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Autore: Leemoon MewSisters    20/07/2006    20 recensioni
Sono passate un paio di settimane dalla battaglia finale, ma i nostri tre alieni non si sono ancora levati di torno perché hanno avuto un piccolo problema tecnico… Ma ve lo spiegherà meglio Kisshu! (Io cosa? E che ne so??? O_O NdKisshu) Non sapendo come ammazzare il tempo, l’alieno dagli occhioni dorati avrà la brillante idea di mantenere la promessa fatta ad Ichigo, ovvero di rapirla! E ci riuscirà… FANFIC SPERIMENTALE... spero vi piaccia! Buona lettura!
-By MewLeemoon-
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Game of Us'
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20.Capitolo 9 - Tra Me e Te - By Kisshu

Mizzega... dopo settimane che non aggiorno, eccomi tornata con un capitolo del genere... io continuo a domandarmi che mi girasse per la testa mentre scrivevo sta Fikky! o_O E' proprio vero che la scuola FA MALE!!! E preparatevi gente... perché quest'autunno quasi sicuramente torno all'università, quindi la mia mente malata partorirà altre cose simili...

Spero...

...T_______T...

>>Per chi ha recensito<<

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Intro al Capitolo: Ho fatto un bel Ki-chan molto sadico… non so se vi piacerà! (a me da un po’ i brividi, cmq gasa una marea! ^o^). La song è Lies degli Evanescence, probabilmente la mia preferita.

Avvertimento: preparatevi una scatola di fazzoletti di fianco al Pc perché questo capitolo è terribile… almeno stando a quanto dice la mia onee-chan, Neko-Ichy, che è rimasta in uno stato comatoso per mezz’ora dopo averlo letto… boh!!!!

Ah! Ho studiato per intero “Fuga dalla Libertà” di Erich Fromm per scrivere bene sto capitolo… spero sia venuto realistico!!!!  (Ma sei fissata con quel psicosociologo, eh? NdPai) (Se vuoi ti presto il libro! ^o^ NdMe) (Uhm… NdPai-che-ci-pondera-su)


*** 9. Tra Me e Te ***
~ * ~
By Kisshu

Bound at every limb by my shackles of fear
Sealed with lies through so many tears
Lost from within, pursuing the end
I fight for the change to be lied to again...

You will never be strong enough
You will never be good enough
You were never conceived in love
You will not rise above…

They'll never see
I'll never be
I've struggled on and on to feed this hunger
Burning deep inside of me

But through my tears breaks a blinding light
Birthing a dawn to this endless night
Arms outstretched, awaiting me
An open embrace upon a bleeding tree

Rest in me and I'll comfort you…

I will never forsake you…

Incatenato ad ogni brandello (del mio corpo) dai miei tremiti di paura
Sigillato con le bugie attraverso così tante lacrime
Perso dentro, desiderando la fine
Combatto per l’opportunità di essere ingannato di nuovo…

Non sarai mai abbastanza forte
Non sarai mai abbastanza buono
Non sei mai stato concepito in amore
Non riuscirai a risollevarti…

Loro non vedranno mai
Che io non sarò mai
Io ho combattuto e combattuto per nutrire questa fame
che brucia profondamente dentro me

Ma attraverso le mie lacrime irrompe una luce accecante
che fa nascere un'alba in questa notte senza fine
Braccia spalancate, aspettano me
un abbraccio aperto sopra un albero sanguinante

Riposa in me e ti conforterò…

Io non ti tradirò mai…



Con un lampo di luce azzurra, quella stronza si trasformò, proprio davanti a lui.
Kisshu stava tremando. La rabbia, il risentimento, l’eccitazione, la repulsione, il desiderio, il dolore… tutte queste emozioni si stavano accavallando disordinatamente dentro di lui.
Era patetico.
 
Doveva calmarsi.
 
Ora lei era Mew Ichigo: poteva essere pericolosa.
 
Doveva stare attento.
 
Si era lasciato fregare, lei si era approfittata dei suoi maledetti sentimenti.
Non sarebbe più successo.
 
Doveva riprendere il controllo della situazione.
 
Sfoderò uno dei suoi sorrisi più sfrontati.
“Bene Ko-Neko-Chan! Ora che ti sei trasformata, quali giochini perversi hai in mente per noi due?” le disse, ironizzando.
La sua voce però era incerta e il suo sorriso tirato.
 
Poteva fare di meglio.
 
“Smettila!” gli rispose intanto la ragazza.
“Hai ragione Kisshu…” aggiunse. “Non bisogna lasciarsi andare, bisogna combattere. E ora è uno di quei momenti in cui devo dare il massimo, devo combattere per quello che io desidero… e io desidero andarmene da qui. Voglio tornare a casa!”
 
Kisshu non sentì nemmeno le sue parole. Stava studiando il modo migliore per avvicinarla e strapparle di nuovo la spilla.
“Ah, vuoi combattere? Contro di me?” le domandò con una smorfia, facendo qualche passo verso di lei.
 
A quel gesto, Mew Ichigo chiamò la sua Strawberry Bell e gliela puntò contro.
“Stai indietro!” gli intimò.
 
Lui non smise di avanzare, ma lanciò involontariamente un’occhiata furtiva a quell’arma. Sembrava così stupida: a forma di cuore, ricoperta di pelo morbido, di un rosa acceso. Ma sapeva cos’era in grado di fare: dalle registrazioni sulla nave, l’aveva vista fare fuori Profondo Blu con quella!
 
“Ti ho detto di stare indietro!” ripeté la ragazza, alzando la voce.
Lui la fissò negli occhi, gelido.
 
Mew Ichigo indietreggiò di qualche passo.
“Avanti! Riportami a casa Kisshu!” gli disse, stavolta con voce meno ferma.
 
Kisshu scosse la testa.
“No, tu starai qua finché io lo desidero. Te l’ho già detto.”
 
“Non dire stupidaggini!” strillò lei. “Sai benissimo che io non dovrei essere qua. E nemmeno tu non dovresti essere qua! Lo sappiamo benissimo entrambi! Portami a casa, altrimenti…” le parole le morirono sulle labbra, perché probabilmente si rese conto che stava farfugliando.
 
“Altrimenti?” la incalzò Kisshu, avvicinandosi con più decisione a lei, approfittando di quel suo attimo di cedimento.
Ormai era a poco più di un metro…
 
A quella vista, la ragazza impugnò con più decisione la sua arma.
“Ribbon…” iniziò.
 
Kisshu esitò un istante.
“Io non voglio combattere contro di te, Gattina” le disse.
Lo aveva detto solo per dissuaderla, per evitare che usasse quel maledetto attacco contro di lui…
Ma forse lo pensava davvero.
 
“…Strawberry…” continuò invece lei.
 
A quel punto, la Strawberry Bell gli premette contro al petto, impedendogli di avvicinarsi oltre.
Guardò Mew Ichigo, dritto dentro il rosa tenue dei suoi occhi.
Era proprio di fronte a lui… ed era così bella che la sua rabbia furiosa rischiava di vacillare…
 
Lo aveva ingannato davvero?
Voleva davvero colpirlo?
 
Vuoi davvero ferirmi… ancora?
 
La ragazza strinse le dita attorno all’arma.
 
“SURPRISE!” urlò.
 
Si sollevò un gran nuvolone di polvere per lo spostamento d’aria.
Kisshu sentì solo una vampata di aria tiepida sul viso e poi urtò dolorosamente con la schiena contro la parete.
 
Doveva aver fatto un bel volo…
 
Si ritrovò per terra, seduto scompostamente, con un spasimo terribile che gli paralizzava il petto.
Non appena provò a prendere fiato, iniziò a tossire affannosamente ed a sentire il sapore ferroso del sangue riempirgli la bocca.
 
Vide poi Mew Ichigo, in piedi poco lontano, che lo studiava preoccupata.
 
Spiacente, non sono ancora fuori combattimento, Gattina…
 
Si rialzò a fatica, poggiandosi con una mano alla parete e si pulì un filo di sangue che gli era gocciolato sul mento.
Inspiegabilmente, le sorrise.
Un sorriso crudele.
 
Voleva veramente farla a pezzi, ora.
 
“Bene bambolina, vedo che non le capisci le buone maniere!” ringhiò, sprezzante.
 
Con un lampo di luce dorata si fece comparire i tridenti nelle mani.
Li soppesò un po’, gustandosi la sensazione delle impugnature ricoperte di cuoio nero sotto le dita.
Erano pesanti, come le sue intenzioni. Si sarebbero conficcati a meraviglia nella carne tenera di Mew Ichigo.
 
Le sue labbra si tirarono in un ghigno. Ora si sarebbe divertito, a modo suo…
 
“E allora, se vuoi combattere, decidiamo combattendo!” La incitò. “Infondo, è quello che noi due sappiamo fare meglio, vero?”
 
Poi si scagliò contro di lei.
 

***


Mew Ichigo balzò verso l’alto, sopra di lui, evitando il suo colpo che cadde a vuoto.
Kisshu la seguì con la coda dell’occhio, calcolando il punto in cui avrebbe toccato terra.
 
Precedendola, si materializzò lì.
Lei gli atterrò davanti, dandogli le spalle, ansimando.
Si teneva bassa sulle ginocchia, guardandosi attorno senza riuscire a vederlo…
 
Avvicinò la bocca al suo orecchio, tra i suoi capelli morbidi. “Sveglia, piccola!” le sussurrò maliziosamente.
Quindi la scaraventò per terra con una gomitata nella schiena.
 
La ragazza strisciò in modo disordinato sul pavimento, lasciandosi scappare un gemito. Poi si rialzò, tirandosi sui gomiti, con un’espressione sofferente.
 
Ancora troppo poco sofferente.
 
Si lanciò di nuovo verso di lei, caricandola con la destra.
Mentre lui si avvicinava velocemente, vide Mew Ichigo sgranare gli occhi e appiattirsi al suolo, con un’espressione atterrita, come incapace di schivare il colpo.
Invece stava fingendo di nuovo.
Non appena lui le fu abbastanza vicino, la ragazza gli mollò una ginocchiata nello stomaco e guizzò via, fuori dalla porta.
 
Kisshu si strinse la pancia con le mani.
Il calcio, sommato al contraccolpo dovuto alla furia del suo attacco, era stato molto più doloroso del previsto.
Doveva essere più cauto.
 
Si materializzò fuori dalla costruzione, fluttuando in quella nebbiolina verde ad alcuni metri dal suolo.
Mew Ichigo era pur sempre un’umana e sapeva che non avrebbe mai pensato ad alzare gli occhi al cielo. Non lo avrebbe visto.
 
La cercò con gli occhi, scrutando tra i muri in pietra delle rovine e tra le quelle costruzioni color sabbia, quindi la intravide, poggiata con la schiena contro una colonna del porticato del tempio, che si guardava intorno allarmata.
Aveva ancora in mano la Strawberry Bell: sparita quella, sarebbe stata molto più inoffensiva.
 
Elaborò rapidamente un piano.
Un piano…
Che parolone.
Gli sarebbero bastate due mosse per farla fuori…
…ma sarebbe finito subito anche il divertimento.
E quella era la parte che preferiva… (*)
 
Rimase in attesa, in silenzio, che la ragazza si sentisse abbastanza tranquilla da abbassare a sufficienza la guardia, tanto da voltarsi per osservare dietro la colonna che aveva alle spalle.
 
Quando lei si girò di nuovo, Kisshu le si era già materializzato davanti.
Con gesto rapido, infilò un tridente nella Strawberry Bell e la strappò via dalla mano di Mew Ichigo.
Il cuoricino finì per terra, assieme alla sua arma, dissolvendosi con un lampo di luce.
Ora era disarmata.
 
Kisshu sogghignò, mentre fissava gelidamente negli occhi la sua preda.
Era in trappola, davanti a lui, incapace di difendersi, con la colonna dietro di lei che le impediva di fuggire.
Ma la cosa migliore era che anche lei ne era consapevole.
Vide che iniziava a tremare. Era terrorizzata per davvero, stavolta.
 
Ed era terribilmente eccitante.
 
Si appoggiò appena contro quel corpo felino ed accaldato, per sentire i tremiti della ragazza contro di lui…
Le sfiorò il collo con il suo viso, inspirando a fondo, per gustarsi la fragranza della sua pelle snaturata dalla paura.
…quindi le tirò un pugno secco allo stomaco.
 
Mew Ichigo si piegò in due e finì per terra, in ginocchio, contorcendosi e gemendo dal dolore.
Lui la guardò compiaciuto.
Adorava quella sensazione che gli ribolliva dentro mentre combatteva per distruggere il suo avversario…
Era stata sua compagna per tutti quegli anni. E aveva imparato a padroneggiarla alla perfezione…
 
Passò davanti alla ragazza, ancora accasciata al suolo, urtandole la guancia con un ginocchio, per istigarla a rialzarsi…
 
Vediamo se sei tanto forte quanto credi e se riesci a salvarti…
 
Si allontanò da lei e fece alcuni passi per raccogliere, con tutta calma, l’altro tridente che si era conficcato a terra.
 
Avresti dovuto pensarci bene piccola, prima di giocare con uno come me…
 
Mew Ichigo accontentò la sua tacita richiesta e parve riprendersi improvvisamente dal colpo, balzando lontano da lui.
La vide atterrare in modo malfermo sulle quattro zampe, mentre lo fissava bruciante d’odio.
Poi richiamò ancora una volta la sua arma, facendola apparire nella mano guantata.
 
Kisshu fece una smorfia di delusione.
Come era noiosa…
 
Quindi scagliò il tridente appena recuperato contro il suo braccio, inchiodandoglielo al suolo, facendole scappare di nuovo la Strawberry Bell di mano. La ragazza cadde pesantemente indietro e si strinse il polso, strillando di dolore. Le aveva lacerato la carne e stava sanguinando…
 
Delizioso…
Dopo lo avrebbe assaggiato…
Ma ora non aveva ancora finito…
 
Strinse l’impugnatura del tridente nella mano destra e si buttò di nuovo su di lei.
Questa sarebbe stata l’ultima volta, perché aveva tutta l’intenzione di piantarglielo nel ventre.
Nelle frazioni di secondo che seguirono, Mew Ichigo strattonò terrorizzata il braccio intrappolato tra le lame, ancora conficcate al suolo, senza riuscire a liberarsi, mentre lui le era ormai addosso. Tirò indietro il braccio per colpirla, ma lei provò disperatamente a difendersi: alzò la mano sinistra e tentò di graffiargli la faccia con tutta la sua forza. Kisshu fece per ritrarsi, per scansare quell’insulso attacco, ma…
…sentì un crampo lancinante al petto, che gli impedì di muoversi…
…Tutto a causa del primo colpo ricevuto…
La mano di Mew Ichigo si abbatté con ferocia sulla sua guancia, facendogli perdere l’equilibrio.
Atterrò per terra, sbattendo su una spalla, e si ritrovò con la schiena sul pavimento di pietra.
 
Prima che potesse raccapezzarsi, la ragazza gli fu addosso, inchiodandolo in quella posizione, con un ginocchio che gli bloccava un braccio e la sua mano illesa che gli stringeva l’altro polso. Si sarebbe liberato facilmente, se non che… lei gli puntò alla gola il tridente che aveva svelto dal terreno, ancora sporco del suo sangue.
 
Kisshu tossì un paio di volte, ansimando, per il dolore.
Mew Ichigo era seduta di peso proprio sul suo petto, rendendogli ancora più faticoso riprendere fiato.
La poteva vedere alzarsi ed abbassarsi appena ad ogni suo respiro.
 
Al ché, si mise a ridere. Una risata folle.
Ed amara. Gli sarebbe piaciuto vederla così… ma in un’altra situazione.
 
“Sei splendida, Ichigo!” esclamò. “La mia splendida Gattina sexy… Sai, dovremmo farlo più spesso” aggiunse con un smorfia dolorosa.
 
La ragazza non rise alla sua stupida battuta.
Lo fisso piattamente, con disprezzo, premendo la lama nella sua carne.
Era molto determinata.
 
E lui aveva perso.
Di nuovo.
Doveva essere destino.
Un destino crudele che lo seguiva da tempo, ormai.
 
Aveva provato con tutte le sue forze a liberarsene, a cercare per lui qualcosa di migliore…
Inutilmente. Ogni suo sforzo continuava ad essere maledettamente vano.
 
Aveva provato anche a sfuggirgli… e c’era riuscito… una volta… due volte… ma era solo un posticipare gli eventi…
Sapeva che lo avrebbe preso comunque, presto…
 
Non poteva farci niente.
 
Quella sensazione di impotenza, di inettitudine… la odiava! Lo disgustava…
Doveva darci un taglio…
Doveva farla FINITA…
 
E la soluzione era lì, sopra di lui.
Seppur inconsapevolmente, lo sapeva… da quando, due giorni prima, era tornato a cercare quella ragazza, per fingere che lei potesse dargli la forza di combattere ancora, per chiederle un attimo di speranza, per farlo illudere un altro po’…
Si era già rimesso nelle sue mani…
 
Fissò con serietà la ragazza che aveva ancora poggiata addosso.
…doveva capire che non si trattava più di un gioco…
“Avanti!” le disse. “Se mi devi ammazzare fallo subito, così ci leviamo il pensiero”
 
Mew Ichigo sgranò gli occhi, probabilmente disorientata da quello che le aveva appena chiesto.
 
“Ichigo, non torno a casa per farmi giustiziare dai miei simili…” le spiegò, con calma.
“Mi sono promesso che me ne sarei andato combattendo. E questa è una buona occasione!”
 
Lei non disse nulla.
Le sue parole sembravano averla scaraventata di colpo in un altro mondo, che fissava con lo sguardo perso in un punto infinitamente lontano.
Ma c’era una strana luce che brillava nel fondo dei suoi occhi…
Le sarebbe bastato un attimo di coraggio, di fredda determinazione.
E sarebbe stata perfettamente in grado di farlo.
 
Di fare finalmente qualcosa per lui…
 
“E poi se sei tu, Gattina, a farmi fuori…” le sussurrò, per esortarla.
 
Grosse gocce di sangue le piovevano, a tratti, dal suo polso, inzuppandogli la maglia, come aveva fatto quel pomeriggio con le sue lacrime salate…
 
Poi la mano della ragazza iniziò a tremare, affondando di più la lama del pugnale nella sua gola, con una lentezza estenuante.
Per un attimo, Kisshu ebbe paura. Paura che l’avrebbe ucciso a quel modo, con tortura lunghissima…
Cercò di non pensarci.
 
“AVANTI!” le urlò di nuovo, rabbiosamente.
Poi strinse gli occhi, per non darle il dolore di vedere, di nuovo, il suo sguardo, mentre crepava sul pavimento…
 
Finisci quello che hai iniziato, Ichigo, e toglimi di mezzo, da questa schifezza di vita…
 
Non voleva rivedere la sua terra.
Chissà che avrebbero pensato i suoi compagni…
Non voleva rivedere le ragazze che aveva lasciato.
Gli avrebbero riso dietro…
Non voleva rivedere le persone che aveva deluso.
Lo avrebbero guardato con disprezzo…
Non voleva rivedere niente…
 
…solo lasciarsi tutto alle spalle…
 
La sua mente pensava confusamente tutte queste cose, ma lui…
 
Lui non c’era…
 
Gli sembrava di vedere tutta quella scena dall’esterno, scorrergli davanti, al rallentatore, come su uno schermo.
La osservava senza interesse, mentre il tempo si dilatava impercettibilmente…
Ormai non lo riguardavano più…
 
Forse, era già morto?
 
Sarebbe stato meraviglioso…
 
Aprì gli occhi.
 
Davanti a lui c’era ancora Ichigo.
 
Lei lo guardava con incredibile dolcezza, dal rosa abissale dei suoi occhi, della stessa tonalità dei suoi morbidi capelli ondulati…
 
Come in un macabro ritornello che aveva già sentito… (**)
 
“Kisshu…” gli sussurrò.
 
E fu l’ultima cosa che gli disse.
 

~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ *~ * ~ * ~


Kisshu: Sono morto?
Autrice: Beh… ecco… insomma…
Kisshu: No, sul serio… sono morto???
Autrice: Ci sono ancora un paio di capitoli… lì avrai modo di capire… ^^”
Kisshu: Oddio… sonomortosonomortosonomortosonomortosonomortosonomorto…
Autrice: E BASTA!!!
Kisshu: Ma vaffanculo autrice! Perché devi farmi avere 'ste manie suicide???  Non è giusto! Aveva ancora tante cose da fare… comprarmi un’astronave, prendermi la mia prima sbornia, farmi Ichigo, battere il record per il chimero più peloso del pianeta, andare sul Blu Tornado di Gardaland…
Autrice: EEEEEEH????? O_O
Kisshu: …Andare in vacanza alle Bahamas, vedere il Dvd del Re Leone 3…
Autrice: Sta delirando…

Passiamo alle
Note:

(*) I preliminari prima di tutto, gente! XD NdKisshu (Ma sai che sei inquietante FORTE??? O_O NdMe)

(**) Vi avevo detto di tenere a mente il sogno del Capitolo 5… ma voi non mi date retta! UoU

   
 
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