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Autore: mikilily    28/11/2011    9 recensioni
Salve, sono ancora qua e vi posto un'altra FF, l'ennesima Dramione. Questa volta l'ispirazione è venuta guardando le innumerevoli foto di Emma su google. La mia attenzione è stata catturata da un abito grigio da Cenerentola; quindi la principessa c'è, serve un castello magico e tenebroso ed anche quello l'ho trovato.Villa Malfoy è il meglio del meglio ed infine mancava il principe e chi meglio di Draco il principe dei Serpeverde. la storia sarà ooc, perchè i protagonisti vivono in un epilogo alternativo.
Fatemi sapere, Kiss.
Tratto dal 1° capitolo:
c’era una volta e c’è ancora una giovane e promettente studentessa in Magispudenza. Questa ragazza è tanto sfortunata, l’amore non l’ha mai baciata o forse si.
Ma aspettate che vi racconto la sua storia.
Siete comode… avete preso i fazzoletti non vorrei allagaste i vostri divanetti.
Ora che tutto è pronto, vi racconto la storia più antica del mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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2. Incontro con il capo.

Si era smaterializzata direttamente nel suo grande ufficio al secondo piano della grande fabbrica di Whisky incendiario a nord di Londra.

Amava arrivare prima di tutti e programmare la giornata, nell’ordine avrebbe innaffiato la sua pianta; regalo di Neville il suo miglior amico quando fu promossa a direttrice delle vendite per l’Inghilterra; Avrebbe controllato la posta ed acceso il computer, quell’aggeggio che era indispensabile per far pubblicità nel mondo Babbano ed era grazie a questo, che riuscì ad incrementare le vendite, ma questo i suoi superiori non lo sapevano ancora. Per questo, doveva ringraziare la sua migliore amica, quella santa di Hermione, si era armata di pazienza e per settimane le aveva insegnato tutto quello che sapeva sul quella sorta di cervello elettronico e la so tutto di Hogwarts, sapeva una marea di nozioni su quella scatola strana.

Dopo aver controllato la posta si dedicò alle fatture e alle scartoffie varie che la sua segretaria le aveva lasciato sul tavolo, controllò l’orario e si accorse che mancava poco all’ora ics.

La sua riunione col capo si sarebbe svolta all’ultimo piano del palazzo, raccattò tutti i documenti sugli introiti e i guadagni degli ultimi sei mesi poiché avrebbe esposto la sua idea per ampliare le vendite usufruendo di nuovi canali d’informazione babbani,

sperando che il capo fosse aperto a quel tipo di mercato alternativo.

-bene signorina Wesley- disse il direttore del settore produzioni. –la riunione sta per incominciare c’è solo il vice, il capo arriverò tra poco. Le consiglio di evitare di esporre le sue idee babbane non credo vengano apprezzate-.

Ginny lo guardò male quel vecchio e untuoso mago non le era mai piaciuto, ogni volta che la incontrava non mancava di farle presente la sua predisposizione per i nati babbani facendo dell’ironia su Hermione e sul suo ex fidanzato. Che poi con tutto quello che si poteva dire ma prendersela e fare ironia su due dei salvatori del mondo magico si doveva essere strani forte o vicini all’oscuro.

No, quello magari no. Sicuramente il Signor Williams poteva aver radicato le idee di sangue puro come alcune famiglie; due tra tutte quelle di Malfoy o Zabini. Scaccio quell’idea e segui l’uomo dentro la sala riunioni immersa nella luce.

Si sedette nel posto a lei indicato dal mago e poggiò con delicatezza i fascicoli e i documenti che si era portata dietro e finalmente alzò lo sguardo pronta a salutare il vicepresidente della società per cui lavorare da quasi quattro anni, ma il saluto le si bloccò in gola e se l’avessero punta con uno spillo dalle sue vene non sarebbe uscita nemmeno una goccia di sangue.

-Signor Zabini, questa è la nostra direttrice di vendita per l’Inghilterra- disse il signor Williams presentando la rossa che non riusciva a dire mezza parola.

-Salve- disse il moro dagli occhi blu, recuperando subito il sangue freddo prerogativa del suo carattere e osservando la rossa cercò di leggerla dentro.

-salve- rispose Ginny rimmergendo dalla trans in cui era caduta.

-beh che vuole fare espone o vuole rimanere ancora così imbambolata a guardarmi- Ginny divenne rossa in viso quasi come i suoi capelli.

-espongo- disse sussurrando e alzandosi in piedi dirigendosi a passo deciso verso la lavagna magnetica alla fine della stanza.

Lì in piedi, davanti a quel moro insopportabile che per anni l’aveva presa in giro per la sua famiglia e le sue idee avrebbe esposto la sua idea per ampliare e incrementare le vendite. 

Sapeva già in partenza che quella sarebbe stata l’unica possibilità e se mai un serpeverde come Zabini aveva un cuore avrebbe continuato a lavorare per quell’azienda, anche se Ginny ne era certa, mentre con fretta slegava la cartella rossa davanti a se, quella sarebbe stata l’ultima volta lì dentro.

Aveva pronto un discorso ad effetto sull’importanza sull’esportazione e la pubblicità con cartelloni e nei supermercati babbani dell’alcolica bevanda, ma dopo aver sollevato lo sguardo e osservato gli occhi indagatori del moro Zabini riacquistò il suo coraggio e il famoso orgoglio Grifondoro.

 Lei, Ginevra Weasley, era scesa in battaglia, aveva combattuto una guerra cosa era uno stupido figlio di papà con la puzza sotto in naso e un fisico da urlo. Niente, lui non si era mai sognato di fare niente come i suoi amici, era scappato, si era nascosto dietro le vesti e i mantelli dei loro padri. Ginny si sentiva nuovamente in battaglia quella mattina, sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene. 

Di fronte non aveva Voldemort o Bellatrix Lestrange ma uno stupidissimo e insignificante Blaise Zabini che la guardava dentro analizzando i suoi gesti le sue parole e i suoi imbarazzi.

-allora ci muoviamo non ho tutta la mattina-disse spazientito il moro osservando l’orario.

- Signor Zabini- disse Ginny prendendo coraggio. – la mia idea è semplicissima, osservando gli introiti- mostrando i lucidi in cui un piccolo grafico a torta faceva vedere i risultati delle vendite nei mesi precedenti- degli ultimi mesi ho pensato di incrementare le vendite usando come nei mesi precedenti delle vie di comunicazione alternative.

-vie di comunicazione alternative – ripeté Blaise come stralunato osservando la rossa in fondo alla stanza e il signor Williams pallido e certamente agitato dalle idee della Wesley.

-si non so se ha saputo ma negli ultimi mesi abbiamo triplicato le vendite- Blaise annuì

-prosegua-

-questo incremento non è dovuto ad un cambio di prodotto ma alla pubblicità.

-pubblicità?-chiese Blaise noi non abbiamo pagato per della pubblicità.

-Voi no ma io l’ho pubblicizzata su alcuni siti di consumatori babbani-

Ginny era talmente presa dalla sua spiegazione sul mondo di internet e della pubblicità gratis che aveva fatto al prodotto che non si accorse di niente, né di una porta che si apriva , né di passi svelti verso la grande tavola in cui aveva lasciato i suoi documenti, si accorse solo del viso agitato di Zabini che guardava lei poi un altro punto poco distante e quando si girò le sue gambe tremarono.

Deglutì sonoramente osservando un alta figura vestita di nero, alta e slanciata con degli inconfondibili capelli biondo platino, non vi erano dubbi quello dietro di lei che osservava con circospezione le sue tabelle e consultava gli introiti altro non era che Draco Malfoy.

-Cosa Weasley- disse con un tono della voce sicuro.

-ecco il whisky ha avuto successo soprattutto nei grossi centri come Londra e Manchester mentre nessuno si è accorto di lui in Scozia nonostante sia una delle bevande più consumate tra i maghi, ma noi-disse la rossa -tendiamo a consumare sempre le solite cose invece i babbani provano, collaudano, tentano per questo-

-chi ti ha assunto nella mia società- disse Malfoy girandosi verso la rossa e guardandola dall’alto in basso.

-io signor Malfoy- Draco si girò verso Williams -ci servivano giovani e la ragazza aveva voglia di mettersi alla prova in alcuni anni ha scalato…-

-si si immagino visto che è qui a parlarmi delle sue idee filobabbane, i vecchi ideali non muoiono mai eh Weasley-

Ginny era come pietrificata a guardarlo, avrebbe voluto rispondere ma non disse nulla e osservò i gesti del biondo che prese le altre cartelle poggiate sul tavolo e le guardò velocemente.

-ottimo lavoro- disse infine –lavora per intervenire anche in Scozia ogni tua idea prima di partire dovrà essere approvata da il mio vice Zabini-.

Ginny annuì aveva ancora un lavoro, lavorava ancora per Malfoy non le aveva riso in faccia non l’aveva beffeggiata e umiliata ma le aveva fatto addirittura dei complimenti. Draco Malfoy a lei Ginevra Weasley la ex del suo nemico storico Potter.

-Questi li prendo io- disse infine il biondo portandosi via i documenti.

-bene abbiamo concluso- disse Zabini alzandosi e dirigendosi anche lui verso la porta,- mi mostri la fabbrica Weasley o devo chiedere ad un impiegato qualsiasi?-

Ginny si riprese subito scattando a passo di marcia verso il moro che quasi si mise a riderle in faccia e lo superò portandolo a visitare ogni angolo dell’edificio e a conoscere il personale.

***

 

Aprì l’ombrello immergendosi nel silenzioso vai e vieni dei lavoratori londinesi, si strinse maggiormente la sciarpa e portò su il bavero del trench immergendosi nella via che portava alla Londra Magica, aveva raccolto i capelli in una coda alta per non vederli gonfiarsi a causa dell’umidità e a passo svelto si diresse a Diagon Alley dove era situato lo studio in cui faceva praticantato.

 Arrivò poco dopo le nove, un minuto dopo che il vecchio mago che dirigeva lo studio aprisse ; quella mattina avrebbe finito il suo lavoro in archivio e poi finalmente, dopo la pausa pranzo, avrebbe conosciuto il proprietario.

Il signor Cooper non aveva mai detto il suo nome, quando parlava di lui lo definiva il capo ed era l’unico che conosceva la sua identità. Hermione, con la solita curiosità che la contradiceva, aveva scoperto che era giovane ed aveva ereditato dal nonno lo studio.

Aveva conseguito continuato la laurea in Francia e dopo soli due anni aveva aperto uno studio per conto suo affiliandolo in seguito a questo che già possedeva a Londra.

-signorina Granger- disse il vecchio- buon giorno- disse il vecchio procedendo a passo lento verso la giovane.

-il capo sarà qui per pranzo lei finisca il suo lavoro in archivio e poi ci porti il caffè quando arriva il garzone del bar-

Hermione annuì avrebbe anche lavato in terra per essere assunta in quello studio, li passavano tutte le cause più spinose e importanti del mondo magico, a loro si rivolgevano i maghi più in vista e sempre loro erano quelli che avevano vinto più cause…si avrebbe lavato anche il pavimento per essere assunta.

Così senza perdere tempo si diresse prima in archivio dove sbrigo il lavoro in sospeso e verso l’una dopo aver preso i caffè per i capi andò nell’ultima stanza.

Bussò cercando di mantenere l’equilibrio, evitava di usare la magia per queste cretinate, pensando che infondo la manualità servisse, anche se la natura le aveva dato un dono enorme come la magia.

Sentì dei passi dietro la porta e finalmente fu invitata ad entrare, precedette l’uomo che le aveva aperto la porta e a passo deciso si avviò all’interno della stanza.

-buon giorno- disse ricevendo un mugugno come risposta, ma non se ne curò infondo non era nessuno per essere accolta con enfasi.

-ah bene questa è la nostra praticanda- disse Il signor Cooper presentandola mentre la riccia posava il vassoio su una parte sgombra della scrivania.

-si chiama Hermione Granger- quando il vecchio pronunciò il suo nome le venne naturale sollevare il viso e guardare l’uomo che stava dietro la grande e imponente scrivania in noce, ma appena lo fece venne come folgorata.

Lì davanti a lei dopo anni che non lo vedeva, anni che non sentiva la sua voce c’era Draco Malfoy in tutta la sua imponenza, la guardò un attimo scrutandola senza emettere un fiato, né un gesto, né un saluto, né uno dei suoi famosi ghigni di scherno. 

Niente la guardò solo un attimo e in quell’attimo Hermione sentì un brivido distogliendo subito lo sguardo da quelli del suo vecchio nemico, il suo odioso nemico il suo bellissimo e affascinante ex nemico.

-ha studiato all’università magica di Londra e lì si è laureata con il massimo dei voti- Draco mosse il capo ascoltando distratto quello che l’anziano avocato gli diceva

-nello studio è molto importante, da quando Hermione è qui il nostro archivio è finalmente in ordine- lui sollevò lo sguardo e ad Hermione sembrò che le avesse sorriso ma poi riprese a giocare con la piuma snobbandola

- le ho affidato molte pratiche e le ha svolte sempre molto bene-

-pensavo avesse già una segretaria signor Cooper – disse Draco guardando il vecchio.

-io si-rispose lui.

 

-Quindi sia chiaro, che cosa vuole per questa ragazza? che divenga la mia segretaria o un avocato dello studio o una semplice tiraborse di uno dei miei avvocati?- il vecchio avvocato osservò il giovane rampollo del casato dei Malfoy.

-Sarebbe un ottimo elemento per lo studio Signor Malfoy la ragazza è…-

-si l’ha già detto è abile e intelligente immagino, anche furba e alquanto ordinata visto che rimette in ordine gli archivi ma credo sia poco per assegnarle una scrivania e una targhetta nella porta in uno dei miei studi- disse Draco Guardando l’avocato.

Il vecchio mosse il capo capendo di aver fallito, quel giovane era un osso duro peggio del nonno con cui per anni aveva avuto a che fare.

Hermione invece si trovava in imbarazzo, era ferma come un palo mentre due uomini parlavano del suo futuro e lei la signorina perfettini non aveva voce in capitolo non era stata nemmeno interpellata.

-Per ora sarà la mia segretaria personale, visto che mi sono trasferito solo ieri da Parigi dovrà catalogare tutte le cause che ho portato avanti in questi anni in Francia. Se è veramente in gamba, come dice il signor Cooper, lo deve dimostrare a me- disse Draco guardandola e solo in quel momento osservò che la ragazza che per anni aveva detestato e odiato non lo stava guardando.

-Gradirei essere guardato in faccia quando parlo, come ha detto che si chiama?- chiese facendo l’indifferente il biondo, sapeva benissimo chi era, cosa era e cosa aveva fatto.

Conosceva a memoria ogni idea e ideale della giovane donna davanti a se, ma non le volle dare soddisfazione lui era il capo a lui si sarebbe sottomessa.

-Granger, Hermione Granger- rispose Cooper per lei.

-bene signorina Granger, spero che sia veramente in gamba tanto da meritare tutte le parole che l’avocato Cooper ha speso per lei, ora vada troverà le scatole con i documenti nell’archivio-.

Hermione inchino il capo in cenno di saluto e prima di girarsi pronunciò un debole

-grazie-

Prima di girarsi e uscire dalla porta del grande studio. Quando si chiuse la porta alle spalle si accorse di non sentire più le gambe e che il suo cuore batteva all’impazzata, l’agitazione e l’ansia che aveva prima di incontrare il capo erano niente rispetto a come si sentiva dopo averlo incontrato.

Sapeva che sarebbe stato difficile fare colpo su di lui senza che la conoscesse, senza sapere come lavorava, ma ora che sapeva chi era il capo era certa che non avrebbe mai avuto successo, anche se, beh ora sarebbe diventata la sua segretaria magari…

Non illuderti pensò, sei lì solo perché ti vuole umiliare ma lei era disposta ad essere umiliata per mantenere quel lavoro tanto sognato.

Si lei era una grifondoro e infondo mettere in ordine un po’ di scartoffie non la spaventava.

Fino a quando non arrivo in prossimità dell’archivio e noto centinaia di scatoloni su scatoloni che ingombravano il passaggio e fu lì che maledì il suo nuovo datore di lavoro, presuntuoso, schiavista ma notevolmente bellis… basta Hermione smettila di guardare a lui come ad un uomo è il capo e ti odia quindi smettila.

Così passò tutta la mattina e buona parte della sera a mettere in ordine pratiche e a lottare con i pensieri poco casti sul suo nuovo capo.

SPAZIO AUTRICE...

SPERO VI PIACCIA ANCHE QUESTO CAPITOLO, DA QUI INCOMINCIA LA STORIA VERA E PROPRIA...

SPERO VI PIACCIA.

   
 
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