Grazie a Giuli,
Lizzyluna e Faith Sun per i commenti! Sicuramente più avanti si saprà
qualcosa di più del passato di Heather. =)
Alton (il nome del padre di Heather) significa "dal vecchio maniero".
Lupo cattivo
A quanto pareva Heather si era
presa un pomeriggio di riposo dalla sua nuova occupazione, ed ora stava
chiacchierando allegramente con i Malandrini e Lily, trascinatavi contro la sua
volontà. Erano seduti sotto un albero vicino al lago, l’erba verde formava un
delizioso cuscino. James era impegnato a fissare Lily, che dal canto suo si
sentiva decisamente a disagio. Come per un tacito accordo, i due cugini si erano
coalizzati per cercare di farli avvicinare. Finora l’unico risultato era che
Lily non se ne era andata stizzita, come ogni volta che parlava con James, ma
anzi sembrava sopportarne la presenza. Un risultato mica da poco.
Heather si sentiva bene. Era da tanto che non si sentiva così. Era tutto così
normale. Era così che si comportavano gli adolescenti, no? Avevano degli amici e
chiacchieravano liberamente con loro. Si voltò verso Remus, una battuta che le
affiorava sulle labbra. Che si spense subito. Che ci faceva lui lì?
Un uomo incappucciato si stava avvicinando a grandi passi. Si fermò giusto
dinanzi a loro, e si calò il cappuccio. Aveva i capelli ingrigiti, opachi. Era
decisamente enorme, e c’era qualcosa di bestiale in lui. «Bene, bene… Hai
ricevuto le mie lettere, suppongo?» la sua non era una voce, ma un basso
latrato.
Heather si rizzò fieramente. Anche in piedi, gli arrivava appena al gomito.
«Le ho ricevute, sì»
«Non ti hanno insegnato che non rispondere alle lettere è cattiva educazione?
Dovrò scambiare due paroline con Alton»
«Che cosa ci fai qui?»
«Vacci piano, piccola. Vedi di trattarmi decentemente, o non se ne fa nulla»
«Finiscila, non mi fai paura»
«Paura? Non ho intenzione di farti paura» le afferrò il braccio e glielo torse.
Le tirò su la manica, mettendo a nudo alcune lunghe cicatrici parallele, dai
bordi irregolari, spesse un pollice. Anche gli altri erano in piedi, ora. «La
paura non lascia il segno» perfino la sua risata era terrificante. «Quanto
prevedi di pagarmi?»
«Sai bene quanto sia ricca la mia famiglia» la sua voce era carica di
diffidenza, ma non aveva battuto ciglio quando l’uomo aveva scoperto le
cicatrici.
«Sa che i soldi non mi servono.» protese l’altra mano verso di lei e punto la
bacchetta contro le cicatrici, che presero a sanguinare. Heather non si
scompose, si limitò a ritirare il braccio.
«Bastardo! Non te li porterò mai»
«Ma io ti servo»
«Non sei l’unico, sai?»
«Certo che no. Soprattutto grazie a me, oserei dire» rise di nuovo,
sguaiatamente «Fa attenzione piccola, o verrà il lupo cattivo a mangiarti»
«Con rispetto parlando, credo proprio di essere io il lupo cattivo»
«Alludi a quel lupacchiotto stiracchiato? Non farmi ridere! Sono le zanne quelle
che contano» mostrò i denti, appuntiti.
«Vattene, Greyback!»
«Pensa bene alla mia offerta, non credo che sia del tutto da scartare, no?»
«Vattene» alzò la bacchetta. Per evocare un Patronus. Era un lupo, enorme,
argenteo, che si scagliò contro lo sconosciuto. Il quale lo evitò con agilità
disumana.
«Divertente. O forse no? Alton non sarà contento di sapere che ti diletti con
questo tipo di magia»
«E se lo sapesse già?»
«Sei ancora viva, mi pare»
«Non mi ucciderebbe»
«Credo invece che tu non sia più adatta a sostituirla. Che tu non sia mai stata
all’altezza di…»
«Non osare nominarla»
«Cosa faresti, cercheresti di farmi la bua? Dovresti frequentare la gente
giusta, non so se mi spiego… se ti interessa sopravvivere, ovvio»
«Lascia stare i Mangiamorte. O qualche idiota ha offerto un posto anche a te?»
«Naturale. È stato proprio Alton» Heather trasalì «Oh, non dirmi che il tuo
paparino non ti ha mai detto che la sua ultima occupazione è reclutare
Mangiamorte»
«Che schifo. Mi fate schifo, tutti»
«Non credo che dovresti parlarmi così. Se cambiassi idea? Dove lo trovi un altro
come me?»
«L’ho già trovato, se è per questo»
«Mh? Ho già avuto il piacere di conoscerlo?»
«Non eri tu a dire di avere una vista di falco? Idiota»
L’uomo si voltò, e per la prima volta sembrò notare gli altri. Guardò con
interesse Remus. «Ah… capisco a cosa ti riferivi.» tornò a guardare la fanciulla
«Per l’ultima volta, mostra un po’ d’educazione, piccola arrogante. L’Oscuro
Signore non gradirebbe. E ricordati Faithe, ho sentito di una mant…»
«CRUCIO» Heather aveva la bacchetta levata contro l’uomo, che era crollato a
terra, contorcendosi orribilmente. Sirius scattò verso di lei, costringendola a
fermarsi.
«Sei impazzita? È illegale!»
La ragazza lo ignorò e si avvicinò all’uomo, che si stava rialzando a fatica.
«Ma guarda un po’. Maledizioni senza perdono. Dopotutto non sei tanto buona. Non
sei del tutto da buttare»
«Vattene, ora!»
«È inutile, sei più portata per la Magia Oscura. Non sprecare la tua abilità con
quelli» si lanciò in avanti cercando di morderla, ma la ragazza non era più
umana: si era trasformata in un grosso lupo. Con un balzo possente gli si
scagliò addosso, tentando di prenderlo alla gola, ma l’uomo la respinse senza
fatica.
«Non mi tentare» fece per andarsene, ma si fermò dinanzi a Remus.
«Ti credevo morto… o comunque non qui. Ma certo, con Silente. Salutami tuo
padre, Lupin» ridendo sguaiatamente, se ne andò.
«Aspetta! Come conosci mio padre?»
«Prova a chiedere alla tua amichetta. Ne sa molto più di quanto non voglia far
credere, temo» replicò senza voltarsi.
Heather, tornata umana, vibrava dalla rabbia per aver perso il controllo così
facilmente. «Quel bastardo…»
«Heather, a cosa si riferiva? Come conosce mio padre?»
«Heather, sei un Animagus!»
«Stavate parlando di Mangiamorte?»
«Cosa ti è saltato in mente di usare la Cruciatus?»
«Oddio, quel lupo l’ho già visto…»
«Uno.alla.volta!» scandì Heather. Prese un gran respiro «Sapete chi era quello?»
«L’hai chiamato Greyback, mi pare» gemette Peter.
«Appunto. Questo mi pare sia abbastanza per chiedervi di non immischiarvi»
«Ma quello conosce mio padre! E poi, chi diavolo è?»
«Non sai chi è?» sembrava stupefatta. «Ho sempre creduto che fosse lui… oh, beh,
forse mi sbagliavo… ma ti ha riconosciuto…»
«Di cosa stai parlando? Chi è?» la interruppe Remus, impaziente.
«Greyback è famoso per essere un lupo mannaro che morde di proposito. Voglio
dire, lo conosco anch’io che sono figlia di Babbani. Comunque questo non spiega
nulla…»
Remus impallidì. Spiegava tutto, invece.
«Heather, quel lupo in cui ti sei trasformata…» James aveva un’espressione
terrorizzata.
«Un errore di calcolo. Quando ha parlato di lupi ho cercato di farvi credere che
parlasse del mio Patronus. Poi ho perso le staffe e…»
«Ma significa che tu sai! Voglio dire, quella volta, ti ho visto! Eri tu, che
hai… cioè, fatto quello»
«Certo che lo so, non siete per niente mimetici»
«Mimetici? Che cazzo vuol dire mimetici? Come minimo avrai usato la
Legilimanzia» intervenne Sirius.
«Non l’ho mai usata su di voi! Al massimo la uso sugli amichetti di tuo
fratello»
«Che c’entra mio fratello?»
«Si è già prenotato un posto come Mangiamorte, no?»
«Cosa? Dovevo immaginarlo, quel piccolo lurido schifoso…»
«Ancora Mangiamorte? Ma che cosa c’entrate voi?»
«Lily, non essere ingenua. Lo sai da che famiglie veniamo!»
«Alla faccia dei maghi oscuri! I Mangiamorte uccidono!»
«Lo so che uccidono!»
«La pensi come loro? Come i tuoi familiari? Sui maghi con parenti Babbani,
voglio dire»
«Certo, come no. Infatti adesso non sto parlando con voi, ma me la sto spassando
con quei cretini dei miei cugini!»
«Grazie, eh»
«Finiscila, non mi riferivo a te! E adesso che ne dite di calmarci tutti quanti?
Cerco di darvi un’idea sommaria della situazione» li costrinse a sedere di
nuovo, ringraziando il cielo che la conversazione fosse avvenuta lontano dalle
orecchie di studenti curiosi.