Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Shining Grint    23/07/2006    2 recensioni
Un anno nuovo li aspettava, desto, pronto a colpire di nuovo.
Malgrado gli avvenimenti dell'anno passato, erano lì, i soliti tre, pronti a vivere le avventure che li aspettavano.
Non erano i soliti imprevisti a cui avrebbero partecipato, qualcosa di più naturale.
La loro vita.

Il titolo è stato leggermente modificato...Please recensite!Ne ho stretto bisogno psicologico!XD!
Genere: Generale, Romantico, Drammatico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~ CAPITOLO NOVE~
Tradimenti


Hogwarts era tornata piena come al solito, la vita frenetica: ed era solo il terzo giorno dopo le vacanze di Natale…
“Ron allora?”
“Cosa?”
“Bhe, ci hai pensato sul discorso che avevamo fatto un po’ di tempo fa?”
“Ah, se intendi quello del lago sì!”
“E…”
“Harry cosa vuoi sapere?”
“Cosa ne hai dedotto…”
“Che sì, hai ragione…tanto lei non mi degna di uno sguardo, io neppure…quindi…”
“Sul serio?”
“Sì e tu?Mi devi dire qualcos’altro?”
“Sì: mettiti il cuore in pace e cercati una ragazza adatta a te!”
Ron si fece pensieroso.
“Però ti devo dire un’altra cosa…te la volevo dire da un bel po’ di tempo…”
“Sì,sì…me la dirai poi…ora devo andare…”
“Ron aspetta. E’ veramente importante…”
“Può aspettare la cosa importante”
Detto e fatto; il rosso corse via.
Ora Harry era veramente nella merda!
‘Cacchio ma perché?Perchè ogni volta che parlo con Ron non dico mai ciò che dovrei dire?Non può continuare a trattare Hermione come una macchina fabbricatrice di compiti…lei è una ragazza!Diamine…’
Diede un calcio ad una pietra…

Dopo qualche ora Ginny stava raccontando la situazione ad Hermione…
“Te l’ha detto lui che io per…non valgo nulla?”
“Non è che…”
“ok.Te l’ha detto lui?”
“no, mio fratello non me ne ha parlato…”
Hermione era rimasta in piedi talmente era tesa, raccolse i libri e scappò via.
Ginny sapeva che era una mossa azzardata, ma si era sentita in dovere di spiegarle il tutto, non poteva tenerla all’oscuro della situazione.
Appoggiata ad un tavolo senza pensieri ascoltò uno stralcio di conversazione.
“Hai visto?Dico l’hai visto?”
“Chi?”
“Griffondoro, sesto anno: Ronald Weasley…il portiere della squadra di Quidditch…”
“Uh, sì quello bello…Dimmi cos’è successo?”
“Stava parlando con lei…Lisa…Turpin Lisa!” esclamò una ragazzina
Ginny ascoltava
“No, davvero?!Ma perché? Cos’è successo?Non era mica insieme alla Granger, quella di Griffondoro?”
“Non lo so…io ho sentito Potter che parlava con lui e gli diceva di cercarsi un’altra ragazza perché la Granger non è adatta a lui!”
Ginny sbatté i libri sul tavolo…era troppo!
Il bisbiglio cessò subito.
Tutti sapevano che lei ed Harry erano insieme e che ultimamente non andava bene la loro storia.
Quando lei uscì dalla Biblioteca iniziarono le scommesse…
“Sette galeoni, per me si lasciano!”
“Undici galeoni e otto falci a mio parere non si lasciano!”
“Non si molleranno subito ma tra un po’…punto…venti galeoni!”
Le scommesse andarono avanti.

Hermione era nel bagno in disuso delle ragazze, Mirtilla stranamente non c’era, poteva sfogarsi…
“Perché?”chiese urlando
Gli occhi le si appannarono, sbattè le palpebre: non voleva piangere.
Li chiuse
Una lacrima scappò andandosi a posare sulle ciglia, non ce la faceva…abbandonò l’orgoglio e iniziò a piangere chiusa in un cubicolo. Restò lì per tutto il tempo; finché arrivò qualcuno…
“Dai su cosa ti costa?”
Hermione voleva sparire; non se la sentiva di stare in uno stesso luogo con due persone felici…
“Perché vuoi stare ancora con me?”
“Perché mi piaci…” Non capiva chi fossero i due, ma non le interessava minimamente…Ma perché lei lo perdonava se aveva fatto qualcosa?
Hermione si ritrovò a pensare a quelle parole che Ron le aveva urlato dietro.
‘Sì, è vero perché io sono egoista e non riuscirei mai a perdonare nessuno!” pensava e intanto piangeva silenziosamente
“Lo sai cos’ho imparato da, quando sono insieme a te?” chiese il ragazzo
‘ mi mancava giusto appunto la predica….’ Sbuffò
“No”
“Ho imparato che se vuoi davvero bene all’altro non te ne frega nulla di qualunque sbaglio faccia. Ma sei disposto a perdonarlo sempre…in qualche modo cerchi di andare incontro all’altro no?Se le vuoi davvero un bene infinito sei pronto a rimediare e a fare anche tu i primi passi; certo poi anche l’altro dev’essere disponibile a venirti incontro altrimenti non funziona…
Credo che io e te in questi anni ci siamo riusciti no?”
La ragazza ci mise un po’ di tempo prima di rispondere; poi balbettò:
“Sì…”
Probabilmente piangeva…
“Ehi?Che fai?!”
“Scusa, ma hai detto delle cose davvero…uff non so…Mago Merlino…ho capito anch’io una cosa…”
Hermione dal suo cubicolo ascoltava silenziosamente rapita dal legame così forte che univa i due sconosciuti; non piangeva, anche se i suoi occhi erano così lucidi che spesso qualche lacrima le scivolava via e andava ad incorniciare quel viso così gentile.
“Cosa?”
“Credo che abbia scoperto il vero significato di amare. Io…io…ti amo…e ne sono convinta.”
Si abbracciarono
“lo sai che io te l’ho già detto?”
“Quando?” ammise lei vergognandosi
“La prima volta che ti ho coccolato seriamente perché avevi paura…”
“Mpuff” soffocò le risate e proseguì: “Scusa ma di cosa avevo paura?”
“Lo sai”
“Lo so, ma voglio sentirmelo dire da te.”
“Quando ti ho coccolato, tenuta stretta contro di me perché avevi paura di ciò che poco dopo abbiamo fatto per la prima volta: l’amore.”
Le schioccò un bacio in fronte, stettero lì a godersi quell’abbraccio che poi si trasformò in un bacio profondo e colmo di tutti quei sentimenti che si assaporavano già nell’aria.

Hermione si appoggiò alla parete di legno del cubicolo, si sedette sul coperchio del water e stette lì. Aveva la mente completamente vuota. Sentì i due ragazzi andarsene
“Andiamo a cena?E’ tardi…”
“Sì, ho una fame…”
Non aveva scoperto chi fossero, ma non le importava, l’avevano aiutata parecchio; ora sapeva cosa mancava tra lei e Ron.
Capiva ora il perché lui cercava qualcun’altra. Nessuno, né Ron né Hermione, era mai riusciti a venirsi incontro. Magari lei ci provava ma lui no e la volta dopo era il contrario.
Sorrise, era tutto così semplice pensando, ma difficile da mettere in pratica…la verità era che Hermione non riusciva a mettere da parte il suo orgoglio e lasciarsi andare; si decise a tornare nel dormitorio solo a notte fonda.

***



Durante la cena Pansy era estremamente concentrata; Daphne non osò avvicinarsi ma le chiese:
“Tutto sotto controllo?” “Beh, finora sì…”
Tornò a rivolgere attenzione alla sua insalata con carote, pomodorini, mozzarella e peperoni…tutto per la sua linea!
“Daph sei sicura di non mangiare troppo?”
“Sì, caro…ne vuoi un po’?E’ una specialità italiana….”
“Italiana?A me sembra che chiunque sappia tagliare dell’insalata, mozzarella, pomodori e peperoni…ma come preferisci…sicura che non vuoi qualche deliziosa patata arrosto?Qualche sardina?E questa fetta di salmone affumicato solitaria?Uh, qua c’è dell’…”
“NO, BLAISE.GRAZIE!”disse lei seccata
Blaise chiese ironico: “Cos’hai…”
Risultato: gli arrivò un ceffone talmente forte che sbattè il muso nell’insalata russa.
Dalle altre tavolate, chi lo vide, scoppiò a ridere. Blaise si pulì immediatamente e chiese secco:
“Non hai mai pensato che saresti capace di tenere testa a Draco?Forse sareste bene insieme…”
Sbam,finì nuovamente con la faccia nel piatto.
“Era per quello che hai detto!”

Poco più distante Draco stava fissando Pansy che, noncurante continuava a tracciare linee sul foglietto che aveva di fianco a sé.
Finì il tempo dedicato alla cena e tutti si alzarono per lasciare la Sala Grande.
Daphne non fece tempo a girarsi che Pansy era già sparita…
‘O cielo’ pensò un po’ tesa ‘non devo mostrare nessun segno di allerta o preoccupazione…se mi beccano…’
“Cos’hai Daph?”
‘Come non detto’
“Un, niente Blaise…stavo concentrandomi a non dar retta al mio stomaco che reclama cibo!”
“Ah, pensavo stessi parlando a qualcosa di…”
Draco sbattè, inavvertitamente, contro il suo amico.
Era di ghiaccio, spostò il ciuffo biondo e salì le scalinate quasi correndo.
“Credo stia cercando qualcuno…o forse deve andare al club dei Duellanti…bho..”
“Scusa, ma dobbiamo star qui a fare la muffa?Andiamo…!”
Blaise annuì.

Stava correndo a perdifiato, silenziosamente tra i corridoi del castello. Sapeva che sarebbe passato di lì…
Era da settimane che lo pedinava, non avrebbe sbagliato!Arrivò alla guferia, prese una pergamena che teneva in tasca e scrisse:
“Tu ‘sta zitta…mi raccomando…cerca di farlo rimanere in Sala Comune; fa finta che io sia andata a dormire…spero di arrivare tardi!Pan”
Finì di scrivere e la porta cigolante si aprì
“Uh, ciao Pansy…”
“Ciao Theo!”
“Come mai anche tu qua?Devo scrivere notizie importanti a mia sorella….”
“Umh, capisco”
Theodore Nott non era un ragazzo comune, molto silenzioso e misterioso; parecchie storielle giravano su di lui nella scuola. Era estremamente mansueto per essere un Serpeverde ma…evidentemente…
Una cosa era certa: suo padre era un Mangiamorte...
Non si sapeva nulla neanche sul conto di sua madre ed eventuali sorelle o fratelli.
Tuttavia faceva costante presenza e parte del Club dei Duellanti, aveva all’attivo parecchi incontri disputati, anche se non erano sufficienti da superare Draco Malfoy. Con lui viveva in grande rivalità, anche se il biondo pensava di aver già superato questa fase da tempo…
Theodore spedì la sua lettera
“Torniamo insieme?”
“Grazie”
Il discorso si posò subito sulla sua ‘relazione’ con Draco, Pansy seppe tenerla in modo pressoché perfetto: non gli aveva detto che si erano mollati ma quasi.
In pratica dopo pochi minuti Pansy era ferma in mezzo al corridoio con gli occhi chiusi. Theodore girandosi di scatto la vide, lì un po’ distante da lui. Sembrava stesse facendo di tutto per non piangere.
Le scostò una ciocca di capelli neri, mentre lei apriva lentamente gli occhi le sussurrò:
“Ti conviene lasciarli chiusi…”
La baciò.
“Non ti preoccupare vedrai che poi si sistemerà tut…”
Pansy lo strinse a sé.
“Ti conviene lasciarla aperta…!”
“La mia bocca?”
“Mh mh!”
“Ah,ok…buono a sapersi!”
Passarono gran parte della notte in un anfratto e spargendo vestiti e gemiti per tutto il corridoio.
Verso le quattro tornarono mano nella mano nei sotterranei.
Appoggiato alla sua spalla ciondolava il mantello e il cravattino Serpeverde.
“Buon resto della giornata…” disse lui sorridendo
“Bhe, direi che è già iniziato piuttosto bene no?!”
“Sì!”



###



Eccomi, posterò il chap prima…parto.
Grazie mille a chi legge la mia ff e un grazie speciale a Lisanna Baston.
Spero che questo chap sia migliore del precedente…
Recensite!
Ciao Shining

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Shining Grint