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Autore: _DreamerL490_    02/12/2011    1 recensioni
Tutto nasce dalla passione per la musica. Una ragazza sta vivendo il suo sogno; gira il mondo con la sua band e sono entrati a far parte della sua vita i 30 Seconds to mars. Nel giro di due anni tra peripezie e sorprese tutto cambierà.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Jared*

Ultima data del tour di Reneé. Tutta la crew era pronta e i 30 000 fan stavano delirando: mancava solo la musica. Io ero nel backstage e come al solito c'era confusione. Matt era in piedi vicino a me che continuava a suonare contro la ringhiera. Helen controllava il volume del micrifono e parlava con il loro produttore John. Cole era insiema a Reneé, stavano accordando gli strumenti, scegliendo i jack e decidendo come modificare alcuni pezzi. Sta sera avrebbero sorpreso tutti. Mancavano solo mio fratello e Fran; loro non erano venuti perchè Shan aveva una sopresa in serbo per non so chi.
"Come mai non parli?" chiese Matt continuando a ripetere il ritmo della prima canzone.
"Mi vuoi davvero sentire?" domandai.
"Si, ormai fai parte della mia vita, cioè stai con una delle mie amiche più care e non posso non parlare con te" disse.
"Che vuoi sapere?"chiesi. Questo discorso con Matt non mi stupiva, forse era l'unico che in quella band, oltre a Reneé, mi capiva. Dopo tutto non eravamo così diversi, a prima vista può sembrare normale, ma una volta conosciuto a fondo si capisce che sta più con la testa sulla luna che qui. Era anche una tra le prime persone che dopo essere stati avvisati della gravidanza aveva gioito; Cole lo stava accettando e Helen era al settimo cielo.
"Mah, voglio sapere a cosa stai pensando"disse.
"Al concerto e che è la prima volta che assisto alla sua ultima data, per una volta ho finito prima di lei. Non so cos'aspettarmi, lei che suona davanti a tutti con la pancia, ormai è diventata più grande e le impiccia. Bah non so se sono contento o agitato" risposi.
"Tranquillo ci sono io...e Cole. Lo so che lo odi, ma devi riconoscergli che quando non c'eri l'ha tenuta d'occhio" disse.
"Lo so, ma.." mi interruppe subito dicendo:" Ah, sembrate dei bambini!Io sono consapevole di ciò che Cole prova per lei, e non lo difendo, ma anche te non dovresti dargli motivo di farsi avanti. Ora sta al suo posto a causa del piccolo, ma quando litigherai con lei, credi che si terrà in disparte?! Il risultato è che tu impazzirai e che Reneé si incazzerà di più. A lei non importa se Cole c'è o no, le basti te, per cui lascialo stare...e ora lasciami andare sul palco" .
Mi girai subito e li vidi tutti in fila, pronti a calcare la scena. Non vedevano l'ora di suonare. Matt saltellava sul posto. Helen fissava le scale, il suo sguardo era determinato, forse anche un po' intimidatorio. Cole era vicino a Reneé, stavano riscaldando le dita, lei faceva delle armonizzazioni e lui degli accordi. La pancia si notava tantissimo; infatti il basso lo aveva messo più giù del solito, non avevo idea di come avrebbe suonato per tre ore.

01.00 pm

Finalmente il tour era finito, niente più viaggi, solo io e lei. Stava posando i bassi nelle custodie e Cole la stava aiutando. Io stavo sistemando i jack, ne aveva tantissimi e di vari colori.
"C'è sempre il tuo ragazzo eh?!"sbuffò Cole, credeva che non l'avessi sentito.
"Smettila" sussurrò Reneé. Lo fulminò con lo sguardo, ma non servì a farlo rimanere zitto.
"Ah è solo un'osservazione, non si fida di me vero?" continuò lui.
"Si, non mi fido di te. Cosa c'è di strano?!" risposi.
"Niente, cioè ho passato 18 mesi 24h su 24 con lei e non hai detto niente e ora inizi a replicare?!" disse. La mia irritazione stava aumentando, sarei stato capace di sbatterlo contro il muro, ma cercai di tenere a mente le parole di Matt.
"Secondo te non ho detto niente?! Chiedilo a Matt!Non ho mai sopportato quest'idea di vederla solo ogni 3 o 4 mesi. E tu credi che mi possa fidare di te, dopo tutto quello che so sul tuo conto?! Di lei mi fido, tutto quello che mi dice è sacro, non obbietterei mai, ma per te è un altro discorso...è rimmarra tale.Ora non vedo l'ora di tornare a L.A" dissi. Gli stavo gridando contro senza rendermene conto. Lui mi guradava come se volesse sfidarmi, non lo sopprtavo, era più forte di me.
"Finalmente ti fai avanti! C'è ne voluto!Tu sarai anche Jared Leto, ma a me non mi importa, non mi fermerai e se tuo fratello si unirà a te non sarà un problema per me. Per una volta ti comporterai come un uomo!" gridò. Si era avvicinato a me, mi fissava ed io facevo lo stesso. Reneé non era più nella stanza, si era persa tutto il litigio, ma non era ancora finito.
"Non ho bisogno di fingere di esserlo, lo sono già" dissi.
"Smettetela!E tu Jared,per favore vai di là che è arrivato il taxi per l'albergo...e tu Cole, faremo i conti dopo." disse Matt. Si era intromesso, stava tra di noi, ci teneva separati. Io non sarei mai arrivato ad una rissa, ma il mio avversario si e se fosse stato così avrei risposto allo stesso modo e l'avrei fatto pentire di avermi sfidato.

*Reneé*

Il taxi girovagava per Londra. La città era andata a letto, i lampioni illuminavano le strade vuote e i locali continuavano a godersi la notte. Ogni tanto si intravedeva un ragazzo ubriaco in compagnia degli amici che passeggiavano senza scarpre lungo la riva del Tamigi.
"Ehm... scusi ci può portare e Primrose Hill?" disse Jared al tassista.
"Certo, c'impiegherò altri dieci minuti" rispose.
"Cosa vuoi fare?" domandai.
"Una sorpresa, ora dormi che devi essere lucida per dopo" sussurrò cingendomi le spalle. Appoggiai la testa nell'incavo del collo e mi addormentai. Sentivo il suo profumo, il suo calore; lui mi stringeva se e mi accarezzava i capelli.

"Svegliati, siamo arrivati" disse. Apri gli occhi lentamente, mi rotrovai in braccio a lui. Il taxi era andato via, ora eravamo in un parco su di una collina da dove si vedeva tutta la città. Mi lasciò mettermi in piedi. Intorno a noi c'era la neve, gli alberi erano spogli e tanti lampioni illuminavano il percorso: sembravano tante piccole lucciole sospese nell'aria. Da quell'altura vedevo il London eye illuminato e tutte le varie luci di Londra. Ero davati ad uno spettacolo.
"Come mai qui?" chiesi abbracciandolo, il vento mi faceva venire i brividi.
"Sorpresa" disse sorridendo.
"Cosa devo fare per meritarmela?"domandai.
"Camminiamo" disse. Iniziammo a seguire la strada di fronte a noi. Non c'era nessuno, solo le stelle e la luna. Continuammo a camminare per un po', lui non parlava ed io nemmeno.
"So che non hai avuto un buon esempio di matrimonio ed è per questo che non ci credi, io ti capisco bene....e volevo chiderti di stare per tutta la vita con me, non voglio riti o chiesa. Sarà qualcosa di unico solo nostro. Vuoi unirti a me?" disse.
"Si, ma dovrai sopportare la mia pazzia" risposi. Lui mi baciò, le sua labbra erano avide, piene di passione, non mi avrebbe più lasciata. Io lo stringevo a me, non mi sarei mai aspettata una proposta di "matrimonio"; in effetti non lo era, non sapevo come definirlo. L'atmosfera era magica, la mia vita lo era, ci mancava solo il piccolo. Stavamo raggiungendo la perfezione.
"T'amo senza sapere come, nè quando, nè da dove,t'amo direttamente senza problemi nè orgoglio: ti amo perché non so amare altrimenti, in questo modo in cui non sono e non sei,così vicino che la tua mano sul mio petto vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno... " disse staccandosi da me.
"Dovresti ringraziare Pablo Neruda per queste parole" dissi.
"Già, ha scritto quello che provo per te. Ti amo" sussurrò.

 
  
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