Giochi di ombre e
luci.
Rapunzel, Rapunzel, Pesce Rosso
Per
sedici anni era vissuta in una boccia di vetro.
A volte, sola nella sua stanza, con quell'unica finestra striminzita
come specchio sul mondo, si chiedeva se fosse normale, se fosse giusto.
Ma in fondo lei non sapeva nulla della normalità, non aveva
amici, non conosceva nessuno, la sua unica compagnia era costituita da
un camaleonte e dalle visite giornaliere di sua madre. Rapunzel avrebbe
voluto sapere cosa c'era fuori, cosa c'era oltre quei colli, quelle
valli e quei boschi, così guardava lo spiazzo erboso sotto
la torre, il ruscello lucente, i fiori colorati e desiderava scappare,
ma appena posava un piede sul cornicione della finestra sentiva come un
nodo alla gola e iniziava a boccheggiare, all'improvviso veniva
assalita da una paura folle e sentiva che il respiro le veniva a
mancare.
Era come un piccolo pesce rosso chiuso nella sua boccia di vetro: ogni
volta che tentava di uscirne per tuffarsi nell'oceano cedeva alla paura
di quei pochi secondi fuori dall'acqua.
Note:
Tutti i prompt di questa raccolta provengono da Piscina di
Prompt.
Seconda drabble della raccolta, in realtà non sono
pienamente soddisfatta perché di fatto trovo che il concetto
ricalcato sia un cliché, inoltre mi sembra di non essere
riuscita ad esprimere al meglio quello che avrei voluto: la sensazione
di soffocamento che prova Rapunzel a passare tutta la vita in quella
stanza e il desiderio fortissimo di evadere, frenato però
dalla paura dell'ignoto.
In ogni caso questo mi è uscito e devo dire che scrivere su
Rapunzel non è facile, perché come tutti i
cartoni Disney trasmette gioia e serenità quindi
approfondire lati più drammatici o angst delle loro vicende
personali non sempre risulta semplice.
Detto ciò, spero che piaccia a voi più di quanto
è piaciuta a me e prometto che le prossime saranno meglio.
Aggiornamento di mercoledì.