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Autore: Agrifoglio    04/12/2011    1 recensioni
Una Crisscolfer story che riprende tutti i momenti che Chris Colfer e Darren Criss involontariamente ci hanno regalato (quelli che hanno fatto impazzire Tumblr e, principalmente, hanno fatto perdere la testa a me) raccontati dal punto di vista di entrambi. Con qualche aneddoto aggiunto da me!
" C’erano cose che non riusciva a capire, cose che per lui non erano così ovvie, ma forse solo perché dentro di sé era ancora un ragazzino ingenuo. Non riusciva davvero a capire perché alcune delle sue fans credessero fermamente che lui avesse una cotta per Chris Colfer. "
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non ci pensò neanche due volte Darren, leggendo il messaggio. Come se fosse tutto quello che aveva sempre desiderato (non lo era, alla fine?), si precipitò nell'albergo in cui alloggiava Chris, indossando una vecchia felpa e un paio di jeans, i riccioli scombinati e il sorriso sulla bocca. Non si fece neanche annunciare, lui sapeva, lui era là ad aspettare, magari sul letto o davanti alla finestra, ad aspettarlo per dirgli chissà che cosa, per dirgli che voleva baciarlo ancora o passare la vita con lui. Non gli importava, in ogni caso. Voleva così tanto vederlo che avrebbe accettato anche un insulto, qualsiasi cosa pur di stare davanti a lui a sprofondare nei suo occhi. Si diede una sistemata prima di bussare, giusto per non sembrare troppo trasandato. E quando Chris aprì la porta, fu la sua bocca curvata all'insù a salutarlo.
« Ehi ». In realtà l'espressione di Chris non era quella che si aspettava. Sembrava stralunato, lo osservava con sguardo curioso come se Darren fosse l'ultima persona che si sarebbe aspettato davanti la porta.
« Che ci fai qui? », gli chiese e Darren lo guardò perplesso. Poi Chris lo fece accomodare.
Era tutto in disordine nella stanza, vestiti sparsi un po' qua e un po' là, e una canzone di Rihanna aleggiava nell'aria. Darren si fece avanti fra tutta quella confusione, e poi si voltò a guardarlo, quasi a chiedere spiegazioni. Chris non era al massimo della sua forma, o almeno così sembrava. Aveva le gote arrossate, la camicia era stropicciata e si intravedeva persino la canotta che indossava sotto. Per un attimo il pensiero che gli fosse successo qualcosa di grave, che non lo avesse chiamato solo per parlare gli sfiorò la mente. Solo per un secondo, prima che la sua attenzione fosse catturata da una bottiglia di tequila quasi finita, poggiata su un tavolo sotto la finestra. Rise.

« Chris, hai bevuto? »
« Io non... non ti ho invitato. Ti ho invitato io? Perché... perché sei qui? »
« Forse non lo ricordi ma mi hai detto tu di venire. “ Vieni da me ” diceva il messaggio »
« E tu sei venuto... »
« Non avrei dovuto? »
Chris si guardava attorno, sembrava davvero non esserci con la testa. Darren si chiese cosa pensava in quel momento. Avrebbe dato qualsiasi cosa per saperlo. Vide Chris barcollare un po' e si precipitò su di lui per reggerlo.
« Tutto ok? »
« Non dovevi venire, Darren... Non dovevi... Io... ». Si ritrovarono vicini, più del normale. Darren sentì il respiro di Chris sul suo viso. « Io non voglio che... »

Poi Chris lo baciò, poggiandogli una mano sulla guancia. Bacio passionale, e Darren pensò che non lo faceva così Chris, irruento e impetuoso, ma forse era colpa dell'alcool.
Rispose al bacio, non avrebbe potuto fare altrimenti, stringendolo per i capelli contro di lui. Si avventò sul suo collo, passandogli la punta della lingua nell'incavo del collo. Stava esagerando forse? C'era una parte di lui, piccola e nascosta, che se lo chiedeva, si chiedeva se forse non era meglio fermarsi e parlare, parlare di loro e del perché tutto questo stava succedendo. Ma i sospiri di Chris gli impedivano di fermarsi, anzi lo portarono oltre, lasciando che lo spingesse sul letto, finendo sopra di lui. Era tutto molto insensato, in effetti, la loro era un'amicizia, non c'è spazio per queste cose in un'amicizia, ma cosa gli stava succedendo di recente? Sentiva le mani di Chris sulla sua schiena, sentiva il profumo dei suoi capelli, la sua pelle così dannatamente morbida sotto le sue labbra, e tutto questo gli dava alla testa, Chris gli dava alla testa, come forse nessuno prima di allora. Mentre lo baciava, preso dall'emozione, dalla passione, pensò di tutto, pensò che quello che stava succedendo era destinato a succedere, che forse la sua vita stessa era destinata a quel momento, che lui, Chris, era la persona della sua vita, che voleva stare lì con lui, fra le sue braccia, per sempre, e tutto era perfetto, e lo avrebbe reso felice, e avrebbe fatto di tutto per vedere quel sorriso che lo illuminava, ogni mattina per il resto dei suo giorni.

« Chris... » sussurò delicatamente, anche se avrebbe desiderato urlarlo il suo nome. Chris, Chris... E lui gli sfiorava la pancia, i fianchi, e poi...

E poi Darren si fermò. Qualcosa, un qualcosa di imprecisato, era scattato nella sua mente. Si rialzò, mettendosi a sedere sul letto, mentre Chris, con la bocca leggermente socchiusa, lo guardava e sembrava quasi sognante.

« Stiamo esagerando. Tu... tu non credi? »
Vide Chris, che elaborò lentamente quella frase, e l'espressione di gelo che assunse subito dopo.

« Stiamo cosa? », si mise a sedere di nuovo, mentre le sue guancie diventavano, se possibile, ancora più rosse. « Esagerando? »
Lasciò che la sua testa sprofondasse fra le sue ginocchia, Darren, che non sapeva che dire, che era là vicino ad una persona a cui teneva ma che improvvisamente, per chissà quale motivo, lo spaventava a morte.

« Meglio che vada »
« Tu... tu non vai da nessuna parte ». Chris urlava quasi, sconvolto a tal punto che gli mancava la voce.
« Chris... »
« Non l'ho voluto io questo! Se tu la smettessi di essere così dolce e... Io non voglio questo, Darren, capisci? Vorresti dare la colpa a me? Sono io che ti ho portato ad esagerare? »
Non era così, e Darren lo sapeva bene, ma stava lì a guardarlo, cercando di trovare le parole che però non gli venivano in mente. Non era sua la colpa, non era di Chris, non era di nessuno. Nella vita certe cose succedono e basta. Forse era normale avere paura, chi non l'avrebbe avuta?, pensava. Una situazione del tutto nuova per lui, e non era questo il modo di affrontarla, lasciandosi travolgere, perché bisognava essere razionali, e lui non lo era, quando stava vicino Chris non lo era mai...
« Chris, io... Non è questo. Solo che... ». Guardò il pavimento, con l'aria di chi sapeva di avere colpa ma non aveva il coraggio di ammetterlo. Era così arrabbiato, Chris, che non si voltò nemmeno quando si avvicinò alla porta. Questa volta non lo aveva cacciato, Darren era perfettamente al corrente che Chris, questa volta, voleva tenerlo con lui e non lasciarlo andare. Ma lui non... non se la sentiva.

Qualcuno bussò alla porta e Darren, che si trovava proprio là davanti, aprì. Trovò Ashley, sorridente, con qualcosa tra le mani.

« Chrith mi ha detto di portare una bottiglia di tequila! Non sapevo che ci fossi anche tu, Dare, ti unisci a noi? »
Non aveva neanche la forza di rispondere. Fece di no con la testa, poi tornò a guardare Chris che era seduto sul letto, la testa rivolta dall'altra parte, come a non volerlo guardare.

« Io vado, Chris ».
Lui non rispose.


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Questa fanfiction mi sta dando alla testa.
Ho aumentato il rating, anyway.
Baci ;)

  
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