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Autore: gm19961    25/11/2011    3 recensioni
"Mi ricordo ancora la prima volta che la vidi...
Era la ragazza più semplice del mondo, eppure qualcosa di lei mi colpì profondamente. Oltre alla sua spiaccata intelligenza e la sua particolare bellezza, notai dell'altro. Notai che dietro quel viso, nascondeva dei segreti, un passato da dimenticare. E solo dopo un anno, scoprii che l'unica cosa di cui lei avesse bisogno era solo di un po' d'affetto, e che ne so, magari anche un po' del mio amore. Lei mi salvò, dopotutto era il mio angelo, il mio viso d'angelo.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque
 

 “Come sarebbe a dire che è finita?!” la voce di Pattie risuona nelle mie orecchie, è sull’orlo di una crisi di nervi. “Hai capito bene Pattie, io non ti amo più.” dico io, sospirando. Lei mi si avvicina e mi mette le mani sul viso, i suo occhi blu sono lucidi: più li guardo, più non ci vedo niente. Solo una frivola bellezza che un tempo è entrata nel mio cuore, ma che andando avanti col tempo si è trasformata in un qualcosa di apparente e superficiale. Ero innamorato di Pattie per il suo corpo e di certo non per il suo carattere, e solo ora me ne rendo conto. “Non puoi abbandonarmi George! E la nostra storia? E tu che mi hai fatto tante promesse?” piange ancora e mi abbraccia stretto. Le bacio la fronte e poi la stacco.
 

 “Mi dispiace Pattie, sei stata meravigliosa, ma ... io non provo più nulla per te, se non più di una semplice amicizia.”
“C’è un’altra, vero?!” mi urla lei, sbattendo a terra il suo cappellino nero. I suoi capelli biondi si appiccicano sul suo volto bagnato. Io sospiro e con una pena immensa annuisco. “Sì, mi sono innamorato di un’altra.” Ai suoi occhi appaio indifferente, ma il cuore sta scoppiando.
“Chi è?”
Ha il volto bagnato. “Pattie, calmati, non ti voglio dire chi è, non risponderesti di te se te lo dicessi.”
“Sii onesto per una vola, George!! Dimmi chi è!” mi urla addosso, non l’avevo mai vista in quello stato. “No.” Le dico, con le mani in tasca. Non glielo dirò mai.

Lei mi guarda, si avvicina e mi tira un ceffone. Mi ha fatto un male cane. “E allora vivi felice con lei, George!! E vaffanculo!” e detto questo, senza aggiungere altro, se ne va via da casa mia, sbattendo la porta.
E ora si chiude anche questo capitolo della mia vita, in un modo alquanto deprimente. Mi siedo sulla poltrona, mettendomi una mano sulla fronte e inizio a respirare rumorosamente. Non ho pentimenti, né rimorsi.
La “mia” Pattie ora non è più mia. E’ stata una ragazza magnifica, con i suoi difetti e pregi, ma era inutile andare avanti e illuderla, credo di aver fatto la cosa migliore e la bellezza non le manca, si troverà qualcun altro, migliore di me sicuramente. Guardo il telefono, e digito i tasti che ormai ho imparato a memoria a forza di guardarli. Mi porto la cornetta nera all’orecchio destro. “Pronto Angel? Sono George… ti va di vederci a casa mia? Voglio rivederti ancora, non riesco a non pensare alla tua partenza, t’aspetto a casa mia, un bacio dolcezza.”

 

Lei accetta l’invito e dopo averle dato il mio indirizzo, riattacco. Aveva un tono strano, magari era molto sorpresa che io avessi fatto questa cosa dolce. Dopo una ventina di minuti sento suonare alla porta. Mi sistemo i capelli e nascondo la mia tristezza. Apro la porta e sgrano gli occhi: è ancora Pattie. Questa volta sembra più calma, tiene le mani unite e ha il capo basso. “Che ci fai ancora qua?” mi passo una mano in viso e la guardo, con gli occhi lucidi. E’ vero, non la amo più, ma è stata una delle donne più importanti della mia vita. “George. Io... io ti amo, non puoi lasciarmi così. Non puoi!” ricomincia  a piangere. “Pattie. Chiudiamo questa storia con dignità, Santo Dio. Preferivi che continuassi a fingere d’amarti e farti soffrire?!” le dico prendendole le mani e cercando di tranquillizzarla. “Ma io lo so che mi ami ancora, è solo una pausa quella che vuoi!” io scuoto la testa. “No, è definitivo. Vai via ora, per cortesia, non credere che per me sia facil... ” non riesco a finire la frase che già mi è saltata addosso. Ricomincia a baciarmi, non ho nemmeno il tempo di chiudere la porta. Sento le sue labbra contro le mie e non riesco nemmeno a staccarmela di dosso. Inizia a sbottonarmi la camicia ed io le prendo le mani, ma sembra come appiccicata alle mie labbra, non si vuole staccare. Sento un tonfo verso l’entrata, sposto lo sguardo sul davanzale: c’è Angel. Ha fatto cadere la sua borsa sullo zerbino, e ha le lacrime agli occhi. I suoi occhi azzurri piano piano s'inumidiscono.  Con tutta la forza che ho in corpo, stacco finalmente Pattie da me. “Mi avevi detto di non amarla più, me lo avevi giurato.. parole al vento, eh?” mi dice scuotendo la testa e mordendosi le labbra. “Angel!” scosto Pattie e corro verso di lei, ma si allontana. “Non toccarmi, sei solo un infame e nient’altro!! Vaffanculo!”
“No, Angel, lasciami spiegare!” la supplico e lei scuote la tasta. “ Ma che cazzo c’è da spiegare?!” mi avvicino a lei e le sfioro la mano, è fredda e la ritira subito. “ Vai al diavolo Harrison!”
Io suoi occhi celesti sono rossastri e sono io la causa di quel rossore che le deturpa il suo viso d’angelo. E ora ho capito quelle immagini inquietanti che mi assillavano durante i miei rapporti con Pattie. Lei stava soffrendo, inconsciamente per me. Sono un traditore, ma io ora sono sincero, mi deve credere “Se solo mi lasciassi spiegare!”
“George, sei solo un brutto stronzo. Dammi solo un buon motivo per star qui ad ascoltarti!” piange e si morde le labbra. Mi sta maledicendo, me lo sento. “Ho.. ho lasciato Pattie, te lo giuro! Ma è tornata prima che tu arrivassi!” sono un idiota. Pattie si intromette nel discorso e corre verso di noi. ”Quindi è questa la troiet… Angel?!”
“Pattie.” dice rivolgendo lo sguardo altrove. “Quindi sei tu?! Brutta stronza, che volevi dal mio George?!
“Il tuo George, mi ha conosciuta e mi ha portata a letto circa tre giorni fa e mi ha anche regalato questo cazzo di anello! Oh, che peccato. Non lo sapevi? Ha fatto le corna sia a te che a me.” sembra soddisfatta e innervosita, e io non ho la forza di parlare. Entrambe mi guardano e io scuoto la testa, guardando il pavimento, mi sento solo un idiota e un traditore. “Chi tace acconsente.” Angel con le lacrime agli occhi, prende la borsa e corre via, per la strada con una mano in viso per coprirsi le lacrime. Pattie rimane fissa a guardarmi, con un broncio in viso. E io ho un groppo in gola, le lacrime questa volta vengono giù e non riesco fermarmi. “Pattie va fuori di qui.”

 

Anche lei piange, mette una mano in viso e scuote la testa. “VAI VIA HO DETTO!” le urlo addosso, e apro la porta per far segno d’andarsene. E’ spaventata ma in questo momento non riesco nemmeno a guardarla negli occhi, ho troppa rabbia e tristezza, probabilmente le farei del male se restasse lì un minuto di più ed io non voglio assolutamente farle male. Inizia ad incamminarsi verso la porta, e mi tocca la spalla “George i-io..” tolgo subito la sua mano dalla spalla e le sbatto la porta in faccia. Chiudo la serratura a chiave, e mi passo il braccio in viso. Pattie continua a bussare ripetutamente alla porta, ma io mi rifiuto di aprirle non dopo quello che ha fatto. Piango come un bambino, seduto sulla poltrona e ci vorranno ora affinché mi tranquillizzi. Complimenti George, come perdere le donne della tua vita in venti minuti. Angel, se solo tu fossi arrivata prima…
Non so cosa fare, sinceramente mi sento inerme a far qualsiasi cosa. Nella mia testa ho solo lei che se ne va con gli occhi lucidi, io l’ho fatta piangere e la colpa è mia. Solo mia. Devo trovare un modo per distrarmi, ma cosa? Mi guardo in giro, come se non conoscessi casa mia, come se ci stessi lì per la prima volta. Ho un’improvvisa voglia di buttare fuori tutto,  come se scrivessi qualcosa mi salverebbe dalla situazione. Mi butto a peso morto sul divano e prendo un foglio qualsiasi, stropicciato e una matita e iniziò a riflettere. E se provassi a… sì, perché no, dopotutto non ho più nulla da perdere. Ma perché l’ho fatto? Io ho bisogno di lei, ho bisogno del mio Angelo e come uno stupido l’ho persa, per sempre. Ormai non c’è più nulla che possa fare, ne sono consapevole. Ma ormai non rimane di fare l’impossibile: essere graziato dal suo perdono.

 

***
 

“E così ti ha beccato mentre la tua ragazza ti stava baciando? E hai portato avanti due relazioni contemporaneamente?” ho toccato il fondo a parlarne con lei. Vi chiederete, perché parlarne con una cameriera amica di Angel e non con i Beatles? Perché loro probabilmente, non si farebbero tutti sti problemi e mentre lei, lo so per certo, che mi darà una mano. Ritorno alla domanda che mi ha fatto ed io annuisco in modo colpevole. “Se conosco Angel, non ti parlerà mai più. Devi farti perdonare caro il mio chitarrista. Non mi sembri molto pratico in relazioni.” Sbuffa dispiaciuta e mi versa dell’aranciata nel bicchiere sul bancone. “No, infatti. Ma io.. io mi sono innamorato di lei.” Nancy mette un gomito sul bancone lucido e mi guarda negli occhi. “Ti faccio una domanda.”
“Spara.”
“Cos’è lei per te? La trovi solo bella o altro?” io sorrido e abbasso la testa, continuando a sorridere. “Cos’è lei per me? E’ difficile da spiegare.” ridacchio e inizio a bere. Vedo che si siede di fronte  a me. “Vedi clienti? No. Quindi ho tutto il tempo, dai su, racconta.”
“E va bene.” Ci mettiamo comodi e inizio a raccontare. “Quando sono arrivato qui, non sono entrato per lei, sono entrato per rifugiarmi dalle fan che mi avevano scoperto per strada. Qui non sarebbero entrate di sicuro e sedendomi in questo esatto punto, per la prima volta, vedo che mi rivolge la parola una ragazza stupenda, con degli occhi che appena li guardi ti trasmettono qualcosa, un emozione infinita. I suoi capelli, che variano dal mosso al liscio, sono sempre spettacolari. Il suo viso poco marcato e le sue lentiggini le danno quell’aria innocente e dura allo stesso tempo. E poi la sua voce che cambia di tono ogni persona che incontra. Ne ha di diversi tipi: con me è sfacciata e ironica, quando parla sul posto di lavoro ha la voce seria e professionale, quando parla con te ha la voce più dolce che esista e quando piange… ha la voce più glaciale che possa esistere. E’ un angelo, ecco tutto. E io sono solo un patetico vigliacco che ha portato avanti due relazioni nello stesso momento. Ero così confuso che non ci davo nemmeno troppa importanza alle conseguenze. E ora mi rendo conto di quanto ami Angel, solo che lei non mi vuole più.”
Vedo che Nancy si asciuga una lacrima, devo averla commossa. “Oh, Angel è così fortunata ad aver trovato un ragazzo così dolce e così… Oh senti, sei stato uno stronzo, lasciatelo dire, ma vedo che sei sincero, almeno non neghi e ammettere la colpa è già un bel passo. Solo che non puoi pretendere che ti perdoni subito. Quando il rapporto tra due persone si spezza, non torna più indietro. E tu ti sei giocato la carta della fiducia, quella più importante e l’hai persa. Ti consiglio di lasciarla perdere, non ti perdonerà. E poi ora partirà… per l’Italia.” mi dice scompigliandomi i capelli ed io metto un broncio terrificante. Sono distrutto. “E ora non mi vuole neanche più parlare...aspetta un momento, Italia? Non doveva partire per il Sud America per un sevizio fotografico?”
Lei tace e mette un espressione affranta in viso. “A quanto pare nemmeno lei ti ha rivelato la sua vita, George. Tu non sai che lei è ricercata in Italia e che la potrebbero mettere in prigione in qualsiasi momento?”
Io sgrano gli occhi e scuoto la testa: ma che cosa sta dicendo?
In prigione?
Ho un bruttissimo presentimento. Angel, in che guaio ti sei cacciata?
--
Ciaoo :)
I’m back e questo è il nuovo capitolo, grazie delle recensioni precedenti, siete tenerissime ç.ç <333
Spero vi piaccia pure questo capitolino ;))
Un bacio,
gm19961

 

   
 
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