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Autore: Vavvina    24/11/2011    4 recensioni
One shot classificatasi prima al 'Coppa delle Case - Contest a Turni' di _Aras_ e partecipante al contest di MedusaNoir ed Erica Weasley, 'La Magnolia Bianca'.
***
Un sogno...o forse un incubo, quello che tormenta Severus tutte le notti. Una storia che parla di lui, di Lily,di stelle e di sogni.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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One shot scritta per il contest di MedusaNoir ed Erica Weasley 'La Magnolia Bianca', del quale sono in attesa dei risultati, e partecipante al contest a turni 'Coppa delle Case' di _Aras_, classificandosi prima e passando al secondo turno.
Ho voluto dare una visione del dolore di Piton dopo la morte di Lily un po' particolare, attraverso un flashback che lo riporta ad un evento accaduto quando ancora i due erano soltanto dei bambini.
Sotto, riporto le bellissime parole di _Aras_, che ringrazio infinitamente.
Hope you like it! ^^




INSEGNA ANCHE A ME A GUARDARE LE STELLE



- Dai, Sev, andiamo a vedere le stelle!
- Lily, ma non ti stanchi mai? Sono uguali tutte le notti!
- Non è vero! Se fai attenzione vedrai che ogni volta sono diverse! Tu non le sai guardare, le stelle!
- E allora insegnalo anche a me!



Dannazione!
Ancora lui, ancora quel maledetto sogno.


Il ricordo di lei.


Perché non ci sei più?
Eh, Lily?
Dimmelo! Perché mi hai abbandonato?


Solo.
Completamente.


Quella notte mi tormenta.
È il ricordo più bello che ho di te, eppure sta diventando un incubo.
Ancora ingenui, ancora bambini.
Amici felici, spensierati.


Ancora insieme.



Esco fuori, nell’aria novembrina di Hogwarts.
Sulle sponde del Lago Nero, lascio che il vento freddo mi sferzi il viso. Vorrei potesse ferirmi, così forse riuscirei a concentrarmi su un altro dolore, anziché pensare solo a te.


Lei, che è un dolore diverso.
Un dolore inimmaginabile.


Sai cosa è buffo, Lily?
Che non riesco a piangere.
Sono ormai diciassette anni che tu non ci sei più, e io non sono riuscito ancora a versare una lacrima.
Quando te ne sei andata, hai portato via con te un pezzo del mio cuore, della mia anima.


Un pezzo di te.


E io mi sento incompleto, vuoto.
Un po’ come un puzzle a cui manca la parte centrale.


Solo.


Eppure, non riesco a piangere.
Vorrei lasciarmi andare e sfogarmi, liberarmi da questo dolore che mi opprime il petto, pesante come un macigno.
Ti prego, Lily…
Asciuga dal mio viso quelle lacrime che non ho e vorrei…
Solo tu puoi farlo.
Solo tu, dal posto dove ti trovi ora.


Solo tu,
da una stella.



Sdraiato qui, sull’erba, non posso fare a meno di ripensare a quella notte.
E fa male.


Tanto male.



-Ehi, Sev, muoviti! Andiamo!

Nel cuore della notte, ti eri arrampicata sull’albero di fronte alla mia finestra.

- Ma sei matta, Lily? Se ci beccano, ci uccidono! Che diavolo vuoi fare?

Avevamo undici anni, allora, ed era l’estate prima che entrambi entrassimo a Hogwarts.

- Uffa, quanto ti lamenti! Dai, andiamo a vedere le stelle!
- Ma le vedi tutte le sere, sono sempre le stesse!
- Non è vero! Muoviti o ti lascio qui!

Quanto eri bella, già da allora.
Agile e mingherlina, con quei tuoi capelli rossi che rispecchiavano il fuoco indomabile che avevi dentro.
Poi i tuoi occhi così dolci, così vitali, decisi.
Verdi.
Di una tonalità diversa a seconda il tuo stato d’animo.
Verde petrolio, verde bottiglia, verde come il prato.
Verde come il mare che contrasta con il cielo, verde come l’agata, come lo smeraldo.
Verde speranza.


La TUA speranza.


Mi hai portato, come sempre, nel parco dietro casa tua.
Stesa lì, sul prato accanto a me, ti sei specchiata nel cielo stellato.
Avrei pagato per sapere cosa ti passava per la testa in quei momenti.
Lo sguardo totalmente perso lassù, in contemplazione di non so cosa, sembravi trasferirti su un altro pianeta.


O su una stella.



- Insegna anche a me a guardare le stelle, Lily!

L’avevo detto credendoci sul serio.
Anche io volevo essere come te.
Volevo perdermi tra quei puntini luminosi, dimenticare per un po’ la mia vita.
Tu mi hai regalato un sorriso dolcissimo, stringendomi la mano con le tue dita delicate.
Avrei voluto vederti sempre sorridere a quel modo.

-Speravo che me lo chiedessi …

Eri speciale, e quella notte ne ho avuto la conferma.

- Lo sai, Sev, io credo che ogni stella sia un sogno. Tutti i sogni che facciamo noi qui, sulla Terra, secondo me finiscono sulle stelle. È  per questo che sono così tante… Perché anche i sogni sono infiniti! E si moltiplicano ogni notte.
- Tu dici?
- Sì! Ed è per questo che le stelle si vedono solo la notte… Perché si illuminano ogni volta che arriva un sogno nuovo.
- Forse hai ragione…
- Alla fine saper guardare le stelle non è così difficile! Basta lasciarsi andare alle emozioni, e perdersi nella loro luce… È un po’ come un viaggio tra i sogni, alla loro scoperta!
- Sarebbe bello fare lo Stelliere…

Mi hai guardato con gli occhi accesi dalla curiosità, stupita da quella mia uscita strana, regalandomi un sorriso.


Sorriso che ora non c’è più.


- Cos’è?
- Quello che accende le stelle! Immagina… Prendere tutti i sogni della gente e trasferirli sulle stelle, per illuminarle ogni notte…
- E decidere la luminosità in base alla forza dei sogni…
- Già…

Con lo sguardo sognante, di nuovo ti eri persa nei meandri dei tuoi pensieri.

-Voglio fare lo Stelliere!

L’avevi esclamato all’improvviso.
Sottovoce, ma con il tuo solito tono deciso.

- Potremo farlo insieme, Sev, che ne dici? Alla fine le stelle sono tantissime, due persone che le accendono sono di sicuro meglio di una sola!

In quel momento, ho sentito che avrei voluto stare lì con te per sempre.
Con l’animo di un bambino, mi sono sentito strano, come se le cose iniziassero ad avere un significato nuovo.


Felice.


Ora sono qui, come allora.
Sdraiato per terra, sull’erba fredda.
E guardo le stelle.


Come lei ti ha insegnato.


Io so che sei lassù e che mi guardi.
Ma mi manchi, Lily.
Mi manchi tanto.
Il tuo sorriso, la tua voce.
Mi mancano i tuoi capelli, le tue mani, i tuoi occhi.
Rivoglio il tuo affetto, la tua amicizia.


Perché da quando lei non c’è più, tu sei solo.
Di nuovo.


C’è una stella, sopra di me, che brilla più delle altre.
Sei tu, ne sono sicuro.
Sei tu che l’hai accesa, forse per me.


Una stella.
Una speranza.
La TUA speranza.


Già, perché lo so che il tuo sogno si è avverato, Lily.
So che tu ci sei riuscita, lo sento.
Sei diventata Stelliere.
Sei tu, ora, che pensi ai nostri sogni.
Che dai loro speranza.


Che da a TE speranza.


Grazie, Lily.
Perché mi hai insegnato a guardare le stelle.


Grazie.
Semplicemente.


Una lacrima, leggera, scivola lungo la mia guancia fredda.






***


1° classificata: Insegna anche a me a guardare le stelle - vavvina

Grammatica e stile: 10/10 

Non ho trovato un solo errore grammaticale, né d'ortografia. La fanfic è impeccabile da questo punto di vista. Lo stile è relativamente semplice, senza grandi paroloni, ma efficace e intenso. Il continuo alternarsi dei momenti è perfetto, chiaro e profondo: i pensieri di Severus, i suoi ricordi e quelle poche parole di commento esterno. Tutto si lega perfettamente, i sentimenti e le emozioni trasudano da ogni parola, trasmettendo limpidamente la sofferenza e la nostalgia di Severus.

Originalità: 10/10

Senza dubbio le fanfic sul dolore di Piton sono molte, ma non ne ho mai incontrata una come questa. Il punto base di tutta la vicenda sono le stelle, il ricordo di quella notte, che porta con se pensieri e sentimenti sempre più profondi e malinconici. Non hai fatto tornare Severus in un luogo importante per Lily, non gli hai fatto ritrovare un vecchio cimelio, l'hai fatto tornare il bambino di tanti anni prima. Commovente, toccante e unica.

IC personaggi: 10/10

Severus è l'unico personaggio del racconto, l'unico di cui ci parli e su cui ti focalizzi. Lo rappresenti benissimo: il suo dolore, la malinconia, la nostalgia del passato sono chiaramente percepibili ad ogni parola. Ogni frase ci ricorda quanto ha amato quella donna, quanto l'ha adorata, quanto ha sofferto. L'importanza che Lily ha avuto nella sua vita è tangibile e chiara in questa storia. Ho trovato Severus davvero IC: innamorato di Lily anche dopo tanti anni, nostalgico, debole dentro, ma solo sotto una facciata forte.

Gradimento personale: 10/10

Severus Piton è uno dei personaggi che odio di più. Non l'ho mai sopportato, nemmeno dopo la 'grande rivelazione' del settimo libro. Tu me l'hai fatto adorare. Non credevo che sarebbe mai arrivato questo giorno, ma sì, ho finalmente capito chi è Severus Piton. La vicenda in sé è unica, lo stile sublime e il personaggio perfetto. Come può non piacermi?

Totale: 40/40


  
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