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Autore: thequibbler    03/12/2011    5 recensioni
Ma che poi, chi gliel'aveva fatto fare?
Era questo l'unico pensiero di Adele mentre archiviava un milione di vecchi dischi in ordine cronologico e alfabetico quella mattina di Agosto.
Avrebbe potuto essere in vacanza con le sue amiche e invece no, aveva accettato di fare uno stage in una casa discografica, convinta di cambiare il mondo della musica.
L'unica cosa ad essere davvero cambiata era il suo umore. Sin dal primo giorno tre settimane prima, la povera ragazza era stata rinchiusa in una stanza buia ad archiviare vecchi dischi. Se all'inizio l'aveva trovato interessante, ora voleva solamente fuggire il più lontano possibile.
"Adele, mi stai ascoltando?"
"Eh? Certo!"
"Che cosa ho appena detto?"
"Okay, forse ero distratta.."
L'uomo alzò gli occhi al cielo: "Apri le orecchie: gli One Direction sono in una stanza al piano di sopra a firmare un trilione di copie del loro primo singolo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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C'è una cosa che mi sono divertita tantissimo a scrivere, ditemi se riuscite a capire di cosa si tratta. Spero vi piaccia. :)

Chapter III


"Non è stata una buona idea," era questo il mantra infinito di Adele, mentre si specchiava per la cinquantesima volta, seduta nel sedile posteriore di un taxi e diretta al suo dannato appuntamento.
Adele aveva passato le ultime ventiquattro ore cercando di trovare un look adatto. Cercò qualcosa che non fosse troppo appariscente ma nemmeno troppo normale.
Normale non era abbastanza per un appuntamento con Harry Styles.
Aveva optato per un vestitino blu a pois, trucco lieve ed una treccia che le ricadeva sulla spalla. Ora, a pochi minuti dal tanto atteso incontro, la ragazza avrebbe voluto tornare a casa e ricominciare tutto da capo. 
Il taxi si fermò proprio nell'angolo di strada dove avevano parlato il giorno prima.
Lui era già lì. Blazer e jeans neri, camicia bianca. Anche più perfetto del solito.
Decisamente una pessima idea.
Senza pensare, Adele si rivolse al tassista: "Può.. può riportarmi indietro per favore?"
"Sicura?" chiese il tassista confuso.
Adele fece segno di sì, ma sbirciando fuori dal finestrino si accorse che Harry l'aveva notata.
"Oh cazzo, parta la prego," disse al tassista, ma Harry fu più veloce.
Prima che l'uomo riuscisse a mettere in moto, il ricciolo era già entrato nella macchina.
"Ci porta al cinema più vicino per favore?" disse al guidatore, porgendogli una banconota.
L'uomo annuì e l'automobile partì.
Adele, che non aveva ancora avuto il coraggio di guardare Harry in faccia, si mise a premere tasti a caso sul suo cellulare, cercando di sembrare impegnata.
"Hey, tu," la chiamò lui.
Adele non rispose continuò a fissare lo schermo del suo telefono, cercando in tutti i modi di non arrossire e fallendo miseramente.
"Adele.." provò di nuovo Harry.
Questa volta la ragazza alzò la testa e lo guardò dritto negli occhi.
"Stavi cercando di svignartela?" chiese il ragazzo divertito.
"Non è divertente. Mi è preso il panico. Io.. e tu.. e il mio vestito, i pois, che cosa avevo in testa, davvero. I pois. E.. mi dispiace tanto, io.." Adele parlò alla velocità della luce, come sempre quando i nervi avevano la meglio su di lei.
L'unica reazione di Harry fu quella di ridere più forte, ma quando notò lo sguardo di Adele si fece improvvisamente serio.
"Adele, va tutto bene?"
Lei fece segno di sì con la testa, tentando di nascondere il suo sguardo turbato.
Non metterti a piangere.
"Mi piace il tuo vestito," disse il ragazzo sottovoce. 
"Ah-ah. Divertente." 
"Non sto scherzando, mi piacciono i pois. Mi piace tutto quanto. Sei.. ah, cazzo, non sono bravo con le parole."
"Sbaglio o ero io quella che diceva le parolacce quando è sotto pressione?" chiese Adele, ritrovando lentamente parte della sua sanità mentale.
Harry ridacchiò: "Siamo in due. Quello che cercavo di dire è che.." 
"Sputa il rospo, avanti." lo incalzò Adele.
Il ragazzo sbuffò e si passò una mano tra i capelli, evidentemente nervoso: "Sei bellissima stasera, Adele."
Adele sentì il suo cuore iniziare a battere all'impazzata. Voleva chiedergli se stava scherzando, ma qualcosa nel suo sguardo le diceva di no. 
"Stai dicendo la verità," disse piano e non era una domanda: "lo pensi veramente."
Harry annuì semplicemente.
"Hai dei seri problemi di autostima tesoro," le disse poi, prendendole la mano.
Non sta succedendo davvero.
"So che può sembrare autopromozione ma.. Non ti rendi conto di essere bella, Adele. Ed è esattamente ciò che ti rende bella."
Adele non sapeva se scoppiare a ridere o a piangere, perciò sorrise semplicemente: "Grazie."
"Non scappare via da me, Adele." disse serio. Poi, con un'espressione drammatica, fece finta di asciugarsi gli occhi dalle lacrime: "Ho dei sentimenti anche io, sai."
"Ed ecco che il momento viene rovinato." commentò Adele scuotendo la testa.
Il taxi accostò e li fece scendere davanti al cinema.
Scegliere il film fu facile. 
Adele voleva vedere l'ultima commedia romantica. 
E anche Harry.
Adele mangiò la maggior parte dei pop corn mentre Harry tentava la mossa più vecchia del mondo.
Si stiracchiò e con più nonchalance possibile, mise un braccio attorno alle spalle di Adele. 
La ragazza sorrise tra sé, la serata stava andando più che bene.

 
 
"Come puoi dire questo? È evidente che lei l'ha fatto per lui!"
Adele era oltraggiata. Il film era appena finito e Harry sembrava avere opinioni completamente diverse sul finale.
"Nuh-uh. È stato molto egoista da parte sua. Ha scelto l'uomo più ricco. Se lo avesse amato veramente non lo avrebbe fatto." disse Harry, aprendole la porta.
Adele lo ringraziò, ma non appena furono entrambi fuori ripartì alla carica: "Assolutamente no! È evidente che ci sarà un sequel, si capiva dall'ultima scena. E poi non ha scelto l'uomo più ricco per i soldi, l'ha fatto per dare al suo vero amore la possibilità di affermarsi e diventare qualcuno."
"Se lo dici tu. È stato lui a sbagliare comunque. Se ami qualcuno lascialo libero, che cazzata." 
"Strano, siamo d'accordo su questo."
Risero entrambi e Harry le prese di nuovo la mano. 
Non sta succedendo davvero.
"Cosa vuoi fare adesso?" le chiese.
"Non ho molta fame, ti va di andare a bere qualcosa? Conosco un posto qua vicino."
Harry acconsentì e nel giro di pochi minuti stavano ordinando da bere nel bar preferito di Adele. 
"Hey, splendore" disse Oliver, il barista e amico di Adele, quando si avvicinò al loro tavolo: "pronta per ordinare?"
Solo in quel momento sembrò accorgersi di Harry. 
"Oh, sei in compagnia stasera." disse, con uno strano sorriso: "Un momento," disse il barista, fissando Harry "non sei il ragazzo.. quello che canta.. quella band che hai come sfondo sul cellulare!" esclamò, rivolgendosi ad Adele.
Adele arrossì e si nascose dietro alla sua lista: "Sì." ammise debolmente da dietro al suo riparo. 
Harry rise di gusto: "Sfondo sul cellulare?"
"Lo sai che sono una fan" si giustificò Adele.
"Solo una fan?" ripeté Oliver incredulo: "Dai, Adele. Sei ossessionata. Sai che ha accettato il lavoro alla casa discografica solo per incontrarvi?"
"Ah davvero?" chiese Harry, fin troppo divertito dalla situazione.
"Davvero," confermò il barista: "Tu sei il suo preferito."
"Oliver," lo interruppe Adele minacciosa: "Siamo pronti per ordinare."
"Oh, certo. Allora, che cosa vi porto?"
Adele ordinò il suo solito e Harry fece lo stesso. 
Quando Oliver si allontanò, Harry si rivolse ad Adele: "Allora.. Definisci preferito."
Adele alzò gli occhi al cielo: "Io lo uccido Oliver."
"No, sul serio. Dimmi quanto mi ami." disse Harry con una faccia da schiaffi che dovrebbe essere dichiarata illegale.
Lei sospirò: "Pensavo fosse ovvio da quando vi ho visto due giorni fa e ho inziato a dire frasi sconnesse su quanto siete fantastici. Vi seguo da sempre e sì, speravo di riuscire ad incontrarvi." ammise Adele tutto d'un fiato.
"E..?"
La ragazza arrossì di nuovo: "E se mi chiedono chi di voi preferisco, rispondo Harry. Contento?"
"Contentissimo" rispose Harry compiaciuto.
Il resto della serata trascorse velcomente fra risate ed aneddoti. 
Adele non pensava che sarebbe riuscita a conversare così facilmente e piacevolmente con una celebrità di cui era palesemente innamorata persa, ma i suoi discorsi la stupirono e non fecero altro che confermare quanto perfetto quel disgraziato fosse.
Se non ti amassi ti odierei.
Quando Oliver tornò al loro tavolo, Harry pagò il conto per entrambi. 
Adele si alzò per andare in bagno, ma proprio mentre stava aprendo la porta, Oliver la bloccò.
"Cosa ci fai qui con lui?" le chiese: "Cose di lavoro?"
"In effetti no. È.. una specie di.. appuntamento" spiegò Adele.
Oliver si irrigidì: "Oh, capisco. Accidenti Adele, jackpot." scherzò.
"Immagino di sì," rispose lei imbarazzata.
"Allora.. ci vediamo in giro" le disse, baciandola lievemente sulla guancia.
Dimenticato completamente il bagno, Adele ritornò al tavolo.
"Pronto per andare?"
"Ha una cotta per te, sai"
"Chi?"
"Oliver, il barista" disse Harry: "Quel bacio sulla guancia.. so riconoscere un ragazzo innamorato quando lo vedo."
"Che cosa?" chiese Adele incredula: "Oliver? No, ti sbagli, davvero. Siamo solo amici."
"Sarà" disse Harry, alzandosi. "Non mi ha fatto piacere comunque, il bacio intendo."
La ragazza lo fissò sbalordita: "Mi stai dicendo che sei geloso? Ci conosciamo da un giorno."
Harry scrollò le spalle: "Al cuor non si comanda, giusto?"
"Che cosa dovrei dire io, allora? Sai quante ragazze si butterebbero nel tuo letto in un batter d'occhio?"
"Wo-ho, vacci piano Adele," disse Harry: "ci conosciamo solo da un giorno."
Adele lo colpì forte sul braccio e insieme uscirono dal bar.
Harry la accompagnò fino a casa e quando furono davanti alla sua porta, Adele si voltò a guardarlo: "Perché mi hai chiesto di uscire, Harry?"
Il ragazzo sembrò pensarci per un secondo: "Perché mi hai colpita. Dal primo momento che ti ho vista. Vedo un sacco di ragazze tutti i giorni, ma tu.. Non so spiegarlo."
Adele abbassò lo sguardo, lasciandosi sfuggire un sorriso.
Non sta succedendo davvero.
"Beh, mi sono divertita un sacco." disse, tornando a fissarlo negli occhi.
Lui sorrise: "Anche io."
Poi, improvvisamente il volto di Harry si avvicinò pericolosamente al suo e Adele gli posò un dito sulle labbra.
"Woooooah, non così in fretta Styles."
"Ma.."
"Oh, no. Potresti anche essere uno squilibrato per quanto ne so io."
"Pensavo che quello l'avessimo già appurato."
Adele rise e tirò fuori le chiavi del suo appartamento dalla borsa.
Aprì la porta e si voltò ancora una volta.
"Oh, non guardarmi con quegli occhi da cucciolo appena svezzato."
Alzandosi in punta di piedi, lo baciò velocemente sulle labbra: "Ecco qui, contento?"
"Non finisce qui, bellissima" disse lui.
"È una minaccia?" chiese Adele in tono di sfida.
"Assolutamente sì."


 
Più tardi quella sera, Harry aprì la porta di casa sua, l'ombra di un sorriso ancora sul suo volto.
"Eccolo qua!" esclamò Louis quando lo vide arrivare: "Allora, com'è andato l'appuntamento con Adele?"
Harry non rispose, si limitò a guardarlo con uno sguardo eloquente.
"Immagino che la rivedrai ancora quindi." disse Louis: "Sono contento, è uno spasso quella ragazza."
Harry si sedette su una delle poltrone del loro salotto.
"Lo è davvero" rispose semplicemente.
"Perché non ce lo hai detto?" domandò Louis, sedendosi di fronte a lui: "L'altro giorno dico, perché non ci hai detto che ti piaceva?"
"Io.. non lo so. Volevo solo essere sicuro di avere una possibilità."
"Ha. Devi essere più sicuro di te, amore mio. Quando l'abbiamo incontrata per la prima volta non ti staccava gli occhi di dosso."
"In effetti ha ammesso che sono il suo preferito" disse Harry divertito.
"Oooh, sento profumo d'amore. Devo essere geloso?" scherzò Louis, lo sguardo offeso.
"Almeno quanto lo sono io di Eleanor" rispose Harry, tirandogli un cuscino.
"Allora devo esserlo parecchio" disse Louis, tirandogli un altro cuscino e iniziando così una battaglia che sarebbe durata per ore. 
  
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