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Autore: Equilibrista    03/12/2011    3 recensioni
[titolo vecchio della storia "tra sogno e realtà"]
Emma è un adolescente di 17 anni che ha sempre vissuto una vita tranquilla fatta di sogni e realtà.
A scoinvolgerle la vita, sono due ragazzi: il rispettivo ragazzo della sua prima cotta, che dopo un anno vissuta per lui in anonimato, incomincia a notarla ed il nuovo ragazzo di 4A scientifico, provolone Don Giovanni bello e affascinante che non passa di certo inosservato...un fulmine a ciel sereno per Emma!
La storia si snoderà tra decisioni ed indecisioni, pianti, risate e momenti di passione...Chi sceglierà tra i due Emma? Chi riuscirà a rubargli il suo cuore?
Dal capitolo 7
"-Ciao Emma.- mi girai e vidi lui, il centro della mia confusione, Andrea. E poi, vidi lui, l'altro centro della mia confusione, Francesco.
Merda!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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  1. Cambiamenti

Quella mattina ero su di giri.
Era il primo giorno di quarta superiore, frequentavo il Fantoni, liceo che racchiudeva scientifico, ragioneria e delle scienze umane, quello che frequentavo io.

Avevo scelto il liceo delle scienze umane in quanto non amavo particolarmente la matematica, ma mi ero appassionata alla filosofia, materia che insegnava mio papà e che mi aveva fatto apprezzare fin da piccola.
Quella mattina cercavo di ricordare se avevo fatto tutti i compiti, in quanto volevo essere più precisa possibile perchè quest' anno volevo dare il meglio di me.

Mi ritenevo abbastanza brava a scuola, gli anni precedenti non ero mai andata al di sotto di un cinque e la mia media finale era dell'8.
Tutti mi ritenevano una secchiona, cosa che io smentivo sempre, dal momento che non dedicavo tutta la mia vita allo studio, soltanto avevo una buona memoria e di questo ne andavo davvero felice.
Mi guardai allo specchio.

Ero un'altra Emma, non ero più quella ragazza sfigata occhialuta con la tour eiffel in bocca brufolosa che aveva lasciato la terza liceo, no, quest'estate mi  ero decisa a cambiare e  ad incominciare una nuova vita, a essere più determinata e meno timida.
Il risultato non era affatto male!
La ferraglia in bocca era sparita lasciando spazio ad un sorriso a 32 denti perfettissimo, come quello delle pubblicità; gli occhiali erano stati sostituiti dalle lentine che facevano risaltare i miei occhi color nocciola con qualche sprazzo di verde, i capelli li avevo fatti crescere ottenendo degli splendidi boccoli che mi ricadevano sulle spalle e i brufoli erano scomparsi.
Avevo incominciato a truccarmi per farmi sembrare più grande, ovviamente, senza esagerare.
Bene, ero pronta, presi la mia adorata espak turchese e mi incamminai verso la scuola.
Ad aspettarmi  fuori dal cancello della scuola c'erano le mie due amiche Sofia e Caterina.
-ciao bellezza, ehi ma sei proprio tu, Emma ?- questo fu il saluto delle mie due amiche che si piombarono addosso a me abbracciandomi e baciandomi.
- smettetela, c'e stato solo qualche cambiamento...-
-solo qualche cambiamento? Tesoro sei cambiata da così a così!- mi disse Cate girando la mano prima da una parte poi dall'altra.
- dai basta con le cavolate, entriamo nell'atrio, qua di fuori non fa caldissimo...-
-okei, ma occhio agli sguardi fugaci...- mi disse Sofi accennando un sorrisino malefico.
La fulminai ed entrammo.
Stessa gente degli anni precedenti, con eccezione di qualche volto nuovo e dei primini spaesati più che mai.
La campanella suonò, noi tre, ovviamente, prendemmo i tre posti in fondo all'aula, odiavo stare davanti alla lavagna sotto gli sguardi indagatori dei prof.
La mia classe era formata da tutte femmine tranne un maschio secchione, Leonardo,  antipatico agli occhi di tutti per il suo carattere da ''so tutto io''.
Era davvero odioso!
Aveva sempre la puzza sotto il naso ed era molto ambiguo, faceva pensare a tutti che nutriva una simpatia verso la specie di genere maschile....
Prima ora, Matematica.
La giornata non poteva iniziare nel modo migliore...
Le due interminabili ore di matematica, fortunatamente passarono, mancava solo un ora all'intervallo, momento in cui sarei andata a spasso per l'istituto cercando facce nuove e anche di...carine.
L'atteso suono della campanella squillo, mi catapultai fuori dall'aula per raggiungere i distributori ed evitare una fila interminabile di affamati individui.
Riuscii a prendere le mie adorate schiacciatine e mi presi a braccetto Sofia e Caterina incominciando a scrutare le nuove facce che ci si presentavano davanti commentandole via via passavano sotto i nostri occhi indagatori.
-wow- fu la mia esclamazione appena mi si presentò davanti un ragazzo con un viso d'angelo: moro, con occhi castani e un fisico a dir poco....wow!
-Andrea Presti  4A scientifico 18 anni, amico di mio cugino, me l'ha fatto conoscere questa estate!- Sofia mi lasciava sempre di stucco.
- C-che cosa?-
 - riprenditi, è territorio proibito...solo le più fighe hanno accesso a lui, non ti offendere perchè tu non sei affatto brutta, anzi, ma si è capito che genere di fighe...-gia...
- era proprio un peccato, era davvero bello!
- ehi ma se vuoi te lo posso presentare, non c'e problema!-
- no Sofia, no che vergogna!-
-ma smettila, dai andiamo- Sofia mi prese per un braccio trascinandomi verso di lui, ma io riuscii a scappare da quella presa andando nella direzione opposta, raggiungendo la mia classe a corse.
- Emma, sei la solita era un opportunità!- mi disse Sofi agitandomi il dito davanti al mio viso.
- comunque....se vuoi....fammi un  fischio sarò ben lieta di presentartelo- mi disse Sofi intrecciandosi sul dito una ciocca di capelli facendo schioccare la sua lingua contro il palato, rimettendosi a sedere nel suo banco.
Uscita da scuola, vidi passare davanti a me, ancora lui, Andrea.
Era davvero un bel ragazzo.
In quanto di ragazzi, non ne avevo mai avuti molti, anzi, il mio primo ''ragazzo'' se così si puo definire, l'ho avuto nell'estate della seconda superiore ha 16 anni, ma era una di quelle storielle estive, niente di che.
Diciamo che quando mi innamoravo di un ragazzo, non avevo il coraggio di dirglielo, mi limitavo a farmi una mezza idea su come fosse stata la nostra storia, nella mente.
Si, creavo una mia storia d'amore immaginaria, come una sorta di libro, ma in testa, senza mai scrivere niente.
Mi piaceva, pensavo mentre mi addormentavo, mentre camminavo per le vie della città, insomma mi ritagliavo un po' di tempo per pensare e costruire la mia storia immaginaria.
Gia, ero davvero una tipa strana, ma mi mancava questa cosa dell'amore immaginario se il mio cuore non apparteneva a nessuno, perchè non potevo pensare alla mia vita insieme a quel ragazzo che mi aveva rubato il cuore.
 Ritornai a casa e come sempre c'era mia mamma che mi aspettava con il pranzo pronto.
Mi ritenevo fortunata ad avere una mamma sempre presente, a differenza di certe mie compagne che la loro mamma non c'era quasi mai.
La mia, con la scusa che non lavorava, era una casalinga a 360 gradi.
Non ero figlia unica, avevo un fratello, più grande di me, aveva 20 anni e a cui volevo un mondo di bene, anche se c'erte volte avevamo qualche battibecco, tutto sommato però, era un buon fratello.
Mi dava consigli, mi stava vicino nelle situazione più difficili, mi aiutava con i compiti ed era il mio autista privato.
Si chiama Marco ed era stato lui a volere che i miei genitori mi chiamassero Emma.
Varcai la soglia della porta di casa e sentii la squillante voce di mia madre Laura, dalla cucina.
- Buon giorno tesoro! Come è andato il primo giorno di scuola?-
Sempre così era...
-non male...-
Lanciai lo zaino vicino alla scarpiera, prendendo le mie comode ciabatte con la facciona di pluto, che mi tenevano tanto caldo, raggiungendo mia madre in cucina.
Ecco cosa era quell' invitante profumino....Lasagne!
-ti ho fatto il tuo piatto preferito, contenta?-
-si, grazie mamma!-
Come cuoca mia mamma non era affatto male!
Faceva di quei piatti che non potevi inghiottirli seduta istante te li porgeva davanti.
Infatti le lasagne dopo tre minuti erano sparite dal mio piatto. Erano davvero squisite!
-allora, cosa hai fatto a scuola? Hai conosciuto nuovi ragazzi? Ne hai trovato qualcuno di carino?-
-MAMMA!-
-dai confessa, ne hai trovato uno carino che ti piace...-
La solita impicciona, era pur sempre mia madre, ma certe volte si comportava da ragazzina!
- Mamma, la smetti, chi pensi che ho trovato se le facce sono sempre quelle degli anni precedenti?-
Si infatti, ad eccezione di una...
-mmmm...va be sarà, basta ti lascio in pace...-
O dio grazie! L'aveva capito!
-mamma, vado al computer- urlai salendo di corsa dalle scale.
-Emma, non è salutare stare davanti ad uno schermo dopo che hai mangiato, perchè non ti vai a fare una camminata, invece?- mi urlò contro come suo solito fare quando si trattava di computer...
- si mamma magari dopo, lasciami respirare, per favore- sbuffai chiudendo la porta della camera.
- Emma non starci troppo, altrimenti sai che fine fa...-
-si, si...-
Diceva sempre cosi, in verità non aveva mai fatto niente.
Entrai velocemente in Facebook e mi misi a cercare Andrea Presti.
Ecco, l'ho trovato!
Non  c'era scritto niente sulla sua situazione sentimentale, quindi il territorio non era stato ancora occupato!
Avevo vergogna a chiedergli l'amicizia, ma poi pensai: ma si dai, avevo detto che cambiavo, che volevo essere più determinata, quindi ora schiaccio quel maledetto pulsante di richiesta d'amicizia.
Ok era andata, la richiesta l'avevo inviata, speriamo solo che l'accetti!

NOTE
eccomi qua con una mia nuova storia...
be che dire, emma è atratta da Andrea, non può negare a se stessa che è un bel ragazzo, perchè Andrea è un bel ragazzo.
be, vorrebbe conoscerlo, ma la sua timidezza la frena più di qualunque altra cosa.
Riuscirà nell'impresa la nostra dolce Emma?
lo scoprirete solo continuando a leggere questo racconto, spero che lo recensiate in tante...
a presto..
baci
GAIA

 

   
 
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