveva proseguito Timmi, raccogliendo da terra la propria lattina di Coca Cola - Tuttavia, è concesso, se si è alle strette.-
- Cosa?- aveva chiesto Xander, perdendo momentaneamente la concentrazione.
La palla di fuoco era a quel punto esplosa, spargendo fiammelle un po’ ovunque. Per fortuna non prese nulla di infiammabile (Timmi aveva tolto di mezzo tutto tranne il divano), ma l’onda d’urto lo fece cadere a sedere.
- Già.- aveva proseguito lui, senza badare all’incidente e sorseggiando la Coca - Io so usarne un po’. Non tantissima, non sono un demone purosangue, e i miei poteri sono sigillati… ma qualcosina la so.-
- E perché me ne stai parlando?- aveva chiesto Xander, stupito, mentre si rimetteva in piedi.
- Perché potresti doverla usare.- aveva ammesso Timmi, alzandosi a sedere e posando la bibita - Ascolta…- aveva sospirato, guardandolo con aria rassegnata - Ora ti insegnerò una magia che, tra tutti noi che lavoriamo per il Sommo Concilio, so usare solo io. Non è di alto livello, ma ogni volta che la adopero mi stanco sempre parecchio, e questo è niente rispetto a ciò che potrebbe succedere a te. Tuttavia, è qualcosa che funzionerebbe anche con i Demoni Scheletro che ti danno la caccia. Io posso insegnartela, ma tu devi esserne sicuro.-
Xander aveva annuito lentamente, non del tutto certo di aver capito.
 
Si inginocchiò a terra, posando una mano sul terreno, e guardò Jo.
- Hai il tuo coltellino?- gli chiese.
Lui sgranò gli occhi.
- Come?- chiese - Il… mio coltellino? Adesso?-
- Dammi il tuo stupido coltellino, Jo!-
Sorpreso, l’amico prese il proprio temperino dalla tasca e glielo lanciò. Xander lo prese al volo e, dopo un istante di esitazione…
Si scoprì il polso e si tagliò il braccio.
 
Alis lanciò un gridolino, mentre Jo si lasciava sfuggire un’esclamazione. Nadine fu la sola che non disse niente, troppo impegnata a sparare per badare a lui.
Non era un taglio particolarmente lungo o profondo, ma si lasciò scappare ugualmente un gemito di dolore. Un rivolo di sangue gli colò lungo il polso, scendendo giù fino al terreno.
- Xander…- gemette Nadine - Per l’amor di Dio… qualsiasi cosa tu voglia fare… falla ADESSO!-
- Sì… lo sto… facendo…- grugnì il ragazzo, a denti stretti.
Il flusso di sangue aumentò oltre il normale, ed il rivolo si tramutò piuttosto in un rigagnolo rossastro che prese a scorrere rapidamente, bagnando la neve.
Sentì le forze diminuirgli bruscamente, e la testa che gli girava… il sangue continuò a scorrere, serpeggiando fino ai Demoni Scheletro che, apparentemente sorpresi, o comunque incuriositi, fissarono lo strano fenomeno. La scia rossastra poi si diramò in due direzioni diverse, e li circondò.
- Fanculo!- sbottò Xander.
Sotto agli scheletri il terreno parve cedere e ritirarsi su se stesso, senza alcun preavviso, franando in una voragine che prima non c’era nemmeno; fiamme rosse e nere scaturirono dalla crepa, mentre uno ad uno i mostri cadevano giù. Due di essi riuscirono a saltare via, ma quasi tutti precipitarono nel baratro, stridendo e cercando disperatamente di aggrapparsi.
Nadine, Jo ed Alis fissarono la scena con occhi sbarrati.
Non… ce la faccio… Pensò Xander, con la poca lucidità rimastagli.
Con uno sforzo immenso, riuscì a fermare la magia, costringendola ad arrestarsi.
La crepa si richiuse, frammento dopo frammento, restituendo al terreno la propria intatta compostezza come se nulla fosse accaduto.
Purtroppo, lui era prosciugato.
Sentiva di avere le vertigini, e piccoli brividi di febbre gli correvano sotto la pelle: nulla di inaspettato, essendo già successo quando era con Timmi, ma non sarebbe riuscito a ripetere la performance.
- Wow!- esclamò Jo, fissando il punto in cui i demoni erano spariti - Bel colpo!-
- Sì…- sbottò lui, ansimando - Però… ora sono… a pezzi.-
Aveva appena finito di parlare che il suo incantesimo difensore andò in frantumi, e i mostri ripresero ad avanzare, imitati dagli scheletri ancora vivi. Lui non era più in grado di lottare, praticamente steso a terra senza forze, ed ormai il cerchio si stava chiudendo.
- Dannazione!- esclamò Nadine in preda al terrore, puntando freneticamente la pistola.
Proprio quando cominciarono a vedere già le proprie lapidi balenargli davanti agli occhi, Timmi comparve praticamente dal nulla, balzando addosso ad uno dei mostri rossi e scagliandolo contro l’altro con una sola spallata, spedendolo zampe all’aria assieme al compagno più vicino.
- Giù!- gridò lui, togliendo la mitena dalla mano destra, voltandosi verso gli scheletri.
I quattro si appiattirono al suolo e i due scheletri rimanenti vennero risucchiati subito nel vortice, sparendo per sempre come gli altri.
I mostri rossi, nel frattempo, si rialzarono e si gettarono addosso a Timmi, che scartò a destra, scagliando una sfera di fiamme nere contro il più vicino.
Lo prese che era ancora a mezz’aria, incenerendogli metà del corpo e respingendolo contro gli altri suoi simili. Quelli crollarono di nuovo a terra, in un vortice di artigli e guaiti di dolore.
Prima che potessero tornare alla carica, Timmi si rialzò subito con una capriola che lo allontanò da loro e sguainò la sua spada luminosa, stringendola con entrambe le mani.
Uno di loro spiccò un salto, e lui vibrò un rapido fendente che gli mozzò la testa. Gli altri si rialzarono a fatica, forse perché più malconce del primo, e cercarono di avvicinarsi al mezzodemone, che stavolta non attese di essere attaccato.
Senza un attimo di esitazione, si buttò su di loro falciandone uno all’altezza delle zampe, che vennero tutte tagliate via di netto, roteò una volta su se stesso e riuscì praticamente a scentrare un secondo demone, e poi spazzò l’aria con l’arma, colpendo i rimanenti in una sola volta.
Erano morti tutti.
 
Le cose si complicano… Pensò Julien, massaggiandosi il mento.
Il ragazzo, Xander Donovan, aveva imparato anche ad usare una pericolosa magia nera, e anche se non sembrava sopportarla bene dal punto di vista fisico era in grado di rivolgerla contro i propri avversari senza sbagliare il colpo. Certo, era di basso livello, ma funzionava piuttosto bene.
E quel dannato mezzodemone era abbastanza forte e veloce da uccidere senza problemi tutti quei demoni non ancora morti.
Che razza di arma era quella, comunque? Si chiese, allontanandosi. Da quando le spade hanno lame a scomparsa?
 
Ansimanti, accaldati e sudaticci, i quattro si rialzarono in piedi (Xander solo con l’aiuto di Jo che lo sosteneva), mentre Timmi si affrettava a riporre la spada e a rimettersi la mitena sulla mano.
- Da dove sbuca quella?- chiese, accennando alla pistola che Nadine teneva ancora in mano.
- Un prestito di mio padre.- rispose lei, mettendola via.
- Mh.- fece Timmi, anche se le scoccò un’occhiata leggermente critica - Cos’è successo? Credevo foste a casa.-
- Bhè…- cominciò Jo - Eravamo in un negozio…-
- Per comprare la cosa non meglio identificata di cui mi avevate parlato?-
- Sì… e all’improvviso, io e Xander abbiamo visto passare Kyle davanti alla vetrina.-
- Cosa?- esclamò Timmi, stupito.
- Lo so.- rispose il ragazzo - Per questo abbiamo deciso di seguirlo…-
- COSA?- ripeté Timmi, ancora più incredulo.
- Sì… dovevamo capire dove andava… solo che ci ha visti e…-
- Razza… di… IDIOTI!- gridò Timmi, infuriandosi tanto che faticava a parlare - Ma come v’è saltato in mente di seguirlo?-
- Bhè… non è che avessimo scelta.- rispose Jo, sulla difensiva - Insomma, dovevamo capire che stava facendo, no?-
- No!- esclamò Timmi - Io devo capire cosa sta facendo! Voi dovete soltanto pensare a restare vivi!-
- A… andiamo, dai… se ti… se ti avessimo aspettato… se ne sarebbe… andato…- esalò Xander, privo di forze.
- Meglio perdere lui che perdere la vostra vita!- ringhiò il mezzodemone - Guardati, dannazione! Sei uno straccio! Hai usato la magia nera, vero?- si lasciò sfuggire un ringhio esasperato, voltandosi e mettendosi una mano tra i capelli - Ma che accidenti avete che non va nella testa?- esclamò, tornando a guardarli arrabbiato.
- Volevamo solo renderci utili…- si giustificò Jo, mortificato.
- Utili?- rise amaramente lui - La sola utilità che avreste potuto avere sarebbe stata quella di concimare l’orto coi vostri cadaveri! Come avete potuto essere così…-
- Basta, ora!- esclamò Nadine, facendo un passo avanti - Sono stati sciocchi, è vero, però stai esagerando.-
Timmi la guardò.
- Senti, non ti ci mettere anche tu! È stata una giornataccia…-
- Certo, come se noi ci fossimo divertiti!- disse lei. Trasse fuori dalla tasca un pacchetto e glie lo premette sul petto - Buon natale!- sbottò, acida, dirigendosi verso la macchina.
 
Seguì qualche minuto di imbarazzante silenzio, rotto solo dai passi di Nadine che si allontanava. Tutti sentirono un gran freddo che niente aveva a che fare con il tempo, anche se la temperatura non era esattamente delle migliori.
- Ecco… non è proprio così che pensavamo di dartelo…- disse Alis, visibilmente a disagio.
- Comunque, buon natale!- continuò Jo, cercando di recuperare la situazione, sistemandosi un po’ meglio il braccio di Xander sulle spalle.
Lui continuò a guardare stupito il pacchetto, quando un grido di stupore li raggiunse: Nadine stava tornando di corsa da loro.
- Tu…- balbettò, indicando Timmi - Tu… tu…-
- Che c’è?- chiese Xander.
- Lui…- la ragazza scosse la testa e fece cenno agli altri di seguirla.
I tre, perplessi, lasciarono Timmi a fissare il pacchetto, mentre Nadine li conduceva fino alla macchina, che aveva ancora lo sportello di dietro aperto.
Sui sedili posteriori c’erano quattro pacchetti di varie forme e dimensioni, tutti accuratamente incartati ed infiocchettati, con il loro bigliettino di auguri.
- Cosa…?- esclamò Jo.
- Ma lui… non aveva detto che non festeggiava mai il natale?- chiese Alis, stupita.
- Quand’è che una ricetta non viene bene?- chiese Timmi, avvicinandosi con il pacchetto ancora in mano.
Tutti lo guardarono, senza capire, e videro che non era più arrabbiato, ma sorrideva con aria un po’ dispiaciuta.
- Non viene bene quando gli ingredienti non sono quelli giusti.- spiegò, andando al posto di guida - Forza. Andiamo a casa.-
Senza dire una parola, Nadine, Alis, Jo e Xander salirono in macchina.
 
- Quindi…- disse improvvisamente Nadine, rompendo il silenzio - Era questo… che facevi? Quando non c’eri, voglio dire.-
Senza guardarla, Timmi annuì.
- Tra le altre cose.- rispose lentamente - Avevo davvero da fare.-
- Ah… bhè… ecco… per prima…-
- Lascia perdere.- disse lui - Ho un po’ esagerato, in effetti. Ma promettetemi di stare più attenti.-
- Okay.- la ragazza soppesò il suo pacco, non molto più grande di quello con dentro il suo ciondolo - Cos’è?-
Lui le lanciò un’occhiata obliqua.
- Tu mi diresti cosa mi avete comprato?-
- Ehm…- esitò lei.
Timmi tornò a guardare la strada, un mezzo sorriso stampato in faccia.

Sempre grazie, a Ely79 che continua a recensirmi, a Niki 69 che ha aggiunto la storia alle preferite e a LullabyMylla, che ce l'ha tra le seguite!

   
 
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