PROV.ALICE.
Si è svegliata oramai da due settimane, ma ancora è ricoverata in ospedale per accertamenti.
Dire che sembra una bambina è poco, ma è normale, dicono i dottori.
Si era dimenticata di come si camminava, praticamente strisciava per terra ed ogni volta si impeganava per raggiungere il suo piccolo, il quale la chiamava sorridendo.
La vedevo sempre sorridente, pronta a lottare, sorridere, pronta a dimostrare che non si sarebbe mai arresa.
Sono così impegnata ad osservare la mia migliore amica che non mi sono accorta di mia famiglia che si sta lamentando.
‘Marina, cosa c’è?’ dico prendendola in braccio.
Sì, le ho dato lo stesso nome del libro di Carlos Ruiz Zafòn, glielo ho dato perché è il nome preferito di Bella ed ero sicura che l’avrei persa, quindi avevo decisa di chiamarla come lei voleva.
La mia piccola continua a guardare Allegra e poi sbuffa.
Punta qualcosa, ma non so esattamente cosa, poi capisco e vedo il suo ginocchio, non è normale, non è in una posizione giusta.
Mi alzo e vado da un dottore.
‘Dottore?’
‘Sì’
‘Ma è normale che il ginocchio della mia amica sia in quella posizione?’
Mi guarda come se fossi un’aliena, poi fissa la mia amica.
Gli occhi gli escono fuori dalle orbite.
‘Signorina, si sieda all’istante.’
Bella si siede subito, vedo che ha paura.
Il dottore le si avvicina e le controlla il ginocchio.
Lei sta piangendo.
Lei sa già che le è successo qualcosa.
‘Perché non c’è l’ha detto che le faceva male?’ le chiede il dottore.
‘Perché non faceva così tanto male’
‘Ma anche un minimo dolore, nel suo caso, è subito da controllare’
Si porta il viso tra le sue mani ed inizia a piangere.
‘Mi dispiace’ dice tra i singhiozzi
‘Non deve dispiacersi, io lo dico per lei’
‘Cosa devo fare?’ chiede
‘Le faremo delle analisi per capire cosa le è capitato.’
Bella mi guarda, ha paura.
Lascio mia figlia per terra e abbraccio la mia amica, mentre il dottore se ne va.
‘Piccola, non sarà nulla di grave’ dico, lasciandole un bacio fra i capelli.
‘No’
‘Sì, devi solamente credere in te stessa’
‘Non ce la farò’
‘Invece sì’
‘Di sicuro mi diranno che non potrò più ballare’
‘No, ma cosa dici..’
Invece ha ragione, è probabile, molto probabilmente le diranno che dovrà smettere di ballare per sempre e per lei sarà una specie di condanna a morte.
‘Ed anche se fosse così?’ le chiedo prendendole il viso fra le mie mani.
‘La danza è la mia vita’
‘Lo era’ dico sottolineando l’ultima parola.
‘No’
‘Sì, perché ora la tua vita è composta da Anthony e Edward’
‘Ma..’
‘Non accetto niente ma….’
Anthony chiama la sua mamma, la quale lo prende in braccio.
‘Io vado a casa, devo portare la piccola a letto’ dico alla mia amica.
‘Va bene’
‘Mi prometti di non fare piazzie? Ora arriverà Edward a farti compagnia’
‘Puoi portare  a casa tua Anthony? E’ stanco morto’
‘Ovviamente’
‘Piccolo, vai a casa dalla zia?’
‘Sì’ dice sorridendo.
Si gira verso la sua mamma, la abbraccia, le lascia un bacino sul naso e poi mi prende la manina.
‘Ciao ABells’
‘Ciao Alice’
Mi dirigo verso la porta.
‘Alice?’
Mi volto.
‘Sì?’
‘Non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza’
‘Non devi ringraziarmi. Sono solamente una tua amica, la tua migliore amica’
‘Invece ti devo ringraziare, perché ci sei sempre stata’
‘E’ il minimo che posso fare’
‘Ti voglio bene’
‘Anche io, ti voglio bene’
 
 
PROV.BELLA
Sono in braccio a Edward e ci stiamo baciando
Ecco come passiamo il nostro tempo insieme baciandoci e facendoci capire che ci amiamo.
‘Ti amo’ mi sussurra all’orecchio.
‘Ti amo’ gli dico mordendogli il lobo destro.
‘Io di più’
‘Non credo’
Poi altri baci, infiniti.
Siamo due sanguisughe, ci dividiamo solamente per respirare.
‘Mi hai fatto spaventare, amore’
‘Lo so, Ed, mi dispiace’
‘E’ stata tutta colpa mia’
‘No’
‘Invece sì’
‘Eh no, devi smettere di pensare che è stata colpa tua, è stata colpa dell’altra macchina’
‘Ma…’
Non gli faccio terminare la frase che poso le mie labbra sulle sue.
In quel momento entrò un dottore.
‘Scusate, voi dirle una cosa, signorina?’ mi dice il dottore che mi segue.
‘Mi dica’ dico tornando seria, è una brutta notizia, me lo sento.
‘Mi dispiace’
‘Per cosa?’ chiede Edward.
A lui non ho raccontato nulla, non lo consideravo importante.
‘Ha un problema grave al ginocchio, dovrà abbandonare il mondo della danza, dello sport per molto tempo. Non potrà continuare la sua carriera da professionista.
Ecco, il mondo mi è crollato addosso.
Edward mi abbraccia, io inizio a piangere.
Cosa aveva detto Alice?
Io ho una vita, Anthony, Edward, lei, sì, ma la danza?
La danza è sempre stata parte della mia vita.
‘Mi dispiace’ mi dice mio marito.
Ma perché devo continuare a soffrire.
 
 
 
PROV.BELLA
Sono felice, felice perché tutto è tornato alla normalità, perché Bells sta bene, perché è felice, perché tutto è andato a finire come doveva andare a finire.
Ho temuto tantissimo di perderla, ma per fortuna non è capitato, non ce l’avrei fatta senza di lei.
Ora sono a casa con mio marito, mia figlia e Anthony.
Stiamo ridendo, perché Jasper sta facendo il buffone e per le tante risate mi fanno male gli addominali.
Guardo mia figlia è bellissima e poi guardo Anthony anche lui non è niente male e poi non risco a non pensarci e se in un futuro prossimo si mettessero insieme?
Diventerei la persona più felice al mondo, però è un po’ presto per pensarci.
Guardo Jasper, lo guardo con uno sguardo da innamorata, lui lo sa ed infatti sorride e mi fa l’occhiolino.
Mi batte forte il cuore.
Sraà mio marito, ma ancora non ci ho fatto l’abitudine.
Insomma tutti quegli sguardi ricchi di amore sono rivolti a me, come è possibile?
Spesso mi chiedo come abbia fatto ad innamorarsi proprio di me, ma non sempre c’è una risposta a tutto.
Si è innamorato di me, punto, niente di più.
Sono così immersa nei miei pensieri che non mi sono accorta che siamo rimasti solamente io e mio marito nella camera da letto.
‘Amore?’ mi chiama
‘Sì’ dico tornando sul pianeta Terra.
‘Cosa c’è?’ mi chiede abbracciandomi forte.
‘Pensavo’
‘A cosa?’
‘Al fatto che sono la donna più fortunata al mondo’
‘Perché?’
‘Perché? Insomma ho un fantastico marito, una bellissima bambina, ed una migliore amica a cui voglio un mondo di bene, sono fortunatissima.’
‘Quello fortunato sono io’
‘Perché?’ chiedo facendo la finta tonta.
‘Perché ho incontrato te’
Mi inizia a baciare.
Sono quei baci che alla fine portano ad un’unica destinazione: a letto.
Con fatica mi allontano.
‘No, amore’
‘Perché?’
‘Di là ci sono i bambini’
Esce dalla camera, io rimango imbambolata ad aspettarlo, non riesco a capire.
Torna sorridente e chiude la porta a chiave.
‘Ma….’
‘I bambini non ci disturberanno’
Mi viene incontro e torna a baciarmi.
Vorrie dirgli di smetterla, ma non ci riesco e mi lascio andare.
Sorrido.
Lo bacio e dopo poco facciamo l’amore.
Ho un marito fantastico.


ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui con il penultimo capitolo, che tristezza.
Volevo solo avverirvi e la prossima volta ci saranno i vari ringraziamenti.
Aspetto una vostra recensione.
Als Malfoy