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Autore: PagineDiDiario    01/12/2011    0 recensioni
La vidi per la prima volta davvero.Era così semplice.Il viso bianco come la luna ,quei capelli color rame,gli occhi color nocciola,e quelle lentiggini sulle guancie.Sembra così innocente,ogni volta che la vedo c'è quella luce nei suoi occhi,e le sue labbra sembrano parlare stando in silenzio.Se ne stava là sotto quell'albero di ciliegio che osservava per ore,non so di preciso cosa guardava,il suo sguardo era assente,come se guardasse oltre,come se guardasse qualcosa che io,che noi,non possiamo vedere.Quando pioveva,la vedevo alla finestra,la apriva,e cantava,fissava sempre quell'albero.La sua voce aveva qualcosa di ipnotico,di celestiale,ma c'era della nostalgia in quelle note.La mancanza di qualcosa che io,che noi,non conoscevamo,o forse di quello che a noi appariva normale.Mi piaceva osservarla,sembrava che in ogni suo gesto ci fosse qualcosa di magico.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poi sono tornata a letto.Sta volta mi aveva svegliato i raggi del sole.Avevo allungato il braccio per prendere il cellulare sul comodino,anche sta sera lo avevo lasciato accesso nella speranza di trovare un messaggio,ma niente.Guardo l'ora.Erano le dieci,così decisi di alzarmi dal letto.. "Mamma..?",dissi con voce debole. Ero stufa di avere la febbre,ma almeno non andavo a scuola.Mia mamma non c'era,infatti trovai un biglietto appeso alla porta che diceva "Sono a lavoro,torno alle due,ti ho lasciato qualcosa nel forno!Un bacio,mamma." Perfetto,anche quella volta la mamma non c'era.Era deprimente stare a casa,avrei voluto suonare un po' il piano,ma avevo froppa fatica.Scesi le scale,e trovai nel forno le melanzane alla parimigiana:la sua specialità!A me non piacevano molto,ma era una delle poche cose che mia mamma faceva bene,quindi la mangio sempre.Mia mamma è vegetariana,non mangia gli animali,ma i suoi derivati si.Adora la natura,e nel weekend mi porta spesso in campeggio a cogliere i funghi.Bene,ero sola a casa,non sapevo cosa fare,così mi misi a guardare la tv,nella speranza di trovare qualcosa di interessante.Poi mi misi ad osservare le foto,quelle di papà e della mamma.Le poche foto di papà e della mamma insieme.Poco dopo suonò il campanello.Era Selma."Ciao Bet!C'è la mamma?",disse. "No è a lavoro",risposi. "Ah,comunque ti ho portato dei biscotti,sono buoni eh!",aggiunse.Dietro la mia vicina,vidi sbucare,una testolina timida,gli occhi color nocciola,i capelli color bronzo,un po' di lentiggini,e poco dopo si piazzò difronte a me,guardandomi curiosa con un sorriso che sembrava le arrivasse fino alle orecchie.Non era un sorriso così puro,nei suoi occhi c'era un velo di malinconia,i suoi occhi parlavano."Ciao",le dissi sorridendole."Ciao,ti va se ti faccio compagnia?",mi disse fissando il piano in salotto."Certo!Selma vieni anche te?"chiesi."No grazie,devo andare a preparare una torta..".Selma era molto brava a fare i dolci,infatti li preparava perchè le piaceva e poi li regalava alla gente.I suoi biscotti avevano un'aria invitante,con tutta quella glassa al cioccolato... Così Sakura entrò con me,mentre Selma andava a preparare la torta.A dir la verità non avevo molta voglia di "badare" a questa ragazzina,ma non sapendo che fare..! "Allora Sakura,li assaggiamo questi biscotti?",le chiesi.Nemmeno il tempo di chiederlelo che ne aveva già uno in bocca."Il latte lo vuoi?",le chiesi."Si si grazie",mi rispose.Così ci trovammo in cucina a mangiare questi buonissimi biscotti."Quanti anni hai Sakura?" "Dieci.E te?" "Sedici." le risposi. Notai i suoi occhi,mi guardavano curiosamente,e sembrava cogliere ogni mio gesto.Così lo feci anchio.Era davvero una bella bambina.La vedevo un po' debole,ma non perchè era malata.Aveva qualcosa in se. "Sei la nipote di Selma?",le dissi. "Si",mi rispose con la bocca piena di latte. "E sei venuta a trovarla?" "Si",ripetè. Ma per quanto? Quel giorno,svegliandomi avevo visto che aveva delle valige.Forse abiterà qua?I suoi genitori saranno in vacanza?Non volevo fare l'impicciona così non glielo chiesi. "Sai suonare il piano?"mi domandò con gli occhi che le brillavano. "Si.."risposi. Così mi alzai e iniziai a suonare una canzoncina che mi aveva insegnato mia mamma.. "Posso anchio?",mi domandò timidamente. "Certo",le risposi. Vidi le sue manine,così piccole,poggiarsi su i tasti e delicatamente suonare.Mi sorprese.Era bravissima.Sembrava accarezzare il piano,e parlargli.Le sue mani parlavano.Suonò una canzone che durò qualche minuto,una melodia stupenda,un po' malinconica,e triste.Finito di suonare le chiesi dove avesse imparato e lei rispose che gliela aveva insegnata la mamma.Dice che era una delle canzoni preferite di sua mamma,anche lei suonava.Appena ebbe finito,si fermò per alcuni secondi immobile a fissare il vuoto,la vedevo pensierosa.A che cosa stava pensando?Anche in quel caso non glielo chiesi.Poi si mise a disegnare.Realizzò un albero,un albero di ciliegio,la matita scorreva dolcemente sulla carta,sembrava intonare quella melodia. “Allora Sakura,quanto stai da Selma?”Mi permisi di chiederle. “Per Sempre”rispose freddamente con uno sguardo di ghiaccio,fisso su quell’albero che aveva disegnato. “Sakura vuol dire ciliegio.”,mi disse. “Gli alberi di ciliegio sono diversi.Ogni petalo è un ricordo,ogni petalo è un sogno,e quando c’è vento,tutti i petali che volano,sono i sogni che prendono una nuova strada.Lo diceva sempre mia mamma”,mi disse,la voce le tremava un po’.
  
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