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Autore: _Eterea_    29/11/2011    3 recensioni
Ehilà!! Inizio col presentare questa nuova fanfiction, spero abbiate capito che il "Leprecauno" è una presa in giro .. se non lo avete capito..non importa ve lo sto dicendo io. La protagonista di questa ff è un mio OC, l'altro protagonista sarà Charlie Weasley e .. se volete saperne di più aprite e leggete!
b a c i
Eterea
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, Fleur Delacour, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'P.V.L '
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Capitolo 1


Aprii gli occhi e contemporaneamente la bocca, sbadigliando sonoramente e – sempre con la grazia di un ippopotamo – mi stiracchiai in tutta la mia – corta - lunghezza . Avevo dormito tre ( e dico tre!) ore sul soffice e morbidoso divanetto di casa mia.
Ero tornata a casa presto quel giorno da lavoro – per poter fare le valige per la partenza del giorno seguente – e dopo aver arraffato un po’ di vestiti a caso dall’armadio per poi gettarli in disordine nella valigia aperta sul letto, mi ero concessa qualche – meritatissima – ora di riposo.
Cercai con la mano ai piedi del divano la bacchetta, che una volta trovata, usai per prendere l’orologio appoggiato sul tavolo.
Vorrei far presente la mia poltronaggine: il divano è a meno di un metro dal tavolo. Ma perché sprecare inutilmente le forze quando - con un semplice “Accio!” – gli oggetti volano direttamente nelle tue mani? In momenti come questi... amo essere strega!

Improvvisamente la porta del bagno si aprì di scatto, producendo un rumore allucinante. Girai lentamente la testa – giusto per non faticare troppo – e mi ritrovai davanti Adele con gli occhi luccicanti e più arruffata del solito.


… Ma... Cosa sono quelle facce?
Ho forse dimenticato di presentare la mia collega/coinquilina/migliore amica? Davvero??… ops.
E dai, capita a tutti di dimenticarsi qualcosa, no?
Lasciando perdere il fatto che sono la migliore amica peggiore del mondo… ecco a voi Adele!

Allora: Adele Morgan ha 24 ( credo) anni, è mezza inglese e mezza greca, Purosangue… e sì, non penso vi interessi la sua data di nascita, ma nel caso in un prossimo futuro vorreste farle un regalo, festa a sorpresa o qualsiasi cosa … è il 12 Aprile.
Esteticamente è – lo devo dire – una bella ragazza.
Magra, più di me perlomeno, ha dei gonfissimi capelli che le stanno a criniera – punto di sfottimento da parte mia – boccolosi e castano chiari; gli occhi molto scuri, a volte sembrano proprio neri… inquietante.

Adele – anche se purosangue – è un amante del cinema, scoperto grazie a moi, e della cioccolata. Datele una barretta di cioccolata e avrete in pugno la sua vita.
Sì, va bè… simpatica, solare, allegra, spigliata… solite cose pallose che si dicono di qualcuno.

Dato che sono un’ amante del cinema anche io, imiterò un film ( chi lo riconosce è un mito) per presentarla al meglio:
- Oh, conosci Adele? Adele Morgan, mia stimatissima collega nonché coinquilina fuori di testa e maniaca dell’ordine, ci siamo conosciute un anno fa grazie al lavoro e abbiamo preso casa insieme per disperazione… o meglio, per fuggire dalle grinfie dei babbi e delle mamme. –
Bene, dato che sono ancora mezza rincoglionita dal sonno, termino qui la Adele Presentation… e torno alla realtà.


«Tu. Non. Hai. Idea. Di. Quello. Che. Mi. Ha. Appena. Detto. MAY!»
La guardai perplessa
«Mmmmmh… cosa?»
Ignorò la mia mancata partecipazione, ed urlò
«TI AMOOOOOO!»
La guardai impaurita
«Ad… ti voglio bene, ma non cred-»
«Ma cosa hai capito?! Uffa, ha ragione Bill a dire che non ascolti mai! May ha detto a me ti amo!»
Iniziai a capire, e tirai fuori il sorriso più sincero che trovai.
«Oh! Ma è stupendo... Ma te l’ha detto prima lei o-»


… Perché di nuovo quelle facce perplesse?… Ah, già. Avevo dimenticato un piccolo particolare.
Adele è lesbica. Sorry… Spero che a nessuno dia fastidio! Anche perché, se no, può anche girare i tacchi e andarsene (magari non centrando la porta e sbattendo il nasino bello al muro).
Adele è la mia migliore amica e non tollero facce disgustate e di disapprovazione rivolte alla sua sessualità!
Con questo chiudo la parentesi. Che adesso mi accorgo di non aver mai aperto… ri-ops.


«Sì! Lei! Oh… era così dolce!! Non sai come sono fel-» Venne interrotta dal suono del telefono. Mi allungai verso la cornetta, e dopo averla afferrata, risposi con completa nonchalance.

«Pronto…»
Dall’ altra parte del filo: «RACHY!! SEI TU? CI SEI?»
Allontanai immediatamente la cornetta dall’orecchio, sicura della distruzione del mio timpano sinistro.
«Bill... sarà la centesima volta che ti dico che AL TELEFONO NON C’E’ BISOGNO DI URLARE!»
«E PERCHE’ TU LO STAI FACENDO?»
«PERCHE’ HO VOGLIA DI STRANGOLARTI! Adesso, facendo finta che sono a dieci centimetri da te, puoi dirmi il motivo di questa chiamata?»
«ALLORA, STASE- , cioè, stasera venite, tu e Ad, a festeggiare un po’ prima di partire domani? Qualche birra, ecc... Come sempre, dopotutto.»

Riguardai Adele, sapendo già la risposta. 
«Tu hai voglia di uscire con noi stasera?»
Ci pensò un attimo, poi mi guardò dispiaciuta
«Avevo promesso a May che questa sera l’avrei passata con lei. Infatti stavo andando già adesso. Ceniamo insieme e poi…»
«OK! Sì, grazie, non voglio sapere i particolari… ma... aspe'... che ore sono?»
«Le 20.00» Strabuzzai gli occhi.
Avevo dormito veramente tre ore.
Che vergogna… All’improvviso mi ricordai della presenza di Bill dall’altra parte del telefono ( forse aiutata dalle sue urla. Maledetto il giorno in cui glielo regalai).

«Adele è occupata stasera… io vengo, visto che non ho niente di meglio da fare…»
«OTTIMO! CI V- vediamo alle 21.00 al solito bar. A dopo!» Quando riattaccai mi ributtai sul divano.
Ogni mio muscolo si opponeva al mio tentativo di alzarmi. Esausta, mi sedetti e, con lo sguardo vacuo, mi diressi in bagno per sciacquarmi la faccia, giusto per non sembrare uno zombie o uno spaventapasseri.
Ehi, che idea… non sarebbe un cattivo lavoro, no?! Spaventapasseri vivente!!

Vado a farmi un caffè prima di sparare altre cazzate del genere, magari con testimoni.





Mi smaterializzai nel vicolo affianco al bar. Ormai frequentavamo quasi esclusivamente posti babbani, un po’ per merito mio e poi Bill era curioso, quindi dovevo stare attenta a dove comparivo. Arrivai all’ingresso dell’affollatissimo locale e, alzandomi in punta di piedi (l’ho già detto che sono tappa?) intercettai lo sguardo di Fleur.
Mi avvicinai a loro, spintonandomi con la varia gente, e mi buttai letteralmente sulla sedia.

Helmi (il barista) si avvicinò a noi, sorridente come al solito, e soprattutto calmo come al solito.
Accidenti, nonostante avesse un locale del genere, a volte pieno di idioti dalla rissa facile, riusciva sempre a mantenere una dignitosa tranquillità. Avrà sulla sessantina, ma sembra sempre spinto da una grande forza, che gli permette di gestire da solo il locale.
Ce l’avessi io tutta quella energia, e ho solo 21 anni.

«Il solito ragazzi?» Ah, già, parlava anche benissimo l’inglese.
«Sì, grazie Helm!» Bill gli si era affezionato molto, non si può dire lo stesso di Fleur. Fleur odia quel posto. Lo ha odiato dall’inizio e lo odia tutt'ora.
Anche se con Bill non si lamenta mai, si limita a guardare disgustata intorno a sé, e chiunque intorno a sé. Per esempio, adesso, sta guardando malissimo due tizi (dall’aria camionisti) che ubriachi marci, si tirano amichevoli pugni sul braccio.
Perché, si sa, che tra qualche minuto: o si addormentano, o scoppia una rissa in piena regola.
Quando Helm tornò con le birre ne bevvi un lungo sorso, per poi sentirmi molto meglio. Ahhhh l’alcol.


«Allora tutto pronto per domani?» Mi chiese Bill, dopo aver bevuto.
«uhmm… penso di... sì?»
Bill sorrise
«Lo spero… allora mia piccola verde Leprecauna-»
«COME?!» Oddio, da quando si era inventato quel soprannome assurdo?! Ma perché a me!
«Non ti piace? – ormai se la stava ridendo alla grande – è il tuo nuovo nomignolo, visto che Rachy non ti piace»
«Ma... non è un nomignolo! E’ una frase! Cos’è d’ora in poi dirai ogni volta “ piccola verde Leprecauna”? Non è un po’ lungo?»
Cercai di fargli tornare il buon senso, sempre che ce ne avesse un po’ (cosa discutibile).
Ci pensò un po’ su, intanto Fleur iniziava ad agitarsi sulla sedia, forse perché i due tizi di prima avevano iniziato a discutere. A quanto pare aveva vinto la seconda opzione.


«Ehm... Fleur? Allora… mi spiegate qual è il lavoro in Romania?» La ragazza si voltò lentamente verso di me, ignorando le urla dei tizi
«Dobbiamo spezzare gli incantosimi che bloccano l’entrèe di una grotta, dove sembra esserci una spocie di tesor... non ci hanno detto di più, però. Deve essere una cosa gronde.»
«Wow, interessante» Caspiterina! Chissà quante trappole mortali, pericoli … anche solo a pensarci, mi sale l’adrenalina alle stelle!
«Ci metteremo un po’ dunqu-»

«P.V.L.» Mi girai verso Bill guardandolo come se fosse impazzito.
«…cosa?»
Sorrise compiaciuto
«Visto che “piccola verde Leprecauna” è troppo lungo... prendendo le iniziali, diventa P.V.L. Non è geniale!»

Non potrei neanche descrivervi la mia faccia, penso che si rispecchi nelle vostre.
«Pvl? Ma sei impazzito? Sembra la sigla di una Concessionaria!»
«Una che?»
«Lascia perdere...»
«Ma dai! è carino, no Fleur?» Fleur era ormai visibilmente spaventata.
Helm stava cercando di cacciare fuori i camionisti che ormai avevano iniziato ad azzuffarsi.
Guardammo tutti e tre la scena (io e Bill silenziosamente facevamo le scommesse. Il mio era quello con la camicia rossa), alla fine, Fleur, si complimentò con Helmi per averli scacciati.

«Comunque… domani sera Charlie ci ha invitati a cena. Va bene?»
«Oh sì, sì certo. Così almeno conoscerò finalmente questo benedetto Charlie!»

Già… finalmente.






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mio ritratto di - Rachele
   
 
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