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Autore: _DreamerL490_    01/12/2011    1 recensioni
Tutto nasce dalla passione per la musica. Una ragazza sta vivendo il suo sogno; gira il mondo con la sua band e sono entrati a far parte della sua vita i 30 Seconds to mars. Nel giro di due anni tra peripezie e sorprese tutto cambierà.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Reneé*

Altri tre mesi erano passati, avevo girato tutto il Sud America e ora sarei tornata a LA per una settimana per poi ripartire per Londra. Avrei dovuto fare l'altra ecografia e magari visitare Vicki. Non la vedevo da mesi e volevo abbracciarla,sentire scalciare il piccolo Mofo. Ormai era arrivata al nono mese e in questi giorni avrebbe dovuto partorire. Jared, Shannon e Tomo sarebbero arrivati da un momento all'altro; loro avevano finito il tour perchè volevano trascorrere il mese di Dicembre a casa.

Io ero già arrivata a LA da qualche ora ed ero in macchina con Fran. Lei stava guidando verso casa Milicevic mentre io le facevo da TomTom.
"Ma che sorpresa!"esclamò Vicki. Era tutta sorridente e solare. La sua pancia era grande, ma se si girava non sembrava neanche incinta.
"Ciao!" dissi cencando di abbracciarla, ma era impossibile. La mia pancia si scontrava contro la sua, non potevo più saltarle addosso come facevo prima.
"Come stai?" domandò Fran.
"Benissimo, accomodatevi" rispose Vicki. Ci fece cenno di entrare e ci condusse il salotto.
"Tomo arriva tra venti minuti, forse ci sono anche Jared e Shannon" continuò lei.
"Allora aspettiamo con te...é una maschio?" chiese Fran.
"Oh si, credo che lo chiameremo Andreas. E tu cosa mi racconti?Come va tra te e Shan?" domandò Vicki.
"Come al solito" rispose.
"E tu Reneé?" chiese Vicki.
"Mah niente di che, oggi ho un'ecografia e non vedo l'ora di vedere casa mia" dissi. Il piccolo si stava muovendo, non mi lasciava stare seduta. Solo quando salivo sul palco si fermava, così decisi d'imbrogliarlo alzandomi.
"Ma suoni con la pancia?" chiese.
"Già, devi vederla...durante le prove corre qua e là, accorda il basso e suona la batteria. E quando è ora del concerto sembra che non abbia nessuno in grembo!" disse Fran.
"Povero Jared! Lo fai impazzire!" escalmò Vicki ridendo.
"Povero io?!" gridò qualcuno dal corridoio. Erano arrivati gli uomini di casa. Dopo qualche minuto li vidimo sbucare dalla porta. Tutti e tre sorridevano e come al solito indossavano gli occhiali da sole. Tomo baciò Vicki e le accarezzo la pancia. Shannon si sedette accanto a Fran e le cinse le spalle. Jared si avvicinò a me, mi baciò e salutò il piccolo.
"Cosa ci fai in piedi?" mi sussurrò all'orecchio.
"Tuo figlio o figlia si muove troppo" risposi.
"Suona" disse indicando il piano.
"Posso usare il piano?" chiesi. Tomo annuì e si avvicinò a me per salutarmi. Iniziai a suonare, avevo composto una canzone da poco. Non era ancora definita, ma era diversa dal sound della mia band. Le dita iniziarono a correre lungo la tastiera, la mia voce accompagnò la melodia sensa rendersene conto Stay under this moonight, leave them run away, leave them speak about us Now it's time for you and me under this moonlight... Al mio fianco si era seduto Shan e di fronte a me c'era Tomo. Continuavano a osservare le mie mani scorrerere qua e là, erano presi dalla musica.

*Jared*

La mattina a casa Milicevic era trascorsa velocemente. Tomo aveva preparato il pranzo, era da tanto tempo che non ci riunivamo come una vera famiglia o che ci comportavamo normalmente. Mio fratello e Fran avevano preso la mai macchina e se ne erano andati non so dove. Reneé ed io eravamo tornati a casa, tra poco saremmo dovuti andare in ospedale per l'ecografia e poi agli studi televisivi per un Talk Show.

Lei era stesa sul divano e si accarezzava la pancia mentre parlava con il bambino. Stavano facendo una vera e propria conversazione.
"Di che parlate?" chiesi. Io ero seduto sull'altro divano e come al solito stavo usando il mio Blackberry.
"Mah sto parlando di suo zio, me, Vicki,Tomo, Fran...voglio abituarlo a questa famiglia. Ti vuoi presentare?" disse continuando a guardare la curva della pancia. Posai il BB sul tavolino e mi avvicinai a lei.
"Ehm...sono Jared, ma puoi chiamarmi papà, non vedo l'ora di cullarti. Che altro ti posso dire? Ah si, avrai una famiglia gigantesta, oltre a noi ci sono gli Echelon, non li conosco tutti personalmente, ma ti ameranno di sicuro. Infine scusami se qualche volta ti sveglieremo suonando o cantando, e poi perdonami se qualche volta sarò strano. Se ti andrò a prendere all'asilo in ciabatte, non è colpa mia. Ti voglio bene" dissi. Reneé mi prese la mano e la posò sopra la pancia.
"Aspetta" sussrurrò. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto e finalmente sentì scalciare. Fu un leggero colpo che si ripetè due volte, era il mio primo contatto quasi diretto con lui o lei. Alzai lo sguardo e incrociai gli occhi di Reneé, lei mi stava cambiando la vita donandomene un'altra. Le sorrisi, non avevo ancora realizzato che tra quattro mesi sarei diventato padre.
"è ora di andare" dissi.
"Uffa.." mugugnò alzandosi dal divano.

*Reneé*

L'infermiera aveva preparato tutto ed io ero già pronta. Mi sentivo la pancia viscida e umina, detestavo quel gel. Jared era seduto accanto a me e continuava a ridere per la mia faccia disgustata. Dopo qualche minuto arrivò la ginecologa e iniziò la visita.
"Ma che bella pancia!Siete molto giovani, è il primo vero?" domandò. Sorrisi e mi girai verso Jared, anche lui sorrideva; nessuno si sarebbe mai immaginato che aveva vent'anni in più di me.
"Si" rispose Jay.
"Immaginavo, questa è la testa, vedete...qui c'è il naso, la bocca e il mento. Ecco le braccia, la pancia e le gambe. Ora è di circa 20 cm , se volete vi dico il sesso" disse la ginecologa. "No, vogliamo che sia una sopresa" risposi. Finalmente era finita, potevo togliermi quel gel fastidioso. Ora dovevo precipitarmi agli studi Tv di LA, sta sera Cole ed io eravamo ospiti ad un Talk Show. Era da tanto che non stavo sotto le telecamere, che non indossavo vestiti o tacchi. Non sapevo neanche se avevano la mia taglia o se dovevo suonare. L'unica cosa certa era che a Jared non andava di lasciarmi con Cole.

*Jared*

Avevo già lasciato Reneé agli studi tv. Sarei voluto rimanere, ma ora dovevo precipitarmi in ospedale. A Vicki le si erano rotte le acque mentre lei e Tomo erano al ristorante. E io dovevo andare a casa loro a prendere la borsa per lei e il bambino. Tra poche ore il mio compagno d'avventura, nonche famiglia sarebbe divenatato padre.

Finalmente arrivai in ospedale. Chiesi subito informazioni a un'infermiera e mi diressi verso il piano n°3. Tutti gli ascensori erano occupati, così decisi si salire le scale. Entrai in camera e vidi Tomo con le mani tra i capelli rivolto verso la finestra che continuava a ripetere "Respira. Respira". Vicki era così presa dalle doglie che non si rese conto della mia presenza. "Eccomi" dissi interrompendo la scena.
"Grazie mille! Ti devo un favore" disse Tomo.
"Figurati, per Andreas farei di tutto" risposi posando la roba.
"Va bene, ma ora vai da Reneé!" esclamò Vicki, le sue doglie aumentavano sempre di più e il suo carattere da comprensivo stava passando a irritabile. Tomo mi spinse verso la porta, non feci intempo a salutarli che un medico mi aveva già chiuso la porta in faccia. Il reparto maternità era così caotico. C'erano donne che aspettano di partorire, papà che davanti alla sala parto camminano come dei pazzi e neonati che piangono. Tra poco avrei vissuto anche io questo.

Stavo per salire in macchina quando mi arrivò un SMS "Ho finito la diretta. Come sta Vicki?E Tomo?. Se ce la fai a verire ti aspetto altrimenti ritorno a casa con Cole. XO R."
Di nuovo Cole, nonostante avessi la sicurezza che lei era mia, mi mandava sui nervi sapere che dovevo dividerla con lui. Non potevo oppormi, lavoravano insieme, suonavano da una vita nella stessa band, con lui stava vivendo il suo sogno. Ma sapere che l'unica cosa che avevo in comune con lui era lei, no era piacevole; persino i suoi genitori preferivano lui a me, solo sua sorella mi adorava. Non ho mai preteso si essere venerato, ma almeno considerato o cercato di conoscere; con loro non si poteva ragionare, me lo ripereva sempre Reneé. A lei bastava sapere che l'amavo, lei ricambiava e il resto non conta.

"Ciao" disse salendo in macchina.Indossava un vestito bianco che le risaltava la pancia,aveva anche dei tacchi, non era normale vederla così, ma quando accadeva rimanevo sempre senza parole.
"Wow, ti hanno legato per vestirti così o lo hai fatto di tua spontanea volonta?" domandai sorridendo.
"Haha Non vedo l'ora di togliermeli" disse.
"In effetti hai ragione..."risposi.
"Smettila!Ora andiamo da Tomo" disse dandomi una botta sulla spalla.

Vicki era entrata in sala parto da poco e Tomo era con lei. Reneé ed io stavamo aspettando fuori. Lei continuava a camminare avanti e indietro, i tacchi facevano rumore, ma non poteva farne a meno, aveva bisogno di distrarsi suonando con qualcosa. Io ero seduto, cercavo di mantenere la calma, ma più ci pensavo più mi agitavo. Tra solo quattro mesi, sarei entrato io in quella sala e sarei uscito con mio figlio o figlia tra le braccia. Da quella porta sarebbe uscita la mia nuova vita.

Dopo due ore Tomo uscì e Vicki la portarono in camera. Reneé corse da lei ed io la seguì per tenerla d'occhio. La stanza era piena di gente, c'erano Shan,Fran,Terry, c'era persino Cole. Lui e Tomo avevano un ottimo rapporto, solo io ero l'eccezione. Mi feci spazio tra la folla e trovai Tomo. Era accanto a sua moglie, stava cullando Andreas. Non l'avevo mai visto così, era così preso da quel piccolo essere: dipendeva da lui. Vicki li guardava sorridendo, era tornata serena come sempre. Poi notai Reneé, aveva preso in braccio il piccolo, lo cullava e gli cantava una ninna nanna. Davanti a miei occhi c'erano tre perfetti genitori.

 
  
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