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Autore: _Deina13    27/11/2011    1 recensioni
Ti ricordi di quel ragazzo di cui ti parlo sempre, papà? Quel bellissimo ragazzo dagli occhi al cioccolato, dolce come il miele e con la voce capace di sciogliere i ghiacciai? Voglio stare con lui, papà. Non so se riesci a capirmi, ma lo spero, perchè anche se non abbiamo lo stesso sangue, io ti voglio un mondo di bene, so che la nostra esistenza gira intorno ad una serie di regole e, per farla corta, noi siamo ricchi e lui è povero, ma nessuno, e sottolineo n e s s u n o mi fa sentire come mi fa sentire lui, nessuno mi tratta come fa lui. Credo di amarlo papà, voglio stare con lui, passare il resto della mia vita al suo fianco...spero tu possa capirmi. Anche se non lo dimostro ti voglio bene. Con amore, tua figlia.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una melodia si diffuse nell'aria. Era la voce di una donna che canticchiava. La sua voce calda e suadente, dolce in quel mommento, risuonava nella stanza scura. Stava cantando una ninnananna. Le note rimbombavano sulle pareti...
Re Re Do Do Re Re Do
Avevo già sentito quella melodia; la canzone più bella degli Evanescence, Hello.
La stanza si illuminò di botto. Una donna con un lungo pigiama bianco. Alta e bionda, gli occhi rossi e gonfi dal pianto dondolava stanca una culla di legno pallido. Lessi l'iscrizione sul legno: 'Noeli'. Dentro la culla, che dormiva beata, c'era una neonata, una bella bambina di non più di due mesi; dal capo spuntava un piccolo ciuffo di capelli  neri e, al suo fianco, c'era una foto di un uomo, non aveva più di trentacinque anni, era alto e bruno, molto bello; sulla foto c'era scritto a penna: 'R.I.P. T.'.
La donna intanto si era seduta su una piccola sedia di plastica ed aveva smesso di cantare. Era visibilmente fragile e stanca, sulla trentina e teneva il viso fra le mani. Delle lacrime iniziarono a scederle sul volto e cadde a terra esausta bagnando il pavimento di lacrime.

Le sue labbra accarezzavano delicatamente la mia spalla nuda e si spostavano sul collo lentamente ed aprii piano gli occhi voltandomi
-Buonginorno..- dissi stirandomi
-Buongiorno- mi rispose lui, poggiandomi le mani sul collo e dandomi un bacio sulle labbra -come stai questa mattina?-
Mi stiracchiai ancora un pò -benissimo amore- gli diedi un'altro bacio e mi alzai -questa mattina torno a lavoro..-
Iniziai a vestirmi e lui mi guardò -vuoi seriamente iniziare una nuova settimana lavorativa con tutta questa fretta?-
Annuii ed indossai il vestito dal capo -tesoro sono in ritardo, è per questo che vado di fretta-
-Bene- si limitò a dire.
Salii in ginocchio sul letto e gli scoccai un bacio sulle labbra -ti amo-
Sorrise -ti amo anche io- mi fece una carezza -divertiti a lavoro-
Mi alzai di nuovo, andai verso la porta e sbuffai -certo, anche tu-
   Passai dallo starbucks per un caffellatte, mi sarebbe stato utile per schiarirmi un bel pò le idee. L'abito che avevo scelto per tornare a lavoro dopo una settimana di assenza era uno molto semplice, maglia larga a maniche fino ai gomiti blu, e gonna stretta e corta fino alla coscia, a righe bianche e blu; collant scuri e decollete nere opache, scomode bisogna dire, le decollete sono sempre scomode.
Quel sogno mi aveva scombussolato un bel pò le idee. Ero riuscita a capire che riguardava Noeli, ma quella donna io l'avevo già vista, e quell'uomo della foto..credevo di conoscerlo, o semplicemente lo conoscevo.
Guidavo e bevevo, guidavo e bevevo, bevevo e parcheggiavo. Arrivai a scuola che non avevo ancora finito di bere. Valentine era all'entrata e mi salutava
-Buongiorno Eule!- disse con un grande sorriso sulle labbra
-Buongiorno Vale!- la salutai con altrettanta felciità -come mai così di buon uomore?-
-Oh beh..- mormorò con lo sguardo perso -tra me e Zayn..-
Sgranai gli occhi e sorrisi -è ufficiale?-
Lei annuì  felice e la abbracciai per congratularmi con lei.
   La giornata a lavoro fu stancante; avevo assegnato a quasi tutte le classi da fare un disegno a piacimento e le cose che erano uscite fuori erano scioccanti. Mi concessi qualche minuto stesa sul divano del salotto per riposarmi, ma caddi in un sonno profondo per ore.
Un letto, un letto con sopra stesi un uomo e una donna, coperti solo dalle lenzuola. Stavano giocando a farsi il solletico, e ridevano. Era estate e faceva caldo, dalle finestre entrava una multitudine di luce soffusa che li illuminava. Avevano sui vent'anni. La donna era molto bella, nè magra nè grassa, capelli folti e spettinati sul rossiccio, pelle morbida e candida e grandi occhioni blu. Stava distesa sull'uomo e lo faceva morir dal ridere, perchè gli faceva il solletico sul collo e lui si dimenava. Lui. Lo conoscevo. Sapevo chi era. Era bellissimo, dal fisico perfetto, il viso coperto da qualche lentiggine qua e là e piccoli riccioli mori corti spuntavano dalla testa; ma non erano quelle cose che mi avevano colpito, ma i suoi occhi. Grandi occhi alla nutella, con un anello dorato che brillantinava intorno alle pupille. Era lui, solo più giovane. Era Gabriel. Alla fine i due smisero di ridere e, dopo pochi istanti passati a guardarsi la donna gli parlò dolcemente ''ti amo G.'' e lui sorrise, passandole una mano fra i capelli, e rispose con un bacio.
Mi svegliai di scatto che sudavo. Respiravo afannosamente e mi guardai intorno
-Amore?- mi chiamò Gabriel in piedi di fronte a me che mi guardava preoccupato -tutto apposto?-
Mi alzai in piedi traballante e gli annuii stralunata.
Perchè tutto d'un tratto stavo facendo quei sogni strani? E perchè proprio su di loro?
   
 
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