Crossover
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Autore: katyjolinar    25/11/2011    0 recensioni
crossover molto particolare: Fringe e NCIS. Duante una visita alla città di New York succede qualcosa che costringerà la squadra di Leeroy Jethro Gibbs a collaborare con la squadra di Olivia Dunham. Attenzione possibili spoiler stagione 8 di NCIS e Stagioni 2 e 3 di Fringe!
Genere: Mistero, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Intanto gli altri erano tutti raccolti fuori in attesa.

Nina Sharp si avvicinò a Gibbs e si presentò.

“Io sono Nina Sharp, vicepresidente della Massive Dynamics. Lei deve essere l’agente speciale Leeroy Jethro Gibbs.”

L’uomo la scrutò per qualche secondo e poi le strinse la mano.

“Sono io, signora. Sono anche l’ex capo dell’agente Dunham.”

“Lo so.” rispose la donna “So tutto di lei. Tenente dei marines, decorato con medaglia d’onore durante Desert Storm, è stato sposato quattro volte, divorziato tre. La sua prima moglie e sua figlia sono morte 15 anni fa per mano di un killer professionista. Ha buone doti di tiratore scelto, passato all’NCIS dopo il suo congedo dai marines, e da quando il suo vecchio capo, Mike Franks, si è ritirato, ha preso il suo posto come team leader.”

“Vedo che ha fatto i compiti a casa.” disse Gibbs, neanche troppo sorpreso.

“E’ mia abitudine informarmi su chiunque metta piede nell’azienda.” si giustificò la Sharp. Poi si voltò verso gli altri componenti del gruppo e continuò “Timothy McGee. Classe 1976. Laurea con laude in Ingegneria Biomedica alla Johns Hopkins, master in informatica al MIT. Da sette anni fa parte della squadra. Ha scritto dei romanzi con lo pseudonimo di Thom E. Gemcity. Ha ottime capacità di scrittore, complimenti! Ha anche la passione per i giochi di ruolo, alcuni dei quali sono un prodotto della nostra società. Abigail Sciuto, meglio nota come Abby. Classe 1979. Esperta forense dell’NCIS. Fa volontariato presso un convento di suore. Conosce il linguaggio dei segni perché i suoi genitori erano sordi. Ama gli animali, la musica e il suo lavoro. Anthony D. Dinozzo, classe 1968. Ex agente della omicidi di Baltimora, passa all’NCIS dopo aver risolto un caso in comune con loro. Ottimo osservatore, 11 decimi di vista, laurea in educazione fisica, capitano della squadra di basket al college. Non ha una relazione stabile da quando? Tre anni. Non sarebbe ora di costruirsene una? Ed infine Ziva David. Classe 1982. Israeliana di nascita, ha acquisito di recente la cittadinanza americana. Suo padre è il direttore del Mossad, ma non ci parla da quando ha preso la cittadinanza. Ha una buona memoria fotografica, parla cinque lingue, compresa quella dell’amore, esperta nel combattimento corpo a corpo. Anche lei non ha una relazione stabile da molto tempo. Dovrebbe cercare qualcuno e sistemarsi, il tempo passa in fretta.”

Tutti la fissarono sorpresi. Aveva proprio trovato tutto su di loro, era piena di risorse.

Infine si voltò verso Lincoln e l’altra Abby.

“Benvenuti. Appena il nipote del dottor Bishop starà bene potremo parlare e occuparci di tutto. Per il momento sarete nostri ospiti. Chiedete per qualunque cosa abbiate bisogno.” Li accolse, facendo un sorriso cordiale.

“Signora Sharp…” cominciò Gibbs.

“Mi chiami pure Nina.” lo corresse la donna.

“Nina. Posso chiederle che tipo di malattia ha il bambino?” chiese, calmo.

“Walter ne sa più di me. So solo che era una malattia di cui era affetto Peter da bambino. Purtroppo il figlio di Walter è morto prima che potesse trovare una cura, ma almeno è riuscito a salvare il Peter che conosciamo.”

Gibbs annuì e guardò la porta, in attesa di avere altre notizie.

Intanto Ziva si era seduta sulla panca vicino a loro, nel corridoio. Tony si avvicinò e si sedette accanto a lei.

“Stai bene?” le chiese, a bassa voce.

“Sono stati quattro giorni assurdamente pieni…” spiegò l’israeliana.

“Lo so… universi paralleli… fino a pochi giorni fa pensavo che esistessero solo in Star Trek.” disse Tony, fissando il gruppo.

“Sì, ma… hai visto che razza di mondo era? Olivia ha detto che quelle montagne color ambra erano zone di quarantena, in cui era successo qualcosa che aveva indebolito il loro mondo… erano come delle toppe a degli squarci in un pallone già malconcio.”

“Anche le nostre vite erano diverse. Tu eri una psicologa…”

“E tu eri morto.”

Si fissarono per qualche secondo negli occhi, senza dirsi nulla, poi Tony parlò.

“Peter e Olivia sembrano quasi nati per stare insieme.”

“Anime gemelle. Non capita spesso di trovare l’altra metà della mela. Certo ne hanno passate tante…”

Si fissarono di nuovo, ancora in silenzio.

“Ziva, riguardo alla Somalia…” prese coraggio Tony, facendo un respiro profondo “quello che ho detto è tutto vero.”

“Lo so. Eri sotto l’effetto del Penthotal.”

“Allora non hai nulla da dire?”

“Tony… le regole…”

“Al diavolo le regole!”

Ziva lo fissò sorpresa. Da quando in qua Tony contravveniva di proposito a una regola di Gibbs?

“Si vive secondo il regolamento, si muore secondo il regolamento.” citò Tony. Allo sguardo confuso della donna si affrettò a spiegare. “The Skulls, regia di Rob Cohen, anno 2000, con Paul Walker e un giovanissimo Joshua Jackson… comunque esiste la regola 51: a volte si sbaglia.”

“Tony… non capisco…”

“Io sì.” E si avvicinò a lei, dandole un leggero bacio sulle labbra. La donna stava per approfondire il bacio quando la porta del laboratorio si aprì.

Walter fece capolino con un sorriso a 32 denti sulle labbra. Tutti lo fissarono in attesa.

“Si è ripreso. La febbre è calata. Ora sta bene!” spiegò.

Tutti esultarono, poi dietro Walter comparve Olivia, sorridente, ancora per mano a Peter, che teneva il figlio in braccio, il quale si era aggrappato alla sua camicia e si guardava intorno curioso.

Tutti si raccolsero attorno alla coppia e al piccolo. Gibbs gli diede un buffetto e Henry fece un verso lamentoso, mostrando il cerottino sul polso, dove era stato inserito l’ago.

“Vuole solo un po’ di coccole. È intelligente e furbo, ha già capito come ottenere le attenzioni.” spiegò Peter, quasi orgoglioso.

“Dopotutto è mio nipote!” esclamò Walter, altrettanto orgoglioso.

Peter sorrise, poi tornò serio e guardò i due esuli dell’altro mondo.

“Ora torniamo a noi. Nina, ho bisogno dei vostri migliori computer” disse, poi seguì la donna, che lo scortò a un altro laboratorio.

 

   
 
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