Veritas gli raccontò fin nel più insignificante dettaglio ciò che le era apparso nella visione di poco prima, fino al modo in cui Colui-che-non-può-essere-nominato era sembrato fissarla negli occhi. Fiorenzo si prese del tempo, tanto che ad un certo punto la ragazza si trovò a pensare che non avrebbe mai ricevuto una risposta. « Non sono esperto di visioni, ma posso dirti che non ho mai sentito dire che fosse possibile scoprire chi sta divinando. Quindi non preoccuparti per Tu-sai-Chi, è impossibile che ti abbia davvero visto ».

« Potrebbe aver percepito la mia presenza? » Un altro lungo silenzio, in cui gli occhi del centauro parvero perdersi nel cielo stellato che stava contemplando.

« Direi di no. Le stelle sono chiare, stanotte… E non solo su questo » Veritas McCoy di norma era tutto fuorché paziente, ma quella notte la sua scorta di pazienza era esaurita già da molto. Non avrebbe retto un altro silenzio.

« Cosa dicono circa quello che ho visto, Fiorenzo? Accadrà? E quando? » Il centauro emise uno strano suono, a metà tra un nitrito ed uno sbuffo di fastidio.

« Quante volte dovrò ripeterti che noi centauri non siamo come voi, Veritas? Devi sforzarti di essere meno precipitosa, quando parli con noi…» Le sue parole sembravano di rimprovero, ma nel buio stava sorridendo e la ragazza se ne accorse senza problemi.

« Fiorenzo! Quando la smetterai di essere estenuante ti darò ascolto, va bene? Ma ora ho bisogno di risposte! »

« D’accordo… Sempre uguali voi umani, sempre di fretta… »

« Fiorenzo, mi sto alterando… »

« Sì, Veritas, accadrà » Aspettò che la ragazza assorbisse il colpo: era una Veggente, già sapeva che ciò che aveva visto era reale… Ma avere certe conferme non era mai piacevole per nessuno. « E… Hai visto giusto, ragazzina. Entro l’anno ». Lei chinò il capo, mentre una grande tristezza l’invadeva.

« Ti capita mai di pensare che non vorresti saper vedere il futuro? » Fiorenzo le accarezzò lievemente un braccio.

« Io e te siamo diversi, lo sai. Io mi limito a trarre delle deduzioni dai segni delle stelle, ma sia le mie interpretazioni possono sbagliare sia la disposizione degli astri può suscitare idee fallaci… Tu invece vedi davvero ciò che accadrà, anche se non sempre ti è dato sapere come o quando quel che vedi si verificherà… Non riesco neppure ad immaginare quale peso possa gravare sul tuo cuore, se devo essere sincero: ma anche senza avere idea di quello che significa, non fatico a comprendere e condividere il tuo desiderio » Veritas scosse la testa.

« Non dico che vorrei rinunciare al mio dono… Solo, a volte è troppo complicato da gestire. E in questo caso, poi, con tutte le persone coinvolte… »

« Ti spaventa questo, vero?, della presenza della Umbridge nella tua visione, il suo passato ad Hogwarts. È per questo che tendi a sopravvalutarne il significato… Le stelle dicono che accadrà, è vero, che lei passerà dalla parte di Tu-sai-Chi: ma ancora tacciono sulle conseguenze del suo gesto… Non metterti in allarme prima del tempo, Veritas. Vigila, questo sì, ma non preoccuparti troppo di cose che potrebbero rivelarsi bolle di sapone…» La ragazza si strinse nelle spalle, colta da un brivido improvviso.

« Dovrei parlarne a Silente, forse… »

« Senza dubbio lui saprà considerare la cosa nella giusta misura. Sì, mi sembra una buona idea ».

« Sei davvero un amico, Fiorenzo ». Si alzarono e risalirono verso il castello, e le loro ombre, affiancate e diversissime, muovevano appena il buio.