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Autore: Seele    24/11/2011    4 recensioni
Un assassino può nascondersi in chiunque.
Anche in un paio di occhi verdi azzurri.
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                   Quegli occhi verdi azzurri



Corro.

Non importa a causa di quale motivo. Sto correndo, e non importa quello che mi sto lasciando alle spalle, non vi volterò mai più indietro.

Corro, perché ho paura. Mi sta inseguendo.

Dio, è sempre con me. Basta che alzi lo sguardo perché mi renda conto che non ha la minima intenzione di lasciarmi in pace.

Inciampo. Mi rialzo in fretta, le mie mani sono sporche di fango.

Continuo a correre, quel rumore spaventoso non cessa di perforarmi i timpani. Ho paura, diamine, mi raggiungerà, devo cercare di accelerare.

Pensieri felici. Avanti, pensieri felici. Pensieri felici, dannazione!

Perdo l'equilibrio, cado nuovamente a terra. Scopro che il ginocchio si è spellato, ma niente di grave, non sanguino ancora.

I palmi delle mie mani sono sporchi di terra e fango. Mi tremano le dita, è come se non riuscissi a controllare i miei movimenti.

Il suono rimbomba nelle mie orecchie, quello stesso rumore che mi terrorizzava. Lo ascolto attentamente, mentre mi rialzo piano, non sento più le gambe, mi ha raggiunto, ormai.

Mi ucciderà.

Quel suono è il mio cuore. Batte ancora. Ma sempre più lentamente.

Mi scosto i capelli dalla fronte, ma sento le dita calde. Cos'è successo?

Mi guardo i palmi della mano. Non sono più sporchi di terra.

Il fango è diventato sangue.

Dio, no! Perdo sangue in quantità incredibili. Mi sanguina il ginocchio, il naso, sento le labbra bruciare. Il sapore forte di quel liquido rosso m'inonda i sensi, mi viene la nausea, apro la bocca sentendo che sto per vomitare. E vomito sangue.

Inizio a piangere, le guance mi si bagnano di lacrime rosse. “NO!”,grido, le foglie ai miei piedi affondano in un lago di sangue. Si alza il vento, mi arrivano sul viso. Le sposto, continuando a piangere. Andate via, vi prego. Non voglio morire. Lasciatemi in pace, lasciatemi vivere.

Non si scostano. Sembra facciano da sempre parte di me.

Finalmente le strappo via dal mio volto, con un grido disumano di dolore.

Non mi sento più la faccia. Forse ho strappato via anche quella.

Cerco di stringermi in un abbraccio, per consolarmi e darmi forza.

Ma mi accorgo che sono solo ossa quelle attorno alle quali sto stringendo le braccia, mentre non sento più il battito del mio cuore.

Grido di nuovo, terrorizzata. Santo cielo, cosa mi sta succedendo? Dove sono? Chi sono?

Sbatto forte i pugni contro terra, immergendo le mani in quel lago di sangue. Subito me ne pento: un grido mi si strozza in gola, riporto le braccia fuori dall'acqua. Apro i pugni ancora chiusi, ritrovando schegge di vetro nelle mani, conficcate nella pelle.

Inizio a tremare, mentre osservo il sangue scivolare giù dai palmi, tingendo di rosso il polso, poi il braccio, giù fino al gomito.

No, non è giusto. Non voglio morire così. Devo andarmene.

Striscio lontano dal lago di sangue. Sento le gambe tagliarsi contro le schegge di vetro, i vestiti tingersi di rosso. Ho sangue in bocca, ne sono certa.

Una scheggia più grande delle altre mi trafigge il braccio. Gridando, osservo il taglio: il vetro mi passa attraverso la carne, è entrato da un'estremità e dall'altra esce, appuntito e rosso come un coltello.

Singhiozzando, lo tiro via. Fa ancora più male, grido forte e affondo la testa nel lago. Sento la terra fredda a contatto con la mia fronte, ma a un tratto percepisco un nuovo dolore, più intenso dei precedenti.

Afferro ciò che mi sta perforando il viso e lo porto fuori dall'acqua.

Davanti a me c'è un pezzo di uno specchio, abbastanza grande perché possano riflettersi i miei occhi in quel vetro.

Tremo, adesso capisco tutto.

Mi ha raggiunto.

È riuscita ad acchiapparmi, e adesso mi ha quasi completamente ucciso.

La mia morte arriva quando vedo quegli occhi verdi azzurri, quella bocca rosea sporca di sangue, quella fronte sanguinante, e osservo quelle mani sporche di terra e sangue.

Ma è sopratutto lo sguardo di quegli occhi verdi azzurri a farmi paura.

Di quegli occhi verdi azzurri che appartengono al mio assassino.

Di quegli occhi verdi azzurri che appartengono a colei che vuole uccidermi.

Di quegli occhi verdi azzurri che appartengono a me.


  
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