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Autore: Emily27    27/11/2011    3 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TREDICESIMO CAPITOLO

 

 

 

“Io credo sia meglio andare a dormire” disse Derek allontanando da sé Amanda con dolcezza. “Ognuno nel proprio letto” tenne a puntualizzare.
“Io pensavo...” mormorò lei sorpresa, restando a corto di parole per la prima volta in quella serata.
“Salutiamoci qui” fece lui accarezzandola brevemente sui capelli.
Lei si rimise a sedere composta, guardandolo di traverso.
“Non mi sembrava ti dispiacesse quando ti ho baciato sul divanetto” disse un po' risentita.
“Sì... Ma ora è meglio andare a casa.”
“Perchè? Potremmo trascorrere dei bei momenti insieme” ritentò la ragazza addolcendo il tono.
Derek sospirò.
“Non mi va.”
“Forse non questa volta, ma ci saranno altre occasioni...”
“Buona notte Amanda” disse lui senza lasciarla continuare.
“A presto, Derek” lo salutò lei con un mezzo sorriso, prima di scendere dal suv chiudendo rumorosamente la portiera.
Lui la guardò entrare nel portone del palazzo, dopodichè mise in moto e partì diretto a casa.
Attraversò le vie cittadine guidando lentamente, senza nessuna fretta, mentre le luci stradali illuminavano ad intermittenza il suo volto serio.
Giunto alla sua abitazione lasciò il suv in garage ed entrò in casa lanciando le chiavi dell'auto su di un mobiletto. Nonostante l'ora tarda non aveva sonno. Si diresse in cucina e, con i gesti lenti di chi ha la mente altrove, prese una birra dal frigo, quindi andò in soggiorno bevendone una lunga sorsata. Mise la bottiglietta sul tavolino e si sedette nel divano, là dove lui ed Emily avevano lottato allegramente con i cuscini per poi finirsi tra le braccia e dove per l'ultima volta avevano fatto l'amore.
Derek prese il cellulare dalla tasca dei jeans e selezionò l'opzione per scrivere i messaggi, restando poi per lunghi istanti a fissare il cursore che lampeggiava ritmicamente sul display. Alla fine spense il telefonino, riponendolo sul tavolino vicino alla bottiglia. Si appoggiò pesantemente contro lo schienale del divano, reclinando indietro la testa e chiudendo gli occhi.
Mi manchi, Emily...

 
Il giorno dopo, a metà mattina, Derek uscì dall'ufficio di quella simpatica donna che era Erin Strauss, dopo averle consegnato i rapporti come gli aveva chiesto Hotch, e si diresse verso l'angolo ristoro. Versò in una tazza il poco caffè rimasto nella caraffa, poi si sedette al tavolo a sorseggiare la calda bevanda dondolandosi sulla sedia.
Pensando alla sera precedente un sorriso si disegnò sulle sue labbra, in qualche modo si era divertito, Amanda in fondo era simpatica, ma chissà se pensava la stessa cosa di lui dopo che aveva rifiutato le sue avances. Era consapevole che il comportamento tenuto con la ragazza le avesse fatto sperare che avrebbero prolungato in modo piacevole la serata, ma lei non poteva sapere che se non fosse stato per un'inutile ed assurda ripicca, il biglietto con il suo numero di telefono sarebbe finito in lavatrice con i jeans. Si sentiva stupido ad aver agito in quel modo, a pensarci bene non era proprio da Hotch inventarsi una scusa al fine di prolungare un viaggio di lavoro per stare con una donna, Emily, nel caso specifico. Comunque ad ogni modo a lui non doveva importare dell'eventualità di un loro legame affettivo. Continuava a ripetersi che la vita sentimentale di Emily non era cosa che lo riguardava, ma stava di fatto che gli mancavano i loro momenti: mangiare una pizza insieme, prendersi in giro, fare l'amore... Gli mancava Emily.
Ciò era indice di un sentimento più grande o soltanto nostalgia per il bel periodo della loro relazione? Che cosa provava per lei? Non aveva mai smesso di chiederselo. Forse era come gli aveva detto Emily, la risposta a quelle domande doveva semplicemente arrivare dal suo cuore, ma tutti i dubbi e le paure circa un qualcosa da lui mai sperimentato gli impedivano di ascoltarla.
Hai lasciato un po' di caffè per un povero vecchio?” domandò Rossi giungendo in quel momento, senza ottenere risposta. “Ehi, Morgan, ritorna sulla terra.”
Derek smise di dondolarsi sulla sedia e di fissare il vuoto, per prestare la sua attenzione al collega.
Come hai detto, scusa...?”
Che hai privato un agente anziano del suo caffè” disse David facendo il gesto di versarlo dalla caraffa ormai vuota. “Dovrei proporre al Bureau di aprire uno Starbucks all'interno dell'Unità di Analisi Comportamentale.”
Derek sorrise alla sua battuta e si alzò per andare a riporre la tazza sul mobile alle sue spalle.
Rossi lo osservò con sguardo indagatore.
Che ti succede Derek?”
Niente” fece l'altro in tono stupito.
Eri così pensieroso...”
Mi stavo solo rilassando un po' dopo essere stato dalla Strauss” spiegò Derek alzando gli occhi al cielo nel nominare la tanto amata caposezione. “Hotch mi ha chiesto di portarle i rapporti di Scottsdale.”
Mi hai detto che torneranno oggi pomeriggio, giusto? Lui ed Emily...” gli domandò David incrociando le braccia sul petto e studiandolo.
Sì, oggi” rispose Morgan, per affrettarsi poi a dire: “Ci vediamo dopo, devo passare da Wesley al terzo a ritirare dei documenti, Hotch mi ha lasciato un po' di faccende da sbrigare.”
Hotch...” mormorò Rossi guardando Derek che se ne andava, poi, dopo aver dato un'ultima occhiata sconsolata alla caraffa vuota, si incamminò anch'egli per fare ritorno nel suo ufficio.

 
Era pomeriggio inoltrato quando Aaron entrò nell'ascensore con la sua ventiquattrore, per salire agli uffici della BAU. Aveva appena accompagnato a casa Emily, ordinandole in qualità di suo diretto superiore di restare a riposo fino al lunedì.
Si rendeva conto di essersi lasciato piuttosto andare con lei in quei due giorni, con i gesti e i pensieri, complici il viaggio di lavoro insieme e l'incidente accadutole. Non provava simili sensazioni da così tanto tempo che ora ne era quasi spaventato, ma non aveva intenzione di reprimere le sue emozioni e ridiventare l'uomo troppo rigido e serio che era stato fino a poco tempo prima. Non poteva conoscere i sentimenti di Emily nei suoi confronti, ma in ogni caso le era grato per aver fatto nuovamente battere il suo cuore.
Hotch scese al sesto piano ed entrò nell'open space della BAU, vide Reid e Morgan seduti alle loro scrivanie, dove si diresse.
Bentornato” lo salutò Spencer vedendolo arrivare.
Grazie. Tutto bene qui?”
Derek alzò la testa da alcuni documenti e subito notò che il suo capo era arrivato da solo.
Emily?”
Aaron attese qualche secondo prima di rispondere.
Prentiss è a casa. A Houston ha avuto un incidente, è questo il motivo per cui non siamo tornati ieri.”
Derek spalancò gli occhi e sentì una morsa stringergli lo stomaco.
Come...?”

  
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