PREPARAZIONE ALLA PARTITA
Da quando Kanon aveva accettato la sfida trascorsero 2 mesi, la squadra
dell’istituto Sanctuary era a due punti sotto i Poseidon, avevano vinto tre
partite, ma pareggiata una e questa costava a loro il primo posto in classifica
a favore dei rivali.
In questi due mesi erano successi molti avvenimenti, Aiolia contro ogni
aspettativa dei suoi amici, in particolare Desu che aveva scommesso contro, perdendo
contro Aphrodite, riuscì ad avere una serie di appuntamenti che gli permisero
di dichiararsi a Marin e ricevendo una risposta affermativa, Saga aveva
intrapreso un relazione segreta con Saori, che lo aveva spinto a cercare ogni
minuto libero per scappare dalla ragazza, June per conquistare il bionda Shaka,
frequentava lui e Mu assiduamente e insieme agli altri erano concentrati sulla
partita che ci sarebbe stata nel week end.
La partita era contro i Poseidon, la squadra di Kanon, la stessa che impediva
a loro di andare a fare i nazionali.
Gli allenamenti erano diventati più intensi, Dokho aveva ricevuto ottime
conferme dalla squadra, lo stesso allenatore era convinto della loro forza, ma
un dubbio l’assaliva, Kanon era a conoscenza dei loro schemi e dei loro punti
di forza.
-Basta venite qui!-
Richiamò la squadra intorno a se, erano affaticati e anche chi non aveva
problemi di tenuta fisica mostrava segni di stanchezza.
-Bene ragazzi per oggi abbiamo finito, andate a cambiarvi domani parleremo,
della partita contro i Poseidon e andate a dormire presto che si vede che siete
stanchi!-
Con queste parole li congedò.
Una ragazza dai lunghi capelli violetti era davanti al campo degli allenamenti,
indossava la divisa di un’altra scuola facendola spiccare fra tutti, i ragazzi
che passavano la guardavano con sguardi lascivi e lei ormai non ne faceva caso,
essendone abituata.
“Se c’era Kanon li avrebbe allontanati in malo” Pensò con un sorriso triste.
Con passo lento si avviò verso gli spogliatoi con la speranza di incontrare una
persona.
Milo si stava rivestendo in fretta dopo una veloce doccia, Camus era seduto
alla sua destra , stava leggendo con interesse un messaggio sul telefono e lui,
che era il suo migliore amico, conosceva bene quello sguardo.
-Fammi indovinare, lunghi capelli lisci, bianchi come i crinali delle montagne
e due grandi occhi del colore dei cristalli di neve?- Domandò con un ghigno di
chi la sa lunga.
-Mi conosci bene, ma invece potrei dire la stessa cosa su di te .-
-Cosa intendi?- Chiese il ragazzo perplesso.
-Una piccola ragazza minuta, due grandi occhi verdi da cerbiatto, ma dal
carattere indomito e dalla furia di una tigre.-
Gli sfuggì un sorriso, era ormai da un mese che ogni fine allenamento riportava
a casa Shaina, nello spogliatoio giravano voci su una loro presunta relazione
come quella tra Marin e Aiolia, in particolare dal leader dei bronzini.
Il quale intervenne nella discussione tra i due amici.
-Milo come mai così di fretta?- Chiese con curiosità e con una punta di ironia.
-Seiya, voglio tornare a casa a cenare come te, anch’io sono stanco.-
-Ah davvero? Ma sai delle voci dicono che te e Shaina abbiate una relazione
segreta?-
-Primo non sono affari tuoi!
Secondo le voci non sono sempre vere, come in questo caso!
Terzo se fosse vero non lo direi di certo a te!- Rispose con voce brusca punto
sul vivo.
-Bhe tienitela, a me non interessa, a me piace Saori.- Disse con voce sognante.
Le ultime parola fecero scattare i nervi di Milo e attirarono l’attenzione del
vice capitano.
-Di sicuro te di ragazze non capisci niente, ti sei perso una pietra preziosa
come lei per correre dietro un sogno.-
Con queste parole, uscì dallo spogliatoio lasciando il castano scocciato e Saga
che guardava con nervosismo il ragazzo castano.
Una ragazza dagli occhi di giada era fuori seduta sulla moto di Milo, quando
lui la raggiunse, non riuscì a trattenere un timido sorriso, il ragazzo che gli
veniva in contro tutto trafelato, ma che manteneva sempre il sorriso e che era
sempre stato presente per lei.
Si avvicinò si guardarono per infiniti istanti.
-Andiamo?- Domandò con voce gentile.
-Andiamo.-
Prese il casco che gli aveva lasciato ormai da tempo, se lo mise in testa
mentre il ragazzo montava la moto e gli porse la mano per farla salire.
Come al solito la velocità era spedita, ma Shaina era abituata ormai e usava
questa scusa per rannicchiarsi contro la schiena del ragazzo, la velocità diminuì
in presenza di un semaforo.
Milo si guardava in giro, finche non vide un bar-gelateria aperto e molto
intimo, a quella visione la stanchezza gli passò in un attimo.
Svoltò con la moto parcheggiandola, la ragazza scese e si guardò in giro
confusa.
-Ma?-
-Hai voglia di un gelato?- Domandò elettrizzato.
-Milo è quasi dicembre, non ho voglia di un gelato!-
-Allora una bella cioccolata calda.- Pronunciando il nome della bevanda gli si
illuminarono gli occhi.
-Ma noi non dovevamo uscire dopo la vittoria sui Poseidon?-
-Allora… è solo un’uscita tra amici, senti io non ho voglia di tornare a casa presto
oggi e tu?-
-Io ho solo mio fratello ad aspettarmi…. Ok solo mezz’ora però.- Ammise arresa
dall’insistenza del ragazzo, anche se era contenta di potersi rilassare e la
cosa la sorprese perché con lui si rilassava più spesso del solito.
Saori e June avevano terminato di sistemare le magliette dei ragazzi nella
lavatrice, la bionda scorse la figura di Shaka e gli era corse dietro sperando
di ricevere una minima attenzione.
-Ehm… Io andrei… Sai dovrei…-
-Vai pure!- Disse ridacchiando.
La ragazza stava per andare negli spogliatoi ma una voce la richiamò.
-Saori…- Era una voce stanca che la fece girare di scatto.
La giovane incontrò due iridi purpuree che mostravano una profonda tristezza.
-Pandora ma che fai qui?- Chiese sorpresa.
-Volevo parlati…-
-Che vuoi?-
-Devo parlarti di Kanon.-
-Cosa hai?- Solo adesso si era accorto che la ragazza aveva gli occhi arrossati
causata dal pianto.
-Kanon mi ha lasciato.-
Con delicatezza la giovane Kido fece sedere la vecchia rivale su il gradino al
di fuori del magazzino e la strinse in un tenero abbraccio.
-Ma perché…?- Osò domandare.
-Avevamo discusso, come abbiamo fatto nell’ultimo periodo, da quando ha
incominciato a giocare in quella squadra ha iniziato a comportarsi in maniera
differente, glie l’ho fatto notare e abbiamo litigato per l’ennesima volta.-
-E ti ha lisciato.- Era più una affermazione che una domanda.
Lei annuì, Saori era sorpresa, ma a distogliere la sua attenzione fu l’arrivo
di Saga.
-Sao…Pandora? Che fai qui?-
-Dovete vincere.- Si alzò di colpo allontanandosi dall’abbraccio di Saori
–Rivoglio indietro il mio vecchio Kanon.-
Non permise a nessuno dei due di rispondere, perché scappò verso l’uscita.
-Cosa è successo?- Domando il gemello.
-Kanon l’ha lasciata e lei era veramente legata da lui- Ammise sorpresa.
Il ragazzo la tirò a se, iniziò a baciarla con delicatezza e gli sussurrò
all’orecchio una frase che la sorprese.
-Prometto che vinceremo e farò tornare quell’idiota con Pandora, anche a forza
di calci.-
-Mu!… Shaka! Aspettatemi!!- Urlò la bionda ai due ragazzi.
Il primo si girò con un dolce sorriso e il secondo la guardò con espressione
apatica.
June aveva solo gli occhi per il ragazzo dai capelli dorati, prestava poco
attenzione all’altro ragazzo che aveva intuito tutto da tempo e cercò di
aiutare la giovane.
-Io dovrei andare a casa, Chichi è alquanto vivace e non bisogna lasciarlo per
molto tempo da solo, quindi Shaka….June a domani.-
-A domani Mu.-
-Ciao Mu.- Salutò allegra.
I due si guardarono, lei sorrise imbarazzata, mentre lui rimase impassibile e
con non curanza si girò verso l’uscita del campo.
-Ti posso accompagnare?- Chiese con voce civettuola.
-Lo sta già facendo.-
Camminarono in silenzio, lei con sguardo basso e lui seguiva la situazione
intorno a sé con indifferenza.
-Ehm… Shaka cosa è che ti piace?-
-Niente in particolare.-
-Ma ci sarà qualcosa?- Insistette.
-Seguo la cultura Buddhista e apprezzo giocare a calcio.-
-Solo…?- Non riuscì a termine la frase che il biondo stufo della conversazione
gli bloccò sul nascere la domanda.
-June cosa vuoi sapere?- Domandò seccato.
-Volevo fare un po’ di conversazione.-
-Perché?-
-…Come?-
-Perché vuoi fare conversazione e in particolare con me?- Ripropose la stessa
domanda.
-Ma…-
-Voglio una risposta concreta.- Pretese stufo dalla situazione.
-…Bhe mi interessi e…-
-Così hai pensato che facendomi delle domande, potevi trovare qualcosa in
comune e provare anche a frequentarci?-
-…Io- La ragazza iniziava a sentire pungere gli occhi.
-Tu non mi interessi, sei carina solo perché assomigli a una barbie, io per te
non provo niente, non mi attrai e tra di noi non ci sarà mai niente.-
Con queste parole la lasciò scossa dai tremori di un prossimo pianto in mezzo
alla strada, ma la cosa che la sorprese non furono le parole, ma il distaccamento con cui le aveva dette, il ragazzo con tranquillità si avviò verso la
propria abitazione e con la completa indifferenza di aver umiliato una ragazza.
SpitFireScar