7. PROFUMO DI ROSE
Michiru sin da
bambina aveva sempre adorato i fiori…
Riusciva a
riconoscere ogni tipo, sapendo anche il significato che racchiudevano, ma aveva
avuto il debole sempre per le rose.
Apprezzava ogni
singola parte di questo fiore…
Dal rigido gambo,
lungo e sottile, all’apparenza fragile ma invece forte e resistente.
Dai petali
profumati e delicati, un piacere non solo assaporare quel delicato ed intenso
odore, ma anche poterli accarezzare con dolcezza, con paura di romperlo, ma in
realtà un modo per avvicinarsi per sentire quel petalo sulla propria pelle,
fino a lasciarne l’odore.
Dalle foglie
grandi e rigogliose, che erano una sorta di ornamento, per rendere la rosa
ancora più bella e completa.
Dalle spine, che
potevano far male ma erano semplice una difesa per non vederlo nudo e spoglio
come sarebbe nella sua vera ed unica forma iniziale.
Michiru si sentiva
proprio come una rosa…
Tutti la vedevano
bella e perfetta, delicata ma forte, che quando passava lasciava la sua impronta.
Toccarla era un
privilegio, nessuno riusciva davvero ad assaporare l’anima di quella ragazza,
tanto forte e coraggiosa, ma soprattutto perfetta.
Sembrava davvero
che non le mancasse niente, eppure c’era qualcosa…
Quelle spine le
aveva anche lei, ma le sue erano invisibile.
Per quanto
apparisse così agli occhi della gente, dentro era una ragazza fragile ed aveva
bisogno di quelle spine per proteggersi, per sentirsi più forte e sicura.
Perché alla fine
non si fidava di nessuno, questo mondo non le aveva dato l’amore che voleva,
eppure era diventata una guerriera sailor.
E questo perché?
Come poteva una
persona che non aveva ricevuto in cambio niente da quel mondo ormai
superficiale poterlo difendere a costo della sua stessa vita?
Spesso si poneva
questa domanda…
Eppure una
risposta c’era…
Lei era una
persona dal cuore puro, proprio come le rose.
Nonostante tutto
era disposta a sacrificarsi per il prossimo, perché non avrebbe permesso a
nessuno di morire invano.
Era una ragazza
piena di idee e senso del dovere, ma soprattutto aveva quel tocco perfetto che
abbagliava tutti, ma nonostante tutto non bastava per lei.
Voleva un altro
cuore puro al suo fianco, che riuscisse a capirla e soprattutto ad amarla,
un’altra rosa.
-Ehi Michiru tutto
bene?
Haruka continuava
a chiamare la guerriera di Nettuno, che era intenta a fissare quei cespugli di
rose della villa affianco.
-Michiru mi senti?
Ancora nessuna
risposta, i suoi occhi erano luminosi, ma soprattutto persi in quello
spettacolo.
A lei le rose
facevano sempre lo stesso effetto…
-Il pianeta di
Urano chiama Nettuno, rispondete!
-Mh?
-Un segno di vita!
Allora Nettuno è abitato!
-Che stai dicendo?
– Chiese Michiru confusa.
-E’ da un po’ che
ti stavo chiamando, ma non mi rispondevi…
-Ah si? Non ho
sentito niente… scusa… ero assorta…
-Ho notato, stavi
pensando agli scontri?
-Per una volta no…
-Davvero? Questo
mi sorprende… - Sorrise Haruka.
-Già… ogni tanto
anche io mi concedo pensieri diversi…
-Non te la
prendere, non ci vedo niente di male!
-Lo so, infatti
non ho detto proprio niente… - Chiuse gli occhi Michiru.
-La tua reazione
dice il contrario, sai?
-Non credo invece…
Michiru si diresse
verso il tavolo del salotto e lentamente si versò nella tazza del thè caldo.
-Ne vuoi un po’?
-Si, grazie… ci
sono anche dei pasticcini per caso?
-Sempre la solita
golosa… ecco qui…
-Se ci sono non li
rifiuto, lo sai! Ad ogni modo grazie!
Una volta presa la
tazza Michiru tornò verso la finestra, ma questa volta si sedette comodamente
sulla poltrona al suo fianco.
-Allora vuoi dirmi
cosa succede?
-Ero immersa a
pensare…
-Ed a cosa? Se è
possibile saperlo…
-Ma come siamo
curiose Haruka! – Rise.
-Mi preoccupo per
te…
-Non c’è niente di
preoccupante questa volta, dico sul serio!
-Ed allora perché
non ne vuoi parlare? Mi nascondi qualcosa?
-Certo che no
Haruka… ma come siamo poco sicure oggi… questo non è da te!
-Non rigirare il
discorso, furbetta! Ormai ti conosco!
-Ci ho provato hai
ragione! Ma le tue continue domande mi lasciano sorpresa…
-Lo sai che voglio
sapere sempre tutto di te… - Le disse con sguardo intenso.
-Lo so… ed io sono
disposta a condividere tutto con te… non ti ho mai negato niente… anche il mio
corpo…
Haruka sentendo le
ultime parole si strozzò con il thè ed iniziò a tossire, diventando molto rossa
in volta, ma cercò di evitare il discorso, senza dare una risposta adeguata
alla sua compagna, ormai sapeva come era maliziosa la guerriera di Nettuno.
Era angelica
all’apparenza, e sicuramente una ragazza molto pura e con dei valori, ma quel
tocco piccante sicuramente non le mancava.
Michiru non disse
niente, aveva gli occhi chiusi mentre sorseggiava in modo elegante il thè, ma
intanto una piccola risata le scappò, vedere Haruka imbarazzata era sempre
molto divertente e piacevole.
-Tornando a noi…
vuoi dirmi cosa ti succede?
-Niente di
particolare davvero, stavo guardando il giardino della villa affianco…
-Perché cosa ha di
strano?
-Niente… ma ha
delle rose stupende…
-Le rose hai
detto?
-Si, sono
meravigliose… - Disse Michiru tornando a fissarle.
-Le rose…
Haruka si bloccò a
guardare intensamente lo sguardo della compagna, era perso e felice allo stesso
tempo davanti a quell’immagine.
-Non pensavo ti
piacessero così tanto le rose…
-Invece si… sono i
miei fiori preferiti…
-Davvero?
-Si… mi sento
proprio come una rosa…
-Come scusa?
-Si, mi sento come
una rosa! Non so spiegartelo… ma è così… penso che siamo uguali… abbiamo lo
stesso significato…
-Le tue parole mi
portano a riflettere Michiru, sai?
-In che senso?
-Sembra che ci sia
una parte di te in quelle parole, ricordando qualcosa del passato…
-Non c’è molto da
dire sul mio passato… una vita tranquilla… ed un giardino pieno di rose, una
delle mie poche gioie…
Lo sguardo della
guerriera di Nettuno si spese, quando Haruka tornò seria, ed una volta che finì
di bere il thè posò la tazza sul tavolo.
-Vai da qualche
parte Haruka?
-Si, devo un
attimo uscire…
-Dove vai?
-Devo andare a
ritirare lo smoking per il tuo concerto di domenica, te ne sei forse
dimenticata? – Sorrise la bionda.
-Certo che no…
aspetta che mi preparo che ti accompagno…
-Non ce n’è
bisogno… sarò qui fra meno di un’ora!
-Sicura? Non vuoi
che venga?
-Lo sai che ti
vorrei sempre con me… ma andando da sola farò prima, tu stai tranquilla…
-Va bene, potrei
anche esercitarmi con il violino…
-Sei bravissima,
hai poco da esercitarti!
-La pratica serve
sempre… - Sorrise Michiru.
-E’ vero… ma tu
sei già perfetta così… e poi vorrei sentirti mentre suoni…
-Ma lo fai ogni
volta, non ti stanchi mai? – Scherzò.
-E tu non ti
stanchi mai di suonare?
-E’ parte della
mia vita…
-Ti sei data la
risposta da sola… e l’hai data anche per me…
-Come scusa?
-Tu sei parte di
me… e quindi anche la musica… e non posso non sentirti…
Dicendole questo
si avvicinò e le diede un baciamano, tanto che Michiru non fece a meno di
arrossire e sorridere dolcemente.
-Ci vediamo fra
poco…
-Va bene, a dopo
Haruka…
Michiru, a quel
punto, tornò a fissare le rose ancora un po’, quando decise di iniziare a
preparare la cena.
Non aveva voglia
di uscire, quindi si dilettò a preparare qualcosa di semplice e sfizioso, ma
soprattutto che avrebbe apprezzo la sua Haruka.
Dopo due ore si
accorse che la giovane guerriera di Urano non era ancora tornata a casa,
probabilmente aveva ritardato, del resto a quell’ora la città sembrava in
grande movimento, decise di aspettare.
Passò un’altra ora
e di Haruka ancora nessuna notizia, tanto che Michiru iniziò a preoccuparsi.
-E se l’avessero
attaccata i nemici? Impossibile però… mi avrebbe avvisato… e soprattutto avrei
ricevuto un segnale come sempre…
Iniziò a girare
per la sala, controllando se vedeva arrivare la ragazza, ma niente, tutto era
davvero molto strano.
-Ma non doveva
ritirare il vestito e basta? Ci sta mettendo troppo… ora è anche calato il
sole… ci sono tutte le luci già accese… mi sto iniziando a preoccupare…
Si bloccò girando
lo sguardo nuovamente verso le rose e fece un sorriso sghembo.
-Sono fin troppo
fragile dentro, non è vero? Per quanto sono forte questa parte di me non mi
abbandona mai, ma non posso farci niente… per me Haruka è troppo importante…
forse sono esagerata a preoccuparmi così… meglio rilassarsi e leggere un libro,
presto Haruka tornerà da me, lei ha detto che non mi avrebbe mai lasciato…
Michiru si sedette
sul divano ed iniziò a leggere un libro, ma passò un’altra mezz’ora, ed ormai
era quasi ora di cena, ed Haruka non era ancora rientrata.
-Forse è meglio
chiamarla… inizio a preoccuparmi sul serio, non si più fatta sentire! Ma quando
torna giuro che le dico di tutto!
Iniziò a
chiamarla, il cellulare dava libero, ma non arrivò nessuna risposta…
-Cosa diavolo
starà combinando? Che anche lei… si stia allontanando da me?
Alzò lo sguardo
verso il soffitto, quando sentì chiamare a tutta forza dalla finestra.
-MICHIRUUUU!!!
MICHIRUUU!!!
Velocemente la
ragazza si affacciò sul balcone per guardare di sotto, verso il suo giardino e
con sguardo stupito vide Haruka che la salutava.
-Cosa ci fai lì?
Mi hai fatto preoccupare! Hai visto che ore sono?
-Si scusa ho fatto
tardi!
-Potevi anche
avvisarmi!
-E rovinare la
sorpresa?
-Certo che dovevi
ero preoccupata, non riuscivo a capire cosa potes… cosa hai detto? Di che
sorpresa stai parlando?
-Girati bene e
guarda tu stessa… - Fece un inchino Haruka.
Michiru girò lo
sguardo e vide il suo giardino ricoperto di piccoli cespuglietti di rose, e ce
n’erano di ogni tipo, ma soprattutto di ogni colore.
-N-Non ci posso
credere… - Si mise le mani sul volto.
-Questo è un
piccolo pensiero per te… così almeno non dovrai per forza guardare da lontano
quelle del vicino… ma semplicemente scendere e sederti qui con loro,
assaporandone il loro profumo…
-Haruka io non so
che dire…
-Un grazie è più
che sufficiente! – Scherzò.
-GRAZIE MILLE!!!!
-Per te questo ed
altro Michiru…
La ragazza corse
fuori e si lanciò fra le braccia di Haruka, dandole un dolcissimo bacio per poi
scoppiare a piangere.
-Ehi ma perché
piangi?
-Sono felice…
-E per questo
motivo piangi?
-Certo… non ci
sono solo lacrime di dolore… ma anche di gioia…
-Allora se proprio
devo vedere le tue lacrime, spero che siano sempre di gioia…
-Ti amo Haruka…
-Anche io Michiru…
-Il tuo regalo è
stato bellissimo…
-Ho visto come le
guardavi, i tuoi occhi erano stupendi… voglio vederli sempre così luminosi…
Le due si
sorrisero e si scambiarono un dolcissimo bacio sotto quell’intenso profumo di
rose.