No non era un giorno normale.Lo ho capito dal modo in cui mi sono svegliata,avevo sentito delle voci fuori.Così mezza addormentata,metto le pantofole,e raggiungo la finestra,tiro le tende:aveva appena finito di piovere,e l'asfalto aveva trattenuto l'acqua piovana.Apro la finestra,l'aria era umida.Gli alberi erano sul giallo-rossiccio.Ormai stava diventando autunno.Fuori c'era un taxi,da cui scese una ragazza,non riuscivo a vedere il volto,era coperto da un grande cappello nero,aveva l'impermiabile lungo sempre nero,calze erano marroni,e degli stivaletti alti,tipo anfibi,neri.Notai i suoi guanti,particolari,in pizzo.Il taxista la aiutò a portare i bagagli,e la mia vicina,la accolse abbracciandola,ma era un abbraccio un po',come dire..rigido?Non sapevo chi fosse quella ragazza,ne il perchè era qua.Entrarono nel vialetto di casa,fino a raggiungere gli scalini.Poi la ragazza entrò in casa,mentre la mia vicina,Selma,ringraziava il taxista pagandolo.Poi entrò anche lei in casa..