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Autore: Watashiwa    24/11/2011    12 recensioni
'L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso. L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sè, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore.'
Raccolta sul pairing di Naruto NaruHina, personalmente il mio preferito da sempre (dal lontano 2006).
Possibile inserimento di momenti 'ipotetici/missing moment' ma per la maggior parte tratti dal manga/anime Naruto.
Dal principio fino alla fine, qualunque essa sia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Oranges in the sun - The collection

Premessa: avrete notato che ho un cattivo rapporto con le long, però qua certamente le idee non mancheranno, anche perché c'è sicuramente da scrivere.
Quest'idea nasce perché credo sia una cosa bella scrivere sul tuo pairing preferito e poi sinceramente voglio nel bene e nel male
 esporre le mie idee, scadenti ma per l'appunto idee.
Lo ammetto, l'idea può sembrare abbastanza ispirata da un'autrice che non cito (ma che stimo per il suo modo di scrivere), però voglio scrivere il mio punto di vista, anche perché si parla di personaggi diversi, ecco.
La lettura è consigliata a tutti, specie a chi non è per nulla fan del NaruHina: oltre a delle emozioni, vorrei far avvertire agli altri che questo non è (e sarà) solo una serie di: 'perché Hinata ha...' e cose simili.
No, ci sarà anche e soprattutto Naruto: per soprattutto intendo cose significative per loro ma anche secondo la mia visione personale.
Bene, la pianto che altrimenti il capitolo risulta più breve dell'introduzione.

Buona lettura!



 

1. Perché Hinata ha notato fin da subito Naruto, ammirandolo già in tenera età.
 

 

Ci sono persone che si ricordano di tanti soggetti che incontrano nella loro vita.
Questi individui a prima impressione ci possono sembrare completi estranei, a volte però può accadere l'esatto opposto nel profondo del proprio cuore.
Hinata Hyuuga era semplicemente così, forse una bambina troppo ingenua che cercava di vedere dello staordinario in tutti quanti, si sforzava di osservare e di creare un'opinione solida dentro di sé: non le dispiaceva, perché sapeva già da 8 anni di fare dei ragionamenti differenti da chiunque altro.
Era diversa nel bene e nel male e, notando la sua condizione molto triste e altamente indesirabile, erroneamente convinta di essere in errore, o comunque di dovere sempre qualcosa a chiunque fosse intorno a lei o le rivolgesse un minimo di attenzione.
Ma quando lei lo aveva incontrato in quella particolare occasione, aveva avvertito dentro di sé una naturalezza forbita nel pensare e soprattutto nell'agire.
Lo vedeva praticamente sempre, alla fine delle lezioni in accademia, trascinarsi fino a quella solitaria e maledetta altalena di legno e dondolarsi malinconicamente, come nella dolce, struggente melodia del carillon che troneggiava nel comodino della sua cameretta.
Ambedue le cose le procuravano una tristezza inspiegabile: inconsciamente sapeva che il suono di quel magnifico oggetto era la colonna sonora della sua fragile vita, imprigionata nel giudizio pungente di un clan che la ripudiava ogni giorno che passava e le stava sempre più stretto.
E Naruto
questo il suo nome  esprimeva nei suoi occhi cerulei rivolti verso il basso la sua vita fatta di cocente solitudine: a Hinata faceva male notare della sofferenza negli altri e non poter fare niente per alleviare tale emozione.
Ma con lui era diverso: bastava osservarlo con i suoi occhi perlati per sostenerlo e avere l'illusione di donargli sostegno, quello che nessuno sembrava riservargli.
Come quando lui, inaspettatamente, l'aveva seguita per proteggerla da dei bulletti idioti e sfacciati, tirando fuori le unghie ed una tremenda determinazione, seppur con scarsi risultati.
Hinata sapeva che l'anima di Naruto era diversa, era travolgente in ogni situazione quotidiana.
A lei piaceva, eccome se le piaceva: ne era rimasta stregata, incantata nel più positivo degli incantesimi.
Hinata si ricordava ancora quel primo giorno, il primo giorno quando avvennero quei fatti così salienti per la sua infanzia: e durante la notte spesso si domandava se Naruto Uzumaki – la prima persona che le aveva fatto battere il cuore incondizionatamente –, custodiva nella sua mente quei piccoli e particolari attimi.
Tuttavia Hinata non ebbe più delle occasioni simili per avere a che fare con lui: l'unica speranza che le rimaneva era creare un'occasione per conoscerlo, per poter spezzare l'abitudine di poterlo apprezzare da lontano.
Da lontano lo ammirava in silenzio con la sua pura semplicità, unita a una profondità affascinante e sempre più crescente e all'erede del nobile clan questo bastava, fino a quel momento.
Anche perché lei possedeva quegli occhi che, come la sua abilità innata, andavano oltre l'apparenza di una persona con una facilità estrema.
Possedeva uno sguardo vitreo che penetrava nei cuori di chi
secondo lei ovviamente meritavano la sua attenzione.
Perché la timidezza è ancora un gran bell'ostacolo e a volte la Hyuuga era convinta che nulla sarebbe cambiato nella sua vita.
Ma a volte il tempo ti fa riflettere e cambiare opinione su determinate cose.

   
 
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