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Autore: fann1kaoriyuki    18/07/2006    2 recensioni
E'la mia prima fiction fatta da un libro(siate clementi!) cosa accadrebbe ad una qualsiasi babbana senza poteri se si ritrovasse ad Hogwarts senza che nessuno, nemmeno Silente, sappia spiegare perchè è lì? E se fosse costretta a seguire le lezioni fingendosi un strega?
Genere: Romantico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Nel suo studio il preside della facoltà ragionava sulle varie eventualità

Nel suo studio il preside della facoltà ragionava sulle varie eventualità.

Materializzarsi nella scuola era impossibile, proprio grazie alla sua stessa magia antica e potente.

In ogni caso non vi era nemmeno un briciolo di magia in quella ragazza, così almeno gli sembrava, e difficilmente si sbagliava!

Quindi qualcuno l’aveva portata lì…ma Perché? Che fosse stato qualche studente? E perché mai avrebbe dovuto portare una babbana nella scuola? Forse per istigare ad una furibonda lite tra lui e i prescelti della casa di Salasar Serpeverde?

Infondo se si fosse scoperta la verità sarebbe stato un vero scandalo.

Il preside aggrottò le ciglia al pensiero della gazzetta del profeta che avrebbe intitolato “Gabbani scoprono Hogwarts, il preside destituito per incapacità”. Il ministero in persona sarebbe intervenuto e si sarebbe impossessato della guida della facoltà, cosa che ambiva da quando lui e Caramell avevano avuto quella discussione in infermeria l’anno precedente alla fine del torneo tra maghi in cui Silente proclamava il ritorno di Voldemort e Caramell rifiutava l’idea dal più profondo del cuore. 

Aveva provato anche ad inserire un insegnate di Difesa Contro Le Arti Oscure proveniente direttamente dal ministero nel caso non ci fossero stati candidati, ma era brillantemente riuscito ad eludere il tentativo chiamando un suo vecchio amico Auror che si chiamava Darek O’Donnel.

Quindi su questa storia si sarebbero veramente affilati le unghie e questo non poteva permetterlo. Farla rimanere, anche se un mese, sarebbe stato davvero pericoloso per lui, per la scuola e per il regno della magia… eppure c’era qualcosa che lo spingeva a fidarsi di quella ragazza. Era fuori discussione accusarla di una qualsiasi cosa, era chiaramente all’oscuro di tutto. Eppure qualcosa c’era! Se fosse stato uno studente a “portarla”, cosa che più pensava più gli sembrava un assurdità, sarebbe stato zitto o al momento opportuno avrebbe detto tutto a tutti per screditarlo?

Troppe domande, troppi grattacapi che non centravano nulla con la principale disgrazia che il mondo conoscesse Voldemort! O forse si…?

< Signor Preside? Mi ha fatto chiamare?>

Ad interrompere i pensieri del vecchio entrò in stanza un giovane ragazzo alto per la sua età, dai capelli castani e arruffati, occhi di uno stupendo verde smeraldo, occhiali sul naso che non gli davano per niente l’aria d’essere goffo e…una cicatrice a forma di saetta sulla fronte che, si notava, egli stesso cercava di nascondere.

< Oh…Si Harry, prego siediti..>

Il ragazzo obbedì a si posizionò sulla sedie davanti alla scrivania.

< Vedi Harry vorrei parlarti del fatto di questa notte…>

< Questa notte?> chiese Harry con finto stupore.

< Vicino al signor Weasley e la signorina Granger immagino ci fossi tu nella tua invisibilità.>

Il ragazzo abbassò gli occhi, colpevole, ma quando li rialzò notò che l’anziano preside sorrideva benevolo. < Mi dispiace> si affrettò a dire Harry.

< Sorvolando su questo > continuò non smettendo di sorridere il vecchio < Ho bisogno di sapere esattamente come sono andate le cose.>

< Intende come abbiamo trovato quella ragazza?>

< Esattamente Potter.>

Harry ci pensò su un po’.

< Non c’è molto da dire…> esordì < Ieri sera io e i miei amici stavamo facendo un giretto. Quando siamo passati davanti la sala grande, normalmente deserta a quell’ora, abbiamo notato la ragazza addormentata. Inizialmente abbiamo pensato fosse una studentessa, ma non c’è parsa d’averla vista in nessuna casa…>

< E poi? > lo invogliò a continuare anche se capiva bene che non c’era molto da raccontare.

< Poi abbiamo cercato di svegliarla, anche perché era vestita piuttosto leggera per questa stagione, avevamo paura morisse infreddolita, ma non ci siamo riusciti. Così Ron e Hermione che sono 2 prefetti, che potevano benissimo andare in giro ispezionando la scuola, sono corsi a chiamare la McGrannit.>

< Ho capito > sospirò il preside. < Lei stessa non sa come mai è qui, vedi Harry lei è una babbana.>

< Un Babbana?!>

< Esatto. Si chiama Azzurra Lazward e non ha alcun potere…>

Harry soppesò la rivelazione.< Questo significa che non dovrebbe essere qui.> sentenziò.

< Esattamente.>

< Allora la rispedirete a casa?>

< Ancora no. Se è qui deve esserci una ragione e gradirei molto saperla.>

< E se fosse una spia di Voldemort?>

< Dubito fortemente che lui scenda a patti con una babbana e lei stessa ha tutta la mia fiducia.>

Harry pensò su un altro po’ come se dovesse assolutamente trovare la soluzione.

< E se fosse una spia del ministero? Infondo loro vogliono screditarla…>

< Può essere…> acconsentì il vecchio < Ma vorrei comunque saperne si più. Se le nostre supposizioni si rivelassero sbagliate e lei avesse un ruolo più che importante nel nostro destino la colpa ricadrebbe su di noi che abbiamo dubitato, non pensi? >

Pensare? Harry non aveva proprio idea di cosa pensare. Ma avrebbe indagato con i suoi due amici anche quest’anno come nei precedenti.

< Un’altra richiesta…> disse Silente < La ragazza frequenterà, seppur parzialmente, la scuola ed è stata assegnata alla casa dei Griffondoro. Potreste aiutarla ad ambientarsi o comunque a non farsi scoprire? >

< D’accordo. >acconsentì Harry.

Detto questo si congedò e tornò alle sue lezioni. Fra poco ci sarebbe stato il pranzo e immaginava che la nuova arrivata sarebbe stata presentata in quell’occasione.

 

Azzurra nel frattempo era stata scortata nella sua nuova stanza. Avrebbe dovuto convivere con altre 3 ragazze, cosa che le pareva quasi intollerabile poiché era sempre stata abituata alla solitudine essendo figlia unica e le sembrava altrettanto complicato fingersi strega quando non aveva altro che streghe intorno a lei pronte a dare sfoggio dei loro poteri. Accettò tuttavia il compromesso anche perché in quella scuola sentiva di costituire un problema e non se la sentiva di lagnare nessuno con i propri. Aveva come l’impressione che per loro lei era più di un semplice problema. Sentiva che stava per essere coinvolta in qualcosa più grande di lei e che ne sarebbe stata travolta. Si sentiva molto a disagio e titubante, ma decise di tenere duro. Infondo un mese passa in fretta…

La McGrannit prima di sparire le fornì l’orario delle lezioni che sarebbero iniziate il giorno dopo e le fornì anche gli orari della colazione, pranzo e cena. Azzurro storse le labbra per il fatto che erano passate diverse ore dalla colazione e lei aveva una fame da lupi, per fortuna presto sarebbe stato il pranzo!

Un dubbio le bloccò l’allegria. Cosa mangiavano Maghi e Streghe? Mangiavano Rane e serpenti?? O Cioccorare(qualsiasi cosa fossero) ? Lei Sarebbe riuscita a mangiare qualcosa o sarebbe morta di stenti?!

Sospirò e si disse che, prima di uccidersi al solo pensiero, avrebbe fatto meglio ad aspettare e vedere con i suoi occhi a cosa avrebbe dovuto abituarsi per un intero mese.

< Oh sei qui!>

In stanza era entrata una ragazza non molto alta dai capelli cespugliosi e gli occhi ambrati.

< Ehm…purtroppo…> rispose Azzurra titubante.< Sei una delle mie compagne di stanza?>

< Si immagino di si!> rispose altezzosa < Meno male stai bene! Stanotte avevamo paura morissi assiderata!>

Azzurra non si scompose. < Stanotte?>

< Si, ti abbiamo trovata io e i miei amici…Io sono Hermione piacere!>

< Piacere…> rispose < Io sono Azzurra.>

Calò un silenzio imbarazzante nella stanza.

< Come mai…> iniziò la corvina < Pensavate sarei morta assiderata?>

< Bhè per come eri vestita!> rispose saccente la riccia < Vestirsi così estiva in pieno autunno…>

< Autunno?!?!>Bottò incredula la ragazza.

Come faceva ad essere autunno? Lei era andata a dormire che era nel bel mezzo dell’estate!

< CC-he giorno è oggi?!> chiese ancora incredula.

Hermione la guardò confusa. Non sapeva che giorno era? Nemmeno in che stagione era?

< 3 ottobre…> rispose.

< 3 ottobre > gli fece eco la giovane.

< Qualcosa non va? > si sincerò.

Azzurra guardò la riccia dritta negli occhi con un impellente desiderio di raccontarle tutto, ma aveva promesso al simpatico preside di tacere quindi si zitti e mugugnò un < No nulla…>

Com’era possibile tutto ciò? Non solo si era risvegliata in una stanza tutt’altro che sua, ma aveva fatto anche un improvviso salto nel tempo! Si guardò attorno, spaesata, individuando la finestra dove vi si fiondò. Era molto in alto, il castello s’imponeva sulla cima di una montagna e a valle c’era un lago dalle tetre acque. Per non parlare della sinistra foresta… sembrava l’ideale scenario per un film dell’orrore. Ma un gorgoglio familiare ruppo il silenzio della stanza…

< Senti…> Chiese rivolgendosi alla ricca che la guardava come se fosse completamente pazza < Avrei fame e so che fra un po’ è l’ora di pranzo, ma non so dov’è la Sala Grande…>

< Oh si…> Hermione raccolse alcuni libri dall’aria impegnativa e fece per andarsene < Seguimi, ti accompagno!>

La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Seguì in un tombale silenzio la riccia cercando di tenere a mente la strada percorsa per poi riuscire a tornare da sola o a percorrere nuovamente la strada senza altri ciceroni.

Arrivati nella Sala Grande la ragazza si fermò dallo stupore. Sapeva di questa sala perché era stata ritrovata qui, ma non immaginava che fosse così maestosa! Le pareti alte, di pietra, le sembravano tutt’altro che tetre e miglia e miglia di candele sospese in aria la illuminavano. Vi erano 4 tavoli dove vi erano seduti migliaia di studenti e in fondo un tavolo più alto degli altri dove erano seduti la professoressa severa(ma gentile mooolto infondo), altri che ancora non conosceva e il vecchio preside. Ma la cosa più incredibile era che sul soffitto vi era il cielo! Per magia, suppose, rappresentava l’ambiente reale che vi era fuori…piuttosto nuvoloso, ma comunque affascinante!

Quando tornò a guardare gli studenti, si accorse dell’improvviso silenzio creatosi in sala.

Tutti gli occhi erano puntati su di lei.

Più spaesata che mai puntò gli occhi verso il preside che, notando l’evidente disagio, si affrettò a indicarle di raggiungerlo, cosa che lei fece senza obbiezioni.

Silente salì sul leggio dove vi era posto un microfono e l’attenzione fu immediatamente tutta per lui.

< Buon giorno ragazzi!> iniziò. < Vi presento Azzurra Lazward, una nuova studentessa trasferitasi qui recentemente.>

Dalla sala prese vita un mormorio che fece aumentare il disagio della ragazza in questione.

< L’abbiamo già smistata in altra sede e quindi, per i più speranzosi, devo deludervi. E’ stata assegnata ai Griffonroto! >

La sua era chiaramente una battuta, ma nessuno sembrava avere intenzione di ridere tranne quelli del tavolo dei Serpeverde che più per la battuta sembravano essere risate di sarcasmo.

< Spero che non la facciate sentire fuori posto. > continuò < E che le mostriate quanto sia bella questa scuola!>

Detto questo scese dal leggio e invitò la corvina a sedersi, indicandole il tavolo dei Griffondoro dove vi era un Hermione con il braccio alzato ad indicarle la presenza e guidarla da lei.

Arrivata al tavolo le fece posto al suo fianco.

< Ciao!> la salutò sorridente.< Loro sono, Ron e Harry!> indicò i sue amici, anch’essi sorridenti, al suo fianco < Siamo noi ad averti trovata!>

Ron aveva i capelli rossi e le lentigini e, nonostante fosse seduto, era più alto di Harry.

La ragazza sembrò attratta dalla cicatrice che il ragazzo moro portava sulla fronte. Si chiese come mai l’avesse, ma si disse che chiederlo sarebbe stato sbargato. Doveva ammettere che era anche un bel ragazzo e che i suoi occhi verdi erano stupendi sotto quei tondi occhiali.

< Ciao…> salutò con un sorriso forzato la corvina.

Harry notando il disagio della ragazza si affrettò a spiegarle che lui era a conoscenza della sua situazione e che prima che giungesse lì l’aveva spiegata anche a Ron e Hermione.

< Perché non me lo hai detto?> chiese Hermione curiosa.

< Perché l’ho promesso a Silente, di non farmi scoprire…Non sapevo certo che tu sapessi tutto…>

Hermione sorrise alla confessione della ragazza e la invitò a sfamarsi con tutto il cibo apparso lì dal nulla. Con sommo piacere d’Azzurra erano cibi, non solo normali, ma anche estremamente squisiti!

Passarono il resto del pomeriggio a spiegare alla nuova arrivata la disposizione delle case, la gara che vi era ogni anno tra loro e….

< Il Quidditch!!> esclamarono Ron e Harry d’improvviso entusiasti.

< Il che..?> chiese di rimando Azzurra.

< Il Quidditch…> sospirò Hermione < E’ il più popolare sport praticato dai Maghi >

< Oh…e in che consiste?>

Prima che Harry e Ron potessero descrivere, entusiasti, il gioco, Hermione lo spiegò a parole sue:

< 7 persone a cavallo di scope volanti che si ammazzano a vicenda per far entrare una palla in porta!>

< Hermione!> blottò Harry

< Ah si...> disse Hermione < e c’è che ha il compito di afferrare una pallina minuscola, volante colorata d’oro, che da sola fa vincere 150 punti e chiude la partita!>

Harry e Ron rimasero interdetti, nonostante il gioco fosse più articolato Hermione aveva, in ogni modo, descritto tutto.

< A proposito…Ron!> interruppe Harry d’un tratto < Dobbiamo andare agli allenamenti!>.

Ron guardò l’orologio ansiono < Oh merda…siamo in ritardo!>

< Azzurra ci vediamo dopo, dobbiamo scappare!>

Azzurra li salutò con un sorriso, finalmente sincero, e restò sola con Hermione.

< Fanno parte della squadra?> chiese seguendo i due allontanarsi.

< Si! Ron  fa il portiere, non è molto bravo, ma se la cava. Harry il cacciatore, lui deve prendere il boccino ed è bravissimo! >

< Ma…> continuò < Quindi volate davvero su delle scope!>

< Certo…ce ne sono di tutti i tipi, ne inventano sempre di più veloci!>

Azzurra pensò che sarebbe stato bello vedere i suoi nuovi amici volare, ma dentro di lei si fece strada una nuova domanda…

< Hermione…?>

< Si? >

< Ma per volare su una scopa ci vogliono poteri magici?>

 

Quando Harry e Ron arrivarono agli allenamenti si subirono la sgridata della nuova capitana. Contava molto di vincere ed era molto dura con Ron perchè essendo una “quasi” schiappa doveva allenarsi per poter prendere almeno una volta la pluffa!  Mentre con Harry fu molto gentile e gli concesse tutto il tempo di cambiarsi.

< Quella strega ce l’ha con me! > protestò Ron cambiandosi in tutta fretta di fianco ad Harry.

< Lo sai che hai bisogno di allenarti! > disse Harry comprensivo < Quest’anno abbiamo grandi possibilità di vittoria!> disse infine sorridendogli.

Ron lo guardò preoccupato: < Anche se mi allenassi anni farei lo stesso schifo…>

< Non dire Cazzate!> lo spronò Harry < Tu sei bravo, ma hai pochissima stima in te stesso!>

< Faccio schifo pure in quello…>

Harry non sapeva come tirare su l’amico senza mentire troppo o sarebbe stato chiaro l’inganno, quindi optò per cambiare discorso.

< Che ne pensi…?> sussurrò.

< Di cosa? > chiese con aria afflitta

< Di Azzura.>

Ron ci pensò su un secondo.

< Che è davvero carina!> rispose tutto sorridente,

< E piantala!> sbottò  < Parlavo della sua situazione…>

< Però ammettilo è carina…> proseguì Ron con aria sognante.

Harry rinunciò a sapere il pensiero dell’amico, anche perché era piuttosto palese. E si concentro sulla divisa. 

Dentro di lui però non solo accettava l’osservazione di Ron, ma anzi, pensava che definirla solo”carina” fosse quasi una bestemmia.

Chiuse gli occhi e sospirò.

Pensò ai suoi di occhi, a quelle pupille di quel colore così strano ma affascinante. Lo avevano in qualche modo stregato…

 

Da lontano un losco figuro assisteva alla scena delle due ragazze che confabulavano.

Un ragazzo alto dai capelli biondi e sottili, apparentemente delicati come la seta, occhi grigi, pelle diafana e un ghigno malefico stampato in volto.

Aveva assistito con molto interesse all’entrata nella Sala Grande della ragazza misteriosa e, notando l’improvviso interesse da parte di Sfregiato, Lenticchia e la mezzosangue per lei, ne convenne che era da tenere d’occhio.

Ciò nonostante non era lì per spiarle, ma cercava un posto dove starsene un po’ da solo.

Eppure quest’occasione era capitata a fagiolo, decise così di rompere un po’ le scatole come solo lui sapeva fare, seppur solo.

< Bene bene bene…> esordì arrivato vicino alle due. < Chi abbiamo qui?>

Hermione fece una faccia stizzita e snobbò il ragazzo con molta grazia.

Ma il biondo non si diede per vinto:

< Quindi la vostra squadra di perdenti ha un nuovo elemento! Bene, una persona in più che piangerà per la sconfitta >

Azzurra guardò il ragazzo dritto negli occhi, aveva già capito che tipo era e lei non era certo da meno!

< Immagino tu sia un serpeverde…> sentenziò.

< Già, uno dei migliori > sorrise < Vedo che la classe della mia casa è giunta anche alle tue indegne orecchie!>

< No piuttosto l’ho capito dal fatto che sei un insulso figlio di papà che non ha un proprio carattere! >

La naturalezza del suo atteggiamento lasciò spiazzata Hermione che fin’ora aveva di lei l’idea di una ragazza timida e riservata.

Il biondo le rivolse uno sguardo di puro disprezzo, giudicò, infondo, poco saggio attaccarla senza sapere nulla di lei. Almeno a Lenticchia poteva attaccare l’orgoglio della famiglia e alla Mezzosangue il suo stato sociale, ma non avendo informazioni sulla nuova arrivata si trovò spiazzato, ma non si arrese!

< Come mai…> iniziò con voce strascicata < Sei stata trasferita qui? Immagino che nemmeno nel posto dov’eri prima ti accettassero...magari sei un mostro! Ne girano tanti qui…>

< Sta Zitto Malfoy!> finalmente Hermione si intromise. < L’unico mostro qui sei tu!>

< Non osare darmi ordini Mezzosangue!> la zittì Malfoy.< Quando prenderò ordini da una semi-babbana vedrai che deciderò di togliermi la vita per la vergogna! E dato che ci tengo alla mia vita…>

< Spero che arrivi presto quel giorno! > contestò acida Hermione.

< Ma scusa…> li interruppe la corvina < Non è da bambini attaccar briga con le ragazze Malfoy? >

Il ragazzo la squadrò dall’alto in basso con ancor più disprezzo. Come osava pronunciare il suo nome così alla leggera?

Stava per ribattere quando la voce della professoressa McGrannit e li raggiunse.

< Signorina Granger! Signorina Lazward! Il preside vi vuole.>

Malfoy le guardò andare via, non con disprezzo, ma con interesse.

Per quale ragione il preside le riceveva?

 

   
 
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