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Autore: IlMalee    30/11/2011    3 recensioni
"Sta' zitta."
"Ed, ti prego, sono tua madre."
"Sta' zitta ho detto."
La donna, con le lacrime agli occhi, tacque. Non smetteva di singhiozzare.
"Lo vedi? Non la smetti di frignare. E' tutto ciò di cui sei capace. Tutto ciò che voi due perdenti mi avete saputo insegnare. Frignare ed essere un perdente."
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Sta' zitta."
"Ed, ti prego, sono tua madre."
"Sta' zitta ho detto."
La donna, con le lacrime agli occhi, tacque. Non smetteva di singhiozzare.
"Lo vedi? Non la smetti di frignare. E' tutto ciò di cui sei capace. Tutto ciò che voi due perdenti mi avete saputo insegnare. Frignare ed essere un perdente."
"Non dire queste cose, ti prego."
"Chi ti ha detto di parlare? Se non la pianti ti imbavaglio, dico sul serio."
"Slegami…" la donna intervallava le parole ai singhiozzi "slegami… Slegami ti prego."
Il ragazzino fissò la donna con uno sguardo carico di odio, poi diede un'occhiata all'orologio.
"Dove diavolo è finito l'altro sfigato? Dovrebbe già essere qui ormai."
"Non parlare così di tuo padre!!! Non te lo permetto!"
"Zitta stronza." Ed mollò un sonoro ceffone alla donna, facendola quasi cadere dalla sedia e togliendole gli occhiali.
"Voi non siete più un bel cazzo per me. Non avete alcun diritto di dirmi cosa fare o non fare."
Un'altra voce li interruppe, una voce calda che proveniva dal corridoio fuori della cucina.
"Ha ragione il ragazzo. Le consiglio di dar retta a sua figlio, è cresciuto ormai."
Nella stanza entrò un uomo vestito con una canottiera sudicia incrostata di sangue.
Sorrideva. Si posizionò alle spalle di Ed, poggiando la mano sulla sua testa e arruffandogli i capelli neri.
"E' un bravo ragazzo, Ed. Ormai se la sa cavare da solo. E' cresciuto, in tutti i sensi."
La donna fissò il nuovo arrivato con un'espressione terrorizzata.
"Chi è quest'uomo, Edward? Cosa ci fa in casa nostra?"
"L'ho fatto entrare io."
"Mi chiamo Jerry, molto piacere. Sono un amico di suo figlio, e ci tenevo a conoscere i suoi genitori."
"Non sono più i miei genitori."
Jerry rise, poi fece qualche passo in direzione della donna.
"Ed, Ed, non dire queste cose. Lo sai che tua madre ci rimane male. La ferisci così."
Jerry si chinò ad annusare il collo della donna tremante.
"E noi non vogliamo certo ferire tua madre, giusto?"
Edward rimase in silenzio, fissando il vuoto davanti a sé. Sembrava pensieroso.
"E' qui."
"Molto bene."
La donna tentò di muoversi e urlare, ma Jerry dietro di lei le coprì la bocca.
"Sssh… Non mi costringa a farle del male. Non subito, almeno."
Dal corridoio provenivano i rumori familiari di una porta che si apriva e si chiudeva.
"Sono a casa!"
Nessuno rispose.
I passi si fecero più vicini.
"Tesoro? Ed?"
Sulla soglia della porta comparve la figura del padre di Ed, un uomo di quarant'anni circa con gli occhiali.
"Si può sapere cosa sta succedendo qui?"
Ed fu veloce, lo colpì allo stomaco, facendolo stramazzare al suolo.
"Sta' zitto ora."
Edward lo sollevò senza alcuna difficoltà, gli mollò un altro pugno in pancia e poi lo fece sedere sulla sedia, come un sacco di stracci o una bambola.
"Legalo, Ed."
Dopo qualche secondo, il padre di Ed si ritrovò completamente immobilizzato sulla sedia.
"Insomma, cosa stai facendo? Slegami subito!"
"Zitto, zitto. Stai zitto."
Jerry assisteva a tutto divertito, in un angolo.
"Perché fai così Ed?"
Il ragazzino si tolse gli occhiali.
"E' finita ormai. Voi non siete più nulla per me. Mi siete di intralcio."
"Ma cosa stai dicendo?"
La donna, che fino a quel momento era rimasta in silenzio a singhiozzare, parlò a voce alta.
"Cosa ti è successo? E' stato quell'uomo Ed? Cosa ti ha fatto? Cosa ti ha fatto?"
"Mi ha reso diverso mamma. Migliore. Molto migliore di quanto voi abbiate mai potuto fare. Mi ha reso potente, e mi ha reso un vincente."
"Non ti rendi nemmeno conto di cosa stai dicendo…"
"Io invece credo proprio di sì. Ed ora sono qui per saldare i conti."
"Insomma, SLEGAMI SUBITO!"
Era stato il padre di Ed ad urlare, aveva il volto paonazzo e le lacrime agli occhi.
Edward in tutta risposta si chinò verso di lui, tirando fuori la lingua e facendogli il verso.
"Ed fai questo, Ed fai quello. Ed, non rispondere agli insulti. Ed, non rispondere alle minacce, o ai bulli. Subisci e basta. Rimani un perdente."
"Non ti abbiamo mai detto queste cose."
"Ma è ciò che mi avete insegnato. Ciò che mi avete fatto diventare. Ma per fortuna ora le cose sono cambiate."
Jerry, che fino a quel momento era rimasto in disparte, fece qualche passo avvicinandosi a Ed.
"Ora basta, stiamo perdendo tempo."
"Sì, hai ragione."
"Cosa hai deciso di fare? La decisione è tua."
"Sì sì… Io…"
"Ehi…" Jerry sorrise, poi si chinò a guardare Ed dritto negli occhi, stringendogli la testa.
"Credevo che fossimo d'accordo. Ne abbiamo discusso. Lo devi fare."
"Sì…"
"Non esitare. Devi lasciarti tutto alle spalle. Tutto."
Edward aveva un'espressione gelida sul volto. I suoi occhi cominciavano a diventare neri, oscurandosi del tutto.
"Cosa vuoi fare? Li vuoi assaggiare?"
Ed si girò a guardare Jerry, con un'espressione quasi animalesca.
"Vuoi scherzare? E correre il rischio che poi questi due rompipalle mi perseguitino ancora per l'eternità? Col cazzo."
Tirò fuori di tasca un coltello a serramanico e lo aprì.
Jerry smise di sorridere.
"Muoviti, abbiamo del lavoro da fare."

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I due uscirono dalla casa, fuori ormai era del tutto buio e i lampioni erano accesi.
"Molto bene, ora non resta che andare a prendere il tuo amichetto Charley."
"Uh, posso occuparmi prima degli stronzi che mi hanno sempre perseguitato?"
"No."
"Ma come, me lo avevi promesso!!!"
"Stà buono, sei piccolo ancora. Rischieresti di fare stronzate. Ci penserò io, non preoccuparti."
"O-ok. Vedi di fargli male però."
"Sta'  tranquillo." Jerry ridacchiò guardando il cielo.
Dopo qualche metro, Ed improvvisamente si fermò.
"Che c'è?"
"Devo tornare indietro."
"Come tornare indietro?"
"Devo tornare a casa mia."
Jerry fissò con sguardo serio il ragazzo.
"Non mi dirai che ci hai ripensato. Vuoi piangere sui corpi del tuoi genitori? Portar loro qualche fiore, recitare una preghiera?"
Ed lo guardò e scoppiò a ridere.
"Sei matto? Solo che il sangue non lo abbiamo nemmeno toccato. Preso come ero dalla foga, mi sono solo leccato le mani. Sarà quasi freddo ormai, e sparso per tutto il pavimento."
"Io a dire il vero un'assaggiatina a tua madre l'ho data."
"Ma io no! E nemmeno a quel bastardo di mio padre. Cazzo, aspettami qui. E' un vero spreco!"
Ed corse via, a gambe levate.
Jerry lo guardò allontanarsi sorridendo, sembrava felice.
"Bravo ragazzo, impara in fretta."




Molto bene, questa è una fanfiction liberamente ispirata al meraviglioso Fright Night, consiglio a chi non lo avesse visto di darci un occhio. Tutti i personaggi presentati sono presenti nel film, mi sono semplicemente chiesto quanto cattivo fosse diventato Ed dopo la trasformazione in vampiro e cosa avrebbe fatto ai suoi genitori. Alla fine la cattiveria ha prevalso.
  
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