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Autore: MusicAddicted    24/11/2011    4 recensioni
Un emozionato co-pilota al suo primo volo e uno steward solitamente impeccabile nel suo lavoro si incontrano… cosa succederà?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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‘Seraaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
 
grazie infinite a tutte, più tardi vi rispondo per bene , per ora dico che siete splendide e mi rendete taaaaaaanto happy!
 
Buffo, le Inglesi hanno letto l’inizio molto prima di voi, ma voi leggerete le fine prima di loro!
 
(Seconda parte)
 
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Con tutta la concentrazione possibile, dopo che Chris ha lanciato l’annuncio di imminente atterraggio e sono stati eseguiti tutti i controlli di routine, Matthew porta gradualmente l’aereo sempre più in basso,facendo scendere il carrello e rendendo l’impatto con la pista così placido che non sembra nemmeno che ci sia stato.
 
“Ragazzo mio, raramente ho incontrato gente che sapesse pilotare così bene come te… a parte me!” sorride Chris, sorpreso, ma in senso buono, mentre dal corridoio scrosciano applausi.
 
Matthew sorride di rimando, soddisfatto del suo operato.
 
“Scusami, ma non posso e non voglio prendermi meriti non miei.” sentenzia Chris, prendendo il microfono per gli annunci.
 
“Gentili Signore e Signori, siamo atterrati a Nizza. Grazie per aver volato con la Starlight, vi auguriamo un gradevole soggiorno. Tuttavia, prima ce abbandoniate il velivolo, ci tengo a portarvi a conoscenza di un fatto non trascurabile: questo volo perfetto, sereno e privo  di turbolenze e bruschi atterraggi non è stato eseguito dal sottoscritto, bensì dal mio valido co-pilota Matthew Bellamy, ve lo ricordate, no? Il burlone di prima, ma questo è stato veramente il suo primo volo … e direi che non c’entra niente la fortuna del principiante. Perciò si merita un po’ di riconoscenza, non vi pare?” conclude Chris e questo genera un applauso clamoroso, che proviene sia dai corridoi dell’Economy che dalla Business Class.
 
“Bravo, Matthew!” grida Dominic, che è quello che sta applaudendo più forte di tutti.
 
Matt guarda Chris con occhi pieni di riconoscenza.
 
“Ok, ma non credere che io mi sia scordato delle tua punizione. Devo solo deciderla ancora!” lo avvisa il comandante, con tono autoritario.
 
“Mi sembra giusto.” approva Matt, pronto a lasciare i comandi.
 
Per lui la fine di quel volo significa una cosa soltanto: è libero di andare dove vuole, di raggiungere chi vuole.
 
O almeno è quel che crede, perché c’è qualcosa che non ha previsto.
 
L’annuncio di Chris ha generato nella maggior parte dei passeggeri la voglia di complimentarsi con il co-pilota che viene preso in disparte e cade al centro di attenzioni che non può permettersi di negare.
 
Dominic vorrebbe raggiungerlo, ma c’è una folla di gente che non lo lascia passare.
 
Gaia è stata la più veloce ed ora è appiccicata al bel co-pilota, posandogli una mano sulla spalla.
 
“E così hai eseguito tu l’atterraggio… ma sei troppo bravo!” miagola lei.
 
Il ragazzo è costretto a far buon viso a cattivo gioco, mentre la ragazza fa bella mostra di lui alla sua amica.
 
“Visto, Jess? Te l’avevo detto che era carino! Ce la fai una foto assieme?” esorta la sua amica Gaia e l’altra l’accontenta.
 
“Sì, non è male, ma preferisco lo steward biondo!” ridacchia Jessica.
 
- Mettiti in fila, tesoro! Anche se non credo proprio che tu possa costituire un pericolo! - pensa il moro, ma maschera il tutto con il più falso dei sorrisi.
 
“Beh, Matt, il volo l’hai concluso, quindi non hai nulla da ridire se ti ‘noleggio ‘ per andarci a bere un caffè, no? Andiamo!” decide Gaia per entrambi, trascinandolo via sotto gli occhi di tutti, anche quelli di Dom che da lontano osserva la scena deluso.
 
- Ma dove va? - si domanda afflitto.
 
Tom lo raggiunge con un sorrisone dipinto in volto.
 
“Vittoria! Ho seguito i tuoi consigli e… avevi ragione tu. Lei mi ha dato il suo numero!” lo informa, agitando il bigliettino su cui è scritto come se fosse un trofeo.
 
“Sono contento per te,” sospira Dom, mogio, mogio, mentre Tom chiama subito quel numero.
 
“Tom! Ma devo ancora scendere dall’aereo!” ridacchia Emma dall’altra parte, facendogli un cenno di saluto dall’altra parte del corridoio.
 
“Lo so, ma mi assicuravo che giocassi corretto! si giustifica il moro.
 
“Gioco correttissimo. Questo è davvero il mio numero, visto? E ora che lo sai, datti da fare, stallone!” riattacca l’hostess, ammiccante.
 
“Hey, amico, mi sembri tutto men che meno contento!” commenta preoccupato Tom, riponendo in tasca il cellulare.
 
“Se ne è andato, capisci? Volevo passare un po’ di tempo con lui, il più soli possibile e invece ora non so nemmeno dove sia sparito e perché. Onestamente, quante probabilità esistano che io possa rincontrarlo?” si sfoga Dom.
 
“In effetti è un po’ improbabile Mi spiace, Dom. Coraggio, ci saranno altri bei co-piloti, o comandanti, o steward che…”
 
“No, Tom, tu non capisci, non era uno dei miei soliti capricci, stavolta era diverso!” confessa Dom, quasi urlando, mentre scendono dall’aereo che ormai si è svuotato di tutti i passeggeri.
 
“Diverso?” si acciglia il suo migliore amico.
 
“Sì. Anche se ho passato pochi ma preziosi, preziosissimi momenti con lui, sono stati significativi. Quando i nostri sguardi si sono incrociati c’è stata elettricità. Così come quando ci siamo tenuti le mani. Sai, Tom, volo da così tanto tempo e atterro e parto da così tanti posti che effettivamente ho qualche difficoltà a ricordare dove davvero abito, ma con Matthew… mi sentivo a casa.” mormora il biondo.
 
“Wow.” commenta Tom, mentre salgono su un taxi diretto al loro hotel.

“Già. Wow.” sospira l’altro, dando un ultimo sguardo all’aeroporto.
 
**********************************
 
Quell’aereo non è ancora del tutto deserto, sono rimaste a bordo solo due persone, aspettando solo di poter restare davvero per conto proprio.
 
“Kelly!” sorride Chris, vedendo l’assistente di cabina di volo avvicinarsi a lui.
 
“Allora il mio nome te lo ricordi!” sorride lei.
 
“Mi ricordo tutto. Tu ed io, quella notte di tre mesi a Dublino… “ mormora lui, avanzando verso di lei.
 
“Tre mesi, due settimane, quattro giorni e… dieci ore fa!” lo corregge lei, guardando l’orologio.
 
“Hey, che precisione!” ridacchia il comandante.
 
“Sai com’è, con il ginecologo bisogna essere precisi.” spiega lei.
 
La risatina di Chris gli muore soffocata in gola.
 
“Gi-ginecologo?”
 
“Esatto. Pare che tu e i profilattici non abbiate un buon feeling. Sì dev’essere rotto, perché… sono incinta, Christopher e può essere soltanto tuo!” riesce finalmente a dirgli la ragazza, senza il coraggio di guardarlo negli occhi, ma lo fa non appena sente Chris prenderle le mani.
 
Lo vede sorridere estasiato.
 
“Un bambino. Avremo un bambino!” esulta lui.
 
“Avremo?” chiede lei speranzosa.
 
Per tutta risposta, Chris le da un bacio mozzafiato.
 
“Kelly, quella sera che abbiamo trascorso insieme per me è stata indimenticabile. Tu sei stata indimenticabile. Quando ho saputo che saresti stata su questo volo no riuscivo a credere alla mia fortuna. Sono stato freddo e distaccato per tutta la durata del volo, perché non potevo suscitare qualche sospetto, lo sai.” spiega lui e lei annuisce, stringendogli ancora di più le mani.
 
“Ma la verità è che non vedevo l’ora che questo aereo si svuotasse per poter restare solo con te e chiederti se ti andava di passare un’altra serata con me… e poi un’altra e un’altra ancora. E non solo serate, anche le mattine e i pomeriggi, fino ad arrivare ad un infinito numero di ore che voglio trascorrere con te. E ormai non solo con te.” le sorride lui, accarezzandole il ventre.
 
“Oh, Chris!” gli butta le braccia al collo lei, felice, stringendolo a sé.
 
“Pensavo di prepararmi a diventare una ragazza madre, solo che era un tuo diritto sapere la verità. E, ovviamente, se vuoi la certezza assoluta faremo il test e…”
 
Chris le posa un dito sulla bocca per zittirla.
 
“Non ho bisogno di nessuno stupido test. Mi basta guardarti negli occhi per capire che è figlio mio. Figlio nostro.” mormora lui.
 
“Sì, lo è!” piange di gioia lei, per poi riprendersi. “Ok, fammi solo fare una telefonata, perché devo prendere provvedimenti per il comportamento di uno degli steward che avevo sotto la mia responsabilità.” lo avvisa lei.
 
“Il biondino che ha importunato il co-pilota che avevo sotto la mia responsabilità? Non so che diavolo gli ha fatto ma ti giuro che non fatto altro che parlare di lui per tutto il tempo… e non ti dico quanto era distratto, tranne dei momenti davvero importanti.” racconta lui.
 
“No. cosa ha fatto il tuo co-pilota al mio steward. Ha sempre avuto un comportamento esemplare e invece oggi non era più lui: distratto, sbadato, maldestro… e pure aggressivo con uno dei passeggeri. Ed è tutta colpa del tuo co-pilota!” insiste lei, alzando i toni.
 
“Ma stiamo davvero litigando per questo?” le fa notare Chris, con un sorriso divertito.
 
“Hai ragione, non ha senso. Piuttosto, credo che ormai si saranno incontrati e magari ora staranno ridendo assieme di tutti questi momenti.” sorride Kelly.
 
“Non credo proprio. Dopo l’annuncio che ho fatto, tutti i passeggeri hanno circondato Matthew per complimentarsi e una ragazza, che era già venuta in cabina ad assistere al volo, se l’è portato via.” racconta Chris.
 
“Oh no, allora Dominic non ha fatto in tempo a vederlo!” si dispiace la ragazza. “E con che coraggio lo punisco adesso? Povero caro!” sospira.
 
“Pensa che anch’io devo punire Matt per il suo stupido scherzetto prima del volo, non posso certo lasciar correre!” sbuffa Chris, anche lui restio a fare una cosa così antipatica a quel ragazzo che ormai ha preso in simpatia.
 
Kelly lo guarda sorridendo, con una luce furbetta negli occhi.
 
“No, Chris, io dico proprio che dovremmo punirli. Le regole sono regole.” propone, facendogli l’occhiolino.
 
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Dominic è ancora sul taxi con Tom, quando sente il suo cellulare vibrargli nella tasca.
 
“Pronto?” risponde al secondo squillo, senza nemmeno guardare il display.
 
“Dom, sono Kelly,” gli annuncia la sua responsabile, per poi dargli le dovute informazioni.
 
“Non ci credo! Quella serpe ha segnalato davvero quella stupidata? Probabilmente avrà tirato acqua al suo mulino, guarda che le cose sono andate diversamente,” protesta Dom.
 
“Non mi interessa e poi non è quello il punto. Sono successe anche altre cose, sei stato molto meno professionale del tuo solito. Tanto per cominciare, al prossimo volo non prenderai parte.” comunica Kelly.
 
“Ma è domani pomeriggio, non puoi farmi questo!” si lamenta il biondo. “E chi ci mandi al mio posto?”
 
“Nic.”
 
“Nic? Ma quello è imbranato, pasticcione, non puoi rimpiazzarmi con lui!” alza gli occhi il suo interlocutore.
 
“Eccome se posso! E non è finita, adesso stammi bene a sentire!” si impunta Kelly, con un tono che non ammette repliche.
 
Quando la telefonata termina, Dom ripone il cellulare nel taschino del suo giubbotto di pelle, con aria indignata.
 
“Brutte notizie?” domanda Tom, preoccupato per l’amico.
 
“Pessime. Per quello che è successo oggi, non solo Kelly m’ha tolto dal prossimo volo, ma pretende pure che domani mi svegli all’alba per fare un lavoro che non è nemmeno di mia competenza! Come se questa giornata non fosse già andata abbastanza storta!” sfuria Dom.
 
“Lo so, mi dispiace.” gli mette una mano sulla spalla il moro.
 
“Ma tu hai davvero intenzione di passare la serata a confortare me quando Emma ti ha dato il suo numero e ti ha invitato a darti da fare? Tu stasera esci con lei, non voglio sentire storie!” stabilisce il biondo.
 
“Ma no, Dom, non posso lasciarti da solo!” protesta Tom.
 
“Non tenterò il suicidio, se è questo che ti angoscia!” ride Dominic.”Sul serio, Tom, pensa alla tua felicità, di riflesso farai sentire un po’ felice anche me.” gli sorride.
 
Tom lo abbraccia.
 
“Sei il miglior amico che esista! Se esiste un modo per sdebitarmi con te…”
 
“Beh, Tom, a meno che tu domattina mi faccia trovare nella mia stanza il mio bel co-pilota dentro a un pacco regalo, con un bel fiocco in testa, no, non serve che tu faccia niente.” sospira malinconico il suo migliore amico.
 
************************************
 
Matt è riuscito a liberarsi di quella ragazza tanto dolce, ma anche tanto, impassibilmente, appiccicosa ed esce sfinito da quel bar in cui lei e la sua amica lo hanno trascinato.
 
Sale su un taxi, diretto al suo hotel, prima che il suo cellulare lo avvisi di una chiamata in arrivo.
 
Matt lo prende e vede un numero sconosciuto sul display.
 
- Che sia il mio bello steward? Magari ha fatto un ricerca, ha chiamato la compagnia, ha detto il mio nome a qualcuno e… sì, certo, Matthew, quando la smetterai di vivere in un film smielato e assai improbabile? La realtà è ben diversa! - si auto-disillude, rispondendo.
 
“Pronto?”
 
“Matt, sono Chris, te l’ho detto che non mi sarei dimenticato della tua punizione!” annuncia la voce squillante del suo responsabile.
 
“Non ho mai nemmeno osato pensare che te ne saresti dimenticato. Coraggio, spara, tanto peggio di così non può andare!” sospira infelice Matt.
 
“Mi dispiace che sia andata male con quel biondino.” mugugna Chris.
 
“Non era destino evidentemente.” mormora l’altro.
 
“Destino o no, ora ascoltami attentamente. Il secondo volo che hai domani in tarda mattinata te lo puoi anche scordare, resterai qui e andrai all’aeroporto alle sei di mattina.”
 
“Alle sei?” ripete sconvolto Matt.
 
“Sì, alle sei. C’è un aereo che arriva da Londra a quell’ora. Tu ti occuperai della sua pulizia.” lo avvisa il comandante.
 
“Ma.. ci sono gli addetti per questo!” protesta l’altro.
 
“E credi che non lo sappia? Ho già dato disposizioni di lasciare quella mansione a te. Una punizione è una punizione. Così la prossima volta che mi vieni assegnato per un volo ci penserai due volte prima di metterti a fare l’idiota!” lo sgrida Chris.
 
“Hai ragione.” riconosce mesto Matt.
 
“Okay, ci siamo detti tutto. Ti consiglio di metterti presto a letto, visto che domani ti attende una giornata intensa!” lo consiglia Chris, riattaccando.
 
- Non immagini quanto… - sorride fra sé e sé il bel comandante.
 
 -Peggio di così non potrebbe andare! - alza gli occhi al cielo Matt, demoralizzato.
 
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- Dannazione! Sono in ritardo, potevo anche evitare di passare tutto quel tempo davanti allo specchio. Sono le 6:15 di mattina, chi vuoi che mi guardi? - si rimprovera Dom, mentre corre al luogo precedentemente indicatogli.
 
Quando arriva, dell’aereo non c’è traccia, ma in compenso in lontananza vede una figura aggirarsi inquieta attorno alla pista.
 
Si avvicina e ad ogni passo quella figura assume per lui caratteristiche sempre più meravigliosamente familiari.
 
Riconosce quei  capelli neri, liberi e selvaggi che si lanciano nelle direzioni più disparate, resi appuntiti dal gel.
 
Poi riconosce quelle gambe magrissime ma che su di lui esercitano un grande fascino, come tutto il resto della sua gracile e mingherlina costituzione.
 
“Matthew?” lo chiama un po’ incerto.
 
E quando l’interpellato si gira, Dom riconosce anche i suoi meravigliosi occhi più azzurri del cielo ad alta quota, in una piena giornata di sole.
 
Un sorriso attraversa da parte a parte il volto del moro, sorpreso quanto felice.
 
“Sei... tu!” esulta Matthew.
 
“Avevo detto a Tom con un fiocco in testa e dentro la mia camera da letto, ma va bene uguale!” farfuglia sconclusionatamente lo steward.
 
“Come, prego?” si acciglia il co-pilota.
 
“Lascia stare, è una lunga storia!” fa spallucce l’altro.
 
“Ma… come?” domanda Matthew, ancora incredulo.
 
“E’ la stessa cosa che mi sto chiedendo anch’io. Mi hanno detto di farmi trovare qui stamattina, per scontare la mia… “
 
“Punizione?” lo anticipa il moro.
 
Dom si limita ad annuire.
 
“Sono qui per lo stesso motivo.”
 
“Hanno punito anche te?” si acciglia il biondo.
 
“L’hai già dimenticato? Quello scherzetto all’inizio… non potevo farla franca!” ridacchia Matt.
 
“Eh già, hai combinato un bel guaio!” ridacchia l’altro.
 
“E tu perché sei qui?”
 
“Sono stato troppo distratto e… decisamente poco carino nei confronti di un passeggero, sai, quel nanerottolo bellissimo che è venuto a farti visita in cabina,” confessa Dom.
 
“Quello tanto bello quanto insopportabile? Non vedevo l’ora che se ne andasse. Pensa che c’ha anche provato con me, ma gli ho fatto capire subito che non c’era niente da fare!” rivela Matt e Dom è più che felice di sentire quella notizia.
 
“Tuttavia… lo devo ringraziare, suppongo. Se tu non avessi reagito male con lui ora non saresti qui!” riconosce Matt.
 
“Credo che tu abbia ragione.” sorride l’altro.
 
“E così sei stato distratto per l’intera durata del volo. posso conoscere la causa?” chiede Matthew, con uno sguardo da flirt.
 
“Ce l’ho qui davanti a me.” mormora Dom, con un timido sorriso.
 
“Nemmeno io sono stato esattamente Mr. Concentrazione… non facevo che pensare a un bellissimo steward biondo che mi ha incasinato vita, cervello e con buona probabilità anche il cuore.” confessa Matthew, un po’ imbarazzato.
 
Il luccichio di meraviglia negli occhi cangianti del suo interlocutore gli da coraggio a sufficienza per proseguire.
 
“Allora, me lo vuoi dire il tuo nome o dovrò continuare a chiamarti ‘Bellissimo’ ?”
 
“Per quanto mi piaccia essere chiamato ‘Bellissimo ‘ da te, il mio nome è Dom. Dominic Howard.” rivela il biondo, con un radioso sorriso.
 
“Dominic.” ripete ad alta voce il moro. “Suona come una musica.” gli sorride estasiato.
 
“E’ la cosa più bella che mi abbiano mai detto!” trattiene un respiro Dom, emozionato.
 
“Preparati a sentirne molte altre allora.” mormora l’altro.
 
 
Impegnati come sono a chiacchierare di ogni cosa e a raccontarsi i reciproci tentativi di ricerca l’uno dall’altro, Dom e Matt non solo non si curano minimamente del fatto che ancora non ci sia un aereo che si profili all’orizzonte, ma nemmeno si accorgono del passare del tempo.
 
All’incirca un’ora dopo vengono distolti entrambi dai rispettivi cellulari che squillano quasi in contemporanea.
 
Un po’ stupiti, ciascuno risponde alla rispettiva chiamata.
 
“Chris!” esclama Matt.
 
“Kelly!” esclama Dom.
 
“Allora? Piaciuta la punizione?” scherza Kelly con Dom.
 
“Del resto, cancellarvi da un volo e avervi fatto fare una levataccia anche quando non ce n’era bisogno ci sembra già una punizione più che sufficiente!” spiega Chris a Matt.
 
“Vuoi dire che… “ deduce Matt.
 
“Sì, Dom, non c’è nessun aereo da pulire. Andiamo, non pensavo che voi due foste così boccaloni da crederci. Ti sembra una cosa accettabile?” ridacchia Kelly.
 
Sia da un cellulare che dall’altro quattro persone si stanno dicendo le stesse cose.
 
“Perciò ora che abbiamo trovato il modo di farvi rincontrare ci auguriamo che voi due non siate più così distratti nei vostri prossimi voli!” li prende in giro Chris.
 
“Non succederà più.” assicura Matt, guardando Dom.
 
“Perfetto. Ora che sapete tutto, torno fra le braccia del mio comandante!” sorride Kelly.
 
“Devo dire che quella telefonata in contemporanea tanto coincidenza non mi sembrava… quindi è vero? Voi due state insieme!” deduce Dom e Matt sorride con approvazione.
 
 
“Volete ufficializzare la cosa?” chiede il moro al comandante.
 
“Sì, anche perché… tempo qualche mese e la cosa si ufficializzerà da sé!” ridacchia Chris, accarezzando il ventre di Kelly.
 
“Sì, ma abbiamo fatto tutto secondo le regole, fuori dagli orari di lavoro!” tende a precisare l’hostess.
 
“Non avevamo dubbi!” ridacchia Dom.
 
Dopo saluti e congratulazioni, le due telefonate terminano e Matthew e Dominic si guardano languidi.
 
Non servono altre parole, sono i loro gesti a parlarsi, mani che si sfiorano, braccia che si stringono ai reciproci busti, respiri che si confondono l’uno nell’altro, tanto sono vicini, ma ancora non basta.
 
I due ragazzi colmano quella distanza ormai inesistente in un bacio che prima funge da semplice sopralluogo, mentre ciascuno cerca di conoscere l’altro, accarezzandosi capelli, viso, collo, spalle e braccia.
 
Si separano per poi tornare a baciarsi, ma stavolta fanno sul serio, si concedono ampio accesso a vicenda, si esplorano, le loro lingue si accarezzano, si intrecciano, intraprendono una giocosa battaglia, mentre qualcosa nel basso ventre comunica a entrambi quanto quella cosa stia piacendo.
 
Sorridono a quel contatto improvviso, ciascuno lusingato di fare quell’effetto sull’altro e intensificano il bacio, aderendo perfettamente l’uno all’altro.
 
Matt tiene il centro del carnoso labbro inferiore di Dom fra i denti, succhiandolo e mordicchiandolo e il biondo geme in approvazione, ma non appena lo libera si stacca per potergli lasciare piccoli baci e morsi sul collo.
 
Matt mugola contento.
 
“Accidenti, Dom, mi sento in alta quota senza nemmeno bisogno di un aereo. Tu mi fai volare!” gli sorride, accarezzandogli una guancia.
 
“Se scegli di volare con me sarai sempre un cliente soddisfatto. Lo Steward Howard è a tua totale disposizione, per ogni tipo di servizio.” sentenzia Dom, sornione
 
“Ogni tipo di servizio?” inarca un sopracciglio Matt.
 
“Hai capito bene.” ammicca l’altro.
 
“Ad ogni modo, non c’entra nulla il fascino della divisa. Sei proprio tu.” bisbiglia il biondo, ammirandolo nel suo abbigliamento casual che consiste in un paio di blu jeans dall’aria vissuta e una maglietta attillata  con una cromia davvero azzardata, ma che su di lui appare semplicemente perfetta.
 
“Direi che la cosa è reciproca.” ribatte Matt, approvando quei suoi attillatissimi jeans verde acido,, abbinati ad un’altrettanto attillata camicia nera.
 
“Beh, direi che ce ne possiamo andare da qui. Scegli tu dove, per me la destinazione non ha alcuna importanza.” gli sorride il moro.
 
“Nemmeno per me. Potremmo comunque farci un giro per il centro della città. Nizza è splendida!” propone Dom.
 
“Vivi qui?” domanda Matt.
 
“No. E tu?” domanda Dom ma l’altro scuote la testa negativamente.
 
“So che in genere non si fanno questi discorsi con chi hai visto solo da un giorno e hai avuto modo di conoscere meglio da nemmeno due ore e col quale di sei scambiato il più memorabile dei baci,” gli sorride Matthew, prima di proseguire. “Ma sento che voglio fare funzionare le cose fra di noi, anche se abitassimo in due parti opposte nel mondo, non lo so … tu in Canada e io in Nuova Zelanda!” conclude.
 
Dom lo guarda sconcertato.
 
“Tu abiti in Nuova Zelanda?” chiede irrequieto.
 
Con suo grande sollievo Matt fa segno di no.
 
“Cambridge.” rivela.
 
“Stockport!” si accende di entusiasmo il biondo.
 
“Stesso Stato? Dico che  faremo funzionare le cose alla grande!” sorride radioso Matt.
 
“Non potevi darmi una notizia migliore!” gli butta le braccia al collo Dom, domandandogli un altro bacio che non esita ad arrivare.
 
“Perfetto. Ora che si fa?” domanda Matt, mentre lasciano l’aeroporto.
 
“Io propongo colazione insieme, pranzo insieme, cena insieme… il resto delle nostre vite insieme?” azzarda Dom.
 
Matt ridacchia.
 
“Non dovevano solo essere i piani per la giornata?” gli fa notare.
 
“Giusto. Mi sa che mi sono spinto un po’ oltre. Perdonami” finge di scusarsi l’altro.
 
“Per cosa? Ho sempre amato il senso dell’umorismo nei miei partner.” sorride languido Matt.
 
Dom fa un sorrisetto furbo e scanzonato, che lo rende irresistibile.
 
“E chi ti ha detto che io stavo scherzando?”
 
--
FINE
 
 
Spero vi sia piaciuta, ma liberi di dirmi qualsiasi cosa.
 
Per chi (ancora) la segue…. presto arriverà anche ‘Just…’ ^^
 
 
   
 
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